VAL DI SUSA: Trivelle smontate, sondaggi sospesi..arrivano i No Tav!

assembleaIeri sera in centinaia si sono ritrovati ad Avigliana per decidere il da farsi rispetto alla presenza delle trivelle segnalate dalla gente del posto nei giorni precedenti che grazie ad una serie di telefonate ed accertamenti si era ben presto scoperto fossero presenti per dei sondaggi geognostici legati al Tav Torino Lione, per la nuova stazione di Buttigliera.

Le informazioni in questi casi si vengono a sapere, questa volta dagli stessi operai che hanno ammesso di aver smontato tutti i macchinari nel pomeriggio, rapidamente, dietro indicazione della polizia a causa di una manifestazione di protesta.

Tutti i No Tav presenti hanno comunque deciso di andare a perlustrare il territorio in vista della possibile ripresa dei lavori e quindi in centinaia, con pile alla mano, ci si è incamminati per le strade.

Sono stati visionati tutti i siti di possibile trivellazione e ci si è organizzati per i giorni che verranno.

Un segno del passaggio è stato lasciato ad ogni sito, come promemoria a chi dovrà riprendere i lavori…

Già da domani l’indicazione è quella di tenere gli occhi bene aperti e stare pronti ad indossare scarpe comode.

Ancora una volta il popolo NO TAV in Val Susa dimostra come solo la lotta possa fermare questa grande opera e la distruzione che comporta! Avanti No Tav!

 

 

INFO NO TAV DAYS – 2/3/4 OTTOBRE DA BRESCIA A VERONA: SCOPRITE TUTTE LE INIZIATIVE!

In preparazione alla manifestazione del 17 ottobre a Desenzano del Garda si è deciso un percorso di avvicinamento che ci permettesse di essere presenti sui diversi territori quanto più possibile, cercando di continuare a diffondere sempre di più le informazioni riguardo al progetto TAV Brescia-Verona e per sensibilizzare le persone a rendersi attivi e partecipi della mobilitazione NO TAV.

Tante le date, anche al di fuori di questa 3 giorni, che continueranno ad esserci nelle prossime settimane, in continuo aggiornamento sia qui che sull’evento Facebook degli INFO NO TAV DAYS.

A partire da questa data ad ogni banchetto o iniziativa troverete anche la PETIZIONE che il Coordinamento No Tav Brescia-Verona ha preparato per fare una raccolta firme per chiedere il RITIRO DEFINITIVO del progetto.

Invitiamo quindi tutti e tutte a passare a una delle tante iniziative che faremo dislocate su tutta la tratta per firmare questa importante petizione! Dobbiamo essere sempre di più perchè la nostra voce possa avere sempre più ascolto e importanza difronte a chi dall’alto e senza interpellarci pensa di decidere per il nostro futuro.

Quest’opera è inutile, dannosa e troppo costosa per far si che chi vive queste terre la possa accettare, mentre sono centinaia le piccole opere utili che potrebbero essere fatte, come il collettore del Garda, le bonifiche ambientali, ecc.

E’ ora di dire BASTA e mentre aspettiamo il 17 ottobre per marciare nuovamente insieme contro il TAV continuiamo il nostro percorso nelle strade, nelle piazze, nei mercati..perchè tutti e tutte devono sapere, perchè abbiamo il diritto e il dovere di dire di NO!

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(IL PROGRAMMA E’ IN CONTINUO AGGIORNAMENTO)

