L’AIUTO PER I TERREMOTATI CONTINUA: INFORMAZIONI UTILI!

QUI trovate tutti i punti di raccolta fondi (fissi e temporanei) da Brescia a Verona. 

A breve organizzeremo inoltre un evento benefit specifico che vi comunicheremo! A FINE PAGINA TROVATE LE INFORMAZIONI PER DONAZIONI, AIUTI MATERIALI, VOLONTARI, ECC.

Vorremmo però sottolineare che se  cercare di aiutare in questi casi è il minimo che si possa fare come esseri umani, purtroppo non sarà la solidarietà a risolvere la messa in sicurezza di un paese sismico come l’Italia e ad impedire che altre stragi come questa accadano.

La grave responsabilità dei governi che hanno foraggiato “grandi opere” negli ultimi 20 anni e che continueranno a farlo va continuamente denunciata, e come movimento NO TAV continueremo a lottare per far si che ci sia un cambio rotta: i soldi destinati a queste grandi opere inutili e dannose devono essere dirottati verso un progetto nazionale di messa in sicurezza dei territori.

Sono anni che la lotta NO TAV a livello nazionale denuncia questa cosa e ogni volta, ad ogni disastro, dagli allagamenti nel genovese, agli scontri di treni in Puglia fino a questo ennesimo terremoto, siamo costretti a ricordare come le scelte dei governi siano esclusivamente proiettate verso i propri interessi e profitti economici a discapito della salvaguardia della vita e del futuro dei territori e di chi li vive.

I governi passati, cosi come quello attuale, hanno SCELTO di sperperare i fondi stanziati per le abitazioni antisismiche in altro.

Dietro all’ennesimo disastro c’è sempre un sistema al quale noi decidiamo di non affidarci più. Questo sistema è marcio e corrotto, è quello stesso sistema che ciclicamente si muove allo stesso modo: di emergenza in emergenza, anzichè di prevenzione. Quello che trasforma crisi e catastrofi prevedibili in “opportunità economiche” di ricostruzione.

Noi in questo momento di emergenza crediamo nella solidarietà dal basso e nel cercare di rendere autonomi quanto prima tutte quelle persone che si trovano in difficoltà a causa di questo disastro. Scegliamo quindi di sostenere le Brigate di Solidarietà Attiva che negli scorsi giorni hanno allestito dei campi con l’obiettivo di creare uno spazio che possa essere utile agli abitanti, che possa essere autogestito da loro stessi, per rendersi liberi da quel rapporto di servizio che impone la macchina dell’emergenza e che possa rispondere concretamente alle esigenze dei queste persone.

Possiamo seguire passo passo il lavoro delle Brigate di Solidarietà attiva attraverso i canali su questa pagina facebook.

Possiamo sostenere L’EMERGENZA TERREMOTO facendo direttamanete una donazione tramite c/c bancario IT34 S031 2715 4000 0000 0002 551

Se qualcuno fosse interessato ad aiutare come volontario nei luoghi di emergenza è possibile scrivere alla mail volontaribsa@gmail.com indicando:

Nome e Cognome
– Numero di telefono
– Luogo e data di nascita
– Città di provenienza
– Giorni di disponibilità (Per una migliore gestione dei turni dei volontari, si richiedono disponibilità della durata di minimo 4 e massimo 7 giorni.)
– Se si è auto-muniti
– Competenze e professionalità particolari (idraulici, elettricisti, cuochi/e ect).

Anche da Brescia stiamo organizzando un gruppo, se vuoi venire con noi contattaci con le stesse informazioni alla mail info@notavbs.org

Per le consegne di beni materiali ogni punto di raccolta deve scrivere alla mail magazzinibsa@gmail.com indicando un referente al quale verrà inviato il proforma di inventario da compilare.
Finchè non arriva il proforma compilato non consideriano attivabile quel punto raccolta per la consegna.

E per Delrio il terremoto è un “volano per la crescita”

Un volano per l’economia. Un’occasione per la crescita. Sono i concetti espressi riguardo al terremoto, con una leggerezza che trasuda un cinismo inaccettabile, da Bruno Vespa e dal ministro Graziano Delrio in un nauseante siparietto durante la puntata del 25 agosto di Porta a Porta.

