28 maggio: NO TAV BRESCIA presenti in Piazza della Loggia

ll 28 maggio, come tutti gli anni, anche noi prenderemo parte al corteo che si snoderà per le vie della nostra città durante la mattinata.

Nel pomeriggio, invece, saremo presenti a partire dalle 17:00 in “Piazza di Maggio”, con un banchetto informativo e di autofinanziamento.

Il 28 maggio, anniversario della Strage fascista e di Stato di Piazza della Loggia del 1974, per noi è una data importante da ricordare e a cui essere presenti, per contrapporsi, di nuovo, a uno stato che continua a perpetuare i suoi metodi “fascisti”, messi oggigiorno in atto non più con le stragi di stato, ma inseguendo profitti e interessi di una classe dirigente che guarda solo a se stessa, ignorando quali siano le vere necessità delle persone.

E come già negli scorsi anni abbiamo detto, il TAV per noi è un’altra violenza inflitta senza motivo al nostro territorio, alle persone che vivono queste terre; un treno violento che ha abbattuto case, campi, attività agricole e commerciali, disotterrando rifiuti pericolosi e insabbiando chissà quali cose, e che per volontà delle nostre amministrazioni continuerebbe a farlo con la costruzione della nuova tratta Brescia-Verona. Se noi non ci opporremo.

Ricordiamoci che questo è lo stesso stato che ci priva del diritto alla casa, allo studio, ad una sanità decente per tutti, a bonifiche ambientali, dirottando quotidianamente ingenti risorse verso grandi opere inutili, a discapito delle primarie necessità comuni.

Uno stato che protegge e tutela solo un parte di persone, quelle per cui “vale la pena” insabbiare e coprire le atrocità e oscenità commesse, come chi ha inquinato irrimediabilmente le nostre terre in passato e di cui oggi nessuno è colpevole.

Esattamente come quanto successo con i fascisti coinvolti nella strage di piazza della Loggia.

E per non ritrovarci in futuro a commemorare un’altra strage di stato, la strage ad esempio dell’inquinamento che uccide decine di bresciani ogni anno di tumore sotto l’indifferenza generale, continuiamo a lottare e a mettere in pratica quel grande valore che la giornata del 28 maggio dovrebbe suscitare in ognuno di noi: la resistenza.

Continuiamo a resistere e lottare contro questo stato e sistema colpevole, per difendere i nostri diritti fondamentali, come il diritto alla salute e alla vita.

Resistiamo per difendere il nostro futuro e quello delle prossime generazioni. Per non avere più un altro 28 maggio nella nostra storia.

Presenti durante la giornata le immagini da noi documentante che mostrano chiaramente i danni causati dai cantieri del TAV nella nostra città con la costruzione della linea alta velocità Treviglio-Brescia.

Per imparare dagli errori passati a cambiare il nostro futuro resistendo e lottando tutti e tutte insieme!

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30 maggio: iniziativa parlamentari 5 stelle per iniziare a contrastare gli espropri di Calcinato!

Importante iniziativa questo sabato a Calcinato promossa e organizzata dal Movimento 5 Stelle locale.

Come da tempo diciamo le strade da percorrere per raggiungere l’obbiettivo comune di fermare il TAV sono tante e questa volta nello specifico di tratta di alcuni parlamentari del Movimento 5 Stelle 5 Stelle che per andare a contrastare la costruzione dell’opera e gli eventuali espropri che potrebbero accadere a Calcinato, sposteranno la sede dei loro uffici da Roma, presso alcune di queste abitazioni!

Un’iniziativa importante di contrasto agli espropri per ribadire ancora una volta che metteremo in campo ogni strada praticabile per dire tutti e tutte insieme NO TAV!

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2 giugno: spezzone NO TAV alla Unconventional Street Parade di Desenzano

Calmate le acque dopo le dimissioni di Lupi e l’arresto di Incalza, i giornali sembrano aver calato l’attenzione su questo tema caldo.
Il nostro territorio però è troppo bello per lasciarcelo portare via, e come ripetiamo da molto tempo faremo di tutto perchè questo non accada! E così, all’urlo di “Basta speculazioni edilizie, basta cave e inquinamento” il 2 giugno saremo ancora per strada per dire NO TAV e per salvaguardare il nostro territorio!

