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Vademecum per espropriandi: come comportarsi con le lettere arrivate o che arriveranno?

Ancora una volta è toccato al Coordinamento No TAV Brescia Verona fare consulenza agli espropriati bresciani e veronesi e sopperire all’assenza dei Sindaci e delle amministrazioni comunali che, oltre a non mettere in atto azioni di difesa e di tutela dei territori (ricordiamo solo il Comune di Desenzano ha promosso ricorsi), non hanno promosso assemblee pubbliche informative all’arrivo dell’ennesima comunicazione da parte del General Contractor interessato alla linea AV/AC Brescia Verona.

ALLA FINE DELL’ARTICOLO TROVATE LE INDICAZIONI E UNA BOZZA DI RISPOSTA!!

L’UNICA amministrazione che ci risulta abbia informato alcuni cittadini è stata Calcinato che in data 07 e 08 agosto (date dove non tutti sono a casa) ma con una forma discutibile, ovvero ha chiamato quali consulenti dei propri cittadini gli avvocati e tecnici di CEPAV DUE, ovvero l’ente espropriativo.

Se non ci fosse da piangere per la drammaticità della situazione, il tutto parrebbe quasi una barzelletta.

Insomma, pur certi della serietà dei consulenti e delle capacità professionali è come se chiedessimo consulenza al legale del nostro coniuge in una procedura di divorzio!!!

Alcune precisazioni:

– come già avevamo supposto, viste le pregresse esperienze, per questo tipo di progetto, le comunicazioni vengono sempre inviate in mesi dell’anno dove le persone hanno più difficoltà ad attivarsi in difesa dei propri diritti;

– la fretta con cui stanno cercando di aprire i primi cantieri è quella di voler far sembrare quest’opera “irrimediabile” nonostante in questo momento politico, il progetto è in discussione dallo stesso Ministro Toninelli il quale ha ribadito più volte che si attendono le analisi costi e benefici;

– a differenza poi di quanto dichiarato da alcuni giornali e da certi “politici”, se il progetto venisse fermato, le penali di cui molti parlano (tal volta anche a sproposito) sarebbero irrilevanti e comunque molto meno dei danni che l’infrastruttura causerebbe ai nostri territori, sia a livello ambientale sia di salute.

Ma veniamo ai fatti. Nelle ultime settimane di luglio, come già comunicato anche dalla stampa locale, molti espropriandi hanno ricevuto una comunicazione da CEPAV 2, che spacciandola come un’azione bonaria “nell’interesse dell’espropriato” chiedeva di fornire elementi che potessero determinare un valore da attribuire al bene oggetto di espropriazioni.

IN PRIMIS vorremmo ricordare che tale “gesto” non è frutto di attenzione o bontà nei confronti degli espropriati ma bensì di un atto previsto dall’art. 17 del testo unico sugli espropri, prima della determinazione dell’indennità e dell’emissione del decreto di esproprio.

Pertanto, dopo aver consultato il nostro legale, abbiamo predisposto un vademecum, rammentando a tutti che l’avvicinarsi ad una fase così delicata, ovvero l’espropriazione, richiedeva l’affidamento e la consulenza ad un legale poiché diverse e molteplici sono le varianti.

Le nostre indicazioni si sono suddivise fra le principali ipotesi:

– Fra coloro che erano in possesso di una “perizia” redatta con parere legale/tecnico amministrativo e coloro che ne erano sprovvisti. Nel primo caso era consigliata una risposta, con alcune indicazioni, mentre nel secondo caso si riteneva opportuno rivolgersi ad un consulente in materia amministrativa.

– Qualora si rientrava nei requisiti minimi necessari per la risposta, ovvero una perizia, vi era una suddivisione tra coloro che avevano aderito all’ultimo ricorso e quelli che non lo avevano promosso. Nel primo caso bisognava rimarcare nella risposta che, mancando il progetto esecutivo ed essendo ancora pendenti ricorsi ancora in attesa della fissazione dell’udienza davanti al TAR LAZIO, l’invio della risposta non costituiva acquiescenza all’esproprio poiché vi è intenzione di proseguire con i ricorsi pendenti davanti al Consiglio di Stato ed al TAR Lazio.

