CHI TOCCA UNO TOCCA TUTTI

11988384_426542797538545_2715032281502457458_n

CHI TOCCA UNO TOCCA TUTTI

Il prossimo 10 settembre Massimo, un compagno del presidio permanente No Tav Aquaviva e Resistente, dovrà comparire in tribunale.

Per lui è stata chiesta la “Sorveglianza Speciale”, una misura di punizione preventiva che può essere applicata a chi, agli occhi di procura e polizia, rappresenta “una minaccia per la pubblica tranquillità”. La Sorveglianza Speciale è una misura che mira a isolare socialmente la persona colpita (ad esempio gli è fatto divieto di partecipare ad assemblee, frequentare luoghi pubblici, parlare con più di tre persone contemporaneamente, e molto altro) in modo da impedirle di diffondere il suo pensiero e le sue pratiche. La misura è talmente arbitraria che per applicarla non è necessaria una condanna, una prova o un indizio specifico. Per capirci, nella specifica richiesta per Massimo, in un passaggio dell’incartamento compare questa dicitura: “Anche dalle sentenze di assoluzione possono essere ricavati elementi indiziari certi utilizzabili…”, insomma, anche da “innocente” Massimo rappresenta un pericolo, ma per chi?

Questo provvedimento, che affonda le sue radici nella monarchia sabauda e si è consolidato durante il fascismo, tocca in questo caso Massimo ma dal nostro punto di vista rappresenta una minaccia a tutto il movimento No Tav, un’intimidazione rivolta a tutte e a tutti noi.

Non possiamo infatti non collegare questa richiesta anche alle parole di Mauro Fabris (Commissario straordinario per le Opere di accesso Tunnel del Brennero) il quale lo scorso dicembre in una serata informativa sull’opera a Dolcè dichiarava: «La zona di Trento è in assoluto il punto più critico per la realizzazione del Tav, per la sua tradizione di lotta studentesca legata a Curcio e agli anarchici.>> (ricordiamo che Massimo è un anarchico noto nella zona).

Rifiutiamo sia l’equazione No Tav=Anarchici, che l’intimidazione con la quale vorrebbero farci desistere dall’opposizione a quest’opera inutile e dannosa – questa sì! – per la tranquillità della valle.

Massimo è uno come tanti di noi che lotta con generosità e determinazione contro il TAV. Chi tocca uno di noi tocca tutti, esprimiamo dunque la nostra solidarietà nei suoi confronti e la determinazione a essere al suo fianco nell’opporci a questo provvedimento fin dall’udienza del 10 settembre, e continueremo anche se dovesse essere effettivamente applicata a lui o ad altri.

Per il 14 di Novembre è in programma una nuova grande manifestazione a Trento che ribadirà il nostro No alla costruzione del TAV, Massimo sarà con noi, Sorveglianza Speciale o no.

Assemblea del presidio permanente No Tav Acquaviva e resistente del 30 agosto 2015

Confronto No Tav e prossimi passi della lotta contro l’alta velocità – resoconto del dibattito del 25 agosto alla festa di Radio Onda d’Urto

11896329_10153580284082812_3603719564515814551_o

Ieri sera si è tenuto un dibattito NO TAV alla Festa di Radio Onda d’Urto tra diverse realtà: presenti all’incontro oltre ai No Tav locali che si oppongono alla costruzione del TAV Brescia-Verona, i No Tav Terzo Valico e Dino Alberti, parlamentare del Movimento 5 Stelle.

E’ stato nuovamente confermato che attualmente il progetto per la tratta che ci riguarda è  “congelato” finché Cepav 2 non darà risposta (e quindi cambierà anche parte del progetto) alle prescrizioni fatte dal Ministero dell’Ambiente, prescrizioni che prendono in considerazione tra le altre cose il fatto che parte del progetto sia previsto su discariche abusive, che distruggerà attività agricole, allevamenti, case, ecc.

