Stamattina, per la seconda volta in due settimane, assistiamo su Brescia e provincia ad un fenomeno metrologico devastante.Pioggia intensa, fortissime raffiche di vento, grandine, alberi abbattuti, strade che diventano torrenti, scale della metro che diventano cascate e sottopassi completamente allagati che si vanno ad aggiungere ai cartelli stradali divelti, alberi sradicati, tapparelle strappate dalle finestre, lamiere di tetti accartocciate, ecc. dello scorso 11 luglio.
La maggior frequenza di fenomeni come questi è un’evidenza molto comprovata del cambiamento climatico in atto. Come spiegano gli esperti la ripetitività così alta di questi fenomeni dovrebbe farci capire che non sono più eventi eccezionali, ma è quello che ci aspetta per il futuro.
Proprio per questo la politica nazionale e locale dovrebbe pensare come sempre ai veri bisogni delle persone che vivono queste zone: in primis la messa in sicurezza dei territori dal rischio idrogeologico.
Cosa si può cambiare? Pianificare il territorio in modo più resiliente, smettere di cementificare dove non necessario (Brescia e provincia anche quest’anno solo maglia nera per la cementificazione che tra le altre cose favorisce l’aumento delle temperature e rende impossibile l’assorbimento d’acqua), smettere di abbattere alberi e distruggere la natura, fare una vera manutenzione del verde cittadino e boschivo, ecc.
Ogni giorno sulla nostra pelle, sulla nostra vita e sul nostro futuro non possiamo ne vogliamo pagare le scelte scellerate di questa politica che pensa solo al proprio profitto mettendo a rischio la nostra vita e i nostri territori.
Abbiamo bisogno di sanità efficiente, trasporto pubblico efficace ed accessibile, di investire nell’istruzione e nella scuola, di mettere in sicurezza l’ambiente in cui viviamo. Abbiamo bisogno di tantissime cose che cambiano la nostra quotidianità e incidono sul nostro presente e futuro.
Di una cosa non abbiamo e non avremo bisogno: del TAV Brescia-Verona. Ricordiamo anche che quest’opera progettata negli anni ’90 non è stata pensata per questi nuovi eventi climatici: lo scorso anno durante la supercella che colpì i nostri territori nel mese di agosto le barriere fonoassorbenti di 5-9 metri che son state costruite per il TAV Treviglio-Brescia nella zona del Villaggio Violino e via Roncadelle avevano avuto dei cedimenti molto pericolosi vista la dimensione e il peso di queste strutture.
Dobbiamo fermare questo scempio e pretendere un vero cambiamento per proteggere il nostro presente e il futuro di tutti e tutte!
Dai ieri si è iniziato a parlare del decreto legge Semplificazioni, il provvedimento che dovrebbe risolvere tutti i problemi per alcune opere prioritarie, accelerandone la costruzione favorendo il partito del cemento e aumentando il rischio di impatto ambientale e sulla salute di chi vive i territori interessati grazie a verifiche sbrigative e sommarie.
Tra queste grandi opere rientrano anche il Tav Brescia-Verona-Padova e la Torino-Lione.
Ma questo decreto non è nulla di nuovo.L’abbiamo già visti con la “Legge-Obiettivo” (2001) e lo “Sblocca-centrali” (2002) di berlusconiana memoria, il renziano “Sblocca-Italia” (2014) e poi una serie infinita di “Sblocca-cantieri” (quasi uno per legislatura), e vent’anni di questi obbrobri legislativi raccontano la completa inefficienza di queste misure straordinarie: tutte le opere che dovevano sbloccare si sono impantanate.
E così mentre la politica mette da parte le vere priorità (dalla sanità alla scuola), noi ci organizziamo a resistere e a continuare la nostra lotta sui territori.Lunedì alle 21:00 in diretta qui sulla pagina facebook @notavbrescia parleremo della situazione attuale sui nostri territori da Brescia a Verona con un aggiornamento con Renato del nostro Coordinamento, e delle prossime iniziative sui nostri territori.
Ospiti on-line per la diretta saranno anche Nicoletta Dosio e Guido Fissore dalla Val di Susa, che ci aggiorneranno sulla straordinaria resistenza che si è riattivata con un presidio permanente nelle scorse settimane e sulle prospettive della lotta No Tav dopo più di 30 anni di resistenza!
