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4/6 dalle 14:30 – AGORÀ Pubblica in Broletto @ Brescia – BASTA VELENI!

SABATO 4 GIUNGO 2016
DALLE 14:30 @ PIAZZA BROLETTO – BRESCIA

Il 10 aprile scorso a Brescia migliaia di persone sono scese in piazza per dire Basta Veleni!

Un fiume in piena composto da bambini, genitori, studenti, pensionati, comitati, associazioni e alcuni amministratori locali ha chiesto un cambio radicale nella gestione del territorio, rivendicando per sé e per le generazioni che verranno il diritto a vivere in un ambiente salubre.

Troppo spesso negli ultimi decenni in questa provincia la ricerca del profitto economico a tutti i costi ha prevaricato sulle reali esigenze del territorio e delle persone che lo abitano sostenuta dalle politiche di chi ha governato Brescia e provincia.

Ma aldilà di qualche dichiarazione fatta ai giornali, nessuna risposta concreta è arrivata dalle istituzioni. Nemmeno sul testo della moratoria su cave e discariche, che il tavolo “Basta Veleni” ha redatto e sottoposto a tutte le istituzioni locali, provinciali e regionali come primo passo verso un futuro sostenibile.

Per questo motivo abbiamo deciso di dar vita ad un primo momento di discussione collettiva nel quale vogliamo decidere insieme come proseguire.

Un primo momento di confronto pubblico nel quale condividere saperi ed esperienze per iniziare a rendere reale e concreto il cambiamento radicale che abbiamo chiesto in migliaia il 10 aprile scorso.

Abbiamo deciso di farlo davanti alla sede della
provincia di Brescia, nel cortile del Broletto, in quanto istituzione maggiormente coinvolta nelle scelte che riguardano le politiche ambientali a Brescia.

Abbiamo inoltre invitato gli amministratori locali, per ricordare loro ancora una volta che non sono semplici burocrati, ma garanti della salute e del futuro del proprio territorio e delle persone che lo abitano.


Essere presenti a questo importante appuntamento per confrontarsi e rispondere agli interrogativi e alle richieste dei Cittadini, dimostrerà che è finito il tempo delle promesse vane, ma che si faranno seguire alle parole i fatti, affinchè la situazione in questa città e provincia cambi.

PARTECIPIAMO NUMEROSI!

AGORà PUBBLICA BV 4-6

10 aprile: un fiume di persone in marcia a Brescia per il diritto alla salute e al futuro!

10 mila persone, e anche più, in cammino a Brescia per un colorato
e rumoroso 10 aprile per il cambiamento e la svolta ambientale di
Brescia.  Persone di ogni età che ieri sono scese in strada per
dire BASTA, basta ai veleni che inquinano la nostra città e quindi
la nostra salute, compromettendo il nostro futuro.

10 mila persone con striscioni, bandiere, cartelli, fischietti,
tamburi, 10 mila persone che sotto un sole splendente hanno
attraversato le principali vie del centro, ballando e suonando in
allegria, di fronte a tante facce stranite di vedere un corteo “che
non finisce più…”.

Ma c’è qualcos’altro che non deve finire: l’entusiasmo di ieri, i
sorrisi e la gioia di voler cambiare le cose, di vedere che non
siamo “quattro gatti allarmisti” (come spesso siamo stati definiti),
di toccare con mano che tutti uniti la differenza si può fare.

Il corteo di ieri non è l’arrivo di un percorso iniziato negli
scorsi mesi tra tanti comitati ambientalisti già attivi sul
territorio, ma il trampolino di lancio per iniziare, tutti e tutte
insieme, mettendoci la faccia, smettendo di delegare, a cambiare le
cose. Perchè è responsabilità di ognuno di noi aiutare e
collaborare per questo cambiamento, secondo le proprie
possibilità e capacità.

“Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo” diceva Ghandi. Lo
dobbiamo non solo a noi, non solo a chi non ha ancora capito che lo
stiamo facendo anche per loro, ma soprattutto per chi ci sarà dopo
di noi, per le centinaia di bambini che ieri hanno camminato insieme
a noi. E’ nostro dovere lasciare un posto dignitoso in cui vivere,
ai nostri figli e nipoti.