Per i residenti nel comune di Desenzano, doveva essere specificato, che si era in attesa anche dell’esito del ricorso promosso dal Comune.

Venivano poi evidenziate alcune note tecniche:

– ovvero che le valutazioni da assumere come riferimento per la quantificazione del bene devono essere quelle del valore di mercato con l’aggiunta, per coloro che avranno demolizioni, anche delle spese per la ricostruzione altrove.

– Qualora nella comunicazione di Cepav Due, fossero stati inseriti nuovi beni oggetti dell’espropriazione, si rendeva necessario ribadire l’obbligo di una nuova procedura prima della espropriazione del bene.

– Infine si informava di indicare nella lettera di risposta a CEPAV DUE la richiesta formale, ai sensi della legge n. 241/1990, della copia del progetto esecutivo o le modalità per visionarlo ed estrarre copia. Completamente diversa invece la bozza di risposta per i casi di nuovi possibili espropriati a seguito delle modifiche di progetto, considerando che l’approvazione del progetto definitivo ha imposto a quello esecutivo il recepimento delle 309 prescrizioni e delle 14 raccomandazioni.

Per questi casi, la procedura espropriativa dovrà ripartire con la dichiarazione di conformità urbanistica e con la dichiarazione di pubblica utilità.

La risposta doveva evidenziare che l’esproprio non era considerato legittimo perché la propria area non era prevista nel progetto definitivo e non erano state rispettate le procedure garantiste perviste dal testo unico degli espropri.

Si allega il fac simile inoltrato a coloro che hanno aderito ai ricorsi.

Il coordinamento anche per questo ribadisce l’importanza della manifestazione del 29 Settembre a Lonato del garda e ricorda che dobbiamo resistere, rallentare questa frenesia speculativa e rimanere uniti.

parte generale risposta lettere cepav AGOSTO 2018 –> indicazioni caso per caso

LET- Risposta Cepav due – BOZZA –> esempio di risposta da adattare alle proprie esigenze

In arrivo alcune lettere agli espropriati: non siete soli, ecco cosa fare!

Abbiamo ricevuto diverse segnalazioni da parte di persone interessate Dagli espropri della costruzione del TAV Brescia-Verona riguardo a una comunicazione arrivata da parte di CEPAV 2, il general contractor che costruirà l’opera, in cui si richiede “nel vostro interesse” di fornire ogni elemento per determinare il valore da attribuire ai beni oggetto di espropriazioni ai fini della quantificazione e liquidazione della relativa indennità.

Per il momento vi chiediamo di inviarci sulla mail info@notavbs.org o ai cellulari dei referenti di zona foto/scannerizzazione di ogni tipo di comunicazione che vi è arrivata. Entro domani, con la consulenza del nostro avvocato che da anni ci segue sulle questioni legali, vi daremo tutte le indicazioni necessarie per poter procedere.

Sicuramente da notare sono 2 aspetti:

– come abbiamo sempre detto questo tipo di progetto e di comunicazioni vengono sempre portati avanti in mesi dell’anno in cui le persone hanno più difficoltà ad attivarsi: ma noi ci siamo, nessuno verrà lasciato solo anche se è agosto!

– la fretta con cui stanno cercando di aprire i primi cantieri e far sembrare quest’opera “irrimediabile” è ancora più vergognosa di tutti i soprusi e violenze che da anni perpetuano su questo territorio e su chi ci vive!

Di seguito i contatti dei referenti di zona:
– Laura per Calcinato: 3382243648
– Loretta per Peschiera e Castelnuovo D.g.: 3779533284
– Raffaella per Desenzano: 3331805432
– Alessandra per Brescia: 3385484351
– Annalisa per Lonato: 3200559686
– Renato per Verona: 3382663156
– Roberto per Mazzano: 3289604390

Accelerare ora la procedura porterebbe anche ad un aumento delle penali da pagare qualora l’opera venisse fermata…non è un caso, ed è per questo che ancora oggi FERMARLI TOCCA A NOI, INSIEME!