Invitiamo tutti e tutte i/le NO TAV ed i comitati ambientalisti sul nostro territorio a partecipare a questa festosa ma seria occasione per ribadire che siamo stufi di dover subire danni causati da decisioni prese senza consultarci!

Parteciperemo numerosi alla Unconvetional Street Parade che si terrà a Desenzano il prossimo 2 giugno, organizzata dal Collettivo Gardesano Autonomo. 

Ritrovo alle ore 15 al parcheggio delle piscine di Desenzano del Garda (via Giotto 102).

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Le città adiacenti al Lago di Garda, Desenzano in primis, svettano tra le classifiche delle “CITTA’-VETRINA”: mancano spazi di reale e libera aggregazione per giovani e adulti, che siano lontani dalle logiche del profitto e dal consumismo sfrenato dei centri commerciali.
Ciò che si tenta di valorizzare è tutto ciò che concerne il guadagno privato di pochi, mentre le amministrazioni comunali promuovono politiche dannose per il territorio tramite la cementificazione selvaggia e la privatizzazione delle rive.
Esempi lampanti della speculazione sul nostro territorio sono le Grandi Opere che si vanno profilando all’orizzonte, tra cui il TAV e il Biogassificatore in progetto a Castelvenzago di Lonato.
Il TRENO AD ALTA VELOCITA’, ferrovia la cui tratta in questione è sempre più evidentemente inutile, se non a rimpinguare le tasche dei grandi capitali italiani e delle mafie locali, uscendo da Brescia attraverserà i comuni di Calcinato, Lonato, Desenzano, Pozzolengo, Peschiera e proseguirà fino a Verona, con gravi danni al territorio, dissesto idrogeologico, prosciugamento di laghetti e zone di importanza nazionale, danni all’economia locale, disagi al traffico e inquinamento atmosferico causato dal passaggio dei camion e dai cantieri che dureranno anni.
L’IMPIANTO A BIOGAS alimentato a rifiuti che si vuol costruire sarebbe uno dei più grandi del Nord Italia e comporterà un netto peggioramento della qualità del suolo, dei prodotti agricoli e della salute degli abitanti, portando come unico vantaggio di far guadagnare i soliti pochi noti, secondo un modello di gestione della comunità che vede Brescia al terzo posto nella classifica delle zone più inquinate d’Europa, mentre i territori circostanti sono disseminati di cave e discariche inquinanti. La zona del Basso Garda segue da tempo la tendenza del capoluogo nello sfruttamento dell’ambiente, dal momento che le amministrazioni comunali si finanziano con la cementificazione selvaggia, la speculazione edilizia e la privatizzazione delle rive.
Sia a livello nazionale che locale, i soldi vengono continuamente investiti in progetti come queste grandi opere, ma quello che noi non smetteremo di ripetere è che questi soldi vanno spesi a favore della popolazione, per incrementare i servizi fondamentali di assistenza e sostegno.
Soldi che innanzitutto dovrebbero essere utlizzati per affrontare l’EMERGENZA ABITATIVA, infatti sono circa 2000 gli sfratti nella sola provincia di Brescia, e quasi tutti per “morosità incolpevole”, cioè a seguito della perdita del lavoro o dell’abbassamento dei salari a causa della crisi. Sul lago di garda le politiche di sostegno all’emergenza abitativa si fermano su un piano di mera prevenzione e sono inefficaci nell’affrontare e nel risolvere i casi di sfratti esecutivi.
Un altro settore che viene fatto sprofondare sotto i calcinacci dei soffitti caduti è la SCUOLA: la nuova riforma di Renzi non si discosta da quelle degli ultimi decenni, volti a sminuire il luogo di formazione delle future generazioni indirizzando la didattica verso un sapere statico, noioso, acritico, lontano dagli interessi degli alunni ma sempre più vicino a quelli delle aziende.