* BRESCIA *

SABATO 3
ORE 9:00-13:00: VOLANTIANGGIO E BANCHETTO @ MERCATO DI BRESCIA

ORE 19:00: MOSTRA FOTOGRAFICA “TAVRO’ ANCORA” E BANCHETTO INFO @ PARCO I MAGGIO DI COLLEBEATO

DOMENICA 4
ORE 15:00: BICICLETTATA AI CANTIERI DELLA TREVIGLIO-BRESCIA CON MERENDA FINALE @ VIA FERRI – BRESCIA

* CALCINATO, CALCINATELLO, PONTE SAN MARCO *

SABATO 3
ORE 8:00-12:00: VOLANTIANGGIO E BANCHETTO @ PIAZZA PERTINI – CALCINATELLO

ORE 14:00: VOLANTIANGGIO E BANCHETTO @ PIAZZALE ITLMARK, VIA XX SETTEMBRE – CALCINATO

DOMENICA 4
ORE 8:00-12:00: FLASH MOB E BANCHETTO @ PIAZZA ROVETTA – PONTE SAN MARCO

* DESENZANO*

DOMENICA 4
ORE 9:00: FLASH-MOB E BANCHETTO @ VIA DI VITTORIO AL MERCATO DI RIVOLTELLA

* LONATO *

SABATO 3
ORE 9-13: VOLANTIANGGIO E BANCHETTO @ PIAZZA MARTIRI DELLA LIBERTA’ – LONATO

DOMENICA 4
ORE 8:30-11:30: VOLANTIANGGIO E BANCHETTO @ VIA CAMPAGNA DI SOTTO – CAMPAGNA DI LONATO

* MONTICHIARI *

VENERDI 2
ORE 8:00-12:00: VOLANTIANGGIO E BANCHETTO @ PIAZZA TRECCANI – MONTICHIARI

* PESCHIERA E VERONA*

SABATO 3
ORE 10:00-13:00: VOLANTIANGGIO E BANCHETTO @ INCROCIO VIA ROMA/VIA DANTE – PESCHIERA DEL GARDA

ORE 15,30-18,30: VOLANTIANGGIO E BANCHETTO @ PIAZZA BRA – VERONA

DOMENICA 4
ORE 8:00-13:00: VOLANTIANGGIO E BANCHETTO @ PIAZZALE ANTISTANTE IL SANTUARIO DELLA MADONNA DEL FRASSINO – PESCHIERA DEL GARDA

…e tanto altro ancora: aggiornamenti qui e sull’ evento facebook

Chiesti 8 mesi di carcere per Erri De Luca

img1024-700_dettaglio2_Tav-Processo-Erri-De-Luca“Se, come ha chiesto la difesa, avessimo trovato qualche riferimento diretto alle sue pubblicazioni per esempio nelle perquisizioni degli arrestati – ha detto Rinaudo – saremmo qui a celebrare un processo per concorso nei reati commessi”.

Questa una delle tante affermazioni con cui il pm Rinaudo, il solito ossessivo persecutore del movimento No Tav, ha tentato di sostenere la richiesta della procura torinese: otto mesi di reclusione per Erri De Luca, per il reato di istigazione al sabotaggio.

Si è infatti chiusa a pomeriggio inoltrato l’udienza in cui accusa e difesa hanno impegnato per ore il giudice Immacolata Iadeluca e le decine di lettori dello scrittore napoletano insieme ai tanti No Tav presenti.

Secondo Rinaudo che per un’ora e mezza ha argomentato la sua richiesta di pena, Erri Di Luca ha pronunciato quelle frasi con la coscienza e la volontà di istigare “altri” a commettere sabotaggi, pur consapevole del contesto generale che, nonostante le sonore bocciature dei vari tribunali, continua a definire “terroristico”.

Un viaggio nel tempo quello di Rinaudo, rivisto secondo gli atti processuali che abbiamo avuto modo di conoscere e scoprire già ai tempi del maxi processo per i fatti del 27 giugno e del 3 luglio 2011. A popolare gli incubi della procura c’è però sempre lei, la fulgida Libera Repubblica della Maddalena, per loro espressione dalla pericolosità inaudita, per noi speciale esperienza  di libertà e condivisione.

La difesa ha risposto punto per punto, difendendo la possibilità che ognuno possa dire la propria anche e soprattutto su fatti importanti come le opere a interesse strategico nazionale. Tanti gli esempi citati a voler dimostrare come, anche i tempi recenti, simili affermazioni su temi altrettanto “caldi” non hanno avuto la stessa attenzione della magistratura. E’ l’anomalia torinese, si sa.

Erri De Luca da parte sua continua a ripetere ciò che ha sempre sostenuto: la Tav è un’opera inutile e dannosa, pertanto va sabotata.