Gioire per il fatto che L’Aquila sia ad anni di distanza “il più grande cantiere di Europa”, sottolineare i vantaggi per le imprese edili di quanto successo nel rietino, è prova definitiva, se ce ne fosse stato bisogno, di un atteggiamento strutturale delle istituzioni verso questo tipo di eventi che non è confinabile alla coppia Bertolaso/Berlusconi e alle loro new town, bensì è pratica fondante delle politiche di governo di ogni colore e tipo.

Più di 250 morti e paesi completamente distrutti o devastati in parti enormi sono così ricondotti ad un’ottica contabile, da PIL, con uno sguardo gioioso al profitto generato dalla tragedia che non risuona così lontano dalle risate dell’imprenditore aquilano Piscicelli nelle ore seguenti al dramma abruzzese del 2009.

I dati sulle potenzialità per l’economia – e per le aziende che vinceranno gli appalti – della ricostruzione di Amatrice, Accumuli e delle altre località colpite dal terremoto a sole 48 ore dai fatti riescono così ad oscurare le responsabilità collettive di un sistema politico che porta a subire ancora centinaia di morti in terremoti che potrebbero essere gestiti in maniera molto migliore, come dimostra l’esempio di Norcia.

Chissà se per Delrio anche il crollo della scuola Capranica di Amatrice, inaugurata nel 2012 nel non-rispetto totale di alcuna norma anti-sismica e crollata 4 (quattro!) anni dopo – fortunatamente nella pausa estiva – costituirà un’opportunità di ripresa. C’è chi piange, come la famiglia Scafidi, ancora i propri cari in scuole pericolanti mentre il governo lancia progetti come la Buona Scuola utili solo a formare nuovi lavoratori giovani e docili per le imprese.

Del resto quando, finalmente, si smette di piangere e si passa ad un’azione concreta di denuncia e rottura nei nostri luoghi di esistenza, esponenti del governo e della Protezione Civile attaccano in tutti i modi possibili le raccolte autorganizzate sui territori. La colpa delle quali è essersi dimostrate in grado di portare un livello di solidarietà inaudito per quantità di beni raccolti, mettendo in mostra la potenza e le possibilità dell’autorganizzazione sociale.

Evidentemente nei due euro degli sms si nascondono le potenzialità di business della shock economy che ben abbiamo conosciuto in anni e anni di tragedie che si ripropongono senza soste. Del resto, avevamo lasciato solo qualche mese fa un altro pezzo di cuore nella tragedia ferroviaria di Andria, sottolineando anche in quel caso come non esistano fatalità quando manca un programma serio di investimenti in opere utili e di messa in sicurezza delle infrastrutture già esistenti e dei territori.

Ancora una volta mettere in collegamento i nostri morti e i loro profitti è un esercizio minimo per capire chi si augura e lucra su simili tragedie e chi invece si batte a suo modo affinchè queste non avvengano più.

 

Articolo da: inofoaut.org

La raccolta fondi per i terremotati continua: la solidarietà dal basso cambierà le cose!

Grazie all’aiuto di tutti e tutte ieri sera siamo riusciti a raccogliere 400 euro che nei prossimi giorni ci permetteranno di comprare beni di prima necessità per le persone terremotate.
 
LA RACCOLTA CONTINUA ANCHE STASERA E DOMANI SERA PRESSO la Festa di Radio Onda d’Urto: ci potete trovare al banchetto NO TAV (tra tenda blu e salamaia) e all’ingresso principale!
 
La solidarietà popolare dal basso fatta da reti sociali, spazi autogestiti, lotte contro le grandi opere o per il diritto all’abitare sta dando un contributo concreto fin dalle prime ore dopo il terremoto, senza mediazione di istituzioni o banche, senza aspettare i soliti sciacalli che cercheranno di trarre profitto ancora una volta anche da questa tragedia, senza aspettare i finti rammarichi di chi specula tutto l’anno sulle nostre vite decidendo di investire miliardi in opere inutili come il TAV anziché destinarli alla messa in sicurezza di centinaia di edifici e la manutenzione di collegamenti essenziali nel Centro come nel Sud Italia.
 