Vari episodi di intolleranza e RAZZISMO sporcano ulteriormente le nostre città: solo nel mese di Maggio a Brescia si terranno una conferenza nazionale della Lega Nord e dei presidi delle Sentinelle in piedi, movimento legato agli ambienti di estrema destra che si dichiara contrario al riconoscimento giuridico dei legami non eterosessuali e che addiritura porta avanti una campagna contro la proposta di legge che renderebbe l’omofobia un reato!!

PER UN BASSO GARDA ANTICAPITALISTA e ANTIRAZZISTA, PER LA SALVAGUARDIA DEL TERRITORIO E LA GARANZIA DEI DIRITTI DI TUTTI E TUTTE!
RIPRENDIAMOCI LA CITTA’!!

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Durante la giornata musica per tutti e tutte:

Carro 1: MUSICA ELETTRONICA:
Mukka Sound (Dubstep)
Mc Noise ( Progressive Trance )
Doggod & Anomalo (Tekno Underground)
Nemesys (Hardcore)

Carro 2: MUSICA AFRO-REGGAE-TRASH-RAP
Live on stage:
The Joint
NTL Crew
Mc Bert
Madmind
Psycho

Al mixer:
Dj Penz

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Il Collettivo Gardesano Autonomo nasce per portare avanti percorsi di lotta su varie tematiche e costruire un mondo diverso fondato sui principi dell’eguaglianza e dell’autorganizzazione, contro ogni sfruttamento e discriminazione.
Ci opponiamo alle politiche di austerità e alle sue conseguenze sociali, quali ad esempio l’emergenza abitativa, che sta lasciando per strada migliaia di persone, oltre al generale processo di precarizzazione della vita, che elimina e impoverisce il lavoro togliendoci il futuro. Vogliamo difendere un’idea di scuola che coltivi gli interessi e le capacità di ognuno, atttraverso la cultura e la partecipazione di tutti, contro il modello di scuola-azienda che ci vuole ridurre a ingranaggi funzionali al consumo e produzione di merci.
Ci occupiamo di temi attuali come le tematiche legate al nostro territorio, quali la fortissima cementificazione che risponde agli interessi della speculazione edilizia, il passaggio dell’Alta Velocità (TAV) e la promozione di forme di socialità alternativa alla movida gardesana tramite la riappropriazione di spazi.
Su queste tematiche abbiamo organizzato diverse iniziative, come alcune TAZ (occupazioni temporanee) in zone abbandonate e lasciate al degrado, chiedendo il recupero delle aree dismesse e rivendicando spazio per una libera aggregazione.
Inoltre abbiamo attivato uno sportello antisfratti e antipignoramenti, in collaborazione con l’Associazione Diritti per Tutti, per aiutare chi rischia di perdere la casa e deve lottare per non finire in strada.

Bellissimo pomeriggio ieri a Desenzano: ed è così che vinceremo, insieme e con il sorriso!

I cattivissimi No Tav, come piace descriverci dalla stampa, alle prese con biciclettate, merende, costruzione di SpavenTAv e danze popolari contro il TAV ieri a Desenzano!

Perchè questa lotta ci insegna a rispettare il nostro territorio, stando insieme, collaborando con persone di ogni età e sopratutto divertendoci!

Ed è così che vinceremo, insieme e con il sorriso!

FERMARLO E’ POSSIBILE, FERMARLO TOCCA A TUTTI E TUTTE NOI! #notav #desenzano

Via Corsica chiusa per un anno: ancora (e solo) disagi per i cantieri TAV a Brescia!

Ancora disagi a Brescia per la costruzione dell’alta velocità Treviglio-Brescia. Da oggi chiusa via Corsica, arteria principale per la nostra città, che rimarrà chiusa per 322 giorni.

Oltre ai problemi di traffico, che nell’ultimo anno hanno causato code indescrivibili nella zona del quartiere Don Bosco interessata dai lavori, gravissimi problemi avranno le attività commerciali che si trovano in queste strade, tante già strozzate da quest’anno di cantieri, ora si troveranno ancora più in difficoltà.

