Tav, la Francia frena “non è una priorità”.

Una bella notizia, nell’estate della crisi e della recessione.

Anzi, forse la più bella di questi ultimi mesi: per un giornale SI TAV come “La Stampa” scrive in modo diretto che la commissione mista governo-tecnici-superburocrati del Governo Francese ha presentato ieri al presidente Philippe Duron sindaco di Caen e deputato il rapporto di revisione delle grandi opere Francesi.

La conclusione?

Per la Commissione Francese la TAV non è una priorità, la linea della Torino-Lione viene classificata di serie C, è antieconomica, viene accusa la passata gestione di Sarkozy di aver fatto annunci su costi e disponibilità di risorse improbabili, ma anche una conferma ragionevole che viene da anni dai movimenti NO TAV in Italia: “i dati scientifici contro dedotti sono stati ignorati, è economicamente un’opera inutile”.

L’inetto Mario Virano, commissario straordinario del buco TAV “si arrampica sugli specchi” in primis deve difendere il suo stipendio d’oro, poi deve vendere la sua fantascientifica visione: milioni di tonnellate di merci che vanno e vengono, “ improbabili” sciatori di Londra e cercatori di funghi che andranno a soggiornare nelle montagne Francesi….

(nella foto articolo di pag. 16 de La stampa di oggi venerdì 28 Giugno 2013)

ECOPARADE 2013 : E’ STATA UNA BELLA GIORNATA DI SOLE

L’Ecoparade 2013 è stata una bella giornata di sole, musica , ballo e festa.

Quattromila giovani ( il doppio dell’anno scorso ) hanno accompagnato nella loro denuncia , in un clima di sostanziale allegria,  i comitati che da anni lottano contro le nocivita’ ambientali della nostra citta’.

Avremo modo e tempo di discutere di questo evento, ma comunque la si voglia vedere, questa ecoparade è stata un successo.

 

Sulla nostra pagina FB trovi tante foto dell’evento

https://www.facebook.com/pages/Rete-Antinocivit%C3%A0-Bresciana/119032818214966

https://www.facebook.com/PAZA71/posts/10200597004101998?notif_t=tagged_with_story

https://www.facebook.com/andrea.clash.3/posts/10200880732794608

https://www.facebook.com/susanna.bonetti/media_set?set=a.10200724579189143.1073741838.1601702788&type=1

https://www.facebook.com/omarartur.mazzucchi/media_set?set=a.10201173476079533.1073741829.1249164499&type=1

Qui trovi anche dei video

http://www.youtube.com/watch?v=Z0uiegwmoXc

http://www.youtube.com/watch?annotation_id=annotation_351431&feature=iv&src_vid=Z0uiegwmoXc&v=Qwl6y7zKp68

https://www.facebook.com/events/143454535839449/?fref=ts

http://www.youtube.com/watch?v=2y_L1UPmyHM

http://www.youtube.com/watch?v=fSaYbx3W-bk

http://www.youtube.com/watch?v=g6YrmFVDWxk

http://www.youtube.com/watch?v=CezELb9q-2I

http://www.youtube.com/watch?v=30a6D4XXtXM

http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=CobFt2zAX0k&hd=1

https://www.facebook.com/photo.php?v=10151651833890660&set=o.143454535839449&type=2&theater

Leggi gli articoli dei giornali

http://www.bresciatoday.it/cronaca/brescia-ecoparade-2013.html

http://www.bresciaoggi.it/stories/dalla_home/524673_il_coro_dei_4mila_pcb_ok_ai_divieti_ora_le_bonifiche/

http://www.giornaledibrescia.it/in-citta/ecoparade-oltre-4mila-in-strada-per-l-ambiente-1.1688869?start=true

http://brescia.corriere.it/brescia/gallery/brescia/06-2013/eco-parade/1/ecoparade-_58485476-d5da-11e2-becd-8fd8278f5bec.shtml

http://www.radiondadurto.org/2013/06/15/ecoparade-2013-a-brescia-in-migliaia-contro-le-nocivita/

http://www.quibrescia.it/cms/2013/06/16/ecoparade-la-carica-dei-4000/

http://www.bresciapoint.it/index.php?option=com_zoo&task=item&item_id=8214&Itemid=265

 

tratto da: antinocivitabs.org

Intervento carro NO TAV – Ecoparade 2013

Molti di voi si staranno chiedendo perché oggi ci siamo fermati in questo piccolo quartiere di Brescia. Siamo nel quartiere Don Bosco, un quartiere composto da case, giardini e tranquillità.
Forse molti non lo sanno, come non lo sa ancora la maggior parte dei bresciani, che proprio in questo quartiere tra meno di 7 mesi inizieranno i cantieri per la TAV.
La nostra città in questi ultimi anni è stata interessata da decine di speculazioni edilizie riguardanti la viabilità.

