CLANDESTINI SIETE VOI FUORI CEPAV DALLE NOSTRE TERRE

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Sabato 28 marzo a Brescia è sfilato un corteo molto colorato, determinato, compatto e pacifico, per rilanciare la primavera dei diritti dalla città, teatro di un’anomalia – quella di quasi l’80% di rigetti per la cosiddetta sanatoria 2012 – che deve essere sanata quanto prima. Un corteo che si è mosso in sintonia con tante altre piazze italiane (Torino, dove compagni e compagne hanno subito la dura repressione poliziesca nel corteo #maiconsalvini, e poi Bologna, Porta Pia a Roma, Palermo, Milano…tutte mobilitate nell’ambito dell’iniziativa nazionale diffusa sul territorio indetta dalla rete Abitare nella crisi)

La manifestazione, lanciata a livello provinciale, ha raccolto anche la solidarietà di diverse delegazioni da città come Bergamo, Milano, Cremona, Mantova, Verona, Padova, Vicenza, Trento, Treviso e Rimini. Presente anche un gruppo di No Tav dalla Val di Susa, guidato dalla storica attivista Nicoletta Dosio, nello spezzone organizzato dai No Tav Brescia.

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Ascolta Nicoletta Dosio prima della partenza del corteo

Dopo i tre giorni di cariche, fermi e sgomberi dello scorso fine settimana, e la risposta determinata che è seguita alle violenze poliziesche, la Brescia meticcia, precaria e proletaria è tornata così a riprendersi le strade della propria città.

Una mobilitazione che ha visto al centro la lotta dei migranti per il permesso di soggiorno, anche se la militarizzazione di piazza Loggia, iniziata sabato 21 marzo, ha ampliato le rivendicazioni del corteo di sabato 28 marzo, che si è ripreso definitivamente l’agibilità politica e la libertà di manifestare nel centro storico cittadino.

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C’è però di più, come annunciato dalla piattaforma rivendicativa della mobilitazione migranti e antirazzisti, in particolare dopo le strumentalizzazioni….xenofobe delle ultime ore: “La causa vera dell’insicurezza sociale – si leggeva nell’appello al corteo di sabato 28 marzo – che colpisce milioni di nativi e migranti è la clandestinità imposta dallo sfruttamento, la precarietà del reddito e del lavoro, gli sfratti (oltre 2mila all’anno a Brescia) per morosità incolpevole, la mancanza di tutele sociali. Ad alimentare l’insicurezza sono le leggi contro i lavoratori, i tagli ai servizi sociali, leggi razziste come la Bossi-Fini. Ad imporre la precarietà sono le politiche di austerità e i soldi destinati al malaffare delle grandi opere inutili, Tav ed Expo in testa: sono loro il vero problema sociale, non gli immigrati”

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Per questo ieri, in piazza a Brescia, in migliaia sono sfilati per ribadire: “basta razzismo e legge Bossi-Fini, basta precarietà e austerità: permesso subito per tutti e tutte, perchè senza diritti non c’è sicurezza per nessuno”.

La lotta, comunque, non si ferma: oggi, domenica 29 marzo, per il nono giorno consecutivo si torna per le strade di Brescia.

Appuntamento dalle ore 17.30 in piazza Rovetta per un presidio.

Clicca qui per l’articolo sul #28m con gli audio da Radio Onda d’Urto

Qui invece il primo video realizzato da Ctv, la telestreet di movimento di Brescia:

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Sabato 18 aprile marcia popolare NoTav ad Arquata Scrivia

Chiudiamo la partita del Terzo Valico e delle grandi opere
Sabato 18 aprile ore 14 marcia popolare ad Arquata Scrivia

Sono molti anni che il Movimento No Tav – Terzo Valico e tutti i movimenti di lotta territoriali denunciano il sistema delle grandi opere. Devastazioni ambientali, rischi per la salute, sottrazione di risorse utili alla spesa sociale e ai territori, infiltrazioni della criminalità organizzata, sperpero di denaro pubblico, corruzione, tangenti e finanziamento illecito ai partiti. L’inchiesta della Procura di Firenze, che ha portato fra gli altri all’arresto di Ercole Incalza, vero dominus delle grandi opere italiane, non fa che confermare quanto affermiamo da anni. Una storia di gigantesche tangenti, appalti truccati, lievitazione dei costi, mancati controlli, regali e regalini nella migliore delle tradizioni italiane. Il Terzo Valico e tante altre grandi opere escono a pezzi da questa vicenda. Ben 700.000 Euro di compensi (leggasi tangenti) versati ad Alberto Donati, genero di Incalza, da una delle società del Gruppo Gavio, parte del consorzio Cociv costruttore del Terzo Valico. Consorzio con una lunga storia giudiziaria alle spalle, un’inchiesta prescritta per truffa aggravata ai danni dello Stato, il direttore del consorzio estromesso dalla Direzione Investigativa Antimafia dopo essere stato condannato a quattro anni e mezzo di reclusione per smaltimento illecito di rifiuti nel Tav del Mugello e per finire la ciliegina sulla torta: l’arresto di Perotti, direttore dei lavori del Terzo Valico e di moltissime altre grandi opere.

Una cosa più delle altre turbava il sonno dei sostenitori dell’opera: che le risorse del Terzo Valico potessero essere destinate agli alluvionati della Liguria. Una telefonata vergognosa quella fra Incalza e Lupi che ricorda da vicino le risate dei costruttori dopo il terremoto dell’Aquila. Le dimissioni del Ministro Lupi nascondono in realtà la volontà del Governo di andare avanti come nulla fosse successo. Sacrificano un Ministro ma non hanno nessuna intenzione di fermare il business delle grandi opere. Noi pensiamo invece che questo sia il tempo di chiudere una volta per tutte la partita del Terzo Valico e delle grandi opere inutili.

Per questa ragione facciamo appello a tutte le donne e gli uomini che si sono battuti in questi anni contro il Terzo Valico, ai nostri fratelli e alle nostre sorelle della Valsusa, a tutti i movimenti in lotta contro le grandi opere e in difesa dei beni comuni, a tutti i movimenti sociali che chiedono da anni a gran voce di destinare i soldi delle grandi opere a favore di interventi di carattere sociale, a tutti quelli che sono stati al nostro fianco in questa lotta.

Chiediamo a tutte e tutti di partecipare alla marcia popolare che svolgeremo ad Arquata Scrivia (AL) sabato 18 aprile con ritrovo alle ore 14 presso la stazione FS. Una grande marcia pacifica per le vie del paese che vogliamo veder attraversato insieme da anziani, adulti, giovani e bambini.