Prescrizioni che prendono in considerazione tutti i dubbi e le perplessità che a livello pratico, e non solo “ideologico”, quest’opera porta con se. Dubbi e perplessità che non sono tanto lontane da quelle che nell’ultimo ventennio i vari movimenti locali contro il TAV hanno sollevato. Dubbi e perplessità che come ricordava ieri sera Claudio, esponente del Movimento No Tav Terzo Valico, una volta arrivati all’apertura dei cantieri diventano realtà: per anni, ad esempio, nelle loro zone hanno denunciato che nel scavare le montagne avrebbero trovato amianto, e così è stato.
Denunciavano anche il fatto che nel disboscare e creare cantieri avrebbero compromesso la sicurezza e l’assetto idreogelogico della zona aumentando i pericoli creati dalle alluvioni, e si inizia di nuovo a tremare per l’inizio di un’altra stagione di piogge.
Denunciavano le condizioni in cui lavorano gli operai, fotografati qualche settimana fa mentre lavoravano senza alcuna protezione in presenza di amianto.
Denunciavano anche la forte presenza di organizzazioni criminali a cui fossero appaltati i lavori: sono state mappate oltre 20 ditte e svelati collegamenti con ‘ndragheta e camorra, e scoperti precedenti in disastri ambientali di diverso tipo.
E questo solo per citare alcuni esempi.
E così, tutto quello che viene fatto passare da amministratori e stampa locale come allarmismo dei comitati No Tav, si trasforma rapidamente in realtà.
Una realtà che farà altri morti, perchè di amianto si muore, perchè le alluvioni mietono ogni anno centinaia di vittime.

E se ora i grandi titoli di stampa vogliono farci credere che il TAV Brescia-Verona sia fermo, sappiamo bene che non è così e da un momento all’altro l’iter proseguirà. Conosciamo da tempo il gioco del “tira e molla”, un sistema altamente usato per la costruzione delle grandi opere e che in particolare nel caso del TAV è stato ampiamente utilizzato negli ultimo 20 anni, probabilmente per dissuadere chi dice di NO fin da subito e far dubitare chi ancora non sa da che parte stare. Ma sappiamo altrettanto bene che questa è solo una fase dell’iter burocratico e che non vuol dire che quest’opera sia stata fermata.

A tal proposito è emerso nuovamente ieri in maniera sempre più forte e convinta che l’unica possibilità concreta di fermare il TAV è la costruzione di un movimento popolare, che dal basso, usando tante strade diverse, riesca a interferire realmente. Ed è per questo che a ogni livello dobbiamo continuare ad agire seguendo il percorso che abbiamo iniziato. Un percorso che non prevede di sedersi al tavolo delle mediazioni (come invece va di moda tra i nostri amministratori), che non accetta compensazioni per addolcire la “pillola” e soprattutto che è consapevole che quest’opera non vada fatta in ogni caso.
Un percorso che continuerà ad evidenziare anche le diverse contraddizione politiche locali, sfidando le amministrazioni sul piano delle compensazioni e delle criticità dei territori, perchè non si può accettare lo scempio della nostra terra, ulteriori rischi per la nostra salute e lo sperpero di denaro pubblico in cambio di qualche piccola “operuccia” d’abbellimento, come probabilmente auspica il nostro sindaco Del Bono bramando l’uscita del TAV da Brescia (consapevole del numero spropositato di espropri abitativi che si andrebbero a sommare a quelli del resto della tratta).

Ed è per questo che il dibattito si è concluso con la voglia e la necessità di continuare a mettersi in gioco e in discussione, di continuare a costruire comitati locali e proseguire il lavoro sul territorio. Perchè non è la politica dall’alto che deve decidere cosa fare con i nostri soldi, ma siamo noi a doverlo fare, perchè ne evade il nostro presente e il futuro di tutti e tutte.

11864768_10153580300097812_4513969204869157047_o

Le iniziative che verranno portate avanti prossimamente sono tantissime, in breve:

– il Movimento 5 Stelle, che rientra con le sue pratica in una delle tante strade da provare a perseguire per fermare quest’opera,  proseguirà nel progetto di usare come sedi parlamentari case che potrebbero essere sottoposte a espropri per rallentare l’eventuale iter burocratico e dare un messaggio forte di contrapposizione all’opera, oltre ovviamente proseguire con le segnalazioni parlamentari;

– il Movimento No Tav Terzo Valico ha in previsione di rilanciare diverse questioni: a partire dall’enorme rischio derivante dall’amianto, al fatto che ad Alessandria siano state autorizzate 4 nuove discariche per stoccare il materiale di scavo.
Nel frattempo nei prossimi giorni, il 28, 29, 30 organizzano una tre giorni NO TAV a Novi.

– Il Movimento No Tav Trentino organizza per il 29 e 30 giugno 2 giorni d’incontro, confronto e festa no tav in cui sarà presente anche la nostra mostra “T’AVRO’ ANCORA” , mostra fotografica itinerante e collettiva per amore della terra.