A questo va ad aggiungersi un aumento esponenziale di polveri e inquinanti dovuti al traffico, per cui nessuna precauzione o tutela è stata messa in atto dal comune, nemmeno per tutelare la salute dei bambini dell’asilo situato tra via Corsica e via Zara che si trovano letteralmente a giocare in mezzo ad un cantiere.

Compromissione della salute, del lavoro, della qualità di vita: si perchè questi cantieri lavorano 24 ore al giorno, 7 giorni su 7, a ridosso delle abitazioni. E la domanda che continuiamo a porre è: per cosa? Nessuno ad oggi ci ha ancora dato dei validi motivi per cui ne valga la pena.

Ora vedremo cosa farà la nostra amministrazione di fronte ai disagi che questi cantieri per 1 anno causeranno con la chiusura di via Corsica, probabilmente nulla, come è successo fino ad ora…tanto loro non sanno mai nulla e non possono mai fare nulla, vero?

NOI INTANTO SIAMO SEMPRE PIU’ SICURI CHE NON PERMETTEREMO CHE QUESTO TRENO ESCA DA BRESCIA E VADA A DISTRUGGERE VIOLENTEMENTE E BRUTALMENTE ALTRI TERRITORI E ALTRE CASE E ALTRE VITE!

PERCHE’ FERMARLO E’ POSSIBILE E TOCCA A TUTTI E TUTTE NOI!

DOMENICA 24 MAGGIO MERENDA E BICICLETTATA NO TAV A DESENZANO DEL GARDA

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DOMENICA 24 MAGGIO 2015

Ore 15:00
#Biciclettata!!!
Ritrovo al parcheggio delle piscine di Desenzano, arrivo al parco della Torre di S.Martino della Battaglia.

Ore 16:00
# Merenda condivisa al parco ella Torre di S.Martino della Battaglia!
# Danze popolari e di gruppo!
# Giocoleria e truccabimbi!
# Laboratorio per bambini (dai 5 anni in poi) e adulti: costruzione di uno SPAVENTAPASSERI NO TAV! *

*Gli spaventapasseri verranno poi collocati lungo la tratta del treno ad Alta Velocità nel corso di una prossima iniziativa.

Il Comitato NO TAV Desenzano si ritrova ogni due giovedì alle ore 21:00 al centro sociale di S.Martino, in via Unità d’Italia 95/b. PARTECIPA! UNISCITI A NOI!

https://www.facebook.com/events/640013826142990/

T’AVrò ancora? Mostra itinerante e collettiva per amore della terra: mandateci le vostre foto!

T’AVrò ancora è il titolo scelto per presentare la mostra fotografica collettiva a tema TAV….AMI LA TUA TERRA? Allora informati e partecipa:
mandaci gli scatti che preferisci del luogo in cui vivi correlati da una didascalia e l’hashtag ► #tavròancora ◄

Che sia un semplice scorcio, una veduta, la tua casa, il tuo vigneto o la pianta di rose all’inizio del filare, la fioritura dei peschi…

…O i primi carotaggi, l’apertura dei cantieri, l’esproprio, le manifestazioni, i presidi…

TUTTE LE IDEE E DOCUMENTAZIONI SONO BEN ACCETTE!

L’obiettivo è quello di creare un vero e proprio diario no Tav che raggiunga anche chi non ha ancora capito cosa comporterà in concreto questa pseudo grande opera.

Tutte le foto che ci invierete contribuiranno alla creazione di un album virtuale su facebook e le più significative verranno selezionate per la mostra itinerante.

Vi chiediamo la cortesia di inviare foto in alta risoluzione!

A breve sarà pubblicata la lista degli spazi espositivi aderenti.
Vuoi ospitare anche tu la mostra fotografica? Contattaci sulle nostre pagine facebook o mandando una mail a info@notavbs.org

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L’inaugurazione della mostra sarà 6 giugno 2015 presso Villa Betteloni di Castelrotto di Valpolicella

Dalle 19.00

► Apericena a buffet(anche vegan)

► Presentazione mostra fotografica

A seguire:

Spettacolo teatrale
No T’AVevo detto
a cura della compagnia dei Teatri della Viscosa

https://www.youtube.com/watch?v=H2gaXw_TxRs

A breve comunicheremo tutte le date e i luoghi che ospiteranno  la mostra lungo la tratta del TAV Brescia-Verona! PARTECIPIAMO NUMEROSI!