E sono proprio le facce nuove, le famiglie con i tanti passeggini, i
tanti giovani, ma anche i tanti anziani, i veri protagonisti del
corteo, non gli amministratori come tanti vorrebbero far pensare.
Ben venga che qualche rappresentante dei tanti comuni invitati ieri
sia sceso in piazza, ma questo non basta più! La sola passerella
non cambia le cose, se non è seguita dai fatti! Le contraddizioni
sono troppe, le colpe anche…se chi viene in piazza, durante il
proprio mandato politico applica politiche contrarie, non rispetta
le promesse, non lavorerà per il bene comune, andrà tolto dalla
sua carica prima possibile, perchè le decisioni vanno prese non in
funzione di interessi economici o politici, ma per le persone, per
l’ambiente, per la salute e per il futuro!

E per far sì che tutto ciò si realizzi, il cambiamento deve
essere portato avanti ogni giorno, in modi diverso ma unitario, da
ognuno di noi, perchè sono le persone che cambiano i fatti.

L’entusiasmo e l’energia positiva sprigionatasi ieri saranno la
nostra forza per costruire un percorso collettivo, saranno le
ragioni e la spinta per creare un modello di vita e sviluppo diverso
per la nostra provincia, che vada a evitare nuovi danni ambientali e
a risanare quelli presenti, che dia speranza e futuro a chi vive
queste terre.

Ringraziamo TUTTE  e TUTTI coloro che ieri hanno deciso di metterci la faccia!

Solo L’UNIONE DELLE PERSONE rende così forti da poter cambiare il corso della storia. Ieri è stato solo l’inizio!

I comitati del tavolo di lavoro Basta Veleni

 

Perchè siamo qui? Per cambiare le cose! – intervento di apertura del corteo BASTA VELENI..

Buongiorno a tutti e tutte e benvenuti a questa grande manifestazione per dire insieme BASTA VELENI nella nostra città e provincia.

Sappiamo tutti di vivere in territori gravemente malati, in cui ci ammala e si muore per l’inquinamento. Questa  stessa provincia è stata in silenzio per anni lasciando spazio all’industrializzazione selvaggia che ha portato allo scenario spaventoso in cui ci ritroviamo a vivere oggi. In nome del lavoro e del profitto, tutto è stato lecito, e oggi ne paghiamo le conseguenze.

La marcia di oggi nasce dall’esigenza di tante persone, persone attive in diverse lotte a favore dell’ambiente e della salute nella nostra provincia, stufe di sentire minimizzare l’emergenza ambientale, e soprattutto stufe di delegare a chi svende per meri profitti la nostra terra e la nostra salute.

Unendoci e confrontando le varie esperienze è risultato ancora più chiaro a tutti che bisogna fare qualcosa per cambiare le cose: non c’è più tempo di aspettare, è giunto il momento di agire.

Non si può continuare ad accettare che ci venga detto che i soldi per le bonifiche e il risanamento ambientale non ci sono, mentre per gli investenti in grandi opere inutili, utili solamente ad arricchire appalti mafiosi ed interrare rifiuti, il TAV o BRE.BE.MI ne sono esempi, ci sono stati e ci vorrebbero essere. Questi soldi sono pubblici, quindi di tutti e tutte noi. Questi soldi dovrebbero essere investiti per opere che servono al nostro territorio. Ci servono le bonifiche, ci servono scuole e infrastrutture sicure ed efficienti….

E’ sotto gli occhi di tutti il quotidiano saccheggio delle risorse naturali del territorio bresciano, aria, terra e acqua sono inquinate: trivellazioni per la ricerca di idrocarburi, fiumi inquinati con morie di pesci continue, impianti di stoccaggio per il gas, nuove cave e discariche, centrali a biomasse, un inceneritore che ogni giorno attira rifiuti speciali da tutta Italia.

PER NOI E’ ORA DI DIRE BASTA!

Oggi marceremo per le strade di Brescia per rivendicare il diritto alla salute e al futuro che ci vengono negati dall’inquinamento e da un modello economico che mette il profitto davanti a tutto. Oggi marceremo non solo per chi c’è, ma anche per chi oggi ha deciso che non era importante, perché il diritto alla salute è di tutti. Oggi marceremo per noi  e per chi ci sarà perché è nostro dovere lasciare una terra sana in cui vivere alle generazioni future, ai nostri figli.