La prossima udienza con le repliche delle parti e la sentenza si svolgerà lunedì 19 ottobre alle ore 9 presso la maxi aula 3.

Alla procura che appare sempre più disperata, ridondante e ossessiva consigliamo una psicoterapia, di quelle lunghe e accurate…non sia mai che certe ossessioni si riescano a tramutare in hobby più costruttivi, magari il bricolage o la numismatica.

TERZO VALICO: 19 SETTEMBRE BLOCCHI AI CANTIERI TRA AMIANTO E MAFIA

Nella giornata di sabato 19 settembre presso il cantiere di Radimero ad Arquata Scrivia il movimento NO TAV-NO TERZO VALICO, si è dato un appuntamento di lotta bloccando l’ingresso e i lavori del cantiere, uno dei più importanti del Terzo Valico.

Un blocco deciso dall’assemblea popolare dell’11 settembre in cui il movimento ha deciso unanimemente una serie di iniziative per denunciare la questione dell’amianto, minerale altamente tossico che provoca  malattie molto gravi all’apparato respiratorio a chi viene esposto alle sue polveri. La paura e la consapevolezza di cosa l’amianto possa fare è nella memoria di tutti: del resto i danni provocati dalle sue polveri sono ancora visibili nel Basso Piemonte considerando il disastro di Casale Monferrato dove risiedeva uno dei principali stabilimenti della Eternit, colosso svizzero capofila di tale nefanda produzione.

Nei cantieri dell’opera sono state rinvenute tracce di amianto a livelli a dir poco allarmanti ma la gestione di questi cantieri e dello smaltimento dell’amianto è stata affidata ad alla ditta HTR bonifiche, impresa già finita sotto inchiesta per i lavori del TAV di Firenze in quanto sospettata di infiltrazioni da parte della criminalità organizzata. Questo non può che destare ancora più preoccupazione e allarme nel popolo NO TAV locale.

Per l’ennesima volta, a posteri purtroppo, la ragione viene data ancora al movimento che da sempre denuncia la presenza di amianto in queste montagne (negata in ogni modo da chi vuole quest’opera) e denuncia la natura criminogena di queste grandi opere il cui unico fine è il dissipamento di risorse pubbliche a favore di imprese poco pulite, amiche di una classe politica intrallazzata con il mondo della malavita e il cui unico scopo è il saccheggio della ricchezza collettiva in barba ai territori e agli abitanti di queste zone.

Consideriamo inoltre che l’amianto non crea problemi solo nel momento dell’estrazione ma in tutto il processo di smaltimento vista la sua natura polverosa che lo rende facilmente veicolabile via aerea e che lo porta a depositarsi anche in zone distanti rispetto al punto di estrazione o dove viene trasportato, se in condizioni di insicurezza; questo fa capire bene la gravità e il timore delle popolazioni che stanno vivendo quotidianamente questo rischio.

La mancanza o la scarsa presenza di dati delle analisi dell’aria proprio nei giorni di ritrovamento ha messo maggiormente in allarme le popolazioni che vivono queste terre, già ampiamente martoriate dai cantieri e che proprio in queste settimane riniziano a vivere l’incubo che ogni poggia che nei prossimi mesi arriverà possa portare ancora morti e distruzione.

Lo stesso protocollo amianto firmato dalle amministrazioni regionali di Piemonte e Liguria con COCIV non chiarisce nulla rispetto ai comportamenti da effettuarsi in aree di cantiere in caso di tali ritrovamenti, il che lascia la questione in una palude legislativa in cui la malavita e la corruzione si infiltrano creando quei fenomeni di malaffare a danno di popolazioni e territorio da sempre denunciati dal movimento NO TAV, a partire dalla Val di Susa.

La giornata di blocco e colazione resistente di sabato è andata molto bene e si è riusciti per un giorno ad impedire che i lavori nel cantiere di Radimero andassero avanti.
Lavori che per altro stanno andando avanti come se nulla fosse, come se continuare a scavare non fosse rischioso per la vita e la salute di chi vive queste terre ma anche per gli operai che lavorano in questi cantieri, forse ignari o troppo disperati per capire effettivamente il rischio a cui sono sottoposti, i cui danni non sono rilevabili nel breve periodo ma che si ripercuoteranno nei decenni successivi.