#notav #dechesapasamia #fermarloèpossibile #fermarlotoccaanoi#espropri #lettere #SOSNOTAV

Con la rabbia nel cuore solidarietà alla Val Susa colpita dalle frane di fango

Ecco il risultato degli incendi dello scorso autunno in Val di Susa: un nubifragio primaverile in quota e subito acqua e fango arrivano fino in paese con una frana che si è staccata proprio dai pendii devastati dagli incendi, costringendo decine di persone ad evacuare le proprie abitazioni.
Quando da anni si denuncia la mancanza di messa in sicurezza dei territori a favore dello sperpero dei soldi pubblici per opere dannose come il TAV questo è il risultato.

Fortunatamente, come sempre, fin da subito la popolazione valsusina si è mossa in solidarietà degli abitanti di Bussoleno colpiti dalla frana e da diverse zone di Italia tanti volontari si stanno muovendo per portare il loro aiuto, perchè non possiamo mai delegare nulla a questo Stato che ha ben altre priorità.

La nostra solidarietà va a tutti e tutte le persone colpite da questa ennesima tragedia che ci dimostra che quello che da 30 anni il popolo NO TAV dice è sempre e solo più vero e tangibile sulla nostra pelle.

Fermiamo quest’opera inutile e dannosa perchè noi e i territori in cui viviamo abbiamo bisogno di altro!

FORZA NO TAV, FORZA VAL SUSA!

Di seguito il comunicato di notav.info:

No questa volta non aspettiamo a dire le cose come stanno, perchè siamo stufi, amareggiati e molto, molto arrabbiati.

Siamo di fronte ad una tragedia che ci dimostra, con tutta la violenza che solo la natura sa esprimere, come il nostro territorio abbia bisogno di cura, di manutenzione, di una vera politica di messa in sicurezza.

Siamo travolti dalle frane di fango che giungono fino ai nostri paesi, travolgendo le nostre case senza trovare nessun ostacolo: nella loro corsa non trovano più barriere naturali perchè bruciate durante gli incendi di mesi fa.

Incendi che ci avevano dimostrato come nel territorio della grande opera non ci siano i soldi per qualche canadair in più, ed oggi le conseguenze sono pesantissime, come avevamo sperato non avvenisse mai. E invece dalla siccità di quest’inverno siamo passati alle piogge copiose di questi giorni e come era normale e purtroppo prevedibile, ecco il conto che ci viene presentato, tutto in una volta.

No questa volta non possiamo aspettare a indicare le colpe di quanto sta avvenendo perchè chi ha responsabilità politiche di voler costruire il Tav e amministrare la Regione si deve sentire responsabile di questa situazione.

E’ criminale chi vuole ancora il Tav e non vuole abbandonare un progetto inutile in favore di tante piccole opere utili di cura e messa in sicurezza di un territorio che ne ha veramente bisogno. Siamo alla quarta frana in poco tempo a Bussoleno e non abbiamo mai visto i papaveri della Regione, intervenire, stanziare fondi, mettere in cima alle priorità la salvaguardia di una valle ferita dal fuoco e a rischio  e oggi colpita dall’acqua e dal fango.

Abbiamo invece sentito dire a Chiamparino, presidente della Regione “Finché sono qui prima di bloccare la Tav devono passare sul mio corpo”.

Ha detto proprio così e non lo abbiamo visto mettersi davanti alle nostre case per farsi passare sopra dal fango, come non lo avevamo visto farsi passare sopra dagli incendi per fermare il fuoco mesi fa.

No, lui dice che “che per bloccarla devono passarmi sopra” perchè anche di fronte ad una realtà schiacciante sulle necessità dalle Valle di Susa e del Paese intero, si schiera a favore dei grandi interessi e delle prorità del sistema tav, di cui è un buon custode.