Oggi scendiamo in piazza anche:

– per pretendere una moratoria che blocchi nuove cave e nuove discariche

– per ottenere una drastica riduzione delle emissioni, e smetterla di sentirci dire che portare a passeggio cani e bambini o fare sport all’aperto non ci fa bene, che a volte è meglio chiudere le finestre di casa perché la nostra aria è malata

–  per ribadire la nostra contrarietà a progetti inutili (Tav Brescia-Verona, autostrada della Valtrompia) che distruggono il territorio e saranno un debito economico e paesaggistico gravissimo per la generazioni future,

– per abbandonare le logiche energetiche del secolo scorso legate all’incenerimento rifiuti e agli stoccaggi di gas nella bassa bresciana. L’inceneritore non fa sparire i rifiuti, li rendere rifiuti ancora più pericolosi che entrano nella nostra aria, nella nostra terra, nella nostra acqua..

Come facciamo a dire che non siamo tutti interessati? Tutti viviamo su questa terra, ne mangiamo i prodotti, ne respiriamo l’aria, ne beviamo e usiamo l’acqua. L’inquinamento non risparmia nessuno, riguarda tutti!

Oggi siamo qui infine per denunciare le responsabilità di chi ha governato il nostro territorio negli ultimi decenni, mettendo in secondo piano la nostra salute e il nostro futuro. Non si sentano assolti a tal proposito alcuni degli amministratori che oggi sono scesi in piazza, le cui contraddizioni in materia di ambiente, salute e futuro sono troppe e che per anni il loro silenzio è costato e costa tutt’oggi malattie e morte.

Potremmo parlare per ore di tutti i problemi della nostra provincia ma ci sono state e ci saranno tante occasioni per farlo…oggi Basta Veleni vuole essere un punto d’inizio per tutte quelle persone che hanno a cuore il futuro di questa provincia, con la consapevolezza che sarà un percorso lungo e difficile, che ha bisogno della partecipazione e della voglia di lottare di ognuno di noi.

Per cui buona manifestazione a tutti e tutte e che ognuno si porti a casa un pezzettino di entusiasmo che speriamo essere in grado di trasmettervi.. e come ci insegnano i Macognari: NOI SIAMO PIU’ FORTI DI CHI CI VUOLE MORTI!

INFORMAZIONI UTILI PER IL CORTEO BASTA VELENI DI DOMANI: VI ASPETTIAMO NELLO SPEZZONE NO TAV!

Tutte le informazioni per IL CORTEO BASTA VELENI  di domani le trovate qui! #versoil10aprile #bastaveleni

VI ASPETTIAMO NELLO SPEZZONE NO TAV!

– PARTENZE COLLETTIVE
https://www.facebook.com/1024588440930885/photos/a.1024927697563626.1073741828.1024588440930885/1082633071793088/?type=3&theater

RITARDI NELLA TREVIGLIO-BRESCIA: IMMAGINATE IN PROPORZIONE COSA SARA’ PER LA BRESCIA-VERONA

Di oggi la notizia apparsa sul Giornale di Brescia per cui secondo il cronogramma ufficiale via Corsica, una delle arterie principali della nostra città, che avrebbe dovuto riaprire lunedì scorso, 4 aprile, in realtà resterà chiusa fino al prossimo autunno.

Colpa dei cantieri Tav e ora per la riapertura di via Corsica si parla di novembre 2016.

Questo vorrà dire tra le tante cose ancora disagi per il traffico e per le attività economiche limitrofe, già enormemente penalizzate  da questi cantieri.

E se per un’opera così piccola come la Treviglio-Brescia ci sono stati tutti questi problemi e ritardi, ricordando che era interamente finanziata, cosa potremmo auspicarci dalla costruzione di una possibile Brescia-Verona? Dai 7 anni preventivati di cantieri, quanti ne aggiungeranno di ritardi?

Considerando che si vorrebbe costruire un opera su un progetto vecchio di più di 20 anni, senza valutazione d’impatto ambientale, senza prendere seriamente in considerazioni i danni che porteranno i lavori, come le conseguenze delle vibrazioni sul Monastero del Frassino o i danni idrici per la costruzione del tunnel di Lonato per citarne alcuni.
Ma sopratutto considerando che ad oggi l’opera è stata finanziata in minima parte e considerando il periodo di crisi, per cui i soldi non ci sono, rischieremmo di trovarci deturpato  il nostro territorio per un l’inizio di un’opera che non vedrà mai la fine e che è già “vecchia” ancora prima di partire. E’ questo che vogliamo per il nostro territorio?