Per questo il movimento NO TAV ha espresso la decisione di continuare a tenere alta la guardia per documentare le imprese di COCIV nel proprio territorio e i danni che questa inutile e dannosa opera continua a fare, continuando nel contempo ad informare i cittadini delle conseguenze che potrebbe avere sulle proprie vite.

E proprio in questo momento, dove sempre più si conferma quello che i NO TAV hanno sempre denunciato, ci domandiamo con che coraggio continuino la costruzione di quest’opera, pensando a quante persone sono state accusate di reati pesantissimi per fermare quest’opera inutile, a quante persone hanno preso manganellate e respirato gas velenosi.  Come pensate di risarcire questa gente e risanare questa terra? Quando pensate di smetterla con questa farsa del progresso? Quante altre terre volte ancora distruggere e quante altre popolazioni condannare a morte?  

mercoledì 30/9 nuova assemblea pubblica NO TAV verso il 17 ottobre a Desenzano!

Mercoledì scorso in tanti e tante ci siamo trovati a San Martino della Battaglia a discutere e decidere come continuare questa lotta contro l’alta velocità Brescia-Verona.

Tantissime le date che in queste settimane ci avvicineranno a questo corteo, dove oltre a volantinaggi e azioni informative, saremo attivi con una forte presenza su tutta la tratta il 2-3-4 ottobre per gli INFO NO TAV DAYS..

Saranno 3 giorni all’insegna della presenza in strada / piazza / sui vari territori dove informare le persone, invitare a essere presenti il 17 e iniziando una raccolta firme per chiedere definitivamente il ritiro di questo progetto inutile e dannoso per rinvestire invece, con molti meno soldi e danni, sul rammodernamento della linea storica.

A breve vi forniremo tutte le date e informazioni ma intanto invitiamo nuovamente tutti e tutte a prendere parte delle decisioni che vengono prese su questo percorso, proponendo anche idee nuove, partecipando il 30 settembre alle 21 all’ultima assemblea pubblica prima del 17 ottobre, dove nella prima parte della serata verranno discussi ancora obbiettivi, modalità ecc. e l’ultima parte della serata sarà più organizzativa e pratica per il corteo del 17 ottobre.

NON DELEGARE, PARTECIPA!
PERCHE’ PER FERMARE IL TAV C’E’ BISOGNO ANCHE DI TE!

ASSEMBLEA30SETTEMBRE

La lotta NO TAV è antifascista e antirazzista! Sabato 19 settembre tutti e tutte a San Colombano (BS)

La lotta e la mobilitazione antifascista sono più che mai di attualità e devono essere praticate in ogni momento dell’attività politica e sociale da tutte e tutti coloro che si battono per la giustizia sociale, contro la guerra e per la democrazia.

L’antifascismo va praticato perché in tutta Europa stanno risorgendo e sviluppandosi forze dichiaratamente fasciste e naziste, che costruiscono le loro fortune, come negli anni 30, sul razzismo, la xenofobia, l’odio per coloro che vengono additati come “diversi”.

L’antifascismo è necessario per contrastare le controriforme istituzionali che cancellano punti fondamentali della Costituzione, costruendo uno stato sempre più repressivo e sempre più lontano dal soddisfare i bisogni reali delle persone.

La lotta contro l’estrema destra si combatte contrastando le politiche di austerità portate avanti dalla Troika e dai diversi governi nazionali, compreso quello di Renzi, che stanno distruggendo le conquiste democratiche e sociali delle classi subalterne, distruggendo i bisogni fondamentali delle persone, come scuola e sanità, e i diritti del lavoro per garantire i profitti e le rendite finanziarie delle classi dominanti, e ricostruendo la solidarietà sociale tra tutte le persone sfruttate o che vivono in condizioni non dignitose.