NO TAV BRESCIA – VERONA: PASSEGGIATA POPOLARE A CASTELNUOVO DEL GARDA

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Passeggiata popolare notav questo pomeriggio, sabato 9 maggio, a Castelnuovo del Garda. Centinaia di persone hanno percorso la statale 11 contro questa ennesima opera inutile, dannosa e costosissima. Presenti anche delle delegazioni di attivisti notav Terzo Valico e del presidio permanente Notav del Trentino.

COSTOSISSIMA perchè costa 62 milioni di euro per ogni chilometro: una spesa spropositata soprattutto in questo periodo di profonda crisi sociale. Soldi che protrebbero essere spesi per rimettere in sesto le scuole pubbliche con soffitti che crollano letteralmente in testa agli studenti; per mettere in sicurezza il territorio dal disstesto idro-geologico o per sviluppare un’efficente rete pubblica di trasporto locale per i pendolari.

DANNOSA perchè il Tav sottrarrà 245 ettari  alla coltura vitivinicola al basso Garda, territori  dove si produce il Lugana D.o.c. Ad essere  compromessi saranno anche  beni culturali  come il Santuario del Frassino, la riserva oasi  del laghetto del Frassino , patrimonio Unesco;  oltre che il paesaggio delle colline moreniche  del  Garda.

La diretta di Radio Onda d’Urto

La prima corrispondenza con Marco della redazione che intervista anche alcuni manifestanti. Ascolta

La corrispondenza con Umberto della redazione che descrive il corteo e intervista tra gli altri  Pippo notav Verona; il sindaco di Medole, Ruzzenenti; un compagno del collettivo gardesano. Ascolta.

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I miti da sfatare della Brescia-Verona: serve, porta lavoro e riduce il trasporto su gomma! Ma a chi la date a credere?

 L’alta velocità serve.

A chi e a cosa serva nessuno lo sa spiegare, dal momento che gli amministratori locali si tirano indietro di fronte a questa domanda e da chi costruisce queste opere non verrà mai fatto un incontro informativo per la popolazione per spiegarne i benefici.
Sicuramente siamo anche certi che quest’opera non sia conveniente, non per altro anche i francesi, ben più attenti degli Italiani a tal proposito, ritengono che non sia più un buon investimento, così come risulta dallo studio della Corte dei Conti di Parigi.
Non è nemmeno un progetto ben studiato e funzionale perchè una rete ad Alta Velocità nel modello italiano, francese, spagnolo e giapponese, cioè il modello che consente ai treni di andare oltre ai 270 km all’ora, risulta scarsamente conveniente perché limita l’uso dell’infrastruttura ferroviaria ad alta velocità solo ai treni ad alta velocità.
Mentre invece nel modello tedesco e inglese, sulle reti che loro definiscono ad alta velocità, che hanno un limite ai 270 km/h possono transitare treni che vanno fino a 270km/h e treni che vanno anche a 180-200 km/h. In questo modo basta un’unica linea per treni diversi: si risparmia sui costi di gestione e possono transitare treni diversi.

Consideriamo inoltre che solo il 6% dei passeggeri in Italia viaggia su linee alta velocità (sarà forse per il prezzo inaccessibile ai più?), il 94% invece sui treni pendolari, ridotti sempre più in condizioni vergognose. Viene quindi automatico, se tutto funzionasse in modo normale, capire che è per questa fetta di passeggeri, la stragrande maggioranza, che bisogna investire, andando a migliorare le linee già esistenti: questa sarebbe la grande utile opera pubblica, non l’alta velocità.

E come si poteva immaginare su questo punto casca l’asino: su questa tratta esiste già una linea di questo tipo, sottoutilizzata al momento ma ampiamente migliorabile con interventi meno costosi, più redditizi (non certo per chi vorrebbe costruire il TAV) e meno impattanti da un punto di vista ambientale.