No questa volta non possiamo aspettare e vi accusiamo subito, senza paura, perchè forti delle nostre ragioni e feriti nel nostro orgoglio di comunità, che ancora una volta dovrà fare da sè e fare a meno di voi, politici ipocriti, chiusi nei bei palazzi barocchi a fare il tifo per i cantieri militarizzati.

Non possiamo dire che vi passeremmo volentieri sopra, ma la tentazione è veramente tanta.

Forza Valsusa!

ps: Come Movimento No Tav anche in questo caso dobbiamo dimostrarci uniti e non lasciare sole le persone coinvolte in questa emergenza! 
L’appuntamento è per domani mattina alle ore 9 presso “La Credenza” di Bussoleno.
Diamo una mano concreta a chi ha bisogno : portiamo tutto l’occorrente per liberare le case da fango e detriti.

E se fosse come si dice in queste ore che Chiamparino potrebbe venire a Bussoleno per la sua parata davanti alle macchine fotografiche dei giornalisti, sapremo trovare il tempo da dedicargli.

 

Vogliamo risposte: il comune di Brescia che scelte sta facendo per il nostro territorio? – Conferenza stampa con i possibili espropriandi di Brescia

Ecco il comunicato della conferenza stampa di oggi tenuta sotto la Loggia con alcuni abitanti di Via Ferri e di Via Foro Boario insieme al movimento No Tav Brescia-Verona.

Da molti mesi, su tutte le testate giornaliste locali, si susseguo articoli sulle possibili conseguenze della costruzione dell’alta velocità Brescia-Verona con passaggio diretto dalla città.
Nella maggior parte di questi articoli si citano danni, soprattutto per quanto riguarda case private, che si potrebbero avere in prossimità dell’uscita dalla stazione di Brescia, nelle zone di via Ferri e via Foro Boario in particolare.
Alcuni rappresentanti del Coordinamento No Tav Brescia-Verona nello scorso mese, durante un incontro pubblico tra Loggia, cittadinanza e il tavolo di lavoro Basta Veleni, hanno chiesto delucidazioni riguardo questa ipotesi al sindaco di Brescia Emilio Del Bono.
Del Bono in questa occasione ha nuovamente sostenuto di non avere informazioni sulle sorti dei suoi cittadini, dal momento che non esiste nessuna ipotesi concreta di progetto. Posizione nettamente in contrasto con l’abbondanza di dichiarazioni, si presume vere, da parte di personaggi politici locali e regionali, ministri e industriali che parlano di altre palazzine abbattute, cantieri, espropri a Brescia.
Nonostante questa presunta mancanza di informazioni, il nostro Sindaco è il primo promotore dell’abolizione del progetto Shunt per Montichiari favorendo quindi il passaggio all’interno della città. La motivazione che è stata data pubblicamente è quella di risparmiare il forte impatto ambientale che avrebbe passando per la provincia. Ci domandiamo però, perché l’opzione di uscita per Brescia, così come le ipotesi prevedono, non preoccupi l’amministrazione locale per l’altrettanto grave impatto ambientale e sociale che avrebbe.
Essendo inoltre conoscenza comune il notevole sottoutilizzo dell’attuale linea ferroviaria storica, ci domandiamo se un giusto amministratore, che tutela veramente il territorio e le persone che lo abitano, non dovrebbe piuttosto spendersi pubblicamente per la proposta e progettazione dell’ammodernamento della linea storica cosi come la Comunità Europea suggerisce tra le diverse opzioni.
Per l’UE l’alta velocità non sono solo linee a velocità superiori ai 250 km/h ma anche linee potenziate con velocità intorno ai 200km/h e linee potenziate in base alle restrizioni date dal territorio e dove la velocità deve essere adattata a queste caratteristiche.*
Un progetto più economico, considerevolmente meno impattante da un punto di vista ambientale, e soprattutto che risparmierebbe centinaia e centinaia di espropri su tutta la tratta. Nel contesto del Friuli Venezia Giulia, Serracchiani ha evidenziato quanto sia stato opportuno puntare sulla velocizzazione del collegamento ferroviario Trieste-Venezia senza attendere un’alta velocità la cui realizzazione avrebbe richiesto l’arco di parecchie generazioni e di ingenti risorse. Mentre risorse vengono già impiegate nella risoluzione dei punti critici dei principali nodi regionali storici.
Come può l’amministrazione credere che la costruzione del TAV possa essere la scelta migliore per la nostra città e per chi la abita? Il punto del discorso non dovrebbe essere “Shunt o non-Shunt”, ma TAV o NO TAV. Vorremmo ricordare che viviamo in una delle province più inquinate d’Europa per cui non ci sono mai soldi per un risanamento ambientale, cosi come per tanti altri servizi sociali e assistenziali, essenziali.