– il Movimento No Tav Val di Susa ha in programma, dopo una grande estate di lotta, diversi campeggi e iniziative, a partire dal prossimo week-end del 28-29-30, proseguendo con quello del 4-5-6 settembre fino al campeggio nazionale studentesco dall’8 al 12 settembre. 

Per quanto riguarda invece il calendario delle prossime iniziative locali vi segnaliamo:

banchetto NO TAV alla festa di Radio Onda d’Urto fino a sabato 29 agosto: venite anche a prendere volantini e locandine della nuova manifestazione del 17 ottobre da aiutarci a diffondere!

– il 2 settembre ASSEMBLA PUBBLICA NO TAV per decidere insieme la strada da percorrere per fermare il TAV!

– sabato 5 settembre a Peschiera del Garda riproponiamo lo spettacolo teatrale “No T’avevo Detto”

Tante altre iniziative verranno calenderizzate prossimamente per costruire un percorso di avvicinamento all’importante data del 17 ottobre dove scenderemo di nuovo in piazza determinati a dire “ORA BASTA! FERMIAMO IL TAV!”.

 

17 OTTOBRE: “ORA BASTA! FERMIAMO IL TAV!” – Marcia NO TAV a Desenzano del Garda

Che il Tav sia un opera costosa lo sappiamo, ma che peserà sulle prossime generazioni in maniera indelebile non è un dato chiaro a tutti: solo per la Brescia-Verona è stato preventivato un costo di 4 miliardi di euro, di cui al momento ne sono disponibili meno di 800 milioni. 1.000 milioni dovrebbero arrivare nel 2016 e la restante parte, più di 2.000 milioni, in “futuro”.

Come si può iniziare un’ opera avendo meno della metà dei soldi necessari alla sua realizzazione e, soprattutto, non sapendo quando saranno disponibili quelli mancanti?

Stiamo parlando tra l’altro di un’ infrastruttura dal costo altissimo, più di 50 milioni di euro al chilometro (10 milioni la media europea), che inciderà sul debito pubblico utilizzando denaro pubblico.

Tutti soldi che potrebbero essere usati altrove: per evitare ulteriori tagli al servizio sanitario nazionale, per mettere in sicurezza i territori dal rischio idrogeologico, per ristrutturare e far funzionare asili e scuole, per rifinanziare la ricerca e per rimpinguare le casse delle amministrazioni comunali perennemente in rosso.

Oppure potrebbero offrire un presente dignitoso a chi oggi viene colpito dalla crisi, garantendo casa e reddito.

Stiamo parlando anche di un’infrastruttura assolutamente inutile: non toglierà, infatti, il traffico dalla strada come confermato dallo stesso amministratore delegato di Ferrovie dello Stato Michele Mario Elia (il TAV è esclusivamente passeggeri e le merci non viaggeranno sulle linee ad alta velocità perchè a livello mondiale non ci sono carri compatibili visti gli altissimi costi che nessuno vuole sostenere).

Inoltre solo il 5-6% dell’utenza totale di RFI è interessata a utilizzare il TAV (in deficit in tutta Europa, Francia compresa); la costruzione di quest’opera peggiorerà ulteriormente le condizioni di viaggio per studenti e pendolari, infatti, nonostante più dell’80% dei viaggiatori utilizzino treni “normali”, gli investimenti di RFI per le linee ordinarie sono solamente il 37% del totale.

La sua inutilità è dimostrata anche dal fatto che attualmente sulla linea storica nella tratta Brescia-Verona transitano giornalmente solo 131 dei 250 treni possibili e sulla Verona-Vicenza ne transitano solo 144 su 250. Esiste quindi un ampio margine di potenziamento, ad un costo nettamente inferiore e evitando così i rischi ambientali che il progetto prevede e centinaia di espropri tra case, terreni e attività economiche di svariato tipo.

Consapevoli che non saranno gli scandali legati alle grandi opere e nemmeno le 22 prescrizioni che il Ministero dell’Ambiente ha recentemente imposto a Cepav2 a fermare quest’opera, torniamo in piazza per dire “ORA BASTA!” precisando che non vogliamo altre prescrizioni o ritardi, vogliamo FERMARE DEFINITIVAMENTE IL TAV!

A breve maggiori informazioni…

Nel frattempo invitiamo tutti e tutte a prendere parte all’ASSEMBLEA PUBBLICA NO TAV del 2 settembre: https://www.facebook.com/events/1449920915315699/

MARCIA17OTTOBRE - volantino

 

02/09: ASSEMBLEA PUBBLICA NO TAV @ San Martino della Battaglia – FERMIAMO IL TAV BRESCIA-VERONA DEFINITIVAMENTE!

