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terremoto, treni fermi, progetto tav non a norma sismica: fermate i lavori!

Mentre la terra trema anche nel veronese, e la devastazione dei cantieri Tav continua nonostante le numerose irregolarità denunciate, oggi scopriamo che è stato sospeso il traffico dei treni sulla linea storica Milano-Venezia per verifiche a seguito della scossa di terremoto di ieri.
L’avevamo detto e lo ripetiamo.Da molto tempo denunciamo che il progetto Alta Velocità che si sta realizzando non è stato adeguato alla nuova classificazione sismica nazionale e alle nuove Norme Tecniche di Costruzione del 2008 (hanno usato quelle vecchie del 1996).

Lo diceva già nel 2017 il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici che anche per questo motivo chiedeva che il progetto venisse rifatto perché aveva carenze tali dal punto di vista tecnico da non stare in piedi.
Inoltre, come abbiamo già denunciato in passato, il progetto non sembra affatto tenere conto dell’ordinanza n.3519 del 28.4.2006 del Presidente del Consiglio dei Ministri con il quale è stata presentata una nuova mappa di pericolosità sismica (es. Lonato è passato dalla zona 3 di bassa sismicità alla zona 2 di media sismicità). Queste carenze e problemi non si possono risolvere ora con il progetto esecutivo in corso, andava fatto prima. Ora però si possono fermare i lavori.


Eppure nonostante le continue denunce e le irregolarità progettuali nessuno si preoccupa di ciò che sarà. Questo è l’ennesimo terremoto nel veronese che ha mosso la sorgente sismica di Salizzole, quella per intenderci del sisma del 1117 tra Verona, Brescia, Cremona e Piadena!Proprio sopra, come se nulla fosse, vorrebbero farci correre i treni ad alta velocità senza adeguamento progettuale. Treni, inutili, che verranno usati per il trasporto di persone, non per merci, ricordiamo l’ennesima bugia raccontata. Quello che vi raccontiamo da anni è scritto nero su bianco nel progetto stesso, basta leggerlo.


Com’è possibile che gli organi di controllo competenti e la politica fingano che questi problemi non ci siano e non fermino i lavori? Quali sono gli interessi speculativi in gioco per non fermare tutto?
Le risorse sprecate in quest’opera inutile e dannosa, vanno dedicate alla messa in sicurezza di tutto il Paese.


Paese sempre più fragile e che non ha ancora capito che bisognerebbe investire prima anziché porre rimedio solamente dopo le tragedie.
#terremoto #tav #brescia #verona #notavbresciaverona #terremotoveneto #sismicità #zonasismica #fermarloèpossibile #difendilatuaterra #treni #trenifermi #pendolari #pendolaribresciaverona

piu di 50 VARIANTI AL PROGETTO TAV bs-vr: GIOVEDì 12 ore 21.00 DIRETTA FB PER SPIEGARVI IN COSA CONSISTONO!

** GIOVEDI’ 12 NOVEMBRE ORE 21:00 NON PERDETE QUESTA IMPORTANTE DIRETTA FACEBOOK DI AGGIORNAMENTO! **

Cosa succede? Sono state presentate e approvate circa 50 varianti al progetto TAV Brescia-Verona che cambiano in modo sostanziale il progetto!
Questo senza aver rifatto una valutazione d’impatto ambientale complessiva della situazione attuale (l’unica VIA fatta risale al 2003 e quindi a un progetto ben diverso da quello che stanno e vorrebbero costruire…) e senza aggiornare il progetto alle vigenti norme antisismiche e alle nuove norme tecniche per le costruzioni.

Ma quello che al momento è ancora più grave è il mancato rispetto del Dlgs 228 del 2011 che obbliga i ministeri a svolgere attività di valutazione prima, durante e dopo sulla realizzazione di opere pubbliche che abbiano carattere permanente e con leggi di spesa pluriennali, sotto vari punti di vista: sostenibilità finanziaria, trasparenza e razionalizzazione. Insomma l’analisi costi benefici (ACB) che già l’allora governo Lega-5 Stelle con a capo Toninelli aveva commissionato sul progetto (senza varianti) con esito NEGATIVO. Chissà a rifarla ora….