L’alta velocità porterà via il traffico delle merci dalle strade.

La prima domanda che sorge spontanea allora è capire il motivo perché cui sia stata costruita la Bre.be.mi? Autostrada sulla quale ad oggi transitano 16.000 veicoli al giorno contro i 248.000 della A4.
In pratica un deserto, a quasi il doppio del prezzo e per di più senza pompe di benzina perchè nessuno ha partecipato alla gara d’appalto.
Appena aperta, la Bre.be.mi, si trova già in stato perdita e il disavanzo, ovviamente, lo sta colmando Regione Lombardia con i nostri fondi pubblici.
Inoltre, LE MERCI NON VIAGGIANO SU ALTA VELOCITA’ da nessuna parte, perchè non possibile per svariate ragioni.
Lo riconosce anche Michele Mario Elia, amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, nell’intervista con il giornalista di Report che riportiamo di seguito:

PAOLO MONDANI: Cioè per parlare pane e salame, far andare sull’alta velocità anche le merci.
MICHELE MARIO ELIA: Sì.
PAOLO MONDANI: Io non ho mai visto un vagone merci sull’alta velocità… quando ci passerà?
MICHELE MARIO ELIA: Neanch’io.
PAOLO MONDANI: Eh… quindi siamo due, diciamo, che non l’hanno visto.
MICHELE MARIO ELIA: Neanch’io, purtroppo cosa le devo dire? Non essendoci una logistica forte in Italia, la concorrenza della strada è talmente forte che l’impedisce. Prima di dire perché non vanno sull’alta velocità, dico: perché le merci non vanno per ferrovie.

Se non fosse che questa gente invade le nostre vite ed il nostro territorio per fare i loro sporchi affari con fondi pubblici…ci sarebbe da ridere ad ascoltare simili dichiarazioni.

L’alta velocità serve per collegare i nostri territori in maniera più funzionale tra loro e con l’Europa.

La linea Brescia-Verona, per come è stata progettata ad oggi, non passerà per Brescia (nonostante la nostra amministrazione Del Bono prema perchè accada, anche perchè altrimenti come spiegare ai cittadini una Treviglio-Brescia che serviva per l’Expo ed è ancora in costruzione, se non prosegue nemmeno in uscita da Brescia?) , non avrà fermate sul lago di Garda (terzo polo turistico italiano), ma bensì fermerà a Montichiari, in mezzo alle discariche, per servire l’aeroporto fantasma Gabriele D’Annunzio che è uno scalo merci…ma se le merci non viaggeranno sull’alta velocità e il D’Annunzio non trasporta persone, a cosa serve una fermata a Montichiari?

Sembra follia, ma il problema che è la realtà di questo progetto.

 I costi e i danni dell’alta velocità Brescia-Verona

L’alta velocità Brescia-Verona costerà 44 milioni di euro al chilometro (per ora, ma i costi sono previsti in aumento…) e la realizzeranno Pizzarotti, Condotte e Maltauro, tutte aziende indagate per rapporti con la mafia.

Distruggerà tra le altre cose circa il 40% dei vitigni del pregiatissimo Lugana, vino che esportiamo in tutto il mondo e che da lavoro a centinaia di persone, abbatterà decine di case e aziende che creano anch’esse tantissimi posti di lavoro.

 E tutto ciò per quale scopo? Per quale utilità? Le persone che vivono questi territori hanno altri bisogni di primaria necessità considerando ad esempio che al momento abbiamo un tasso di disoccupazione oltre il 12%.

Le grandi opere non portano lavoro, come la storia ci insegna, perchè gli operai impiegati nella costruzione dell’opera sono persone che vengono da altri città, gli stessi che queste ditte si portano in giro nei diversi appalti, non è gente locale che grazie a nuove opere ha la possibilità di trovare lavoro!
Inoltre è un lavoro molto spesso pericoloso per la propria salute (si pensi all’amianto respirato in Val di Susa o al Terzo Valico durante i lavori), sottopagato e con orari tremendi: i cantieri TAV, come sta succedendo a Brescia, possono lavorare 24 ore su 24, 7 giorni su 7.