Tutti insieme per chiedere lo stop immediato dei cantieri, la cancellazione della legge obiettivo e del decreto Sblocca Italia, la fine del sistema grandi opere, la messa in sicurezza del territorio dal dissesto idrogeologico e il dirottamento dei fondi a favore di spese sociali come sanità, scuola, casa e reddito.

Tutti insieme ancora una volta per ribadire la determinazione con cui vogliamo fermare il Terzo Valico e il sistema marcio e corrotto delle grandi opere.

Movimento No Tav – Terzo Valico
www.notavterzovalico.info
www.noterzovalico.org

Guarda la conferenza stampa di presentazione della marcia popolare

Scarica e diffondi manifesto e appello di indizione della marcia popolare

 

VICENZA: FIACCOLATA POPOLARE NO TAV

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In tanti e tante abbiamo attraversato le vie del quartiere dei Ferrovieri con una fiaccolata che ha toccato i due simboli di questa parte della città, il cavalcavia Ferreto de Ferreti e la passerella. Chiediamo, come recitava lo striscione di apertura del corteo di fermare l’iter del progetto Tav. Un progetto che prevede lo stravolgimento del quartiere con la costruzione di una nuova strada, abbattimento del cavalcavia, un accesso più complicato a Viale Verona e una cantierizzazione che sconvolgerebbe per anni la vita quotidiana. Inoltre ci sarebbe una grande stazione in Fiera e lo smantellamento della stazione in centro.

L’aspetto economico è un altro dei punti critici visto che dovrebbero essere spesi miliardi di euro di soldi pubblici mentre sui giornali leggiamo di scandali e delle inchieste che rivelano i meccanismi di malaffare e corruzione dietro alla gestione delle grandi opere in Italia. La prossima settimana consegneremo le centinaia di firme che abbiamo raccolto in questi giorni all’amministrazione comunale per chiedere l’apertura di un percorso partecipativo e consultivo dal basso.

Comitato Popolare dei Ferrovieri

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Articolo da Vicenzareport

Tav, fiaccolata ai Ferrovieri per fermare l’opera

Un treno con la testa a forma di squalo che divora un intero quartiere. Quel treno è la Tav e quelle case rappresentano il quartiere dei Ferrovieri, dove questa sera è andata in scena una fiaccolata contro il passaggio dell’alta velocità/alta capacità a Vicenza. Un’opera che secondo molti avrà un impatto devastante per il quartiere. Così, più di duecento persone (diversi cittadini e anche alcuni consiglieri comunali) hanno sfilato per le strade dei Ferrovieri. In mano, fiaccole accese e bandiere dove quei treni, che da sempre hanno caratterizzato la fisionomia del quartiere, sono raffigurati come animali feroci pronti a distruggere il territorio. La fiaccolata, partita dall’anfiteatro di via Baracca, è arrivata fino alla passerella pedonale di via D’annunzio, dove c’è stato un incontro inaspettato con dei soldati americani. Ad accompagnare il corteo un unico slogan: “Fermatevi”.

Il Comitato popolare dei Ferrovieri, nato un mese fa proprio per organizzare la mobilitazione contro la Tav, e le persone che hanno aderito alla manifestazione, chiedono infatti al sindaco di Vicenza, Achille Variati, di fermare l’iter avviato a gennaio per portare la Tav in città. L’obbiettivo è quello di ottenere una moratoria del progetto e avviare un percorso che favorisca la partecipazione e consultazione dei cittadini. Per questo motivo sono state raccolte 800 firme, che presto verranno consegnate al sindaco, ed è stata organizzata la fiaccolata.

“La Tav – ha spiegato, durante la fiaccolata, Mirko Urukalo, del Comitato popolare dei Ferrovieri – avrà un impatto devastante per il nostro quartiere: i binari ferroviari verranno interrati e sopra verrà costruita una strada a scorrimento veloce che porterà più traffico e smog; il cavalcavia Ferreto dei Ferreti verrò abbattuto e l’unico accesso per le auto nel quartiere sarà per via Maganza. Dovremo poi convivere per anni con i cantieri”.

La fiaccolata ha attraversato, quindi, i luoghi simbolo del quartiere: il cavalcavia e la passerella pedonale di via D’annunzio. Qui, la processione si è però interrotta. Tra i binari della ferrovia, che passano sotto la passerella, diversi militari americani vengono infatti trovati al lavoro con mezzi militari e anche un pullman. Non hanno voluto rispondere ai manifestanti che chiedevano spiegazioni sulle loro attività, ma alcuni hanno comunque un’idea di quello che stava accadendo: “scaricano e caricano qualcosa – hanno detto – avviene ormai da mesi e sempre di notte”.

Il consigliere comunale del M5s Daniele Ferrarin, che ha partecipato alla fiaccolata, si prepara quindi a fare un’interrogazione al sindaco per riempire il silenzio dei soldati al lavoro con qualche spiegazione. Non sono state in silenzio, invece, le tante persone che si sono affacciate dai palazzi o sono uscite dai bar e ristoranti del quartiere, in alcuni casi incoraggiando le persone in strada durante la fiaccolata.

“Soprattutto sulle grandi opere – ha detto Liliana Zaltron, altro esponente del M5s in Consiglio comunale presente alla fiaccolata – bisogna sentire la voce dei cittadini. Il sindaco o i consiglieri potrebbero già farlo richiedendo un referendum, che avrebbe dei tempi molto più brevi rispetto a quelli previsti per una consultazione che parte dai cittadini. Li ho sollecitati a farlo, ma non ho ancora ricevuto una risposta”.

Martina Lucchin

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articolo da Radiondadurto

GRANDI OPERE, GRANDI TRUFFE: FIACCOLATA NO TAV A VICENZA

11076272_403441359838297_1243148362993136886_nGrandi opere, grandi truffe. In centinaia ieri sera alla fiaccolata No Tav di Vicenza, organizzata dal Comitato popolare Ferrovieri, il quartiere che sarebbe devastato dal passaggio della linea Verona – Venezia. In testa al corteo un treno con la testa a forma di squalo che divora un intero quartiere. La fiaccolata, partita dall’anfiteatro di via Baracca, è arrivata fino alla passerella pedonale di via D’annunzio, dove c’è stato un incontro inaspettato con dei soldati Usa, che stavano utilizzando i binari civili per il trasporto di mezzi militari. Sulla fiaccolata No Tav sentiamo Olol, Comitato popolare quartiere Ferrovieri di Vicenza. Clicca qui per ascoltare.

Il Comitato popolare dei Ferrovieri, nato un mese fa proprio per organizzare la mobilitazione contro la Tav, chiedono al sindaco di Vicenza, Achille Variati, di fermare l’iter avviato a gennaio per portare il Tav in città. L’obbiettivo è quello di ottenere una moratoria del progetto e avviare un percorso che favorisca la partecipazione e consultazione dei cittadini. Per questo motivo sono già state raccolte un migliaio di firme che presto verranno consegnate al sindaco.