In un momento così critico per il nostro paese, nel pieno di una Pandemia mondiale, in cui le risorse dovrebbero essere oculatamente impiegate e la legge dovrebbe essere rispettata da tutti, assistiamo ad una continua e colpevole elusione delle normative, per la realizzazione di opere che in futuro non saranno più adeguate alle caratteristiche del nostro territorio, e dovranno essere pagate per generazioni e generazioni a venire.

Durante la diretta cercheremo di spiegarvi in che cosa consitono, sopratutto nel territorio bresciano, queste importanti modifiche di progetto che prevedono anche nuovi espropri e moltissimi altri disagi per chi vive su questi territori!

Collegatevi sulla pagina No Tav Brescia giovedì 12 alle 21.00, ospite con noi il nostro preziosissimo prof. Erasmo Venosi che da anni ci accompagna in questa lotta!

#notav #finoallavittoria #fermarlièpossibile #fermarlitoccaancoraanoi

Come proseguono i lavori del TAV Brescia-Verona?Con irregolarità e disagi…ogni giorno!

Come proseguono i lavori del TAV Brescia-Verona?

Con irregolarità e disagi…ogni giorno!

Ecco alcuni esempi:

– Cantieri sempre aperti (foto 1).

– Operai senza distanziamento ne tanto meno maschierine, ma senza nemmeno protezioni o attrezzatura da cantiere (scarpe antinfortunistiche, caschetto, ecc) (foto 2).

– Strade chiuse senza avvisare chi abita o lavora nella zona, enormi disagi per il traffico, strade sporche e già rovinate dal continuo passaggio di mezzi pesanti (foto 3).

– Continui disagi non segnalati, o segnalati nel momento stesso dei lavori solo con l’affissione di cartelli non sempre nei pressi delle abitazioni o attività, alla popolazione che vive nelle zone limitrofe ai cantieri: interruzione dell’acqua, o dell’elettricità (foto 4).

– Sempre più verde, sempre più alberi, sempre più campi ci vengono tolti (foto 5).

– Mancanza di tutela delle zone umide (foto 6).

– Rifiuti stoccati in modo “discutibile” (foto 7).

Ogni giorno arriva una nuova segnalazione da chi vive vicino ai cantieri TAV e ne sta subendo giorno dopo giorno tutti i disagi e sta verificando tutte le “irregolarità” che avvengono.

Siamo di nuovo qui a denunciare che in piena emergenza sanitaria quello che sta accadendo per la costruzione di un’opera intutile è ancora più vergognoso.

Nessuno vigila, nessuno controlla…..e loro fanno tutte queste cose a spese nostre, della nostra salute e del nostro futuro!

Possiamo ancora fermarli, ma sopratutto dobbiamo fermare i nuovi progetti in uscita da Brescia e la Verona-Vicenza!

Avanti #notav, difendiamo la nostra terra, la nostra salute e il nostro futuro!

domani presidio no tav @ lonato

Domani dalle 17:00 torneremo finalmente tutti e tutte insieme davanti ai cantieri del TAV per condividere insieme un momento di socialità e per ribadire la nostra presenza e la nostra contrarietà all’opera.


Mentre la politica come era tristemente prevedibile cerca di rilanciare l’economia con la favola delle grandi opere, noi dobbiamo tornare a confrontarci e attivarci di fronte a questa nuova fase che ci troviamo a vivere. Non possiamo lasciare al partito del cemento la possibilità di sfrtuttare questa fase tra la crisi santiaria e quella economica per imporre la costruzione di opere inutili, costose e dannose.


Durante il presidio faremo un flashmob per cui invitiamo tutti e tutte a portare con se una sedia / sgabello.Se nessuno controlla, i sindaci se ne fregano, gli organi preposti anche, noi invece ci siamo, alziamo di nuovo l’attenzione sulle fragilità del nostro territorio e della salute di chi ci vive. Facciamo quello che le istituzioni non fanno come ricordare che ci sono ancora ampi margini per fermare quest’opera!