Le grandi opere però portano mafia. 

Soprattutto in un territorio martoriato da discariche e cave come il bresciano, che ormai ha su di sé l’onta della definizione “terra dei fuochi del nord”, dove la mano della mafia è più che evidente e sulla quale attualmente il Procuratore Generale di Brescia, Pier Luigi Maria dell’Osso, sta per l’appunto indagando.

Gli espropri fanno arricchire.

Oltre all’incommensurabile danno affettivo e morale causato da questa violenza inaudita degli espropri, ricordiamo che solo il 2% del costo dell’opera è destinato agli indennizzi degli espropri, 2% che va ripartito anche nelle opere di compensazione ambientale. Fate un pò voi due conti….

 

Questi sono solo alcuni dei miti che volevamo sfatare per fare la massima informazione possibile, per fare capire a tutti e tutte che questo treno è solo un magna magna che fa arricchire chi sta dietro a questo sistema e che creerà non solo danni ma pure beffe a chi invece subirà i pesanti danni della costruzione di quest’opera.

 Il CIPE se volesse è ancora in tempo a fermare quest’opera che sta arrivando alle battute finali, ma visto che sappiamo come vanno le cose quando di mezzo c’è malaffare e grandi quantità di soldi, dobbiamo essere noi cittadini ad informarci, ad essere pronti a denunciare le irregolarità e ad attivarci per fermare la distruzione dell’ambiente e della nostra economia locale.

E’ anche per questi motivi che sabato 9 maggio saremo ancora in piazza a Castelnuovo del Garda per dire ancora una volta: NO TAV!

E per gli scettici che ancora credono, come vogliono farci pensare, che ormai questo progetto sia deciso, che non ci sia più nulla da fare, consigliamo di venire insieme ad un’altra persona, così più siamo più capiamo che in tanti possiamo davvero fermarlo!

Cosa si nasconde sotto l’alta velocità? Lo scopriamo con il sistema Incalza-Lupi-Perotti e con la legge obbiettivo!- Dalla puntata di report del 3 maggio 2015

Domenica 3 maggio 2015 è andata in onda la puntata di Report che riguarda anche la nostra tratta alta velocità Brescia-Verona e che ha denunciato con dati ed interviste ai diretti interessati malaffari che i comitati no tav e cittadini urlano a gran voce già da tempo.

Report tratta l’inchiesta partita dalla Procura di Firenze nel 2013 e che ha portato all’arresto di Ercole Incalza il 16 marzo 2015.
Chi è Ercole Incalza: sovrintendente dal 2001 del ministero delle Infrastrutture, ha attraversato 7 governi diversi sopravvivendo a 14 inchieste, decideva lui come e quali opere finanziare.
L’unico ministro delle Infrastrutture che non lo ha voluto fu Di Pietro. Il dimesso ministro Lupi invece aveva persino minacciato di far cadere il governo pur di proteggere la struttura guidata da lui.

Nell’inchiesta c’è anche il ruolo di Francesco Cavallo, presidente di Cento Stazioni, galoppino di Lupi e che secondo i magistrati sarebbe l’uomo che faceva da filtro fra il ministero e le imprese.

Poi Stefano Perotti, fortemente voluto dal ministero (leggi Incalza) come direttore lavori di una quantità di opere impressionante: alta velocita, porto di Ancona, superstrada libica, un pezzo di Expo, metro C di Roma, linea 4 Milano, Pedemontana veneta, Pedemontana lombarda, due lotti della Salerno Reggio Calabria, ecc.

Incalza affidava i lavori a Perotti; Perotti pagava le relative tangenti a Incalza attraverso società di consulenza di imprese incaricate di costruire l’alta velocità; e pagava uno stipendio da 7.000 euro a Cavallo per il lavoro di tramite ministero-imprese.