CONTINUIAMO INSIEME LA STRADA PER FERMARE IL TAV BRESCIA-VERONA

Mercoledì 2 settembre il movimento No Tav Brescia-Verona torna a riunirsi con un’assemblea aperta a tutti e tutte per decidere insieme come proseguire la nostra lotta contro il TAV.

Dopo le 22 prescrizioni che il Ministero dell’Ambiente ha fatto sul progetto, ora Cepav 2 avrà tempo fino a ottobre-novembre per rispondere e trovare soluzioni ai punti sollevati; dopodiché “la palla rimbalzerà” al CIPE che deciderà se finanziare o meno il progetto.

Consapevoli del fatto che stiamo pagando sempre più a caro prezzo sulla nostra pelle il debito pubblico che in Italia si è venuto a creare, sappiamo che questi soldi non ci sono ma sopratutto sappiamo che non devono più esserci per opere di questo tipo.

Solo quest’anno possiamo contare a centinaia i dissesti idrogeologici e i disastri ambientali che hanno causato danni, morti e feriti, possiamo contare le scuole cadute sulle teste di bambini e ragazzi, possiamo contare i tagli che la sanità ha subito di nuovo a discapito della nostra salute, possiamo contare quanti siti inquinati sono ancora lasciati “al caso” ad inquinare le nostre terre e compromettere il nostro futuro. E così via.

Ed è per questi e centinaia di altri motivi che vogliamo continuare l’opposizione a questo progetto sempre più determinati e numerosi.

Tra le proposte che verranno affrontate si inizierà a costruire la manifestazione che nelle scorse settimane si è deciso di fare il 17 ottobre a Desenzano, per reclamare pubblicamente e a gran voce che vogliamo che il TAV venga fermato definitivamente.

Vedendo anche quello che sta succedendo in questi mesi nel resto d’Italia nei cantieri TAV siamo sempre più convinti che continuando su questa strada le possibilità di fermare quest’opera siano concrete, e a tal proposito si è deciso di preparare un percorso di avvicinamento in cui sia importante e costante la presenza sui diversi territori.

Sempre più persone si stanno avvicinando a questa lotta e siamo convinti che è anche grazie al lavoro che in quest’anno centinaia di uomini e donne su tutta la tratta hanno fatto, che il progetto stia subendo dei ritardi molto importanti rispetto ai tempi prospettati da chi da questa infrastruttura vede il grande guadagno del malaffare delle grandi opere inutili.

E’ giunta l’ora di fermare quest’opera DEFINITIVAMENTE!

NON DELEGARE, PARTECIPA!
PERCHE’ PER FERMARLO C’E’ BISOGNO ANCHE DI TE!

Coordinamento dei Comitati No Tav Brescia-Verona

02/09/2015 ore 21:00
Via Unità d’Italia 95 b
San Martino della Battaglia

Evento Facebook

25 agosto: dibattito tra le diverse realtà NO TAV nazionali @ Festa di Radio Onda d’Urto

Martedì 25 agosto alla Festa di Radio Onda d’Urto si terrà un importante dibattito che vede a confronto le principali realtà #notav nazionali con: No Tav Val di Susa, No Tav Terzo Valico, No Tav Trentino e No Tav Brescia-Verona.

Un’importante momento di confronto ma anche di lotta perchè sarà anche l’occasione per portare avanti l’idea di una campagna nazionale comune, proposta uscita al campeggio di Venaus lo scorso luglio durante un confronto simile.

Un’importante momento per ribadire che FERMARLO E’ POSSIBILE E INSIEME LO FAREMO!

No Muos: taglio delle reti le scorse notti verso la manifestazione di sabato 8 agosto