Noi diciamo NO ed è anche per questo motivo che domenica scenderemo in piazza a Brescia insieme ad altre decine di comitati che si occupano di difesa del territorio e della salute per dire BASTA VELENI, per dire basta alle grandi opere inutili e imposte, perchè il nostro territorio ha bisogno di altro, bonifiche in primis!

Vi aspettiamo nello spezzone NO TAV attrezzati per essere visibili e colorati con bandiere e cartelli!

Appuntamenti per le partenze collettive dalla provincia verso la manifestazione Basta Veleni del 10 aprile a Brescia – articolo in aggiornamento

MILANO – treno
appuntamento alla stazione di Lambrate ore 11.30
https://www.facebook.com/events/1598855553769546/

DESENZANO – treno
appuntamento alla stazione di Desenzano ore 13.45
https://www.facebook.com/events/698372573638894/

CALCINATO – auto & metropolitana
Partenza con auto proprie dalle scuole elementari di Calcinatello ore 13.30, lasciando le auto alla fermata metro di Sant’Eufemia

LONATO – pullman (da prenotare gratis)
partenza alle 13:30 dal piazzale della chiesa di Castel Venzago fraz. di Lonato

PARTECIPAZIONE ALLA MARCIA DEL 10 APRILE A BRESCIA – “BASTA VELENI”

BORGOSATOLLO – bicicletta
partenza da piazza Castello alle 13.30

MONTICHIARI – pullman (da prenotare gratis)
partenza prevista alle ore 13.30 davanti alle poste e il ritorno da Brescia alle ore 17.30
PRENOTAZIONI AL N. 334/7150693 o all’evento
https://www.facebook.com/events/801516783312946/

TRAVAGLIATO – pullman (fino a esaurimento posti)
(gli altri proseguiranno con delle macchinate insieme)
ORE 13:00 parcheggio nuovo Polo dell’Infanzia (ASILO PARROCCHIALE) via del Gabaneto 1

BERLINGO – pullman (da prenotare gratis)
partenza da Berlingo piazzale scuole medie alle ore 13,25.
Per chi fosse interessato può chiamare il 3393356265 .

VISANO – treno
Si parte con il treno delle 13.39

GHEDI – treno
partenza da Ghedi alle 13.45

(articolo in aggiornamento…)

 

 

10 aprile: BASTA VELENI – Manifestazione per il diritto alla salute e al futuro – ore 14:30 ritrovo al Parco Gallo (Brescia)

DOMENICA 10 APRILE 2016
ORE 14:30 RITROVO @ PARCO GALLO (BRESCIA)
MANIFESTAZIONE PER IL DIRITTO ALLA SALUTE E AL FUTURO! E’ ORA DI CAMBIARE: BASTA VELENI!

Una provincia malata dove i rifiuti sotterrati superano le stime fatte per descrivere il biocidio della terra dei fuochi campana.
Una provincia dove si muore, nonostante l’epidemiologia fatichi a trovare maniere efficaci per descrivere ciò che i bresciani vivono sulla propria pelle.
Una provincia addormentata, nella quale decenni di industrializzazione selvaggia lasciano un’eredità pesantissima.

E mentre diventa impossibile negare i costi sociali enormi che l’inquinamento produce quotidianamente, il futuro di questo territorio rimane fortemente incerto.
Mentre si continua a minimizzare l’emergenza ambientale, allontanando sempre più le possibilità ad accedere alle risorse per le bonifiche, continua il saccheggio delle risorse naturali del territorio bresciano: trivellazioni per la ricerca di idrocarburi, impianti di stoccaggio per il gas, richieste per nuove cave e discariche, grandi opere costruite e inutili (Bre.Be.Mi. e Tav su tutte), centrali a biomasse, un inceneritore che ogni giorno attira rifiuti speciali da tutta Italia, ecc.
Ma qualcosa si muove: decine di comitati negli ultimi anni hanno fatto emergere la cruda realtà, ottenendo anche il blocco di alcuni progetti.
Non solo, la loro azione si è fatta “esperta” e propositiva, attivando risorse scientifiche, umane e tecnologiche in grado di ripensare l’uso del territorio in maniera alternativa e realmente sostenibile.