Dal Tav al Mose. Infedele dichiarazione dei redditi: è l’ipotesi d’accusa che ha portato la Procura di Rovigo a iscrivere nel registro degli indagati l’ex ministro e governatore veneto Giancarlo Galan. Il deputato azzurro è attualmente ai domiciliari, dove sta scontando la pena di due anni e dieci mesi patteggiata per le ‘mazzette’ legate alla realizzazione del Mose. Nel corso di due accertamenti fiscali effettuati alla fine dello scorso anno gli sono stati contestati redditi non dichiarati, le supposte tangenti, su cui non sarebbero state versate le imposte. La Finanza contesta come proventi di attività illecita anche le somme investite nell’acquisto della villa di Cinto, oltre a una tangente da 200 mila euro, giustificata come finanziamento per una campagna elettorale di Fi.

Mentre i soldi continuano ad andare in direzione delle grandi opere, il territorio cede, come dimostrano i nuovi danni del maltempo nella zona di Modena, con frane e statali chiuse nei pressi del fiume Secchia. Intanto almeno 300 Comuni lombardi, a causa dei tagli e del patto di stabilità, non sono in grado di chiudere il bilancio: tra loro anche Milano. A dirlo oggi è Roberto Scanagatti, sindaco di Monza e presidente dell’Anci Lombardia che ha convocato un’assemblea straordinaria, con il presidente nazionale Fassino, per sollecitare il governo a sbloccare le risorse per gli enti locali.

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articolo da Eco-Magazine osservatorio sui conflitti ambientali

Vicenza, il quartiere Ferrovieri si mobilita contro il Tav

C’è un quartiere, che più degli altri fino a questo momento, ha deciso di dire no al Tav a Vicenza. Si tratta dei Ferrovieri, un quartiere di estrazione popolare e storicamente schierato a sinistra che come dice il nome stesso, è caratterizzato dal passaggio della ferrovia e che secondo il progetto targato Camera di Commercio e Confindustria sarebbe il più colpito dal punto di vista dell’impatto ambientale e strutturale. Dopo l’approvazione dello studio di fattibilità del 13 gennaio scorso, in quartiere ci si è cominciati ad organizzare per costruire momenti di informazione sulla reale portata di questo progetto, visto che l’amministrazione comunale non ha mai voluto incontrare i cittadini su questo tema. Il progetto preliminare, presentato e discusso dal Consiglio Comunale in meno di 30 giorni tra Natale e Capodanno, prevede il completo stravolgimento della città; costruzione di altri due BINARI a fianco degli attuali due, smantellamento della stazione centrale a due passi dal centro storico, due nuove stazione di cui una in zona Fiera decentrata dal resto della città e ad altissimo rischio idrogeologico così come la seconda in zona Nuovo Tribunale, un tunnel idroviario scavato nel Monte Berico, nuove strade, rotatorie, ponti e cavalcavia.

Proprio per informare i cittadini sui contenuti di questo progetto, è stata organizzata a febbraio in maniera autonoma un’assemblea del quartiere dei Ferrovieri che ha visto la partecipazione di più di 200 persone nell’aula magna della Scuola Media Carta. Da quel momento la gente ha iniziato a prendere coscienza di quello che stava per piovergli sulla testa e ha deciso che era arrivato il momento di organizzarsi dal basso. Pochi giorni dopo l’assemblea è nato il Comitato Popolare dei Ferrovieri che ha deciso di trovarsi tutte le settimane negli spazi del centro sociale Bocciodromo, situato all’interno del quartiere, per discutere, approfondire e organizzare iniziative. Sono stati contattati tecnici, geologi e ingegneri per spiegare le conseguenze ambientali, urbanistiche, economiche del progetto Alta Velocità. Si è deciso di iniziare la raccolta firme nel quartiere per chiedere di fermare l’iter del progetto definitivo, che doveva essere approvato a maggio ma dopo le dimissioni di Lupi pare sia slittato ad agosto, ed aprire un processo partecipativo e consultivo. Sabato 14 marzo sono stati allestiti quattro gazebo ai Ferrovieri arrivando a raccogliere più di 500 firme in una sola giornata.

Ieri sera, giovedì 26 marzo, una fiaccolata di oltre 300 persone ha attraversato le vie del quartiere chiedendo appunto di fermare quest’opera insensata che verrebbe a costare più di 5 miliardi di EURO. Durante il percorso tantissima gente si è affacciata ai balconi, alcuni ascoltando gli interventi altri applaudendo ai manifestanti che con le fiaccole illuminavano le strade. Sono stati attraversati due punti simbolici e storici di questa parte di Vicenza ovvero il cavalcavia Ferretto de Ferretti che collega i Ferrovieri con il resto della città e la passerella pedonale sopra la ferrovia. Entrambi, secondo il progetto voluto a tutti i costi da Variati, dovrebbero essere demoliti per spostare l’unica via d’accesso agli altri quartieri in un punto più periferico. Negli interventi dal microfono non sono mancati riferimenti ai recenti scandali legati alla mala gestione delle grandi opere con gli arresti per corruzione e le dimissioni del ministro Lupi. Nei prossimi giorni le firme raccolte verranno consegnate al Sindaco con una richiesta precisa, la moratoria del progetto.

Nel frattempo anche negli altri quartieri della città comitati, associazioni, gruppi di cittadini si stanno organizzando e mobilitando con lo scopo di creare un coordinamento cittadino per costruire iniziative anche a livello più generale. Dopo il Dal Molin, Vicenza sta iniziando ad affrontare un’altra battaglia in difesa della propria terra dalle imposizioni di piccoli gruppi economici che vorrebbero mettere completamente le mani sulla città.

Solidarietà da tutta Italia per i fatti di lunedì 23 a Brescia

Comunicato di solidarietà del CS Bocciodromo di Vicenza

Come Comitato Popolare del quartiere Ferrovieri di Vicenza esprimiamo la nostra piena solidarietà e complicità ai compagni/e, agli attivisti/e aggrediti e fermati dalla polizia ieri a Brescia. Non possiamo accettare che persone che tutti i giorni lottano per la difesa dei diritti dei migranti, per il diritto alla casa e contro le grandi opere che devastano i nostri territori, vengano picchiate selvaggiamente come nelle peggiori dittature militari sudamericane. Fa ancora più rabbia vedere queste scene pochi giorni dopo che è stato svelato il meccanismo di corruzione e di malaffare che si nasconde dietro la gestione delle grandi opere in Italia. I veri criminali stanno nei palazzi del potere politico e imprenditoriale, sono quelli che speculano sulla vita delle persone e non certo chi ogni giorno lotta con i propri corpi per una vita degna.