Pretendiamo la difesa della nostra terra, delle sue biodiversità così importanti anche per la salute delle persone, pretendiamo la difesa della nostra salute senza aggiungere altro inquinamento per decenni in una zona così già pesantemente colpita, pretendiamo che i soldi pubblici, miliardi di euro, vengano spesi per quello che davvero ci serve: santià, istruzione, messa in sicurezza dei territori, sostegno alle piccole imprese e ai lavoratori, alle famiglie, agli studenti, e tantissimo altro…

Ricordiamo di portare mascherine e di mantenere le distanze di sicurezza.
A domani #notav!

15/6 diretta facebook, 20/6 presidio al cantiere tav di lonato

Doppio appuntamento #notav settimana prossima in cui finalmente torniamo tutti e tutte insieme al cantiere del TAV!

– LUNEDì 15 GIUGNO ORE 20:00 DIRETTA FACEBOOK (qui sulla pagina No Tav Brescia) di aggiornamento da parte di diversi attivisti/attiviste sulle risposte e non risposte dei politici al nostro appello, sulle denunce e le segnalazioni che stiamo facendo, su cosa possiamo fare ora per fermare il TAV (perchè si può ancora fermare) e lancio pubblico dell’iniziativa al cantiere.

– SABATO 20 GIUGNO ORE 17:00 PRESIDIO AL CANTIERE TAV DI LONATO.
Per il flash mob invitiamo tutti e tutte a portare da casa una SEDIA perchè il messaggio che vogliamo dare è chiaro: anche se voi continuate a costruire un’opera inutile e dannosissima, noi c’eravamo, ci siamo e ci saremo, a controllarvi, a provare a percorrere altre strade per inceppare questo meccanismo delle grandi opere e per tutelare quanto più possibile la nostra salute e il nostro futuro.

**Al presidio partecipiamo tutti e tutte con la mascherina, rispettando le distanze di sicurezza di almeno 1 metro.**

Vi aspettiamo numerosi e numerose perchè fermare quest’opera e destinare tutti i miliardi investiti nei nostri bisogni tocca a tutti e tutte noi insieme!

#notav#direttafacebook#presidio#cantieretav#torniamoalcantiere#flashmob#lonato#notavbresciaverona#brescia#verona#emergenzasanitaria#isoldideltavainostribisogni#15giugno#20giugno

Lettera aperta ai politici – testo integrale

AI SINDACI DEI COMUNI BRESCIANI E VERONESI TRATTA AV/AC BRESCIA VERONA

AI CONSIGLIERI 5 STELLE REGIONE LOMBARDIA

AI CONSIGLIERI PD REGIONE LOMBARDIA

AI CONSIGLIERI 5 STELLE REGIONE VENETO AI CONSIGLIERI PD REGIONE VENETO

AI PARLAMENTARI 5 STELLE-PD- LEU VENETO E LOMBARDIA

Brescia/Verona 28 Aprile 2020

Oggetto: Sarete responsabili? Quali decisioni prenderete?