TUTTO CIO’ NON BASTA, BISOGNA PORTARE IN PIAZZA TANTE PERSONE:
– per pretendere una moratoria che blocchi nuove cave e nuove discariche;
– per ottenere una drastica riduzione delle emissioni;
– per ribadire la propria contrarietà a progetti inutili (Tav Brescia-Verona, autostrada della Valtrompia);
– per rifiutare le logiche energetiche e neoliberiste contenute nello Sblocca Italia, dalle trivellazioni nella bassa bresciana all’incenerimento rifiuti;
– per ribadire le responsabilità di chi ha governato il nostro territorio negli ultimi decenni e per chiedere un cambio radicale nella gestione del territorio.

UNA MARCIA PER RIVENDICARE IL SACROSANTO
DIRITTO A VIVERE IN UN AMBIENTE SALUBRE.

UNA MARCIA CONTRO LE MAFIE: SONO LORO A GESTIRE IL BUSINESS DEI RIFIUTI ANCHE NEL NORD ITALIA.

UNA MARCIA PER LA DIGNITA’, NOSTRA E DELLE GENERAZIONI CHE VERRANNO, ESCLUSE DA OGNI PROCESSO DECISIONALE.

A breve maggiori informazioni su percorso, ecc.

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volantino BASTA VELENI fronte

NASCE BASTA VELENI: oltre 40 comitati di Brescia e provincia per difendere terra, salute e futuro! Verso la manifestazione del 10 aprile!

Con una conferenza stampa che si è tenuta martedi 26 gennaio davanti alla sede della Regione Lombardia in via Dalmazia a Brescia si è presentato alla cittadinanza il tavolo provinciale BastaVeleniTavolo formato da oltre 40 comitati di Brescia e provincia che lottano contro le nocivita’ ambientali, tra cui il Coordinamento No Tav Brescia-Verona e che ha presentato alla stampa un documento , inviato alle istituzioni,  per chiedere una moratoria su cave, discariche e riduzione delle emissioni. Queste saranno anche le richieste della manifestazione unitaria che si terra’ a Brescia domenica 10 aprile.

Nel documento viene evidenziato che tra discariche cessate ( 109 ) e
discariche ancora attive ( 30 ) sono stati interrati complessivamente circa 35 milioni di metri cubi di rifiuti speciali ” pericolosi e non inerti “. A queste bisogna aggiungere le discariche fantasma che riemergono , per esempio, durante i lavori di costruzione del Tav. Inoltre vi è l’enorme quantita’ di terreno inquinato da Pcb del sito Caffaro pari a quasi 4 milioni di metri cubi. Infine vi è l’enorme quantita’ di rifiuti speciali stoccati in discarica dal 2006 pari a quasi 11 milioni di metri cubi. In totale parliamo di 58 milioni e 700.000 metri cubi di rifiuti presenti sul territorio bresciano che ha fatto guadagnare alla nostra provincia la denominazione di ” Terra dei fuochi del Nord Italia “.  

Gli ambientalisti chiedono quindi una moratoria sulle nuove discariche e invitano la cittadinanza a gridare con forza BASTA VELENI domenica 10 aprile ” giornata del risveglio delle coscienze e della lotta per la salute e la vita “. 

Di seguito il comunicato :

BASTA VELENI

MORATORIA PER NUOVE DISCARICHE E RIDUZIONE DELLE EMISSIONI

Questo documento nasce dal neonato Tavolo di lavoro “Basta veleni!” che vede l’adesione di innumerevoli associazioni, gruppi e comitati di tutta la provincia bresciana impegnati nella tutela dell’ e della salute pubblica. I tempi sono cambiati, la sensibilità delle persone e la disponibilità a fare rete su queste tematiche sono aumentate in maniera esponenziale così come il presidio locale su ogni criticità incombente. Forte è la volontà di lavorare insieme in maniera organica e costruttiva: vogliamo ricostruire un sano per le nostre famiglie, per i nostri figli e nipoti e collaboreremo incessantemente affinché le istituzioni recepiscano totalmente quanto da noi richiesto.

La provincia di Brescia è recentemente assurta alle cronache nazionali come “Terra dei fuochi del Nord”, sollevando anche un dibattito controverso. Ma i dati, nella loro crudezza, sono oltremodo eloquenti. E’ noto che i rifiuti sversati tra il Casertano ed il Napoletano assommerebbero a circa 10 milioni di metri cubi. Ebbene, quelli sversati sul territorio della sola provincia di Brescia raggiungono la cifra iperbolica che si avvicina ai 60 milioni di metri cubi.

