Venerdì 1 aprile presso l’oratorio Santa Maria in Silva a Brescia, in via Sardegna 24, alle ore 20:45 il tavolo di lavoro Basta Veleni organizza una serata informativa in vista della manifestazione del 10 aprile a Brescia.
DIFENDIAMO LA CASA COMUNE
Dall’enciclica Laudato sii di Papa Francesco alle nocività ambientali di Brescia e provincia
Interverranno:
* Don Fabio Corazzina
* Comitato Cittadini Calcinato (ARIA)
* Comitato Ambiente Brescia Sud (ACQUA)
* Comitato No Triv Lombardia (TRIVELLAZIONI)
con l’intervento di Pietro Dammarco, autore del libro “Trivelle d’Italia” VERSO IL REFERENDUM DEL 17 APRILE
* Coordinamento No Tav Brescia-Verona (TERRA)
Durante la serata verranno letti alcuni passi dell’enciclica Laudato sii di Papa Francesco, l’enciclica sull’ambiente dove si spiega di come il ritmo di consumo, di spreco e di alterazione dell’ambiente abbia superato le possibilità del pianeta in maniera tale che lo stile di vita attuale, essendo insostenibile, può sfociare solamente in catastrofi, come di fatto sta già avvenendo periodicamente in diverse regioni.
Tra le tante cose si parla anche dei mezzi pubblici che devono costituire un servizio, non possono risolversi in un trattamento indegno delle persone a causa dell’affollamento, della scomodità o della scarsa frequenza dei servizi e dell’insicurezza.
Si parla anche di acqua potabile e pulita che rappresenta una questione di primaria importanza, perché è indispensabile per la vita umana e per sostenere gli ecosistemi terrestri e acquatici. In realtà, l’accesso all’acqua potabile e sicura dovrebbe essere un diritto umano essenziale.
Inoltre emerge che, quando compaiono eventuali rischi per l’ambiente che interessano il bene comune presente e futuro, questa situazione richieda che le decisioni siano basate su un confronto tra rischi e benefici ipotizzabili per ogni possibile scelta alternativa; questo vale soprattutto se un progetto può causare un incremento nello sfruttamento delle risorse naturali, nelle emissioni e nelle scorie, nella produzione di rifiuti, oppure un mutamento significativo nel paesaggio, nell’habitat di specie protette o in uno spazio pubblico. La cultura consumistica, che dà priorità al breve termine e all’interesse privato, può favorire pratiche troppo rapide o consentire l’occultamento dell’informazione.
Ma dobbiamo anche ricordare che quando si analizza l’impatto ambientale di qualche iniziative economica, si è soliti considerare gli effetti sul suolo, sull’acqua e sull’aria, ma non sempre si include uno studio attento dell’impatto sulla biodiversità, come se la perdita di alcune specie o di gruppi animali o vegetali fosse qualcosa di poco rilevante.
Ma quello che infine conta è che l’educazione alla responsabilità ambientale può incoraggiare vari comportamenti che hanno un’incidenza diretta e importante nella cura per l’ambiente, come evitare l’uso di materiale plastico o di carta, ridurre il consumo di acqua, differenziare i rifiuti, cucinare solo quanto ragionevolmente si potrà mangiare, trattare con cura gli altri esseri viventi, utilizzare il trasporto pubblico o condividere un medesimo veicolo tra varie persone, piantare alberi, spegnere le luci inutili.
Non bisogna pensare che questi sforzi non cambieranno il mondo. La crisi ecologica è un appello a una profonda conversione interiore.
La sobrietà, vissuta con libertà e consapevolezza, è liberante. Non è meno vita, non è bassa intensità, ma tutto il contrario.
Si può aver bisogno di poco e vivere molto.
VI ASPETTIAMO NUMEROSI!