Gentilissimi, La pandemia di Covid-19 che stiamo affrontando è una delle più gravi sfide all’umanità dopo la Seconda Guerra Mondiale. Più della metà della popolazione del pianeta è in quarantena, mentre il contagio mondiale (fortemente sottostimato) ha superato i 2.800.000 contagi. Cifre impressionanti che rendono l’idea della gravità del periodo che abbiamo di fronte. Il virus è un nemico terribile. Minaccia la nostra salute mettendo in luce, se ce ne fosse bisogno, l’importanza e il valore della Sanità Pubblica, animata dal lavoro instancabile di tantissimi lavoratori e tantissime lavoratrici. A questo dramma (morti e malati) si prevede “una nuova crisi economica mondiale”, addirittura di gravità maggiore rispetto a quella precedente esplosa nel 2008 e saranno le difficoltà sociali a ricordarci che l’epidemia è un problema medico ma la sua gestione è un fatto strettamente politico. Davanti a questo scenario siete voi Sindaci, Consiglieri Regionali e Parlamentari, ad avere l’onere e l’Onore di amministrare. Spetta a voi, oggi, dovervi assumere le responsabilità di prendere decisioni cruciali per il futuro della popolazione nel ruolo che vi è stato assegnato di rappresentanti politici. Il tema, quello del valore delle scelte, è oggi drammaticamente attuale a due mesi dall’esplosione del contagio. Nel momento in cui stiamo scrivendo il numero dei morti per coronavirus in Lombardia è di 13.449 persone, con il territorio bresciano tra i più duramente colpiti. Quantomeno quello che indichiamo è il numero ufficiale poiché tutti sappiamo bene che a molte persone malate e decedute non è stato fatto nessun tampone. Abbiamo assistito all’arroganza vergognosa della giunta regionale lombarda, che ha fatto pressione, insieme a Confindustria, per riaprire i luoghi di lavoro, senza nemmeno volere attendere un protocollo nazionale per la gestione in sicurezza sanitaria della cosiddetta “fase 2”. Sempre gli stessi politici lombardi, in linea con lo stesso governo, non hanno voluto istituire la “zona rossa” ad Alzano Lombardo e Nembro, permettendo la diffusione di massa del contagio e condannando a morte tantissime persone. Ovviamente la decisione di non fermare la produzione è stata voluta prima di tutto da Assolombarda, che riteneva di non potere mettere in discussione i profitti del distretto industriale della Val Seriana. Nel bresciano abbiamo avuto un caso simile di mancato lockdown con il comune di Orzinuovi. Di fronte a episodi tanto gravi, non possiamo che porre una domanda cruciale: per quanto ancora si vorrà salvaguardare la logica vorace dei capitali a scapito del diritto alla salute? L’ Alta Velocità pone questo quesito con una gravità inedita e inaudita, perché la pandemia a cui ci troviamo di fronte obbliga a darsi delle chiare priorità. Come è possibile, con ospedali riempiti di pazienti e un pianeta alle porte di una crisi economica di proporzioni storiche, volere realizzare il Tav Brescia-Padova? Un’opera bocciata ufficialmente dall’analisi costi-benefici del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Un’opera inutile che prosciugherà allo Stato Italiano 8,6 miliardi di euro (solo PREVENTIVATI) di risorse che dovrebbero essere destinate prima di tutto a sostegno della martoriata sanità pubblica. 60.000.000 di euro, questo è il costo medio a chilometro per le linee Tav in Italia. Una quantità di soldi non riscontrabile in nessun’altra linea Tav europea, dove si arriva al massimo a circa 20 milioni a chilometro per le tratte più costose. Intanto il trasporto dei pendolari continua ad essere un incubo per molti, per tutti coloro che non possono permettersi i costosi viaggi sui Frecciarossa semivuoti. Per finanziare questo fallimento sono stati tagliati fondi alla sanità, all’istruzione e alla ricerca, alle politiche sociali, alle risorse per la messa in sicurezza dei territori e per le ricostruzioni, alle bonifiche ambientali. Settori chiave per comprendere la tragica situazione italiana attuale. Le persone che lavorano negli ospedali – ora chiamati eroi ed eroine – lo hanno fatto e lo fanno spesso senza i mezzi necessari per proteggersi e per poter aiutare i malati. Si è dovuti