Ed è proprio questa solidarietà che ancora una volta ci dimostra che insieme possiamo fare tanto e cambiare questo paese!
VI ASPETTIAMO STASERA E DOMANI!
 #notav #solidarietà #terremotati #nonlasciamolisoli

Raccolta fondi per i terremotati: non lasciamoli soli!

Da sempre come movimento no tav lottiamo per la salvaguardia del territorio e in casi come questo non possiamo che aiutare in prima persona la popolazione colpita dalla tragedia del terremoto in Italia centrale e ribadire che i fondi destinati per l’inutile e costosa alta velocità dovrebbero essere utilizzati per la messa in sicurezza di abitazioni ed edifici pubblici in un Paese come l’Italia ad alto rischio sismico.

Come movimento No Tav abbiamo quindi deciso di fare una raccolta di fondi per aiutare le popolazioni in difficoltà. Questi fondi verranno investiti nelle prossime settimane nell’acquisto di beni di prima necessità chiedendo indicazioni al Comune di Rieti e alle autorità competenti su cosa serve effettivamente. Dalle informazioni che ci giungono, infatti, il rischio è che vengano inviate tonnellate di beni senza una effettiva organizzazione degli stessi e senza tener conto nello specifico dei reali bisogni. In attesa di informazioni precise non vogliamo però restare con le mani in mano e usufruire della nostra presenza alla Festa di Radio Onda d’Urto per raccogliere fondi da destinare poi a beni di prima necessità: POTRETE RECARVI AL BANCHETTO NO TAV (vicino alla Tenda Blu). Inoltre a inizio serata attivisti No Tav saranno presenti anche all’ingresso della festa.

Nei prossimi giorni vi terremo aqgiornati nei post di questo evento e sul sito www.notavbs.org sui fondi raccolti, sul loro concreto impiego e se faremo partire dei punti di raccolta per i beni necessari.

Terremoto Centro Italia: oggi lacrime, domani sorrisoni e dopodomani grandi opere

di Antonello Caporale per ilfattoquotidiano.it
L’Italia ha la mappa meglio aggiornata del rischio sismicoSappiamo cosa fare ma non facciamo. C’è un perché, anzi due.

La prevenzione del rischio sismico e di quello idrogeologico punta a una cucitura lenta e vasta dell’Appennino. Piccoli cantieri, piccole opere, ma molto utili. Lavoro faticoso e invisibile. L’adeguamento antisismico inciderebbe un minimo rispetto al costo dell’edificio ma chi lo riconoscerebbe? La riconoscibilità politica di un’opera è essenziale per la propaganda.

Le due Tav più il Mose avrebbero condotto l’Italia più fragile alla salvezza. Il costo di mezza Metro C di Roma avrebbe potuto far riattivare gli ottomila chilometri di binari morti. Ma queste grandi opere hanno grandi costruttoriche muovono grandi interessi. La lobby ha un valore e un potere. Sono imprese spesso multinazionali con fatturati miliardari che pressano, indicano, consigliano ed eleggono deputati e senatori. Avrebbe infatti avuto senso spendere centinaia di milioni di euro per il solo studio di fattibilità (solo lo studio eh?) del Ponte sullo Stretto invece che mettere in sicurezza l’area dello Stretto, la più esposta d’Italia al rischio sismico e idrogeologico?

Seconda spiegazione del perché. Il valore e il costo dell’emergenza è molto più elevato di quella prevenzione. SoloL’Aquila (meno di centomila abitanti) ha prodotto un fatturato per le grandi aziende (compresa quella dell’ex presidente di Confindustria che ha fatto milioni con i suoi ponteggi). Vogliamo parlare dell’Irpinia e dei 56mila miliardi spesi, oppure del piccolo terremoto del piccolo San Giuliano di Puglia esteso artificiosamente a tutto il Molise?