Con i compagni e le compagne di Brescia ci unisce la lotta contro l’Alta Velocità, il paradigma di una governance che antepone gli interessi di piccoli gruppi di potere di fronte ai bisogni delle comunità. Veniamo da una città che ha conosciuto una lunga stagione di lotte contro le basi americane prima e contro il TAV ora. Non ci siamo mai fermati di fronte alle aggressioni, alle intimidazioni e alle misure repressive perché crediamo nella giustezza dei percorsi che in tanti e tante facciamo per costruire un mondo migliore partendo dai nostri territori. Sabato 28 marzo saremo a Brescia a fianco dei migranti, dei comitati e di tutti i cittadini bresciani che non accettano la mancanza di democrazia.

CS Bocciodromo

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Comunicato di solidarietà dei Comitati No Tav della Valle di Susa

Come Comitati No Tav della Valle di Susa esprimiamo totale solidarietà a chi lunedì 23 marzo è sceso in piazza a Brescia per ribadire la propria contrarietà alla linea ad alta velocità, unendosi al presidio dei migranti e del movimento per il diritto all’abitare.
Una manifestazione di dissenso repressa con forza spropositata che ha causato fermi e molti feriti. Ribadiamo che l’ormai comune utilizzo della violenza poliziesca, rivolta a qualsiasi forma di dissenso, non basta a zittire le proteste contro la sordità di quelle istituzioni che nulla vogliono concedere, disposte a tutto pur di tenere lontana la gente dai palazzi del potere.
Una prevaricazione dall’alto che conosciamo bene e che consideriamo inaccettabile e non casuale, soprattutto in questi giorni dove emergono nuove e sporche commistioni tra politica e malaffare nell’ambito della grande opera che combattiamo e che sottrae risorse utili a garantire servizi e dignità alle persone.
Il movimento No Tav riconosce i diritti imprescindibili della libera circolazione delle persone e di avere una casa dove vivere come tematiche di lotta importanti connesse allo sperpero di denaro pubblico. Esprimiamo la nostra vicinanza in particolare ai feriti, ai fermati e agli espulsi di oggi.
Fermarci è impossibile, No Tav ovunque!
Comitati No Tav, 23/3/2015
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Comunicato di solidarietà di Nicoletta Dosio
Dalla Valle di Susa che resiste contro il TAV e contro la devastazione sociale, economica, culturale ambientale che le grandi male opere portano con sé, giungapiena e fraterna condivisione alle donne e agli uomini migranti che a Brescia, con grande dignità e determinazione lottano per il diritto di soggiorno, senza il quale non sono possibili un’esistenza ed un lavoro dignitoso.
Contro il partito trasversale che siede nelle istituzioni e gestisce i grandi sporchi interessi si sono mobilitati al loro fianco compagne e compagni. La risposta è stata cariche della polizia con fermi, arresti, espulsioni, ferimenti da manganello.
La repressione è, come sempre, la risposta con cui il potere cerca di fermare ogni lotta capace di contrastare con efficacia sopruso e sfruttamento.
In questa Europa e in questo mondo del capitale e del mercato, dove il diritto di circolazione è garantito alle merci e al denaro, ma non alle persone, dove lo sfruttamento e la guerra aumentano vertiginosamente la distanza tra pochi ricchi e infiniti poveri, l’unica risposta possibile è il conflitto degli oppressi contro gli oppressori.
La nostra piena solidarietà va ai fermati e ai feriti e a voi tutti che non rinunciate a lottare per un presente migliore ed un futuro liberato. Siamo al vostro fianco!

Nicoletta Dosio, compagne e compagni della Valle di Susa
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Comunicato di solidarietà del CSA Dordoni
I compagni e le compagne del CSA Dordoni esprimono solidarietà con i compagni, i migranti e gli antirazzisti di Brescia che in questi giorni stanno lottando per i propri diritti contro razzismo e precarietà e per lo sblocco dei permessi di soggiorno dopo la sanatoria truffa del 2012, subendo numerose cariche da parte delle forze dell’ordine.
La repressione messa in atto da Questura, Prefettura e Comune è altissima e porta il conteggio di numerosi fermi che hanno colpito migranti e antirazzisti, nonché anche alcuni feriti.
Come al solito le cariche sono state brutali e messe in atto in maniera squadrista; ultima quella lanciata oggi dal dott. Farinacci, che rievoca le azioni fasciste del Ras di Cremona, di cui è omonimo!
 BRESCIA LIBERA!!
I/Le compagni/e del CSA Gastone Dordoni
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Comunicato di solidarietà del Laboratorio Crash
Negli ultimi tre giorni a Brescia sono accaduti fatti di grande gravità: davanti alle giuste e legittime istanze avanzate dal movimento delle lavoratrici e dei lavoratori migranti e dagli antirazzisti locali rispetto alla sanatoria e ai permessi di soggiorno abbiamo assistito a ripetute aggressioni da parte delle autorità per mezzo di manganellate, cariche, espulsioni immediate e violenze di ogni sorta. Tre giorni di “Stato di polizia” a Brescia non possono lasciare indifferenti, al contrario, solidarizzando con la straordinaria tenacia e determinazione del movimento bresciano, vogliamo denunciare a gran voce quanto accaduto in questi giorni e invitiamo tutti e tutte a Piazza dell’Unità alle 17h per comunicare alla città quanto sta accadendo a pochi chilometri da noi. 

Bologna Meticcia è al fianco della Brescia che lotta, che si batte, che spinge in avanti contro le ingiustizie sociali e per la dignità!
Permesso subito!

Solidarietà alla resistenza della Brescia Meticcia

Laboratorio Crash

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Presidio solidale a Bologna

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Comunicato di solidarietà ed adesione dei centri sociali e reti antirazziste dell’Emilia Romagna al corteo di Sabato 28 marzo indetto dalle realtà migranti ed antirazziste

25 / 3 / 2015

Quarto giorno consecutivo di mobilitazione (e oggi sarà il quinto) per migranti e antirazzisti a Brescia dopo le prime cariche di sabato, lo sgombero del presidio ed i fermi. Ancora in piazza e sempre più numerosi perché le istanze che hanno mosso il presidio di sabato 21 marzo riguardano tutte e tutti quelli che lottano contro le frontiere esterne e le barriere interne, contro lo sfruttamento, contro le politiche di austerità , per la giustizia sociale e per la libertà.

La mobilitazione partita sabato 21 marzo è parte di quella battaglia per l’abolizione della Legge Bossi- Fini, ormai in vigore da 13 anni, che nessun governo è stato in grado di abolire. Anzi a cui si sono aggiunte restrizioni su restrizioni, basti pensare alle Legge 94 del 2009 (il famoso/famigerato Pacchetto Sicurezza) che introduce la conoscenza della lingua italiana come ulteriore ostacolo per l’ottenimento dei documenti trasformando un diritto in un ulteriore barriera e il permesso di soggiorno a punti.