niscemi-7

da Infoaut – Anche quest’anno ci avviciniamo alla tappa estiva del movimento No Muos. Sabato 8 agosto infatti, una manifestazione nazionale partirà da Contrada Ulmo in direzione base militare. Il corteo si inserisce in quella che è la terza edizione del campeggio No muos. Un appuntamento di lotta che negli anni passati è sfociato per ben due volte nell’invasione di massa della base della Marina militare statunitense. Quest’anno si giunge alla manifestazione in un contesto un po’ diverso, visto che l’impianto è tuttora sotto sequestro (in seguito ai ricorsi giudiziari del movimento) per ordine della procura di Caltagirone dall’1 aprile 2015. Ma l’intero movimento, in tutte le sue sfaccettature, sa bene non potersi accontentare del risultato ottenuto mesi fa grazie a una costante pressione e opposizione con la lotta nel territorio e la denuncia delle istituzioni italiane compiacenti. Stanotte quindi, i tre giorni di campeggio vengono inaugurati con un lungo taglio di reti alla base. Un ottimo inizio che porterà alla manifestazione di sabato, per un movimento che ha ancora molto da dire e da difendere e ottenere per la salvaguardia e l’autodeterminazione dei propri territori contro il mostro americano e l’indifferenza/connivenza delle istituzioni italiane e locali.

Di seguito riportiamo l’appello alla partecipazione del movimento no muos.

Agosto No MUOS. Campeggio al presidio e manifestazione

Sempre contro tutti gli eserciti e contro vecchi e nuovi imperialismi, sempre No Muos e No al Militarismo!

Dal 6 al 9 agosto 2015 Campeggio Estivo Antimilitarista, Antimperialista, Pacifista presso il Presidio Permanente No MUOS in Contrada Ulmo a Niscemi. Il 6 e il 9 agosto di 70 anni fa, gli Usa lanciavano le bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki. Il Movimento No Muos invita antimilitaristi, pacifisti, antimperialisti e tutte le individualità affini a commemorare il tragico evento nella sughereta di Niscemi dove in quei giorni si allestirà il terzo campeggio estivo No War e dove l’8 agosto ci sarà la manifestazione nazionale No Muos.

Dopo anni di lotte e pressioni popolari il Muos è sotto sequestro, ma il nostro obiettivo resta lo smantellamento, oltre che dello stesso Muos, anche dell’intera base americana e la completa smilitarizzazione della Sughereta. È là che, da più di vent’anni, sono installate le 46 antenne NRTF, le cui radiazioni costituiscono un permanente pericolo per la salute pubblica e danneggiano la fauna e la flora di una delle più belle riserve naturali di sugheri secolari d’Europa.

La salute e l’ambiente minacciato dalle nocività sicuramente ci preoccupano, ma ancor più ci inquieta la presenza di queste basi militari che con le loro funzioni di guerra continuano a seminare morte e distruzione e a perpetrare pericolose competizioni tra i vari blocchi di potere, invece di iniziare a percorrere le vie d’uscita da questo sistema che attenta quotidianamente alla vita delle popolazioni umane, animali e della Terra intera. Stiamo vivendo un vero e proprio bilancio di guerra economico e umanitario: mentre in occidente paghiamo queste scellerate politiche guerrafondaie con i tagli allo stato sociale (sanità, scuola, edilizia popolare), nelle altre parti del mondo questo sistema minaccia direttamente le vite delle popolazioni che subiscono gli attacchi di quella o di quell’altra potenza, per beceri interessi di dominio e di controllo dei territori e delle loro risorse. Bombardate e affamate, le popolazioni di questi paesi, strette fra dittatori e/o oligarchie e presunti salvatori umanitari dall’altra parte, non vedono altra possibilità che emigrare verso paesi in cui possono salvare la propria pelle, imbarcandosi in viaggi della morte, non potendo scegliere altri modi “legali”, dal momento che le politiche securitarie della Fortezza Europa non prevedono corridoi umanitari; se nel frattempo non affogano nel Mar Mediterraneo, i migranti e i profughi che sbarcano vivi sono immediatamente destinati a centri di “accoglienza”, CIE e Cara gestiti in maniera clientelare, come mostra l’inchiesta siciliana di Mafia Capitale.