Questi tre soggetti, aiutati da una rete complice e/o omertosa composta da liberi professionisti, uomini delle istituzioni, assessori e amministratori di società hanno mosso per 14 anni quantità enormi di denaro pubblico per opere inutili e dannose che hanno comportato costi sovrastimati durante la costruzione e che continuano a produrre debito pubblico perché le perdite di bilancio vengono poi pagate ancora con fondi pubblici.

Ma come è stato possibile tutto ciò?
La risposta è: LEGGE OBIETTIVO, la legge varata nel 2001 e proposta dal ministro Lunardi che proprio nell’agosto 2001 dichiarò: “La mafia e la camorra ci sono sempre state e sempre ci saranno. Dovremo imparare a convivere con queste realtà”.

Oggi il presidente dell’ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione) Raffaele Cantone definisce quella legge “criminogena”: son serviti 14 anni di sperpero di denaro pubblico per giungere a questa amara considerazione. Ma la legge era scritta, bastava leggerla.
Si tratta infatti di una legge che ha in sé tutte le possibilità per favorire la corruzione degli appalti e dello svolgimento dei lavori: consente al privato contraente generale (general contractor) di fare dei progetti esecutivi che costano normalmente di più, di non avere nessun vincolo sui tempi di esecuzione, nessun vincolo sulla qualità, perché non essendo responsabile della gestione e non dovendo recuperare assolutamente nulla dalla gestione, sulla qualità, ovviamente, non importa.
La legge obiettivo rende autoimmune l’impresa dal controllo pubblico perché i general contractor possono nominare i loro direttori dei lavori: l’impresa è controllata da uno che viene pagato dalla stessa impresa.

La relazione della Commissione Europea dice che nel solo caso delle opere pubbliche la corruzione è stimata attorno al 40% del valore dell’appalto. Vuol dire che abbiamo pagato mille quello che poteva essere pagato seicento. Inoltre, non sempre sono state fatte opere necessarie, e infatti la Corte dei conti ha scritto nel 2008: “Si stanno facendo opere che servono solo a chi le costruisce perché finiscono in un aumento del debito”.
La spesa complessiva per i lavori finora realizzati ammonta a 78,7 miliardi di euro.

Il costo medio della costruzione dell’alta velocità in Italia è di circa 61 milioni di euro a chilometro, nel resto d’Europa varia dai 6 ai 15 milioni di euro a chilometro. Le caratteristiche morfologiche non giustificano la differenza: la Milano-Novara viaggia su un territorio piano, come la Madrid Siviglia. La MilanoNovara è costata 55 milioni di euro a chilometro, la Madrid-Siviglia 9,8 milioni di euro a chilometro. Poi ci si chiede quale sia l’origine del debito pubblico che soffoca l’Italia…

La legge Obiettivo e il Cipe hanno autorizzato 187 grandi opere, ma dopo lo scandalo Incalza il neo ministro Derio le ha ridotte a 30 tutto questo interesse “strategico” improvvisamente è scomparso…salvando però il fiore all’occhiello del sistema Incalza: l’alta velocità, compresa la Brescia-Verona.
L’inchiesta Incalza della Procura di Firenze parte proprio dalle indagini sull’alta velocità fiorentina in fase di costruzione nel 2013 e grazie all’esposto della consigliere comunale Ornella de Zordo, questo per ricordare ai nostri consiglieri comunali e sindaci che non è vero che non hanno poteri: hanno grandi poteri, se vogliono applicarli. Quell’esposto ha portato oggi alle dimissioni del ministro Lupi e a scoperchiare il gran calderone degli appalti pubblici gonfiati.

Consigliamo la visione della puntata, disponibile in streaming a questo link  per vedere e ascoltare quali danni ha provocato la costruzione dell’alta velocità a Firenze e poi ad Arquata Scrivia per l’altro tratto sotto indagine della Milano-Genova: falde compromesse, case danneggiate dalle vibrazioni delle trivelle, montagne di amianto perforate e istituzioni preposte al controllo del livello di inquinamento che non forniscono i dati che allarmano la popolazione. Tutto ciò potrebbe ripetersi da noi, nei nostri paesi e sul nostro lago di Garda se lo lasceremo fare!

Scarica e leggi i testi della trasmissione