Con Agosto, possiamo dirlo ufficialmente, è iniziato il toto-Tav. Negli ultimi giorni si sono susseguite sui giornali le dichiarazioni del sindaco Del Bono, del presidente della provincia Mottinelli e di Bonometti, presidente dell’associazione industriali bresciani sull’Alta Velocità. Galvanizzati dall’arrivo della Treviglio-Brescia (si parla della fine dì quest’anno dopo anni di ritardi), i nostri si sono lanciati nel gioco delle supposizioni sull’uscita a Est dalla città dei binari dell’Alta Velocità. Fermo restando che la tanto annunciata presentazione del progetto definitivo della Brescia – Verona non avverrà a settembre, ma con tutta probabilità slitterà in avanti con i soliti consueti ritardi, strappano un sorriso le trovate pubblicitarie del Pd locale. Ormai sembra accantonata l’ipotesi shunt, si lavora sul raddoppio dei binari in uscita dalla città e un collegamento tra Montichiari e Brescia sfruttando la linea ferroviaria che va verso Parma. Con leggerezza si parla nella sola città del possibile abbattimento di 80 (ottanta!!) edifici e lo stravolgimento di uno dei più importanti parchi cittadini (il Ducos), sacrificio necessario per realizzare una “metropolitana di superficie”. Per quel che ci riguarda, sul quadruplicamento, la risposta l’abbiamo data a suo tempo a Legambiente: la linea storica attraversa i centri abitati, l’idea del raddoppio sarebbe devastante per tutti i comuni a Est di Brescia, forse ancor più del progetto iniziale. Con una linea storica abbondantemente sotto utilizzata, che, a causa dei continui tagli alla spesa pubblica, ha negli ultimi anni peggiorato di molto i servizi offerti, ci si potrebbe concentrare su altri interventi, più efficaci e in linea con l’obbiettivo di migliorare la mobilità locale.
Dopo queste dichiarazioni appare ancor più evidente quanto la necessità di costruire il Tav Brescia – Verona risponda esclusivamente a logiche speculative. Dopo anni in cui questo progetto sembrava essere la risoluzione ai problemi di mobilità, oggi si cambia strategia e progetto, sperando di ridurre gli impatti e le proteste. Non possiamo che augurargli di non affannarsi troppo, che ai nostri posti ci troveranno, ancora più convinti a far assumere le responsabilità politiche agli sponsor di questo ennesimo scempio e furto del nostro territorio.