È ora di dire a basta a tutto ciò, ai Muos, ai Cie, alle galere etniche, agli steccati eretti contro le persone migranti, ai continui tagli allo stato sociale, alle nocività, alle grandi opere, a tutto quel sistema che mentre si arricchisce decreta la miseria e la morte di miliardi di individui. Chiediamo con forza l’uscita dalla NATO e lo smantellamento di tutte le basi militari, in primis di quelle americane la cui presenza è stata imposta senza mai essere stata discussa (e neanche approvata) in sede parlamentare ma tramite diretti trattati fra enti governativi e organismi militari. Chiediamo libertà di movimento per tutti i popoli e, a tal fine, l’attivazione di corridoi umanitari che consentano l’arrivo in Europa ,in condizioni di sicurezza, dei profughi e dei migranti in generale. Appoggiamo le lotte, i movimenti di ribellione che dal Kurdistan alla Palestina, dall’Ucraina all’America Latina, si sollevano contro lo sfruttamento e il dominio degli imperialismi, la nostra lotta è idealmente e praticamente legata alla loro Resistenza. In tale scenario, risultano quanto mai arroganti le dichiarazioni della Console USA che, su una delle più diffuse testate siciliane, intimidisce la Magistratura italiana minacciando ridicole sanzioni. Al contempo, però, riconosce a un movimento di opposizione la concreta capacità di mettere sabbia nella sanguinaria macchina da guerra. Il movimento No Muos anche quest’anno, per la terza volta, organizza il Campeggio Antimilitarista No Muos nel Presidio Permanente di lotta, in Contrada Ulmo, nei pressi della Base USA a Niscemi, dal 6 al 9 agosto. Nel 2015 peraltro, ricorre il Centenario dell’inizio della Prima Guerra Mondiale. Anche allora si registrava un combattivo ed esteso fermento contro la guerra e oggi ne raccogliamo l’eredità ideale, morale, politica, culturale e antimilitarista. Dal 6 al 9 agosto cade anche un altro tragico anniversario: il lancio delle bombe atomiche americane su Hiroshima e Nagasaki. Ricorrenze significative che ora più che mai ci impongono di opporci a qualsiasi attività militare, in prima persona senza attendere la lenta e asservita politica istituzionale rinchiusa nei palazzi del potere. In questo momento dal Medio Oriente fino all’Ucraina il clima di tensione è tale che è reale il rischio che scoppi brutalmente un nuovo conflitto mondiale nel quale la Sicilia sarebbe in prima linea insieme con il resto d’Italia. A conferma di questi timori, infatti, nella base militare del 37^ stormo di Trapani Birgi verrà ospitata dal 28 ottobre al 6 novembre, la più grande esercitazione della Nato dalla caduta del muro di Berlino. Durante il campeggio si deciderà la data per un’altra manifestazione nazionale antimilitarista e No War a Trapani Birgi, volta a impedire l’esercitazione nella base trapanese, come già in Sardegna i movimenti antimilitaristi sono ben riusciti a fare.

L’8 agosto 2015 è in programma a Niscemi, Contrada Ulmo, una Manifestazione Nazionale contro le politiche militariste e per gridare un accorato no alle guerre imperialiste. Il campeggio è, inoltre, l’occasione per un dibattito e un confronto fra tutte le realtà No War, antimilitariste, antimperialiste e pacifiste che saranno presenti.

Invitiamo  ogni realtà a portare un documento che parli della rispettiva storia o dell’attività antimilitarista del proprio territorio, per progettare assieme la pubblicazione di un libro che raccolga le testimonianze locali accanto ai contributi di artisti e intellettuali. L’obiettivo è quello di lanciare una campagna nazionale di presentazioni, conferenze, dibattiti e agitazioni per rendere di dominio pubblico l’urgenza di abbracciare l’istanza antimilitarista e il rifiuto della guerra a livello popolare, rompendo il muro dell’indifferenza. Una campagna che proponiamo si concluda la prossima estate a Niscemi con un Festival Internazionale contro la guerra, il militarismo e la militarizzazione.

Programma del Campeggio Estivo Antimilitarista, Antimperialista,  No War presso il Presidio Permanente No MUOS in Contrada Ulmo a Niscemi

6 agosto 2015

Proiezione documentario sui bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki

Banchetti No Muos informativi nel paese.

7 agosto 2015

Dibattito fra antimilitaristi, antimperialisti, pacifisti, realtà NoWar e resistenze internazionali (presenti rappresentanti della lotta in Kurdistan, in Ucraina e Palestinese).

Celebrazione del “Disertore Ignoto”.

8  agosto 2015

Manifestazione Nazionale Antimilitarista No Muos presso Contrada Ulmo.

9 agosto 2015

Sit-in di protesta in commemorazione dei bombardamenti su Nagasaki.

Dibattito finale e saluti.

Ci auguriamo che ogni divisa, ogni base militare e ogni fabbrica di armi e di morte trovi la più strenua ostilità, inospitalità della popolazione e concreta opposizione organizzata dal basso nella piena solidarietà e fratellanza umana.

No al MUOS No alle BASI No alle guerre imperialiste No al militarismo né qui né altrove!

Continua la lettura di No Muos: taglio delle reti le scorse notti verso la manifestazione di sabato 8 agosto