ricorrere a raccolte fondi private per comprare respiratori e mascherine, mentre si sbandierava l’eccellenza della sanità pubblica lombarda. Non avremmo mai voluto avere ragione, non certamente su migliaia di morti e malati, ma da anni come Movimento No Tav chiediamo in ogni modo di non dilapidare le risorse pubbliche per grandi opere inutili affinché vengano destinate ai settori utili a tutta la comunità. Senza dimenticare i disastri degli ultimi anni: nel 2018 il deragliamento di Pioltello con tre morti e 46 feriti e il crollo del Ponte Morandi con 43 morti e 566 sfollati. Solo il mese scorso si è verificato il cedimento del ponte di Aulla, che non ha visto vittime solamente grazie alla forte riduzione del traffico dovuto dalla quarantena. Con quale criterio logico, economico e soprattutto politico si finanziano mastodontiche opere inutili mentre crollano viadotti e deragliano treni? Mentre vediamo il paese in così grande crisi economica. Non vogliamo più che il denaro pubblico venga utilizzato per favorire mafie, aziende corrotte, tangenti per costruire grandi opere inutili, vogliamo che venga investito per ripristinare i posti letto tagliati in terapia intensiva, per ripristinare i presidi sanitari territoriali e potenziare la prevenzione. Vogliamo che le infrastrutture ad essere finanziate siano quelle utili allo spostamento di pendolari, spostamento che deve avvenire in sicurezza, che sia su un treno o con un’automobile su un ponte. Chiediamo coerenza alle forze politiche, come Movimento 5 Stelle e Liberi e Uguali, che negli anni precedenti hanno promesso una revisione della gestione dei fondi per le infrastrutture, per destinare le risorse al bene comune. Pretendiamo che le forze politiche abbagliate completamente dal mito del libero mercato, delle privatizzazioni, del partito del cemento ad ogni costo, decidano per il bene della collettività e non del profitto di alcuni. I decessi causati dalla pandemia e il danno economico che seguiranno al contagio richiedono con ancora più forza che torni il rispetto della persona al centro dell’agire politico, contro ogni sacrificio preso dalle logiche di profitto privato. Inoltre non possiamo non sottolineare il possibile aumento di rischio di infiltrazioni mafiose a causa dell’accelerazione dello sblocco del settore economico dopo la chiusura del paese per la pandemia. Chiediamo che i sindaci e le sindache tornino a fare gli interessi dei territori, a valutare ciò che è necessario oggi e domani per gli abitanti dei loro Comuni, confrontandosi pubblicamente con gli stessi per un bene collettivo. Il bene comune non è svendere le risorse collettive (terra, aria, acqua) per lasciar passare treni inutili, ma proteggere queste risorse essenziali. Quanto bisogna attendere prima che le amministrazioni facciano sentire con forza la loro voce? Soprattutto consapevoli che la pandemia è esplosa maggiormente nelle province più inquinate d’Italia, fermo restando che la correlazione tra l’alta virilità dell’epidemia e l’altissimo grado di inquinamento ambientale in Lombardia sia ancora ampiamente da dimostrare con gli opportuni studi scientifici, siamo sicuri che respirare aria altamente inquinata non sia stato d’aiuto. Come si può pensare di devastare ancora il nostro territorio e aumentarne l’inquinamento aumentando così i rischi per la salute di chi abita queste zone? La pandemia sta già mettendo a nudo le contraddizioni di un sistema economico e di un apparato politico fondati sullo sfruttamento delle persone e dell’ambiente. Le contraddizioni sul piano sociale e ambientale non potranno che esplodere con forza, di fronte all’impatto economico del contagio mondiale. La necessità di investire miliardi e miliardi di euro per fare fronte alla crisi si farà sempre più impellente. Quali decisioni prenderete? Investirete ancora grandi quantità di risorse pubbliche in opere inutili e dannose come il Tav Brescia-Padova o farete l’interesse della collettività? È il momento di dare risposte concrete e giustificate delle scelte prese e/o appoggiate, assumendosi la responsabilità di ciò che è stato fatto e di ciò che non si è voluto fare. A disposizione, cordialmente

