“Poi una sera vai a Brescia a presentare Il paese dei veleni in una palestra popolare proprio accanto alla Caffaro. Ci sono un sacco di persone ed il libro va a ruba. Parliamo da un ring di boxe e viene fuori una discussione preziosissima. E’ tempo di aprire un percorso nazionale contro i veleni “. Sintetizza cosi’ sulla sua pagina FB Antonio Musella la serata di presentazione del libro Il paese dei veleni avvenuta venerdi 20 dicembre alla Palestra Popolare Antirazzista di Brescia . Pensiamo abbia ragione.
Alla pagina 51 del libro leggiamo una nota che riprende lo studio Sentieri . Viene tradotta una frase della celebre canzone di Bob Dylan ” Blowin in the wind ” che dice ” quanti morti ci vorranno ancora perche’ egli sappia che troppe persone sono morte” . La frase apre il Rapporto Sentieri, lo studio epidemiologico nazionale che certifica che nei territori inquinati tra il 1995-2002 ce’ stato un ” eccesso di mortalita’ ” rispetto al’atteso pari a 9.969 casi , circa 1200 al’anno. Attendiamo con una certa preoccupazione i dati sugli anni successivi che saranno diffusi a marzo. Uno dei capitoli è dedicato alla Caffaro. Un dramma ambientale quantificato dall’ISPRA ( Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale ) in un miliardo e mezzo di euro. Tonnellate di Pcb si sono dispersi in in sette kmq nella zona a sud della citta’ contaminando terreni, orti, giardini, parchi pubblici … anche a Brescia nelle zone contaminate ce’ stato un eccesso di mortalita’.
Il testo ripercorre la genesi del fenomeno biocidio che sta uccidendo il Belpaese attraversando tutte le Caffaro e Ilva d’Italia. Dietro la favola della crescita e del progresso si è nascosto un sistema industriale che ha avvelenato un Paese intero. Ma il libro racconta anche le tante storie di ribellione che si stanno affacciando sulla scena. Basta pensare a quello che sta’ accadendo in Campania : il 16 novembre scorso infatti circa settantamila persone hanno manifestato a Napoli per dire #stopbiocidio.Il 16 novembre è una suggestione che va’ portata avanti: si è manifestato in Val di Susa e tanti di noi erano presenti, e anche a Parma dove la Rete No Inceneritori dell’Emilia Romagna ha bloccato e occupato l’inceneritore. Una suggestione che ci fa tornare al 17 marzo del 2011 quando migliaia di persone qui nella nostra citta’ manifestarono dietro lo striscione LIBERIAMO ARIA ACQUA SUOLO. Proprio a partire dal lavoro prodotto da A. Musella e A. Baccaro sul tema del biocidio e dell’avvelenamento di un intero territorio a causa di politiche ambientali irresponsabili e logiche speculative e di profitto ai danni dei territori e della salute di chi li abita vogliamo ricreare le condizioni per una nuova battaglia contro tutte le nocività ambientali.
Il 19 ottobre eravamo a Roma. Tutti presenti e in tanti a manifestare dietro lo striscione L’UNICA VERA GRANDE OPERA CASA E REDDITO PER TUTTI. Mai come adesso uno slogan fu cosi azzeccato . Ora noi ci troviamo in una citta’ dove i posti di lavoro persi sono migliaia negli ultimi anni , dove decine e decine di sfratti vengono eseguiti tutti i mesi, siamo la citta’ che ha il record in Italia per morti di tumore come incidenza sulla popolazione. Come detto dai compagni presenti alla serata mai come ora le lotte contro le nocivita’ ambientali e per il diritto al reddito, alla casa e alla salute sono state cosi’ in connessione. ” Tante solitudini diventano potenza ” aveva detto Nicoletta Dosio poche settimane fa quando era stata a Brescia.
Se in una situazione sociale e ambientale come questa qualcuno viene a Brescia a portare le ragioni della TAV , a maggior ragione se si definisce una forza di sinistra , questi problemi se li dovrebbe porre. Se la TAV nella tratta Treviglio- Brescia ci costa 2 miliardi di euro e la Legge di Stabilita’ stanzia 1 miliardo e 200mila euro solo per fare il progetto per la tratta Brescia- Verona noi dobbiamo dire NO. Se la TAV improvvisamente passa sulla testa di famiglie completamente ignare della cosa lasciandole senza casa e stravolgendogli la vita noi dobbiamo dire NO. Se distrugge un territorio, gia devastato tra l’altro, come quello del Lugana noi dobbiamo dire NO. Se a portare le ragioni della TAV è un provocatore come Esposito che dichiara strumentale la denuncia di una donna molestata dai poliziotti a seguito di una manifestazione No Tav noi lo dobbiamo cacciare da questa citta’. Lo abbiamo fatto e siamo contenti di questo.
Grazie a tutti e tutte quelli che hanno partecipato all’incontro e grazie ai ragazzi della Palestra Popolare Antirazzista per averci ospitato. Abbiamo scelto questo luogo non solo perche’ ci troviamo in prossimita’ della Caffaro ma anche perche’ ci piace il progetto che qui è nato. Qui si fa cultura antirazzista e siamo quindi ben contenti di aver dato il nostro piccolo contributo.
di seguito i video degli interventi
Antonio Musella https://www.youtube.com/watch?v=dlcPk4nyZmY&feature=c4-overview&list=UUXEND_07ISUr5A6AY9RXRHw
Pietro Gorlani https://www.youtube.com/watch?v=m2GVE_4F-YQ&feature=c4-overview&list=UUXEND_07ISUr5A6AY9RXRHw
Marino Ruzzenenti http://www.youtube.com/watch?v=e9txR2iM_Ys
Luigi Rete No Inceneritori Emilia Romagna http://www.youtube.com/watch?v=tt4FRzdxZzk
CASA REDDITO E SALUTE PER TUTTI. L’UNICA VELOCITA’ CHE VOGLIAMO E’ QUELLA DELLE BONIFICHE A PARTIRE DALLA CAFFARO CHE STA’ INQUINANDO TUTTA LA CITTA’.
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