Ieri sera abbiamo fatto un’assemblea insieme ad alcuni abitanti di #Calcinato e al Comitato Cittadini Calcinato per confrontarci su come portare avanti la lotta No Tav in questa fase nei territori dove i primi cantieri hanno iniziato a lavorare con tantissimi danni e disagi già in questa fase preliminare.
La lotta non si ferma: a breve nuovi appuntamenti insieme sui nostri territori!
Ieri sera insieme abbiamo deciso di esprimere ancora la nostra solidarietà ad Emilio, storico attivista No Tav sessantenne di Bussoleno, messo agli arresti domiciliari per il proprio impegno militante in Val di Susa.
Vigiliamo sui nostri territori, contrastiamo la distruzione della nostra terra e continuiamo ad informare e lottare contro quest’opera inutile e dannosa!Avanti #notav!
Sabato a Lonato abbiamo di nuovo alzato l’attenzione sull’alta velocità Brescia-Verona con un presidio fuori dal cantiere TAV (nel rispetto delle misure anti-Covid).
Fermiamo la distruzione del territorio, blocchiamo le inutile e dannose grandi opere!
Prossimo appuntamento per la prossima settimana con una riunione del Coordinamento No Tav Brescia – Verona aperta a chiunque voglia partecipare per decidere insieme come continuare questa fase! A breve news su giorno e luogo!
Nelle immagini anche la rassegna stampa dei giornalisti presenti al presidio insieme al servizio andato in onda sul Tg di Rai3 e il bellissimo disegno di Stefania D’Amato
Domani dalle 17:00 torneremo finalmente tutti e tutte insieme davanti ai cantieri del TAV per condividere insieme un momento di socialità e per ribadire la nostra presenza e la nostra contrarietà all’opera.
Mentre la politica come era tristemente prevedibile cerca di rilanciare l’economia con la favola delle grandi opere, noi dobbiamo tornare a confrontarci e attivarci di fronte a questa nuova fase che ci troviamo a vivere. Non possiamo lasciare al partito del cemento la possibilità di sfrtuttare questa fase tra la crisi santiaria e quella economica per imporre la costruzione di opere inutili, costose e dannose.
Durante il presidio faremo un flashmob per cui invitiamo tutti e tutte a portare con se una sedia / sgabello.Se nessuno controlla, i sindaci se ne fregano, gli organi preposti anche, noi invece ci siamo, alziamo di nuovo l’attenzione sulle fragilità del nostro territorio e della salute di chi ci vive. Facciamo quello che le istituzioni non fanno come ricordare che ci sono ancora ampi margini per fermare quest’opera!
Pretendiamo la difesa della nostra terra, delle sue biodiversità così importanti anche per la salute delle persone, pretendiamo la difesa della nostra salute senza aggiungere altro inquinamento per decenni in una zona così già pesantemente colpita, pretendiamo che i soldi pubblici, miliardi di euro, vengano spesi per quello che davvero ci serve: santià, istruzione, messa in sicurezza dei territori, sostegno alle piccole imprese e ai lavoratori, alle famiglie, agli studenti, e tantissimo altro…
Ricordiamo di portare mascherine e di mantenere le distanze di sicurezza. A domani #notav!
Doppio appuntamento #notav settimana prossima in cui finalmente torniamo tutti e tutte insieme al cantiere del TAV!
– LUNEDì 15 GIUGNO ORE 20:00 DIRETTA FACEBOOK (qui sulla pagina No Tav Brescia) di aggiornamento da parte di diversi attivisti/attiviste sulle risposte e non risposte dei politici al nostro appello, sulle denunce e le segnalazioni che stiamo facendo, su cosa possiamo fare ora per fermare il TAV (perchè si può ancora fermare) e lancio pubblico dell’iniziativa al cantiere.
– SABATO 20 GIUGNO ORE 17:00 PRESIDIO AL CANTIERE TAV DI LONATO. Per il flash mob invitiamo tutti e tutte a portare da casa una SEDIA perchè il messaggio che vogliamo dare è chiaro: anche se voi continuate a costruire un’opera inutile e dannosissima, noi c’eravamo, ci siamo e ci saremo, a controllarvi, a provare a percorrere altre strade per inceppare questo meccanismo delle grandi opere e per tutelare quanto più possibile la nostra salute e il nostro futuro.
**Al presidio partecipiamo tutti e tutte con la mascherina, rispettando le distanze di sicurezza di almeno 1 metro.**
Vi aspettiamo numerosi e numerose perchè fermare quest’opera e destinare tutti i miliardi investiti nei nostri bisogni tocca a tutti e tutte noi insieme!
