La manifestazione nazionale di ieri a Susa per celebrare i 10 anni dalla liberazione di Venaus ha visto scendere in piazza 20000 persone, tantissimi i valligiani e molte anche le delegazioni che da tutta Italia si sono unite al popolo No Tav per ricordare che ci siamo ancora e che siamo determinati a continuare questa lotta fino a quando questo progetto non vedrà definitivamente la sua fine, sia qui che altrove.
Nei giorni precedenti all’8 dicembre tante sono state le iniziative organizzate in Val di Susa per continuare questa resistenza che giorno dopo giorno prosegue: da passeggiate notturne, dove come sempre la polizia dimostra con quanta arroganza e violenza protegge il cantiere della distruzione e della mafia, ad una resistenza prolungata nei pressi del cantiere con persone di ogni età, alla proiezione di video, presentazione di libri e disegni fino all’assemblea dei Comitati che si battono per la difesa dell’ambiente, che ha visto partecipi anche noi come comitati che si battono contro il Tav Brescia-Verona.
Un decennale che ha ci ricorda che la lotta No Tav è ben lontana da quello che la stampa vorrebbe farci credere, che vede unione, condivisione, confronto e solidarietà come basi per poter continuare a lottare così a lungo negli anni.
E che questa valle sia un esempio a cui ispirarsi non c’è alcun dubbio perchè se continueremo ad accettare di essere schiacciati da queste decisioni dall’alto, che al di là del Tav in tanti modi diversi riguardano ognuno di noi, ci toglieremo non solo un presente dignitoso ma creeremo le basi per un futuro ancora peggiore per chi verrà dopo di noi.
La possibilità di capire che ognuno di noi è importante per cambiare la cose, la voglia di crescere e imparare insieme, anche dagli errori, come portare avanti a testa alta il nostro NO fan si che 10 anni dopo i No Tav sono ancora qui, in un clima di festa e gioia ma senza mai perdere la determinazione e la voglia di lottare che prima di quell’8 dicembre 2005 e fino ad oggi aleggia nell’aria.
10 anni dopo la liberazione di Venaus ci siamo anche noi, che da poco più di 1 anno abbiamo iniziato un percorso per fare la nostra parte per inceppare questo sistema delle grandi opere inutili ed imposte, per dire di NO ad un nuovo sperpero di risorse pubbliche, per dire NO alla distruzione della nostra terra e a portare alla luce tutte quelle opere essenziali che servirebbero davvero ai nostri territori al posto di mafia e speculazione.
E così oggi come allora continuiamo a lottare e resistere fino alla vittoria, perché fermarlo non è stato possibile solo nel 2005 a Venaus ma lo può essere ogni giorno e ovunque!