Mi scrivono, gli imbecilli, che oggi è il tempo della solidarietà. Ma che bravi, e come no? Oggi lacrime, domani sorrisoni e dopodomani grandi opere.

7 settembre: assemblea pubblica @ LONATO! COSTRUIAMO INSIEME L’AUTUNNO NO TAV!

Le dichiarazioni fatte questa primavera dal ministro Delrio hanno riacceso i riflettori sulla possibile apertura dei cantieri del TAV Brescia-Verona, addirittura entro la fine di quest’anno o nei primi mesi del 2017. Le sue frasi sono state subito smentite da RFI stessa, che addirittura ha posto la data del possibile inizio lavori al 2018, salvo poi ricorreggersi allineandosi a quanto detto dal ministro, tradendo così la natura sloganistica delle parole di Delrio.

Abituati alle dichiarazioni roboanti e contrastanti che apprendiamo quotidianamente dai giornali (ricordiamo fin troppo bene gli annunci dell’ex-ministro Lupi), sappiamo che ad oggi manca ancora il progetto definitivo, che ancora non è stato consegnato, e l’unico finanziamento reale sono quei 780 milioni “sbloccati” dal decreto Sblocca Italia del governo Renzi, ben lontani da quei 4 miliardi preventivati.

In questi ultimi anni abbiamo costruito tanto, provando anche un nuovo modo di far politica, partecipato, dal basso e che ascolta le reali necessità di chi vive i nostri territori.

Chi proclamava che i cantieri sarebbero partiti entro Natale 2014 è stato travolto dagli scandali. Migliaia di persone sono scese in piazza contro questo scellerato e inutile progetto, decine e decine di assemblee, iniziative e incontri informativi sono stati costruiti nei paesi coinvolti.
Dalle partecipatissime passeggiate nei luoghi dei cantieri alla marcia del 17 ottobre 2015 a Desenzano, fino ad arrivare al fiume in piena che ha invaso Brescia il 10 aprile scorso, dove quindicimila persone da tutta la provincia hanno chiesto a gran voce un cambio radicale nella gestione del territorio, chiedendo che le risorse destinate al Tav vengano dirottate per bonifiche e opere di risanamento ambientale.

In questi mesi abbiamo intrapreso azioni legali mirate, offrendo un sostegno alle tante persone e imprese che verranno coinvolte dagli espropri, come il ricorso al Tar per la verifica di ottemperanza e altre che seguiranno a breve, consapevoli che ogni strada è da percorrere per vincere contro il Tav.

Il nostro messaggio è chiaro e non cambia:
NON ABBIAMO NESSUNA INTENZIONE DI FERMARCI!
Per questo motivo abbiamo bisogno dell’aiuto di tutte e tutti, per costruire insieme un nuovo autunno di iniziative e confronto, per cominciare a costruire presidi sul territorio che radichino la nostra presenza e vigilanza.
Non rimarremo spettatori e testimoni dell’ennesimo scempio del nostro territorio, per troppo tempo lo siamo stati e ora ne paghiamo le conseguenze sulla nostra salute e qualità della vita.

PER DECIDERE DEL NOSTRO FUTURO E DI QUELLO DEI NOSTRI TERRITORI CI VEDIAMO PER UN’ASSEMBLEA PUBBLICA MERCOLEDì 7 SETTEMBRE, PRESSO LA BIBLIOTECA COMUNALE DI LONATO IN VIA ZAMBELLI 22 A PARTIRE DALLE 21:00!

CONDIVIDIAMO E PARTECIPIAMO NUMEROSI!

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L’agosto del toto-Tav, tra slogan e sparate.

imagesCon Agosto, possiamo dirlo ufficialmente, è iniziato il toto-Tav. Negli ultimi giorni si sono susseguite sui giornali le dichiarazioni del sindaco Del Bono, del presidente della provincia Mottinelli e di Bonometti, presidente dell’associazione industriali bresciani sull’Alta Velocità. Continua la lettura di L’agosto del toto-Tav, tra slogan e sparate.