E’ infatti sull’ignoranza, sulla divisione delle classi lavoratrici e sulla paura che uno come Matteo Salvini, utilizzando anche organizzazioni come Casa Pound e Forza Nuova, e godendo della benevolenza e dell’amplificazione dei media, cerca di consolidare un movimento di massa fascisteggiante, costruito sul panico per “la sicurezza in pericolo” che vuole presentarsi come alternativa all’attuale governo, mentre altro che non è che l’altra faccia della stessa medaglia.

Anche la Lega Nord, che cerca di guadagnarsi consensi e attenzioni con il “problema immigrazione” è stata a lungo al governo praticando le stesse politiche di austerità dei Berlusconi, Monti e Renzi; è stata partecipe della manipolazione della Costituzione ed impegnata in tutte le regioni dove è al governo a privatizzare la sanità e il trasporto pubblico. Nasconde queste sue scelte cercando di indirizzare le classi popolari contro i più deboli, i migranti, indicati come capro espiatorio, per impedire che le classi lavoratrici si mobilitino contro i loro veri nemici, quelli che prosciugano le risorse pubbliche e distruggono lo stato sociale.

E così anche per noi, dopo i gravi fatti delle scorse settimane a San Colombano, ma in generale in tutta Italia / Europa, giunge il momento di chiarire la nostra posizione, perchè se portiamo ogni giorno la bandiera NO TAV sopra le nostre teste è perchè questa lotta ci insegna prima di tutto i valori dell’antirazzismo, dell’antifascismo e dell’anticapitalismo.
La lotta No Tav non è solo una lotta contro un treno, e più di 20 anni di storia di questo movimento nato dal basso ma assolutamente trasversale, ce lo insegnano eccome. E’ una lotta che va contro un sistema, un sistema che mette all’ultimo posto i bisogni e il benessere delle persone, salute compresa, ma che guarda al profitto di pochi a discapito di tanti.
Un sistema che in questo momento sta creando il problema degli immigrati per nascondere tutto quello che stà facendo succedere, dal taglio di 2 miliardi alla sanità, alle scuole che crollano, ai livelli di disoccupazione alle stelle, al problema degli sfratti e delle persone senza casa, e così via…ma la colpa è sempre dei migranti, così è più facile. Un nemico fragile, un nemico già in difficoltà, un nemico che diventa un bersaglio ad hoc in tutte quelle realtà dove capeggiano ancora ignoranza e razzismo, dove è più facile pensare che la colpa sia dello straniero con i pantaloni sgualciti che dell’imprenditore in giacca e cravatta. Ma l’abito non fa il monaco, e qui le colpe sappiamo bene da che parte stanno.

E così, in un momento storico come questo, la lotta No Tav prima di tutto è una lotta per la giustizia, una lotta che non può dimenticare cosa fece il fascismo al nostra paese, e che ogni giorno, con tante modalità diverse, combatte comunque ogni forma di fascismo presente nella nostra società, a partire da chi sta al potere e pensa di poter decidere tutto sulle nostre teste, continuando con chi pensa con prepotenza e arroganza di rubare e distruggere le nostre terre e case, ad arrivare alle piccole ingiustizie che tante persone sono costrette a subire perchè considerate “diverse”.

L’antifascismo significa più che mai combattere contro un Europa fortezza che ha trasformato il mar Mediterraneo, da sempre strada dell’incontro dei popoli, in un cimitero di uomini e donne che costituisce un implacabile atto d’accusa contro i governanti dell’Europa. Questi governanti sono responsabili di queste inaccettabili stragi quando invece l’Europa deve e può impegnarsi ad accogliere chi cerca di sfuggire alle guerre e alle catastrofi ambientali o anche solo alla miseria indotta dallo sfruttamento imperialista.

Per tutte queste ragioni sabato 19 insieme a centinaia di uomini e donne che insieme a noi portano avanti con orgoglio e determinazione la lotta contro il TAV e il sistema delle grandi opere, saremo a San Colombano a difendere chi chiede aiuto per permettergli di trovare un rifugio degno e un percorso d’integrazione serio e utile, ma sopratutto a ribadire che ogni forma di fascismo verrà schiacciata e annientata, perchè se voi giocate sull’ignoranza e la disperazione delle persone, noi continueremo a lottare per dar loro conoscenza e speranze, perchè un paese migliore dove vivere è possibile per tutti e tutte, ma solo se sapremo lottare insieme giorno dopo giorno!