Coordinamento No Tav Brescia Verona

Perché gli operai dei cantieri TAV Brescia-Verona lavorano senza mascherine in piena emergenza sanitaria da Covid-19?

Ieri i cantieri del TAV Brescia-Verona hanno iniziato l’abbattimento della prima palazzina presente sulla tratta in piena emergenza Covid19 come sempre nel non rispetto delle normative.

La ditta che si sta occupando delle demolizioni è la stessa che nel 2014 si occupò della demolizione delle case per la tratta di TAV Treviglio-Brescia dove, per gli abbattimenti di Via Toscana non mancarono numerose irregolarità (si trova la memoria storica sul nostro sito www.notavbs.org).

Le fotografie, inviate all’ attenzione del Coordinamento, sono di ieri in un cantiere della Linea AV/AC a Desenzano del Garda in Località Pergola.

Come mai i lavoratori lavorano senza mascherina e quindi senza protezioni per il contenimento della diffusione del VIRUS COVID-19? Come mai i lavoratori non rispettano le misure di distanziamento?

Come è noto in Lombardia è obbligatorio indossare la mascherina per l’emergenza sanitaria anche qualora non lo prevedessero le normative generiche dei cantieri.

Inoltre, come già successo con gli abbattimenti delle case di Brescia, nonostante nell’impostazione e nella gestione del cantiere l’impresa dovrebbe assumere tutte le scelte atte a contenere gli impatti associati alle attività di cantiere per ciò che concerne l’emissione di polveri (PTS, PM10 e PM2.5) e di inquinanti (NOx, CO, SOx, C6H6, IPA. diossine e furani), molto spesso non vengono rispettati tutti gli accorgimenti atti a ridurre la produzione e la diffusione delle polveri.

Siamo al primo giorno di abbattimenti e già notiamo che, nuovamente come già segnalato per altri abbattimenti della Treviglio-Brescia, durante la demolizione delle strutture edili non si provvede alla bagnatura dei manufatti al fine di minimizzare la formazione e la diffusione di polveri ecc.

Si verificherà nuovamente anche il non effettuare una costante e periodica bagnatura o pulizia delle strade utilizzate, pavimentate e non come prevede la legge?

Non verrà rispettato nuovamente l’accorgimento di pulire le ruote dei veicoli in uscita dal cantiere e dalle aree di approvvigionamento e conferimento materiali, prima che i mezzi impegnino la viabilità ordinaria come prevede la legge?

Non verranno nuovamente coperti con teloni i materiali polverulenti trasportati?

Non verranno bagnati periodicamente o coperti con teli (nei periodi di inattività e durante le giornate con vento intenso) i cumuli di materiale polverulento stoccato nelle aree di cantiere?

Chi controlla questi cantieri? Nessuno anche questa volta. Abbiamo mandato diverse segnalazioni alle autorità competenti per richiedere una puntuale e urgente verifica al fine di prevenire e di garantire la sicurezza dei lavoratori, ambientale e delle viabilità della autostrada A4 che si trova a ridosso della cascina che stanno demolendo (rischio di sollevamento di polveri che potrebbero precludere la visibilità degli automobilisti) richiedendo ai politici nuovamente il fermo dei cantieri.

Non possiamo accettare che per la costruzione di un’opera intuile e dannosa si mettano a rischio territori già martoriati, la salute di tutti e tutte noi, dei lavoratori e sopratutto non possiamo accettare la clamorosa disparità di trattamento con tutti gli altri operatori (artigiani, commercianti, negozianti e aziende locali) che, invece, interessandosi della salute collettiva hanno messo in campo le corrette prescrizioni e da settimane hanno chiuso le loro attività nel rispetto del territorio.

Non possiamo accettare che cantieri pubblici per opere statali non rispettino come sempre la legge.

Non possiamo accettare che si compiano, come già capitato, lavori di questo tipo quando nessuno è in grado di verificare. Ogni irregolarità giuridica e operativa di quest’opera è stata “casualmente” realizzata o approvata in momenti in cui l’attenzione mediatica e della popolazione è rivolta ad altro. Approvazioni legislative a ferragosto o in periodo natalizi, abbattimenti irregolari in piena emergenza Covid.

Sono sempre causalità? Noi crediamo di no.

TRASPARENZA A ZERO VELOCITA’: PRETENDIAMO CHIAREZZA E RISPOSTE!

Abbiamo deciso di convocare in questi giorni tre conferenze stampa, a Brescia, Peschiera e Verona, per denunciare la totale mancanza di trasparenza sui lavori che sono iniziati lungo la tratta della Linea AC/AV Brescia Verona.

I cantieri sono stati aperti nei comuni di Calcinato, Lonato, Desenzano del Garda, Peschiera del Garda, Castelnuovo del Garda e Sona ma nessuno sa i nomi delle ditte che hanno la titolarità degli appalti.

Le associazioni di cittadini che operano su questi territori insieme al Coordinamento No Tav Brescia Verona chiedono che si faccia chiarezza e che in nome della tanto decantata trasparenza
vengano rese pubbliche tutte le informazioni dovute sullo svolgimento dei lavori.

1) Chiediamo che vengano resi pubblici i nomi delle ditte aggiudicatarie delle gare per la realizzazione della galleria di Lonato e di San Giorgio in Salici. L’Alta Velocità viene realizzata con denaro pubblico ed è incomprensibile come non si rendano pubblici tali dati.
La seconda gara per la galleria di Lonato si è svolta ma nessuno è al corrente del nome della ditta aggiudicataria e sul sito non ci sono aggiornamenti.