Solo a Brescia coesistono:
-la CORDA MOLLE per la quale sono stati spesi 230 milioni di euro ed ha un utilizzo pari solamente a 4.500 veicoli al giorno, su una capacità potenziale di 80 mila veicoli
– La BRE-BE-MI: costata il triplo di quanto era stato preventivato con una devastazione di 900 ettari di suolo agricolo e un guadagno, se di guadagno possiamo parlare, in tempo di soli 5 minuti sul percorso Brescia – Milano. 
– il TRASPORTO PUBBLICO bresciano è inefficiente e mal organizzato: Brescia è una delle città con l’aria più inquinate da PM10. Nella provincia di Brescia solo il 24% degli spostamenti viene effettuato con treno o autobus. Manca inoltre un’ offerta di servizi integrati e coincidenti tra i vari trasporti. Chi di voi è venuto qui oggi da altre città si sarà reso conto di persona di questa grave carenza.
– l’ AEREOPORTO DI MONTICHIARI: ha visto transitare nel 2012 solo 22.000 passeggeri. Consideriamo come paragone che Crotone, che è considerato il peggior aeroporto del sud, ne trasporta più di 154.000. Da quando è stato costruito, già 12 anni fa, sono stati maggiori i costi dei ricavi. Senza dimenticare i danni a livello ambientale: inquinamento da polveri e inquinamento acustico.
– la METROPOLITANA: vanto delle ultime due amministrazioni comunali, Pd e Pdl per la quale sono stati spesi 935 milioni di euro per solamente 13 Km . 13 km che coprono cosi marginalmente il territorio di Brescia e provincia da essere sostanzialmente superficiali. Ricordiamo che il Comune di Brescia ha partecipato alle spese investendo 400 milioni di euro e indebitandosi per i prossimi 30 anni.

E ora, come se non bastassero corda molle, autostrade, tangenziali, BRE-BE-MI, aeroporto, metropolitana pure la TAV a Brescia. Perché noi bresciani non ci facciamo mancare nulla!

Il treno ad alta velocità solamente per il lotto Treviglio-Brescia costerà 2 miliardi e 50 milioni di euro.

Solo a Brescia per i lavori della TAV verranno espropriate più di 70 persone della loro casa, senza contare terreni, giardini e altre proprietà.
Siamo qui oggi perchè questo quartiere sarà il più colpito. A gennaio 2014, 23 abitazioni in Via Toscana verranno abbattute, verrà costruito un muro di 6-8 metri che affiancherà la linea ferroviaria e murerà decine di case, ci saranno mesi di cantiere con relative conseguenze di disagi al traffico e inquinamento per le polveri dei lavori.
A pochi metri da qui c’è un asilo e delle scuole. Il comune non ha previsto ad oggi nessun piano per salvaguardare la salute di questi bambini che respireranno polveri dannose per il loro organismo!

E sapete la cosa più curiosa? Nonostante i progetti definitivi siano del 2009 i cittadini coinvolti lo hanno saputo solamente a luglio dello scorso anno leggendo i giornali.
Famiglie, tanti anziani, bambini, animali che verranno sradicati dal loro case e dalle loro vite! Provate a chiedere a qualcuna di queste persone come stanno… ci sono anziani che sperano di morire prima di vedere la loro casa e con essa i loro ricordi abbattuti!

Ma non solo Via Toscana, anche il Villaggio Violino e Via Roncadelle, per fare solo alcuni nomi, saranno colpiti dal passaggio dell’alta velocità.

La TAV a Brescia per cosa?
Per migliorare le condizioni dei pendolari che sono tutti i giorni stipati sui pochi treni regionali rimasti perché le frecce sono troppo care? NO!

Per congiungere Brescia al famoso corridoio 5 che attraversa tutta Europa? NO!

Molte nazioni tra cui Portogallo, Ucraina e Francia si stanno tirando indietro rispetto al progetto TAV , è un progetto inutile e troppo caro in un momento di crisi economica cosi pesante.