Riportiamo l’articolo di giornale e il comunicato che anche noi insieme a tante realtà ambientaliste e politiche abbiamo sottoscritto contro un’altra opera inutile, costosa e dannosa.
Non vogliamo che inizi la dinamica del commissariamento, perchè un commissario straordinario in questa fase, voluto proprio per accelerare i tempi, vorrebbe dire sorvolare sulle tantissime problematiche che da anni vengono evidenziate e per le quali l’opera ad oggi non è ancora partita.
Per i motivi indicati abbiamo chiesto ai Ministeri delle Infrastrutture e dell’Ambiente, di fermare l’opera e ripensare l’utilizzo diverso sul territorio bresciano di quei 258 milioni stanziati per 7 Km inutili di strada.
Pensando a quello che deve essere la mobilità del futuro, sempre più compatibile con il rispetto dell’ambiente questo è quello che dobbiamo pretendere per porre fine ad una vicenda tragicomica che ha evidenziato tutti i limiti della politica e dell’imprenditoria locali nel progettare il futuro.
Nasce su facebook un NUOVO GRUPPO Cosa succede dove passa il TAV BS-VR? per raccogliere le segnalazioni di tutti i problemi e irregolarità dei cantieri TAV Brescia-Verona e dei disagi e problemi che chi abita nelle zone limitrofe ai lavori si trova quotidinamente a vivere.
Chiediamo aiuto a tutti e tutte per invitare le persone che conoscete dei territori, espropriati, frontisti, ecc. a iscriversi a questo gruppo Cosa succede dove passa il TAV BS-VR? con cui anche noi come movimento No Tav potremo coordinare le segnalazioni ed esposti che da inizio precantierizzazione stiamo continuando a fare.
Se vorranno continuare a costruire quest’opera inutile e dannosa sui nostri territori dovranno ricordarsi che c’è sempre qualcuno che li osserva e che non siamo disposti a pagare ancora più caro il prezzo sulla nostra salute e sulla nostra terra per cui continueremo ad osservare, segnalare e intervenire!
Per riuscirci abbiamo bisogno di tutti e tutte voi!
Nell’ultima bozza del decreto Rilancio, non vi è più traccia del bonus da 1000€ che avrebbe dovuto essere destinato al personale sanitario che da inizio pandemia è impegnato in prima linea nei reparti dedicati a pazienti contagiati da Covid 19. Personale che, da tre mesi a questa parte, lavora sottostando a turni devastanti, inizialmente senza strumenti di prevenzione adatti o completamente a norma, con una paga misera e zero tutele. Ancora oggi in alcune Regioni gli operatori sanitari lamentano la mancanza di DPI sufficienti per proteggersi. Abbiamo recentemente assistito al braccio di ferro tra l’Italia e l’Unione Europea, per poter ricevere prestiti senza gravare ulteriormente sul già pesante debito pubblico, per far fronte alla grave crisi economica derivante da quella sanitaria.
In compenso i problemi di copertura non interessano alla progettazione per le grandi opere. Infatti, giovedì 14 maggio si è svolta la riunione del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (CIPE), presieduta dal Presidente Conte e con la presenza del Segretario del CIPE, Sottosegretario alla PCM Fraccaro. Con questa riunione, il CIPE ha approvato, nell’ambito della Linea ferroviaria Alta Velocità – Alta Capacità Milano-Venezia, il progetto preliminare del Nodo di Verona Est, con un investimento di 380 milioni di euro.
Il progetto prevede la costruzione dell’ingresso proveniente dalla tratta Tav Verona-Padova, nel nodo di Verona, e il collegamento con l’ingresso ad ovest della tratta Brescia-Verona.
Seppur si tratti di un progetto tanto decantato da figure politiche, come l’assessore regionale alle Infrastrutture Elisa De Berti che considera la Torino-Milano-Venezia “un’opera ferroviaria strategica di fondamentale importanza per risolvere i problemi di mobilità del territorio. Capace di assicurare una significativa riduzione dei tempi di percorrenza, l’alleggerimento della rete ordinaria e l’incremento della qualità e dell’affidabilità del servizio”, l’Analisi costi-benefici della tratta Brescia-Verona-Padova aveva dato esito negativo salvo poi aver avuto il via libera dal governo secondo cui ci sarebbero state delle penali da pagare tutte da dimostrare.