Comitato No Tav Brescia

Appuntamento alle ore 14:30 a San Colombano, o per chi parte da Brescia alle 13:30 davanti al CsMagazizno 47 per fare una macchinata tutti e tutte insieme!

 

Val Susa: nuovo attacco al cantiere dagli over 60 del movimento No Tav!

no tav notteIeri sera , poco dopo la mezzanotte un gruppo di no tav ha portato un nuovo attacco al cantiere del tunnel geognostico. Fuochi artificiali e petardi sono stati lanciati oltre le recinzioni. Un altro gruppo di attivisti invece ha chiuso con catene e lucchetti i cancelli per impedire alle forze di polizia di uscire. Dalle prime notizie che giungono sappiamo che i no tav fermati sono 9.  Comunichiamo subito che stanno tutti bene e che ora sono stati rilasciati. Dopo alcuni trascinamenti e strattoni iniziali, come per gli otto arrestati di sabato scorso, sono stati portati dalla polizia all’interno del cantiere per essere identificati. Da qui in avanti  però arrivano i primi problemi per gli “operatori di sicurezza”. Dopo una gioia iniziale per aver portato a termine un’altra grande operazione qualche conto non torna più molto bene. Questa volta gli “arrestati” sono tutti over 60 con alcuni picchi che sfiorano gli 80. I giovani no tav invece sono al presidio di Venaus che attendono notizie e svegliano i genitori e gli avvocati nel pieno della notte. Dopo alcuni consulti, forse anche coinvolgendo la procura della repubblica di Torino le forze di polizia hanno così scelto di rilasciare tutti i fermati, nonostante l’azione sia stata identica a quella che ha portato sabato scorso all’arresto di otto giovani no tav. Troppo scomodo politicamente l’arresto di una persona anziana? O troppo scomodo ammettere che anche nove anziani possono fare alcuni km di sentieri, travisarsi, lanciare cosa vogliono all’interno del cantiere ed essere fermati solo perchè di loro iniziativa scelgono di non fuggire? La verità non la sapremo mai ma ad entrambe le nostre domande rispondiamo sì, è scomodo far vedere al mondo che in val di Susa resistono tutti e che tutti i soldi, milioni di euro ormai, spesi in infrastrutture di sicurezza (migliaia di metri di recinzioni) e forze di polizia sono inutili.

Dopo questa notte possiamo dirlo con certezza, tutti possono partecipare alla resistenza no tav!Per impedire un immenso spreco di denaro pubblico. Per impedire la devastazione di un territorio intero. Per destinare questa ricchezza o questi sforzi verso chi ne ha veramente bisogno. Dalle infrastrutture utili come le scuole alla messa in sicurezza idrogeologica per arrivare alle decine di migliaia di migranti che ogni giorno con difficoltà giungono in Europa.

Mugello: il presagio di quello che accadrà nel basso garda?

Pensiamo sia importante condividere questo resoconto sulla situazione del Mugello poco dopo la costruzione del TAV Firenze-Bologna; una storia che non parla di progresso ma al contrario racconta della distruzione dei territori.
Una storia comune a tanti altri posti, una storia che potrebbe essere la nostra se permettiamo la costruzione del TAV Brescia-Verona.

Ad aprile del 2012, a più di due anni dal passaggio del primo treno alta velocità sulla tratta Firenze-Bologna il Mugello è una terra devastata:a essere sconvolto è stato l’intero equilibrio idrogeologico del territorio.

La diminuzione dell’acqua ha comportato ricadute pesanti sull’ecosistema montano, influendo negativamente sia sulla flora che sulla fauna e costringendo aziende agro-zootecniche a chiudere i battenti.

Le tre gallerie principali del Tav, Vaglia (18,561 km), Firenzuola (15,060 km) e Raticosa (10,450 km), hanno svuotato come cannucce la montagna: la loro azione drenante ha fatto scomparire sorgenti, pozzi e torrenti.