È per queste ragioni che, come abitanti di Brescia, chiediamo maggiore ascolto e partecipazione a questa amministrazione che dovrebbe rappresentarci. Ciascuno di noi, direttamente o indirettamente, pagherà il caro prezzo del passaggio del TAV se si decidesse di realizzarlo. Chiediamo quindi una maggiore informazione e un confronto aperto e costruttivo con tutta la cittadinanza.
Giovedì 15 dicembre 2016 abbiamo consegnato presso gli uffici preposti del comune di Brescia, decine e decine di richieste ufficiali di accesso agli atti per verificare di persona che quanto detto finora dalle amministrazioni sia vero, e che in Comune non ci sia al momento nessuna documentazione a riguardo.
Memori di come le amministrazioni locali precedenti hanno taciuto alla popolazione, fino all’imminente apertura dei cantieri, la costruzione del TAV Treviglio-Brescia e i gravi danni e disagi che avrebbe comportato, abbiamo deciso che non aspetteremo passivi di conoscere le nostre sorti.
Vogliamo prendere parte attivamente al processo decisionale, vogliamo essere informati su ciò che comporterebbe la realizzazione di questa grande opera sia che passi da Brescia o meno, su quali reali benefici avrebbe la collettività che la paga, vogliamo spiegazioni sul perché il Comune non si stia confrontando apertamente con i suoi cittadini sul tema di questa grande opera, vogliamo spiegazioni sul perché non si stiano vagliando concretamente opzioni di semplice ammodernamento della linea storica, ribadiamolo, sottoutilizzata.

Alcuni abitanti di Via Ferri, Via Foro Boario e
delle zone limitrofi insieme al Comitato NO TAV BRESCIA

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* Decision No 1692/96/EC of the European Parliament and of the Council of 23 July 1996 on Community guidelines for the development of the trans-European transport network
Official Journal L 228 , 09/09/1996 P. 0001 – 0104
SECTION 3 RAIL NETWORK
Article 10 Characteristics
1. The rail network shall comprise the high-speed rail network and the conventional rail network.
2. The high-speed rail network shall comprise:
– specially built high-speed lines equipped for speeds generally equal to or greater than 250 km/h using current or new technology,
– specially upgraded high-speed lines equipped for speeds of the order of 200 km/h,
– specially upgraded high speed lines which have special features as a result of topographical, relief or town planning constraints, on which the speed must be adapted to each case.
This network shall be defined by the lines indicated in Annex I as high-speed lines or lines adapted for high speed.
3. The conventional rail network shall comprise lines for conventional rail transport, including the rail segment of combined transport referred to in Article 14.
4. The network shall:
– play an important role in long-distance goods and passenger traffic,
– play an important role in the operation of long-distance combined transport,
– permit interconnection with the networks of other modes of transport and access to regional and local rail networks.
5. The network shall offer users a high level of quality and safety, owing to its continuity and to gradual im-plementation of its interoperability, brought about in particular by technical harmonization and a harmonized command and control system. “

T’Avrei Voluta ancora – espropri a Brescia

Questa è la nostra storia.
Questo serve per comunicare quello che abbiamo provato e stiamo provando.
Perdiamo non una casa, ma i ricordi di una vita.
Perchè si sappia e si racconti, con la speranza che queste cose non succedano più.
Perchè noi continueremo a lottare, sempre più determinate e sempre più convinte.

Perchè NO TAV.

Alessandra e Valentina Zanini

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