Però la TAV viene costruita in Italia, Perchè?
Perchè la costruzione di opere pubbliche come questa favorisce la crescita dell’intreccio tra partiti politici, imprenditori e mafie e perchè anche se non dichiarato esplicitamente, la TAV a Brescia servirà da vetrina per l’Expo 2015!
E sapete il suo costo? Se in spagna costa 9 milioni di euro al Km, in Francia 10… in Italia, in base alle tratte varia da 60 a 96 milioni di euro al Km! Secondo voi la mafia in questo aumento esponenziale dei costi non centra nulla???

Altro che interesse per i pendolari e per il cittadino! Altro che continuare ad attaccare i NO TAV dicendo che sono contro il progresso!

In città esiste già la linea ferroviaria Milano-Treviglio-Brescia, non ne serve una nuova, basterebbe ottimizzare i servizi già esistenti e costruire un piano logistico dei trasporti basato sulle esigenze reali dei viaggiatori!

Esistono inoltre i progetti per il proseguimento della tratta da Brescia verso Verona. Ovviamente nessuno ne parla date le pesanti conseguenze che avrà sul territorio, conseguenze ancora più grosse per la cittadinanza che quelle attuali.

Perché la TAV non è una questione che riguarda solo la Val Susa, dobbiamo prendere esempio dalla valle e salvaguardare anche noi il nostro territorio, la TAV riguarda tutti noi e anche Brescia!

E come ha scritto un giornalista qualche tempo fa: nessuno nega che tra i NO TAV non ci siano dei violenti, ma fino a quando sono stati pacifici nessuno li ascoltava. E tra l’altro anche tra la polizia ci sono dei violenti, ma li sono più difficili da riconoscere perché nascosti dai caschi!

NOI DICIAMO NO ALLE SPECULAZIONI SULLA VIABILITA’, DICIAMO NO ALLA DISTRUZIONE DEL NOSTRO TERRITORIO, DICIAMO NO AD ALTRO INQUINAMENTO NELLA NOSTRA CITTA’, DICIAMO NO ALLA TAV!!!

L’ Ecoparade 2013 reclama la salute a Brescia

di Valentina Zanini
zaniniIeri pomeriggio alle ore 14.30 si è svolta presso l’ingresso della Caffaro di Via Nullo la conferenza stampa di presentazione dell’ Ecoparade 2013. Gli attivisti della Rab (Rete Antinocività Bresciana) e di Art@Hack, promotori ed organizzatori dell’ iniziativa, hanno inscenato per l’occasione un flash-mob contro l’inquinamento ambientale e sociale di Brescia. L’iniziativa è volta a promuovere la terza edizione dell’ Ecoparade che avrà luogo sabato 15 giugno a partire dalle 15.30 con partenza da Via Nullo a Brescia. Una streetparade di sette carri musicali abbinati ad altrettante tematiche (carro NO PCB, carro NO INCENERITORE ed inquinamento dell’aria e dei rifiuti, carro INQUINAMENTO DEL SUOLO con il problema delle discariche e dei parchi, carro NOTAV e problema della viabilità, carro contro le NOCIVITA’ SOCIALI, carro ANTISPECISTA ed infine carro ANTIBROIBIZIONISTA) che quest’anno toccherà, lungo il suo tragitto per le vie della città, quattro mete simbolo del degrado ambientale e sociale. Al raggiungimento di ogni traguardo la musica e il divertimento si spegneranno per far posto ad interventi informativi volti a raccontare e spiegare le criticità di Brescia: impianto Caffaro e PCB, Via Toscana e il passaggio della TAV, A2A e problema dei rifiuti e dell’inquinamento dell’aria dovuto all’inceneritore, ed infine parco Tarello e situazione dei parchi e delle discariche. Numerosissima quest’anno l’adesione dei diversi comitati che parteciperanno ed animeranno con striscioni e materiale informativo l’iniziativa: COBAS Brescia, Comitato per l’ Ambiente Brescia Sud, Comitato No PCB Brescia Ovest, S.O.S. Scuola, Comitato Spontaneo No Centrale a Biomasse Rodengo, Ne Abbiamo Pieni I Polmoni Gussago, Antinocività Rezzato, Collina dei Castagni Castenedolo, Comitato Spontaneo Contro le Nocività, Comitato NOTAVBS, Legambiente, Brescia Rivolta il Debito, Cross Point/Presidio della Gru, C.S. 28 Maggio, Montichiari Contro Green Hill, Infoshock, Lab57 ed infine Osservatorio Antiproibizionista Canapisa Crew. zanini2Una cospicua partecipazione che rispecchia la straordinaria azione di monitoraggio e salvaguardia dell’ambiente e della società attuata dai cittadini riuniti nei vari comitati. Il comunicato stampa sottolinea inoltre che “Brescia è una città nociva! Una città simbolo di speculazione su salute e territorio, dove la diffusa indignazione dei cittadini per la tragica situazione ambientale viene strumentalmente banalizzata da istituzioni e amministrazioni come inutile allarmismo”. L’ indignazione dei cittadini che non viene ascoltata dalle istituzioni e dal Comune è anche il tema del flash-mob proposto.“Che le nostre urla non restino silenziose” si legge su uno degli striscioni sostenuti dagli attivisti mascherati per la circostanza da “gridi silenziosi”. Un grido di attenzione alla salute di Brescia che quindi non deve rimanere inascoltato e reso muto, ma che scende nelle vie rumorosamente per coinvolgere tutti i bresciani alla salvaguardia del loro territorio e della loro società.
Per maggiori informazioni visitare il sito www.antinocivitabs.org