E’ una battaglia contro le politiche in tema di immigrazione che producono clandestinità, sfruttamento, precarietà di esistenza nei nostri territori e migliaia di morti nei nostri mari.

La manifestazione di Sabato 28 marzo riporta al centro la vertenza aperta durante il presidio di sabato scorso. Da un lato la vicenda della Sanatoria 2012 con la specificità della Prefettura bresciana che ha rigettato l’80% delle domande di emersione e di cui si rivendica il diritto al rilascio dei permessi di soggiorno. Una specificità che apre comunque la questione generale delle sanatorie truffa a cui tutte e tutti noi abbiamo assistito.

Sull’altro versante il modo in cui la Legge disciplina il fenomeno della migrazione per cui il legame fra lavoro e soggiorno in cui in un periodo come questo di crisi, in cui c’è un’emergenza occupazionale non si può pensare che centinaia di migliaia di persone in tutto il paese corrano il rischio concreto di perdere il permesso di soggiorno ed essere cacciati nella clandestinità.

Lo scorso sabato la Brescia meticcia ha messo al centro i diritti che volevano essere tenuti fuori dalla piazza centrale, relegati ai margini e a cui si è risposto istituzionalmente reprimendo il dissenso e impedendo di fatto la libertà di manifestare con manganellate, cariche della polizia, fermi ed espulsioni.

Ma i migranti, gli antirazzisti, la Brescia meticcia e solidale continua a mobilitarsi mettendoci la faccia per aprire spazi di democrazia.

Ci sentiamo parte di questa battaglia a partire dai nostri spazi sociali, dagli Sportelli migranti attivi in rete nel territorio regionale, dalle case occupate piene e ricche di rifugiati, alle piazze per costruire un’Europa senza confini, libera da razzismo e xenofobia, dalle gabbie securitarie e dalle imposizioni economiche della Troika.

Per questo Sabato 28 marzo saremo a Brescia al fianco dei migranti e degli antirazzisti in lotta.

Coalizione Centri Sociali Emilia Romagna (Casa Madiba Network, Tpo, Labàs occupato, Lab Aq16, Casa Bettola) Ass. Città Migrante Reggio Emilia, Ass. Rumori Sinistri Rimini, Ass. Ya Basta! Bologna

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Complici e solidali dal Nord-Est con migranti ed antirazzist* bresciani

24 / 3 / 2015

A partire da sabato 22 marzo a Brescia centinaia di migranti, sostenuti dalla città solidale, sono scesi in piazza per tre giorni consecutivi per ottenere il rinnovo dei permessi di soggiorno. Nelle scorse settimane la Prefettura, adottando una interpretazione particolarmente restrittiva della Bossi-Fini, ha ufficialmente rigettato circa l’80% delle richieste provenienti dalla sanatoria del 2012, a dispetto di una media nazionale che si aggira attorno al 20%.

La Questura ha negato la possibilità di dissentire e di manifestare reprimendo le mobilitazioni in maniera violenta e scomposta, caricando più volte i cortei ed i presidi che si stavano svolgendo in maniera pacifica, compiendo diversi fermi ed arresti e provocando tre feriti. Al momento alcuni migranti risultano trattenuti presso i CIE, un giovane è sotto processo per direttissima, e le decine di fermi effettuati si sono tradotti in denunce per resistenza e violenza.

Per tre giorni la città è stata di fatto governata dalla polizia, che tenta di impedire con ogni mezzo l’affermarsi in piazza di un intreccio cooperante tra tutti coloro, migranti ed autoctoni, che lottano per nuovi diritti e per una nuova cittadinanza.

Altre mobilitazioni sono state lanciate a partire da oggi, in vista di un grande corteo antirazzista previsto per sabato 28 marzo.

Come attivisti dei centri sociali siamo complici e solidali con tutte le persone che in questi giorni a Brescia sono scese in piazza ed hanno subito le violenze della polizia, con il giovane arrestato ed i migranti fermati, con chiunque difende ogni giorno le nostre città da razzismo e xenofobia. Lottiamo insieme contro ogni confine, quelli delle città governate dall’ideologia securitaria e quelli dell’Europa fortezza, dove l’unica reale libera circolazione è consentita al capitale finanziario.

Per città meticce libere e solidali

CS NordEst

Centri sociali delle Marche

Napoliproject

Comunità in Resistenza Empoli/Csa Intifada

Cosa La Strada Roma

Casa delle Culture Trieste

TUTTE E TUTTI I NO TAV alla MANIFESTAZIONE “BRESCIA LIBERA” – sabato 28 MARZO – PIAZZA LOGGIA BRESCIA

BRESCIA LIBERA

Sabato 28 marzo scenderemo anche noi in piazza per la manifestazione di migranti e antirazzisti, per una BRESCIA LIBERA!

Una Brescia libera dalla devastazione sociale, economica, ambientale e culturale, che non solo le grandi opere portano con se, ma che in generale questo sistema ci impone sempre più violentemente sulle nostre vite.

Scenderemo in piazza per una Brescia libera dalla repressione poliziesca visto che ultimamente nella nostra città manifestare non è più un diritto e dall’alto si cerca di reprimere la protesta spaventando e massacrando la gente che fa sentire la propria voce.

Scenderemo in piazza contro un’amministrazione sempre più assente e complice che guarda dalle sicure finestre dei palazzi del potere i suoi funzionari di polizia aprire le teste dei ragazzi e delle ragazze presenti in piazza a manifestare per chiedere maggiori diritti e dignità.

Sabato scenderemo in piazza insieme ai nostri fratelli e sorelle migranti che con grande dignità e determinazione lottano per il diritto di soggiorno, senza il quale non sono possibili un’esistenza ed un lavoro dignitoso (ricordiamo che tra sabato e ieri diversi migranti sono stati vergognosamente arrestati o espulsi).

Sabato scenderemo in piazza per rivendicare la mancanza della nostra manifestazione di lunedi scorso, manifestazione indetta nelle scorse settimane per la visita dell’ormai ex Ministro Lupi e mantenuta come appuntamento per ribadire che le dimissioni del Ministro non ci bastano e che vogliamo venga definitivamente detto NO alla costruzione dell’alta velocità Brescia-Verona. Un NO che si deve diffondere contro la costruzione di tutte queste grandi e inutili opere dannose e devastanti per il nostro territorio e futuro!

Scenderemo in piazza perchè abbiamo il diritto a vivere in una città non inquinata, dove non siamo costretti a respirare ogni giorno un’aria tossica, dove non c’è cromo esavalente nell’acqua che beviamo, dove il PCB non inquina i nostri campi, le nostre case e le nostre terre. Scenderemo in piazza perchè il diritto alla salute e a vivere in un’ambiente sano sono FONDAMENTALI E INNEGABILI!