Poco importa, al teatrino della politica, se dei corsi d’acqua sono stati dichiarati biologicamente morti, a causa della perdita totale del deflusso estivo, dovuta all’azione drenante delle gallerie.
Al Tav i lustrini dell’inaugurazione non potevano mancare: fu così che il 5 dicembre 2009, per celebrare la fine dei lavori e il passaggio del primo treno Frecciarossa, il sindaco di Bologna Flavio Delbono, e il collega fiorentino Matteo Renzi si abbracciarono sul primo binario della stazione di Bologna. Intesero simboleggiare l’unione delle loro città divise dall’Appennino e inaugurarono così la linea ad alta velocità da Salerno a Milano.

La maxi-opera, se si aggiunge anche la tratta Torino-Milano, è costata la cifra faraonica di 32 miliardi di euro. Circa 5,5 miliardi si sono spesi per i soli 78,5 km della Firenze-Bologna, vale a dire 70 milioni di euro al chilometro. Cifra ragguardevole per guadagnare solo 22 minuti, rispetto alla precedente linea.

Tra i torrenti prosciugati del Mugello vi è l’Erci (o Cannaticce), che scorreva nell’omonima località del Comune di Borgo San Lorenzo. In questa stagione, prima dei lavori del Tav, era un rio di montagna rigoglioso, habitat di trote e gamberi di fiume. Dopo 2 anni dal passaggio del primo treno ne rimane una pietraia desolante. Dai tavolini da picnic, costruiti per i visitatori che non ci sono più, si osserva l’alveo completamente secco. È solo un tratto dei 57 km d’acqua persi a causa dei lavori di scavo.
In generale non possiamo dire che l’acqua sia sparita, ma la falda si è abbassata di almeno 200 metri.

L’intera comunità mugellana ha sopportato i disagi della costruzione del Tav per 13 lunghi anni, dall’apertura del primo cantiere nel 1996. Tutto ciò senza nessun vantaggio, visto che da queste montagne, per prendere il treno AV, è necessario raggiungere Bologna o Firenze. Nessuna fermata “Mugello” è stata costruita, come si sostenne in un primo tempo e ai Comuni sono rimasti solo i danari delle onerose contropartite, stanziati a titolo di indennizzo.

Una grande opera non è mai a impatto zero, ma in questo caso, come in tanti altri purtroppo, non resta che constatare amaramente che il bilancio tra i costi e i benefici risulta quanto mai sfavorevole al territorio. 

Per questo e altri danni lo Stato e Tav, nel luglio del 2002, sottoscrissero un addendum all’accordo procedimentale del 1995. Furono stanziati 53 milioni di euro, ma non tutte le opere di ripristino ambientale progettate sono state realizzate in tempo, poiché a due anni dal passaggio del primo treno mancavano ancora 13 milioni. Nel frattempo, il Mugello leccandosi le sue ferite e in attesa di altri finanziamenti, si trovò a portare l’acqua con dei rilanci in zone a monte, dove prima pervenivano per caduta. Ciò ovviamente ha comportato il dispendio di molta energia elettrica e le stesse acque poi presentavano un decadimento delle loro qualità rendendo necessari costosi interventi di potabilizzazione.

Gli abitanti della comunità montana del Mugello che hanno criticato con vigore il Tav non hanno mai inteso portare avanti una crociata contro il progresso. Nel sostenere comunque la loro contrarietà all’opera hanno evidenziando come in ogni caso i lavori sarebbero dovuti essere preceduti da una seria valutazione di impatto ambientale, più approfondita e che tenesse nella dovuta considerazione la distribuzione dei tipi di terreni da attraversare. Si sarebbe così evitato, ad esempio, di dover ricostruire alcune gallerie minori che avevano fatto registrare deformazioni importanti, sotto la spinta di terreni argillosi.

Inoltre nell’iter processuale è stato cancellato il maxi-risarcimento da 150 milioni di euro deciso in prima istanza, il 3 marzo 2009, a favore degli enti di Emilia e Toscana e alle persone che abitano le valli del Mugello. Hanno tolto loro l’acqua, aperto crepe nelle case, li hanno costretti a convivere per anni, dalla mattina alla sera, con polveri che si depositano ovunque, rumori assordanti delle esplosioni e bip dei camion in retromarcia.