Tratto da: http://www.ilfattobresciano.it

Turchia / NoTav: “Una faccia, una piazza”.

Un comunicato dalla piazza, serrata contro la violenza della polizia.
Chi sta vivendo su quelle strade quei momenti ed ha contribuito alla traduzione e condivisione di queste righe, mi racconta che è stato scritto con la lotta NoTav nel cuore,
e quindi con la speranza che quel movimento lo legga e lo faccia proprio.

Se ne diranno di cose, su questi quattro giorni. Si scrivera’, si parlera’, si tracceranno grandiosi scenari politici.

Ma che cose e’ successo veramente?

La resistenza per il parco di Gezi ha infiammato la capacita’ di gente come noi di autorganizzarsi ed agire – e per accenderla e’ bastata una scintilla. Abbiamo visto il corpo della resistenza stendersi verso di noi lungo il ponte del Bosforo, abbiamo visto il suo coraggio mentre combatteva per respingere gli idranti su Istiklal; Abbiamo visto le sue braccia in tutti quelli che, piegati da un’orgia di lacrimogeni, lottavano per mettere i compagni in salvo; abbiamo visto il corpo della resistenza in ogni negoziante che ci ha offerto il cibo, in ogni dottore sceso in strada per soccorrerci, in tutti quelli che hanno aperto la casa ai feriti, nelle nonne rimaste sveglie alla finestra a sbattere pentole tutta la notte contro la repressione.
La polizia ci aveva dichiarato guerra – ma non e’ riuscita a spezzare quel corpo. Ha finito le scorte di lacrimogeni contro di noi, ci ha gassati nei tunnel della metro, e’ venuta di notte a darci fuoco nelle tende, ha usato i proiettili di gomma.

L’uso folle dei gas lacrimogeni, 1 giugno 2013, piazza Taksim, Istanbul

Ma era bastata una scintilla per accendere il corpo della resistenza, e ormai poteva solo continuare. E quel che rimane di tutte queste esperienze, di tutte le nostre storie quel che resta di tutte le nostre, sara’ la linfa per questo corpo, sara’ memoria collettiva. Ci seguira’ in altre resistenze ed altre battaglie, ripetendocelo ancora e ancora: possiamo scegliercelo noi, il nostro destino, agendo collettivamente. Possiamo sceglierci quale vita vivere – e in quale citta’ vogliamo viverla.

Gezi e’ stato un viaggio fatto di tenacia, creativita’, determinazione, e coscienza. Dal parco la resistenza ha travolto piazza Taksim, e da Piazza Taksim via verso il resto del paese, finche’ Gezi e’ diventato per tutti noi lo spazio in cui tirar fuori tutta la rabbia contro chiunque voglia imporci come vivere nella nostra citta’. Adesso che questa rabbia l’abbiamo vista, che questa solidarieta’ l’abbiamo assaggiata, niente sara’ piu’ come prima. Nessuno di noi sara’ piu’ lo stesso. Perche’ abbiamo scoperto qualcosa del nostro essere insieme che mai prima avevamo visto. E non l’abbiamo solo visto: l’abbiamo creato insieme. Ci siamo visti far partire una scintilla, accendere il corpo della resistenza e farlo camminare.

La lotta per il parco di Gezi ha fatto scattare la rivolta giovanile di almeno due generazioni cresciute sotto i governi autoritari di Recep Tayyip Erdoğan e le imposizioni dell’AKP.