Vi è anche da considerare che nell’Analisi costi-benefici manca la valutazione dei probabili danni ambientali che il progetto AV Bs-VR quasi sicuramente produrrà. Nella tratta Bs-Vr sono stati già denunciati rischi che tale opera porterebbe, come ad esempio il prosciugamento del laghetto del Frassino a Peschiera D/G, oppure i rischi per le falde acquifere nell’alto mantovano, danni ambientali e paesaggistici che interesseranno anche la tratta Verona-Vicenza dove attraverserebbe parti di territorio attualmente contaminati dai PFAS – sostanze perfluoroalchiliche estremamente pericolose che hanno già creato un disastro ambientale e gravi problemi di salute a centinaia di migliaia di cittadini -, e dove la costruzione dell’ opera rischierebbe di contaminare anche le falde attualmente pulite.
Ribadendo che la vera soluzione per l’ incremento del trasporto su rotaia è il potenziamento e l’ adeguamento tecnologico delle linee esistenti come dimostrato dall’ ultimo contratto di programma RFI-ministero delle infrastrutture che prevede che da Mestre a Trieste il TAV non si faccia più ma si potenzierà la linea esistente, passando da un spesa prevista di 7,5 miliardi di euro a 1,8 miliardi con un risparmio di 5,7 miliardi pur mantenendo la stessa capacità trasportistica. Quindi, facendo lo stesso con la tratta Brescia-Verona-Padova, si risparmierebbero altrettanti miliardi che potrebbero essere usati per aiutare i cittadini e le imprese che sono state ridotte alla fame dal lock down.
E si sarebbe potuto iniziare a risparmiare dai 380 milioni di euro usati per finanziare il nodo di Verona parte est ed utilizzarli per dare il bonus al personale medico che in questi mesi ha dato il massimo; personale che tutti dobbiamo ringraziare ma a cui però i nostri governanti invece di riconoscerne i meriti ipocritamente preferiscono un’ opera inutile e costosa che serve solo a chi la costruisce ma che toglie i soldi alla sanità.
Esprimiamo la nostra massima solidarietà e vicinanza a Laura Corsini e al Comitato Cittadini Calcinato impegnati da anni nella difesa ambientale, compagni anche della lotta contro il TAV Brescia-Verona, che sono stati attaccati vergognosamente da uno dei tanti “imprenditori dei rifiuti” dei nostri territori con dei precedenti noti a tutti e tutte.
Il rispetto dei territori e la tutela della salute sono diritti inalienabili e nessuno, soprattutto se responsabile del disagio arrecato alle persone, si deve permettere di delegittimare e attaccare chi li difende!
Il 3 maggio il GDB pubblicava un articolo dove il Comitato Cittadini Calcinato veniva attaccato dal titolare di una azienda del territorio. Oggi la risposta del Comitato, avvalendoci al diritto di replica, per le ingiuste e gravissime accuse ricevute. Pubblichiamo il testo completo inviato al giornale, che per esigenze di spazio ha trovato sintesi in quanto sotto, perché vogliamo far conoscere le nostre metodologie di lavoro. Il Comitato Cittadini Calcinato lavora in trasparenza e serietà seguendo una sola logica: IL RISPETTO E LA TUTELA DEL TERRITORIO E DELLA NOSTRA SALUTE. Comitato Cittadini Calcinato Egregio Direttore,nella giornata di Domenica 3 Maggio il vostro giornale ha pubblicato alla pag. 30 dedicata a Brescia e Provincia il seguente articolo: Molestie olfattive, la WTE passa al contrattacco (firma ALICE SCALFI).Il Comitato Cittadini Calcinato chiede di esercitare il proprio diritto di replica, quantomeno ai sensi della legge sulla stampa. Le accuse mosse al Comitato Cittadini Calcinato ed alla sua presidente sono assolutamente gravissime, venendo descritti come persecutori ovvero portatori di interessi personali.Ricordiamo invece che Il Comitato Cittadini Calcinato svolge la propria attività di informazione ambientale, organizzato oggi come vera e propria associazione, le cui finalità sono la tutela dell’ambiente, della salute, del territorio di Calcinato e dei paesi limitrofi con un impegno totale di tempo e risorse (personali)rivolte a comprendere le molteplici e critiche questioni ambientali di Calcinato, rivolgendo lo sguardo anche a quelle della Provincia di Brescia (membri di Ambiente Futuro Lombardia, Tavolo delle Associazioni del Fiume Chiese, Tavolo