Le opere di ripristino che si sono realizzate consentono di migliorare in parte la situazione, ma per gli abitanti del Mugello i loro fiumi non canteranno mai più come prima.

CONVEGNO NAZIONALE “IN NOME DEL POPOLO AVVELENATO” SABATO 12 SETTEMBRE a Rovato al C.S. 28 Maggio di Rovato

Incontro di cittadini e militanti sociali e ambientalisti che lottano per la salute, la vita, la giustizia.

Ore 10, 30 inizio incontro Carlo Guglielmi Forum Diritti Lavoro, presentazione di Giorgio Cremaschi FDL

Ore 11, 00 relazione di Marino Ruzzenenti : Brescia avvelenata

Ore 11, 45 altre relazioni:

Sergio Bonetto : Il processo Eternit

Fulvia Gravame: Ilva e Taranto

Riccardo Antonini : la strage di Viareggio

Paolo Fierro : La Terra dei Fuochi

Elena Casagrande : Fiumicino

Fulvio Aurora : Sesto S.Giovanni Milano

Ore 13, 30 pausa buffet

Ore14 00 Confronto tra esperienze di lotta e dibattito generale. Coordina Franco Russo FDLù

Interventi di:

Nicoletta Dosio NoTav

Dafne Anastasi. No Muos

Fabrizio Tomaselli USB

Sergio Bellavita OpposizioneCgil

Militanti di movimenti sociali e ambientalisti

Ore16, 30 Conclusioni

ADERISCONO:
COORDINAMENTO COMITATI AMBIENTALISTI LOMBARDIA – COORDINAMENTO NO TRIV LOMBARDIA – COMITATO NO GASARAN SERGNANO – COMITATO SPONTANEO CONTRO LE NOCIVITA’- COMITATO NO TAV BS – ROSS@ – RIFONDAZIONE COMUNISTA – PCL – SINISTRA ANTICAPITALISTA – PCDI- COMITATO CONTRO GLI SFRATTI/DIRITTO ALLA CASA

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Val di Susa: 8 arresti notav nella notte per iniziativa contro il cantiere

Ieri sera un nutrito gruppo di no tav ha cercato di avvicinarsi al cantiere della Val Clarea. Durante l’iniziativa un reparto di polizia è riuscito a dividere il gruppo in due tronconi uno dei quali non è più riuscito ad allontanarsi.
Gli arrestati sono otto tra cui uno studente delle scuole superiori di Torino che è stato portato al carcere minorile di Torino.
Altri 4 sono studenti universitari torinesi, un altro un compagno del centro sociale Askatasuna e due No Tav bolognesi.

Questi arresti non ci intimidiscono e non fermeranno la nostra lotta che è fatta di tanti momenti, tra cui le iniziative notturne contro quel cantiere che devasta e uccide il nostro territorio e il futuro di tutti.

Per mercoledì sera verrà  organizzata una fiaccolata di solidarietà a Bussoleno.

La nostra solidarietà va a tutti e tutte gli/le arrestati!

Liberi tutti, avanti No Tav!freedom

Aggiornamento 09/09/2015

E ‘notizia di questa mattina che gli 8 notav arrestati nei giorni scorsi usciranno dal carcere questo pomeriggio. Chiaramente non saranno completamente liberi, tra arresti domiciliari e obblighi di dimora, ma saranno fuori da quelle finestre con le sbarre che hanno visto già troppi notav rinchiusi.

Il Gip Ambra Cerabon ha evidentemente respinto le solite accuse dopate dei pm con l’elmetto, Marco Gianoglio e Antonio Rinaudo che si erano affrettati a inserire vari capi d’imputazione nell’accusa. A differenza di altre volte il gip non ha sposato in pieno la tesi della procura che in questi anni ha fatto dell’uso della carcerazione preventiva, un rito ben abusato che ha trovato sempre piena collaborazione in altri gip.

Aspettiamo la loro uscita dal carcere e confermiamo la fiaccolata di questa sera alle 20.30 a Bussoleno.

Liberi tutti, Avanti NoTav!