Ma sopratutto saremo in piazza sabato 28 marzo perchè le violenze e la repressione messe in campo in questi giorni dalla Questura di Brescia sono fatti inammissibili e sono un motivo importantissimo in più per lottare ancora, sempre più numerosi, non più soltanto per i permessi di soggiorno, non soltanto contro le grandi opere inutili e dannose, ma sopratutto per difendere la libertà di manifestare, di protestare, di attivarsi e partecipare!
Diritto per noi fondamentale e irrinunciabile sopratutto in questi anni di crisi in cui l’attacco ai diritti fondamentali di milioni di persone, italiane e immigrate, è sempre più alla luce del sole.

Sabato scenderemo in piazza tutti e tutte insieme perchè non ci stancheremo mai di ripetere che l’UNICA GRANDE OPERA CHE VOGLIAMO SONO CASA, SALUTE, REDDITO E DIGNITA’ PER TUTTI E TUTTE!

SABATO 28 MARZO

ORE 15.00 PIAZZA DELLA LOGGIA – BRESCIA

NO TAV BRESCIA

SOLIDARIETA’ DALLA VALLE DI SUSA

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Come Comitati No Tav della Valle di Susa esprimiamo totale solidarietà a chi lunedì 23 marzo è sceso in piazza a Brescia per ribadire la propria contrarietà alla linea ad alta velocità, unendosi al presidio dei migranti e del movimento per il diritto all’abitare.
Una manifestazione di dissenso repressa con forza spropositata che ha causato fermi e molti feriti. Ribadiamo che l’ormai comune utilizzo della violenza poliziesca, rivolta a qualsiasi forma di dissenso, non basta a zittire le proteste contro la sordità di quelle istituzioni che nulla vogliono concedere, disposte a tutto pur di tenere lontana la gente dai palazzi del potere.
Una prevaricazione dall’alto che conosciamo bene e che consideriamo inaccettabile e non casuale, soprattutto in questi giorni dove emergono nuove e sporche commistioni tra politica e malaffare nell’ambito della grande opera che combattiamo e che sottrae risorse utili a garantire servizi e dignità alle persone.
Il movimento No Tav riconosce i diritti imprescindibili della libera circolazione delle persone e di avere una casa dove vivere come tematiche di lotta importanti connesse allo sperpero di denaro pubblico. Esprimiamo la nostra vicinanza in particolare ai feriti, ai fermati e agli espulsi di oggi.
Fermarci è impossibile, No Tav ovunque!
Comitati No Tav Valle di Susa

Dalla Valle di Susa che resiste contro il TAV e contro la devastazione sociale, economica, culturale ambientale che le grandi male opere portano con sé, giungapiena e fraterna condivisione alle donne e agli uomini migranti che a Brescia, con grande dignità e determinazione lottano per il diritto di soggiorno, senza il quale non sono possibili un’esistenza ed un lavoro dignitoso.
Contro il partito trasversale che siede nelle istituzioni e gestisce i grandi sporchi interessi si sono mobilitati al loro fianco compagne e compagni. La risposta è stata cariche della polizia con fermi, arresti, espulsioni, ferimenti da manganello.
La repressione è, come sempre, la risposta con cui il potere cerca di fermare ogni lotta capace di contrastare con efficacia sopruso e sfruttamento.
In questa Europa e in questo mondo del capitale e del mercato, dove il diritto di circolazione è garantito alle merci e al denaro, ma non alle persone, dove lo sfruttamento e la guerra aumentano vertiginosamente la distanza tra pochi ricchi e infiniti poveri, l’unica risposta possibile è il conflitto degli oppressi contro gli oppressori.
La nostra piena solidarietà va ai fermati e ai feriti e a voi tutti che non rinunciate a lottare per un presente migliore ed un futuro liberato. Siamo al vostro fianco!
Nicoletta Dosio, compagne e compagni della Valle di Susa

 

Le testimonianze dalla piazza di ieri a Brescia

Ieri in piazza abbiamo raccolto alcune interviste che raccontassero dai presenti quanto successo ieri in piazza. Di seguito pubblichiamo tutta la diretta tenuta ieri da radio onda d’urto ma sopratutto invitiamo tutti e tutte a guardare il video della prima carica ordinata attorno alle 17.20 di lunedì 23 marzo dal dottor Farinacci, funzionario di Questura.

BRESCIA: TERZO GIORNO DI CARICHE CONTRO MIGRANTI E ANTIRAZZIST* CHE SI RIPRENDONO PIAZZA LOGGIA

CAzhMQhW8AIucVaAggiornamento lunedì 23 marzo

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Clicca qui per il video della prima carica ordinata attorno alle 17.20 di lunedì 23 marzo dal dottor Farinacci, funzionario di Questura.

Ore 24: il presidio lascia piazza Loggia liberata, “come insegnano i #notav – dicono i partecipanti…si parte e si torna assieme!” Domani MARTEDI ORE 16 PRESIDIO PIAZZA LOGGIA, SABATO 28 MARZO GRANDE CORTEO ANTIRAZZISTA, PER RIBADIRE CHE E’ E RIMANE UNA CITTA’ APERTA E LIBERA!

Ore 23: da piazza Loggia si leva alto il grido..”Brescia libera, liberi tutti! Domani martedì alle ore 16 presidio, sabato nuovo corteo…saremo migliaia!!!”

Ore 22.45: “un minuto più di voi!” Presidio ingrossato di 250 persone esce da piazza Rovetta e si riprende piazza Loggia!

22.35: secondo Ansa, arresto del migrante sarebbe da ricondurre a “lancio di una transenna”dopo le cariche poliziesche.

Ore 22.18: il presidio in piazza Rovetta va avanti ancora, ormai da tre giorni il movimento bresciano tiene testa a fdo. Intanto la Questura di ‪#‎brescia‬ è in superproduzione mediatica: ieri 9 (NOVE) comunicati stampa, oggi 6 (SEI) su ‪#‎permessosubito‬

Ore 22: presidio continua e torna a ingrossarsi. Il collegamento con Francesco, della Redazione, che ci racconta anche della “sparizione” di libri e zaini durante le cariche.Ascolta o scarica qui.

Ore 21.30: il presidio si siede a terra e non demorde, chiedendo a gran voce la liberazione dei migranti trattenuti tra domenica e oggi pomeriggio, lunedì. Sono sei: tre nel Cie di Bari, uno in stato di arresto (ignoto il motivo) e per due decisa l’espulsione immediata.