Basta Veleni, Coordinamento No Tav Brescia Verona, Eco Rete Lombardia, ecc).Fra le cariche e i compiti assegnati all’interno dell’organizzazione, oltre all’attivismo libero di ogni partecipante, vi è quello della portavoce, ruolo che per scelta è stato affidato alla Sig.ra Corsini la quale riporta esternamente le decisioni prese dal Comitato a totale smentita di presunti capi.Il comitato in questi anni ha promosso tutte le azioni che erano nella sua possibilità, sempre con rispetto istituzionale, promuovendo discussioni per tutti i problemi ambientali locali: dalla spinosa questione delle discariche (partecipando all’esposto vinto insieme alle amministrazioni comunali sull’indice di pressione), all’inquinamento/sversamenti illeciti nel Fiume Chiese dello scorso anno, al segnalare l’ennesimo rischio ambientale legato ad un’autorizzazione ancora in corso presso la Provincia di Brescia per un nuovo impianto (a confine con Calcinato) della FORSU con produzione di biometano e compost.E ancora esposti sulla spinosa questione TAV, alla segnalazione e alle giornate riservate alla raccolta dei rifiuti sul nostro territorio e anche al “GRAVISSIMO PROBLEMA” dei miasmi che stiamo subendo da quasi 17 anni, soprattutto a Calcinatello (dove sono concentrate quasi tutte le criticità comunali), il tutto come documentato e documentabile.Si ricorda che le segnalazioni/comunicazioni riguardo agli odori avvengono, sollecitati dalla cittadinanza locale, ogni volta che l’aria è irrespirabile, scrivendo agli enti preposti (come da loro consigliato) indicando giorno e ora dalla percezione dell’odore, la tipologia del miasma percepito e quali azioni ci hanno causato quella percezione dell’odore, smentendo anche quanto riportato nell’articolo di “falsi allarmi” e di segnalazioni “generiche e per nulla circostanziate”.Non spetta invece al nostro comitato indicare la fonte dell’odore, ma alle autorità preposte indagare ed assumere i provvedimenti del caso se necessari.Nessuno vuole colpire questa o quella azienda in particolare, né tanto meno c’è persecuzione o “diffamazione malcelata” nei confronti di WTE: sul sito del Comune di Calcinato sono disponibili e pubblici i dati dell’ultimo monitoraggio odorigeno svolto, con indicate le due denominazioni delle ditte individuate come origine dei miasmi, fra cui l’azienda del Sig. Giustacchini.Auspichiamo di aver chiarito il ruolo del Comitato. Questo è quello che deve fare una associazione “attiva” che si occupa di ambiente, senza avere “ostilità preconcetta” contro nessuno se non quella della tutela del territorio e della serenità della cittadinanza di Calcinato.Il problema esiste. Quantità di articoli sono stati scritti, anche dal GdB sulla questione odori a Calcinato.Con voce accesa e usando i canali a nostra disposizione abbiamo chiesto di smetterla di agevolare imprenditori, anche esercenti attività ecosostenibili, se nel loro esercizio non rispettano la libertà dei cittadini che vivono a Calcinatello da molto più tempo dell’arrivo della ditta autorizzata in un luogo non idonee a quel tipo di impianto, come abbiamo sempre detto.Il diritto di libera imprenditoria, di cui il comitato è un grande sostenitore soprattutto se l’attività rientra all’interno dell’economia circolare, cessa nel momento stesso in cui la libertà imprenditoriale umilia e obbliga i cittadini che vivono a Calcinatello di non poter aprire le finestre a loro piacimento, di poter mangiare in giardino durante la bella stagione, di poter stendere il bucato all’aperto e di poter fare una vita sociale normale.Il nostro lavoro e quello della portavoce sono unicamente della difesa del Bene Comune del nostro territorio. Il denigrare e voler delegittimare questo ruolo ci ha lasciato l’amaro in bocca e comunque, sarà nostra cura riservarci di rivolgerci nelle sedi opportune per la difesa di un diritto che, purtroppo, leggendo il vostro articolo del 3 maggio non ci ha fatto comprendere, dopo una pandemia, quali siano davvero le priorità da tutelare. Ringraziando, in attesa di vostra risposta, certi della pubblicazione possibilmente nella stessa pagina dedicata all’articolo del 3 maggio, con stima porgiamo cordiali saluti. COMITATO CITTADINI CALCINATO