The day after, stamattina

Sono i figli delle famiglie sfrattate da Tarlabaşı in nome della speculazione edilizia, sono gli operai licenziati in nome della privatizzazione, i precari schiacciati ogni giorno sotto la ruota del profitto. Le lotte a venire faranno tesoro di questa rabbia. Ma c’e’ molto di piu’. La resistenza per il parco di Gezi ha cambiato lo la stessa definizione di quel che chiamiamo spazio pubblico, perche’ la battaglia per il diritto a restare in piazza Taksim ha stracciato l’egemonia del vantaggio economico come regola morale. Ha respinto il piano di riqualificazione col quale l’AKP avrebbe voluto sconvolgere il ruolo sociale dei nostri spazi urbani, cambiare le regole di come viviamo la nostra citta’, e a quale prezzo, e con quale estetica. Recep Tayyip Erdoğan ha provato a imporci la sua idea di piazza, ma oggi quello che e’ piazza Taksim lo abbiamo deciso noi cittadini: Taksim e Gezi park sono i nostri spazi pubblici.

Questa invece è Ankara, sempre ieri

Abbiamo visto che basta una scintilla per accendere il corpo della resistenza. Adesso sappiamo che ci portiamo dietro altre scintille per altre nuove battaglie. Adesso sappiamo di cosa siamo capaci quando lottiamo collettivamente contro l’esproprio dei nostri beni perche’ abbiamo scoperto cosa si prova a resistere. Da qui non retrocediamo. Sappiamo che basta un momento perche una scintilla prenda fuoco – e di scintille ne abbiamo ancora tante.
Questo e’ soltanto l’inizio – la lotta continua!

E qui sotto la risposta NoTav!

Cari compagni,

stiamo seguendo con solidarietà la vostra lotta al Parco Gezi di Istanbul.

La Val Susa ha una lunga storia di sgomberi, attacchi, assalti vigliacchi all’alba, carcere, di bulldozer mandati a distruggere le nostre terre. Non sono riusciti a prevalere grazie alla resistenza della nostra gente.

La vostra lotta è la nostra lotta. È la lotta per il futuro, consapevoli di rappresentare un pericolo per l’ordine costituito che si accanisce per batterci con ogni mezzo necessario, che vuole cancellarci perché sa che con noi e dopo di noi saranno in dieci, cento, mille.

Ma noi e voi abbiamo anche un’altra consapevolezza: sappiamo di poter vincere questa battaglia, perché abbiamo il tempo, le ragioni, i sogni e la caparbietà dalla nostra parte. E questo non può essere sconfitto né dai lacrimogeni, né dai tribunali.

Dal movimento No Tav, la nostra solidarietà

Il rapporto epistolare continua.

Cari compagni No TAV, fratelli di lotta; la Resistenza in Val di Susa, come la Resistenza per Gezi park, e’ una resistenza contro un sistema di interessi e poteri; un sistema di valori che vorrebbe toglierci cio’ che e’ nostro – lo spazio, la valle, il parco, e la possibilita’ di viverci – in nome di un “progresso” che, nei fatti, vuol dire solo il profitto dei pochi che ci investono. Questo profitto e’ una forma di oppressione del quale la polizia, i lacrimogeni, la censura mediatica, i tribunali, le accuse di vandalismo sono soltanto l’espressione piu’ esterna.La vostra solidarieta’ ci onora. Non soltanto per il prezzo che continuate a pagare con la vostra resistenza ma soprattutto per quello che voi, come ora noi, avete imparato dalla resistenza: la riappropriazione di cio’ che ci appartiene, il coraggio di restare, l’occupazione, l’autorganizzazione, la fiducia gli uni negli altri. In questi giorni a Gezi abbiamo imparato a lottare insieme nonostante le nostre molte differenze interne: contro i lacrimogeni, si’ ma anche contro la pioggia che ci allagava le tende. Insieme si vince una piazza, insieme si montano le barricate; e insieme si distribuiscono le coperte, si organizza il cibo, si smaltisce la spazzatura, si monta una radio, ci si reinventa una nuova quotidianita’. Come avete fatto voi in questi anni di occupazione in valle.Mentre i nostri compagni ad Ankara, Antakia, Adana, Izmir vengono attaccati in queste ore ancora una volta da quei poteri forti che noi di Istanbul abbiamo lasciato al di la’ delle barricate appena una settimana fa, noi in questa piazza che ora e’ nostra stiamo imparando a restare uniti e ad avere fiducia nella lotta che ci ha fatti incontrare. Non sappiamo quanto riusciremo a restare qui, non sappiamo ancora che ne sara’ della nostra resistenza dopo questi pochi giorni. Ma abbiamo imparato a lottare insieme. E che da qui si puo’ soltanto imparare ancora di piu’. E siamo sicuri che in questo vi siamo fratelli, nonostante la nostra distanza geografica.
La vostra resistenza e’ la nostra resistenza e questo e’ soltanto l’inizio – la lotta continua!