Ore 21: situazione fermati. 2 italiane (una compagna del csa Magazzino 47 e una…passante) rilasciate, un migrante arrestato (ignoto al momento il perchè) e per un altro disposta  espulsione immediata. In corso assemblea al presidio di piazza Rovetta.

Ore 20.40. I quattro fermati sono in Questura, le posizioni al vaglio del sostituto procuratore Lara Ghirardi. Presidio continua in piazza Rovetta.

Ore 20.00: i due compagni feriti sono stati dimessi e uno di loro sta raggiungendo il presidio in piazza Rovetta. La giovane compagna è stata dimessa dopo aver ricevuto quattro punti di sutura. Il presidio in piazza Rovetta prosegue a oltranza fino a che non verranno rilasciati i quattro compagni fermati. Rilanciato l’appuntamento per domani pomeriggio martedì con un presidio in Piazza Rovetta dalle 16. La lotta continua!!!!

Ore 19.15: La delegazione che ha incontrato la vicesindaco Laura Castelletti. Domani incontro con il sindaco DelBono. L’appello rimane quello di raggiungere piazza Rovetta. La corrispondenza e il resoconto con Umberto, uno dei membri della delegazione.

Le testimonianze dalla piazza raccolte da Marco della redazione. Ascolta.

Ore 18.50: La piazza si riempie con centinaia di solidali. Una delegazione è salita in Loggia per un incontro con la giunta. Due dei feriti dalle violente cariche ricoverati. Novità anche sulla situazione del migrante fermato domenica mattina con lo sgombero del presidio di piazza Vittoria: verrà rimpatriato in Pakistan con il volo delle 21.30 da Malpensa. La corrispondenza con Gabriele dell’associazione Diritti per tutti che ci racconta cosa sta accadendo e ricostruisce anche lui le cariche del pomeriggio. Ascolta.

foto farinacciore 17.30: Cariche al presidio di migranti e antirazzisti. Si sono verificate diverse cariche nei confronti dei primi compagni che si stavano concentrando in piazza Rovetta per il presidio lanciato dopo le due giornate di lotta del fine settimana. Non sono mancate fin da subito le provocazioni della Digos che ha sequestrato il furgone con l’impianto di amplificazione del Magazzino 47; poi le cariche violente. Diversi i feriti, tra loro anche una giovane ragazza del Kollettivo studenti in lotta. Quattro i compagni fermati, due migranti e due attivist*del csa Magazzino 47.  L’appello è quello di andare in piazza Rovetta!!!!

Le prime corrispondenze con le cariche con Umberto e Francesco della redazione. Ascolta

La corrispondenza sempre dal presidio con Umberto della redazione. Ascolta

La testimonianza delle cariche e il commento dell’avvocato dell’associazione Diritti per tutti, Manlio Vicini. Ascolta.

LUNEDì MATTINA – E’ stato un intero fine settimana di mobilitazione senza sosta per la Brescia meticcia, libera e solidale, quello appena trascorso.

Dopo lo sgombero poliziesco del presidio permanente di piazza Vittoria che migranti e antirazzisti avevano costruito dopo la manifestazione di sabato pomeriggio, avvenuto ieri mattina 22 marzo intorno alle 7.30, nel pomeriggio c’è stata una prima, importante, risposta con un migliaio di persone che hanno manifestato per le vie della città in un corteo spontaneo per lo sblocco della situazione legata alla sanatoria-truffa del 2012 e per chiedere la liberazione dei 4 migranti, sprovvisti di documentie vittime della stessa sanatoria truffa, trattenuti dalla polizia dopo lo sgombero: tre saranno rinchiusi nel CIE di Bari, per il quarto udienza di convalida dell’espulsione oggi pomeriggio alle ore 15.

Oggi la lotta continua: alle 17 di questo 23 marzo appuntamento in Piazza della Loggia per una manifestazione cui parteciperannopiazzaloggiaanche altre realtà, come il coordinamento No Tav Brescia-Verona. Per oggi era infatti prevista la visita a Brescia del dimissionato Ministro Lupi, autore dell’infame Piano casa e tra i più convinti sostenitori dell’inutile opera dell’alta velocità ferroviaria. Nonostante il forfait, l’appuntamento di mobilitazione è confermato.

Sarà l’occasione di fare il punto della situazione sulla lotta ad oltranza per i permessi di soggiorno e di manifestare tutte e tutti insieme per una sola grande opera: permessi di soggiorno, casa, reddito, dignità per tutte e tutti.  Vi proponiamo il confronto ai nostri microfoni tra Manlio Vicini, avvocato dell’Associazione Diritti per tutti, eDonatella Albini, capogruppo in consiglio comunale della civica “al lavoro con Brescia“, componente della maggiornaza in giunta. Ascolta o scarica

QUESTA TERRA E’ LA NOSTRA TERRA

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29 marzo giornata di approfondimento e incontro contro le grandi opere inutili verso il Cop 21 di Parigi

Domenica 29 marzo 2015, c/o Centro sociale Bocciodromo – via Rossi, 195 – Vicenza

In un territorio che parte dalle Alpi orientali e arriva fino al Golfo di Trieste, intersecandosi con la pianura Veneta e toccando la Laguna di Venezia, il modello economico legato alle grandi e medie opere inutili continua a determinare meccanismi di governance basati sull’intreccio tra affari e politica.

Che si tratti dei tracciati del TAV, di nuove superstrade e autostrade, di urbanizzazione forzata, del Mose o di nuove strutture ospedaliere, sono molteplici i punti che accomunano le analisi e le pratiche delle tante esperienza di lotta e resistenza territoriali presenti nel Nord-Est italiano. Operando una sorta di screening su ogni singola opera ci troviamo di fronte a inchieste giudiziarie per corruzione o per infiltrazioni mafiose, alle solite aziende che a tavolino si aggiudicano gli appalti (Mantovani spa, Maltauro, varie sigle della Legacoop, ditte edili della Compagnia delle Opere ecc.), a ricadute impattanti sull’ambiente e sulle vite dei cittadini, a sospensione dei processi democratici di decisione e imposizioni violente dall’alto senza il benché minimo coinvolgimento delle comunità locali. Dal punto di vista infrastrutturale inoltre, i cantieri delle grandi opere spesso collegano geograficamente, sia in superficie sia in galleria, le regioni del Nord-Est.

E’ attorno a questa premessa che EcoMagazine propone una giornata di incontri e di approfondimenti, il 29 marzo a Vicenza, invitando tutti i comitati di Trentino Alto-Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia che si oppongono con forza ad un modello di sviluppo e di società giunto a saturazione.
La proposta è innescare una discussione che spazierà su tante questioni ma partendo da un focus sulle implicazioni economico-finanziarie dei progetti di grandi opere dopo i cambiamenti di strategia profilatisi negli ultimi anni e consolidatisi con il decreto-legge Sblocca Italia e la legge di stabilità 2015.