2) I lavori iniziati nei vari punti sono di rilevante entità; non si tratta di soli lavori preparatori. Le terre scavate, rimaneggiate e spostate sono in grande quantità. Sappiamo che erano programmati dei lavori di bonifica (preparazione del terreno, pulizia aree,
bonifiche da ordigni bellici BoB, etc.) ma quelli che si stanno realizzando non sono a nostro avviso solo lavori di bonifica, ma opere definitive. Chiediamo chiarezza.

3) Non sono noti i dati riguardanti l’atto di approvazione del contratto esecutivo e del contratto di appalto: se, quando e da chi è stato firmato. In qualunque opera fatta da privati è obbligatorio produrre tutti le informazioni. A maggior ragione questo è
necessario in un’opera pubblica. Come previsto per legge, chiediamo la possibilità di accedere ai documenti riguardanti i contratti. E sapere chi e come deve effettuare i controlli sul rispetto delle norme.

4) Dal punto di vista ambientale chiediamo chiarezza sul Piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo. Nei cantieri stanno spostandosi un grande numero di camion che portano terre di diversa natura, colore, consistenza nei vari punti dei cantieri e non sappiamo se il piano venga rispettato. Si è notata la presenza anche di ammassi di materiale sconosciuto. Chi deve controllare questo?

5) Osservatorio Ambientale: chiediamo trasparenza anche sull’attività dell’Osservatorio che è stato istituito a tutela delle aree interessate. Chiediamo che si possa accedere ai verbali delle riunioni di questo osservatorio che vengono effettuate trimestralmente oppure la possibilità di essere presenti a queste riunioni. Chiediamo inoltre se è stata prevista l’apposizione di centraline per il controllo dell’aria.

6) Chiediamo chiarezza sulla sicurezza dei cantieri: vorremmo sapere quali e quanti sono gli accessi ai cantieri e se sono state rispettate le norme previste dal decreto sicurezza sui cantieri D.Lgs. N. 81/2008 e succ. modificazioni.

7) Chiediamo anche chiarimenti sulla viabilità di cantiere, se ha subito modifiche rispetto ai progetti precedenti, sulla cartellonistica che risulta scarsa e sulla delimitazione dei cantieri stessi.

Ribadiamo infine la nostra totale contrarietà verso quest’opera, che con il sistema dei lotti costruttivi, non da’ alcuna certezza sul completamento dei lavori e di come gli stessi vengono coordinati. Stiamo facendo tutte le segnalazioni a tutti i livelli istituzionali per esigere la massima trasparenza e quanto meno il rispetto di tutte le norme sulla sicurezza dei cantieri e sulla tutela dell’ambiente, nella speranza che viste le numerose motivazioni per fermare questo scempio prima o poi qualcuno aprirà gli occhi e troverà il coraggio di agire, speriamo prima di un ennesimo disastro.

Per proseguire la nostra mobilitazione contro il TAV e l’informazione che da anni stiamo facendo vi invitiamo sabato 22 febbraio alle 15 davanti al cantiere TAV di Lonato per un’iniziativa ludico-informativa proprio sui cantieri e su cosa possiamo fare noi in prima persona per tutelare la nostra salute e la terra in cui viviamo.
Segnaliamo inoltre altre due iniziative venerdì sera, il 21 febbraio, una al cs 28 maggio di Rovato con tanti ospiti per parlare del caso di Nicoletta Dosio e della repressione verso le lotte ambientaliste, e sempre venerdì sera a Verona parliamo di TAV, fatti e misfatti con il professor Marco Ponti.

CC A DESENZANO: BASTA CON IL TEATRINO DELLA POLITICA! E’ ORA DI FERMARE SUBITO IL TAV!

BASTA CON IL TEATRINO DELLA POLITICA!
E’ ORA DI FERMARE SUBITO IL TAV!

Ieri sera, lunedì 30 settembre, ci siamo recati in consiglio comunale a #Desenzano. Nonostante il presidio sia stato lanciato il giorno stesso, siamo riusciti a garantire una nutrita presenza.