 

Tratte da: http://baruda.net

Tav, finora spesi oltre 50 milioni di euro. Ma non si sa come

La Direzione generale trasporti della Commissione europea non vuole rendere noto come sono stati utilizzati i finanziamenti europei destinati alla realizzazione della nuova linea ferroviaria ad alta velocità Lione-Torino. In questo modo violerebbe il Trattato sul funzionamento dell’Unione europea.

Numerose sollecitazioni scritte sono state inviate negli ultimi sei mesi dall’associazione Re:Common alla Direzione spesi_oltre_500_milioni_per_la_tavgenerale trasporti della Commissione europea per sapere nel dettaglio quali studi e quali lavori sono stati pagati con i soldi dell’Ue e quindi dei contribuenti europei.

La Commissione europea ha negato la disponibilità a divulgare le informazioni in suo possesso, affermando che “i documenti fanno capo a soggetti terzi… che non intendono renderli pubblici e non crediamo che ci sia un interesse diffuso in proposito”.

Successivamente, incalzata dai ricorrenti anche sulla base del mancato rispetto dei principi contenuti nella Convenzione di Aarhus sull’accesso alle informazioni, alla fine del 2012 la Direzione generale trasporti della Commissione ha comunicato il valore dell’importo erogato fino ad oggi all’Italia (53.106.000 euro) senza entrare nel dettaglio.

Circa l’utilizzo del denaro la Direzione generale trasporti della Commissione ha specificato che “è una questione bilaterale tra i due Stati membri, la quale non prevede il coinvolgimento della Commissione”, di fatto lavandosene le mani e negando un ruolo di supervisione.

Adottando questa condotta la Direzione generale trasporti della Commissione avrebbe violato l’articolo 15 del Trattato che regolamenta il funzionamento dell’Ue, dal momento che la Commissione deve rispondere del suo operato ai cittadini, che devono sapere come vengono impiegati i loro soldi.

Nello specifico, le condizioni generali della Decisione di finanziamento prevedono che le richieste in merito ai pagamenti devono essere sostanziate da rapporti tecnici e rapporti finanziari, oltre che da informazioni su contratti, sub-contratti ed eventuali studi che riguardino il progetto. Non è quindi possibile che la Commissione europea non sia a conoscenza di come siano stati utilizzati i soldi dagli Stati Membri Italia e Francia.

Il rifiuto a rendere pubblica quest’informazione viola anche i principi della Convenzione di Aarhus in materia di accesso alle informazioni ambientali che privando i cittadini della conoscenza circa la destinazione dei fondi europei.

“Ricordiamo che la Torino-Lione è, così come la definisce il Movimento No TAV, una grande opera inutile e imposta, a cui si oppone la maggioranza deispesi_oltre_500_milioni_per_la_tav_2 Comuni della Valle di Susa per cui riteniamo che sia evidente l’esistenza di un interesse pubblico per avere accesso a tutte le informazioni relative alla realizzazione del progetto” ha dichiarato Paolo Prieri del Presidio Europa del Movimento No TAV.

“Invece di scoraggiare la partecipazione dei cittadini, la Commissione europea dovrebbe adottare una posizione neutrale e rispettare i pilastri dell’ordinamento europeo e il dettato della Convenzione di Aarhus, con questo atteggiamento dà manforte all’opacità dell’operazione Torino Lione” ha aggiunto Caterina Amicucci di Re:Common.

Per far valere le loro ragioni, Re:Common ed il Presidio Europa No TAV hanno fatto ricorso all’Ombudsman europeo che ha il compito di esaminare  le denunce relative ai casi di cattiva amministrazione che coinvolgono istituzioni e organismi dell’Unione europea e si augurano che il caso sia esaminato in tempi rapidi e approfonditamente.

LEGGI DALLA FONTE ORIGINALE –Re:Common su Altreconomia.it