L’idea è quella di costruire un momento di formazione, scambio di conoscenze e messa in comune di pratiche per comprendere meglio i meccanismi di finanziamento che stanno dietro alla politica delle grandi opere.

L’obiettivo è quello di consolidare e ampliare i processi di opposizione a questi progetti attraverso la creazione di un networking virtuoso in grado di connettere realmente esperienze locali differenti e spesso distanti tra loro.

Il sito eco-magazine.info, oltre ad essere contenitore di approfondimenti specifici legati alle questioni ambientali, può diventare strumento comune di inchiesta, monitoraggio territoriale e di controllo sul rispetto dei requisiti formali economico-finanziari dei progetti delle grandi opere.
Infine, all’interno della discussione, verrà messo a tema anche l’impatto a livello globale di un modello di sviluppo basato su grandi opere, sfruttamento del suolo e privatizzazione delle risorse, in particolare rispetto ai cambiamenti climatici. Un impatto che non può essere circoscritto nei confini sempre più stretti di un ambientalismo così come veniva concepito nel finire dello scorso secolo, ma che oramai investe direttamente tematiche legate al sociale, al lavoro, ai diritti e alla stessa idea di democrazia.

Nel tempo della finanziarizzazione dell’economia, dove i nostri territori e le risorse naturali sono messi a valore ed espropriati dai poteri forti e dalla grande finanza per un nuovo processo di accumulazione capitalista, il prossimo vertice sul clima, che si svolgerà a Parigi dal 30 novembre all’11 dicembre 2015, rappresenta un’importante occasione per i movimenti europei e mondiali di costruire una critica dal basso nei confronti delle istituzioni che continuano a non voler trovare soluzioni rispetto ad una crisi ambientale ed ecologica sempre più devastante.

L’appuntamento sarà organizzato del centro sociale Bocciodromo di Vicenza, nell’ambito dell’assemblea regionale veneta di Genuino Clandestino: per una contaminazione conviviale tra tutte le realtà che sono attive sulle stesse lotte.

Ore 10.30

Assemblea plenaria: i meccanismi di finanziamento delle grandi opere in Italia e nel Nord Est tra corruzione, affari, politica e potere

interventi di:

* Gianfranco Poliandri – redazione scientifica notavbrennero.info

* Mattia Donadel – OpzioneZero

* Ernesto Milanesi – giornalista

* Sebastiano Canetta – giornalista

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Pranzo conviviale con Genuino Clandestino del Veneto

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Ore 14.30

Assemblea plenaria: interventi dei comitati territoriali

coordina Riccardo Bottazzo direttore di eco-magazine.info

I progetti delle grandi opere nel Nord Est: costi economici, ambientali e l’impatto sulla democrazia locale nella loro realizzazione. Ricerca di obiettivi e campagne comuni

Solidarietà ai feriti e liberi tutti e tutte!

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Oggi alle 17:30 era prevista una manifestazione che vedeva scendere in piazza insieme il movimento no tav e per il diritto alla casa. Questa manifestazione non è stato nemmeno possibile iniziarla perché la violenza e la repressione poliziesca sono state le prime e uniche risposte date. Ragazzi e ragazze brutalmente feriti alla testa, cani e manganelli a impedire di nuovo alle persone di usare piazza della loggia come luogo di protesta e indignazione. Esprimiamo solidarietà alle persone ferite, tra cui un attivista del comitato no tav Brescia e chiediamo subito la liberazione di tutti e tutte le persone fermate e in questura da ore.

Siamo ancora in Largo Formentone a Brescia, raggiungeteci numerosi! La tensione è ancora forte e non lasceremo la piazza fino a quando non saranno tutti e tutte libere!

Il saluto a Maurizio Lupi dei No Tav Terzo Valico

Ciao Maurizio, dacci l’indirizzo di casa e ti manderemo un Rolex

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Caro Maurizio,

abbiamo letto il saluto a te rivolto da notav.info e abbiamo capito di essere stati dei grandissimi maleducati. Dopo questo intenso periodo passato insieme non ci siamo neppure degnati di rivolgerti due parole di addio. Noi ti ricordiamo come un uomo buono, talmente buono da averci invitati ufficialmente a incontrarti ad Ottobre del 2013 presso la Prefettura di Alessandria. Anche in quell’occassione fummo scortesi e rispondemmo che non avremmo mai parlato con tese il Governo non avesse preso in considerazione per il Terzo Valico l’opzione zero. In questo tempo passato insieme ti abbiamo visto col tuo immancabile caschetto da operaio e con il giubbino griffato Cociv a scorazzare per i cantieri e a spiegarci che senza il Terzo Valico il porto di Genova bla, bla, bla e ancora bla.

Poi abbiamo scoperto, ma noi non avevamo mai avuto dubbi, che il Terzo Valico è stato congegnato proprio per pagare tangenti e abbiamo saputo del versamento di 700.000 Euro fatto da una ditta del gruppo Gavio al genero del tuo amico Ercolino. Già Ercolino, quello che ti telefonava terrorizzato che i soldi del Terzo Valico potessero finire agli alluvionati di Genova e tu, uomo di buon cuore, lo rassicuravi che non sarebbe mai accaduto.

Maurizio, quasi ci dispiaciamo a vedere gli amici di merda che hai, quelli che ti hanno imposto di tagliarti la testa da solo, per provare a salvare ancora una volta il sistema delle grandi opere. Mauri, facci un ultimo favore, spiega a chi prenderà il tuo posto e a chi ti ha voltato le spalle senza neppure rivolgerti un hashtag #mauriziostaisereno che qui non molliamo di un millimetro e che il ritardo nella costruzione del Terzo Valico a causa nostra è destinato a continuare. Anzi Maurizio, pensandoci bene, non è meraviglioso che mentre tu hai dovuto mollare la poltrona noi continuiamo ad essere qui col coltello fra i denti determinati a difendere la nostra terra e a cacciare via per sempre i tuoi amichetti del Cociv?

Stai sereno Maurizio, prima di te ne abbiamo visti passare parecchi di Ministri e molti altri ne vedremo, ma stai pur certo che nessuno di loro avrà la gioia di tagliare il nastro del Terzo Valico.

Caro Maurizio addio, salutaci Perotti, Ercolino, Comunione e Liberazione, le cooperative bianche e rosse e tutti quelli che parlavano di progresso sapendo benissimo che in realtà si trattasse di semplicissima corruzione.

P.S: se ci fai avere l’indirizzo di casa cercheremo di farci perdonare per la nostra maleducazione e ti manderemo a casa un magnifico Rolex.

Tic, tac, tic, tac, tic, tac…

Lo senti Maurizio? E’ il tempo che manca a veder definitivamente tramontare il Terzo Valico.