Avevamo annunciato che ci saremmo trovati di fronte a un teatrino e così è stato. Gli amministratori e i politici locali, dalla destra al PD, passando per il 5 Stelle, non possono nascondere il danno che l’Alta Velocità porterà ai nostri territori in termini di espropri e distruzione del suolo, ma rimangono pubblicamente in silenzio per non pestare i piedi ai loro partiti.

Questa estate l’analisi costi-benefici del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha dichiarato che il Tav Brescia-Padova è un’opera insostenibile. E’ negativa per oltre due miliardi di euro e si può assolutamente fermare. Non abbiamo sentito una sola parola dai politici locali per chiedere lo stop del progetto.

Intanto ieri sera il Presidente del Consiglio Comunale Rino Polloni, in quota Lega, ha ribadito la sua contrarietà al Tav. Peccato che faccia parte di uno di quei partiti che vuole l’Alta Velocità a tutti costi, nonostante sia stata sonoramente bocciata. Non si è fatto problemi a rimanere pubblicamente in silenzio. Stessa cosa vale per i consiglieri di minoranza del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle.

Non siamo riusciti a stare zitti di fronte alla loro falsità. Alcuni attivisti hanno commentato ad alta voce le dichiarazioni della maggioranza. A un certo punto uno di noi è sbottato con sdegno e indignazione. E’ stata fatta intervenire la polizia locale, che ha cercato di raggiungere il No Tav, spintonando i presenti e cercando di impedire di filmare quanto stava accadendo. Un modo di intervenire molto grave e spropositato, visto che l’attivista ha lasciato di sua volontà la sala, senza più volere rientrare e lasciando proseguire il dibattito.

Alla fine della discussione non ci siamo trattenuti e ci siamo lasciati andare a un applauso sarcastico, complimentandoci per il loro teatrino.

Avanti #NoTav! Ci vediamo il 5 ottobre a #Lonato!

30/9 presidio #notav @consiglio comunale di Desenzano

QUESTA SERA ORE 20:30 PRESIDIO NO TAV SOTTO IL COMUNE DI DESENZANO!

Sul tema dell’Alta Velocità prosegue il teatrino della politica e ne siamo nuovamente testimoni a Desenzano. Da un lato c’è l’istituzione dell’Osservatorio sul Tav da parte della giunta locale con l’esclusione di una qualsiasi rappresentanza No Tav.

L’Osservatorio si dimostra un’azione ipocrita della maggioranza interessata solo a salvare la faccia e a mantenere dei buoni rapporti con alcuni soggetti delle frazioni. Non a caso L’Amministrazione, come tutti gli altri comuni interessati dalla tratta, è rimasta in silenzio dopo la pubblicazione dell’analisi costi-benefici, che ha bocciato il Tav Brescia-Padova.

I sindaci e i parlamentari locali non hanno fatto sentire con forza la propria voce per chiedere lo stralcio di un progetto dimostratosi insostenibile sul piano economico. Nessun politico ha dimostrato di volere tutelare il proprio territorio dai danni devastanti che porterà il Tav.

Dall’altro lato ci sono il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle, che pare abbiano annunciato alcune interrogazioni per il prossimo c.c.

A questo punto hanno poco da intervenire su questo tema. Siamo di fronte a tre soggetti politici che la pensano allo stesso modo e hanno dato il via libera a un’opera negativa per oltre due miliardi di euro. Sul piano locale hanno fatto finta di nulla o hanno addirittura difeso le decisioni dei loro dirigenti.

A rendere ancora più ridicola la discussione è la proposta demenziale di una fermata Tav a San Martino.

Per questi motivi torneremo a mobilitarci con un presidio di protesta in occasione del consiglio comunale di Desenzano questa sera alle ore 20:30 sotto il comune di Desenzano (palazzo Bagatta)

Verso il 5 ottobre 2019: marcia #notav @Lonato e per fermare definitivamente quest’opera prosegue la mobilitazione dei territori! Ci vediamo questa sera perchè come diciamo sempre serviamo tutti e tutte per fermare questo scempio!

#notav #desenzano #consigliocomunale #versoil5ottobre #5ottobre #lonato #fermarloèpossibile #osservatoriotav #fermarlotoccaanoi #dachesapasamia #marcianotav