Sono queste le quantità impressionanti che si ricavano dagli studi e dai dati resi disponibili dalle fonti istituzionali.

Dalla documentazione predisposta dalla Provincia di Brescia, anni addietro, in vista del nuovo Piano provinciale rifiuti, con un censimento abbastanza meticoloso aggiornato a fine 2005, ricaviamo che tra discariche cessate (109) e discariche ancora attive (30) sono stati interrati complessivamente circa 35 milioni di metri cubi di rifiuti speciali, pericolosi e non, e “inerti”.

A questi vanno aggiunte le discariche “fantasma” quelle non censite perché gestite precedentemente alla normativa sui rifiuti speciali del 10 settembre 1982, che sulle base delle produzioni storiche del settore metallurgico e chimico, si possono stimare in almeno circa 5 milioni di metri cubi. Sono le discariche “abusive” che riemergono quando si costruisce ad esempio la BreBeMi o la Tav.

Poi vi è l’enorme quantità di terreno inquinato da PCB e diossine del sito Caffaro, di fatto rifiuto speciale ad oggi da collocare in discarica, pari a circa 7 milioni e 900 mila metri cubi.

Infine i rifiuti speciali collocati in discarica dal 2006 ad oggi, che, secondo dati dell’Ispra (aggiornati al 2013, da cui si può ricavare il trend anche per gli ultimi due anni) ammontano a circa 10 milioni e 900 mila metri cubi. Tirate le somme ecco il cumulo immenso di rifiuti speciali che sono stati sversati sul territorio bresciano:58.705.500 milioni di metri cubi!

Nel biennio 2012 – 2013 (dati Ispra) quasi tutti i rifiuti speciali della Regione Lombardia sono stati interrati nella provincia di Brescia, 1.638.298 t/a su 2.251.413 t/a lombardi nel 2012 e 1.809.068 t/a su 2.500.226 t/a lombardi nel 2013, mediamente il 72,5%.

L’indice di pressione sempre per questi ultimi due anni, in termini di rifiuti speciali mediamente interrati per km2, per la provincia di Brescia è stato pari a 363 tonnellate/anno per chilometro quadrato, circa 10 volte quello del resto della Regione Lombardia (34 t/a) e quello dell’intero Paese (38 t/a). Ovviamente ciò accade perché in provincia di Brescia si importano rifiuti speciali nell’ordine di milioni di tonnellate all’anno.

Il Bresciano ospita i più importanti impianti per rifiuti pericolosi e la più grande discarica che nel 2013 ha tumulato circa l’80% dei rifiuti pericolosi dell’intera Regione Lombardia.

Tutto l’amianto della Lombardia, e non solo, sta arrivando a Brescia nell’unica grande discarica lombarda attiva.

Brescia, inoltre, è gravata da ben 4 discariche di rifiuti radioattivi, di cui una sola messa in sicurezza.

Praticamente il Bresciano è il capolinea di quasi tutti i rifiuti speciali lombardi e dunque di gran parte di quelli nazionali. Possiamo dire che Brescia è la grande discarica nazionale.

Gravemente devastata risulta in particolare la fascia dell’alta pianura che va dalla Franciacorta, passa per Brescia e giunge a Montichiari.

Si tratta di un quadrilatero che si estende nell’alta pianura pedemontana da ovest verso est per circa 50 km e da nord a sud per circa 25 km con ai vertici rispettivamente Iseo a nord – ovest e Orzinuovi a sud – ovest, Desenzano a nord-est e Calvisano a sud – est.

Va anche detto che il resto del territorio bresciano non è certamente un paradiso ed è attraversato da diverse emergenze ambientali, sia a nord (abbandono della montagna, dissesto idrogeologico, criticità dei laghi prealpini, ex Selca di Forno d’Allione, centraline a biomasse…), che a sud (agricoltura intensiva e dipendente dalla chimica, stoccaggi e trivellazioni per gli idrocarburi in un sottosuolo a rischio sismico…)

Ciò che preme evidenziare è che in questo quadrilatero pedemontano l’indice di pressione ambientale ha superato la capacità di carico, anche perché si dovrebbe considerare il cumularsi di tanti altri fattori.

Suolo.

Oltre ai rifiuti di cui si è già detto, innanzitutto il groviglio di infrastrutture: autostrade A4, Milano – Venezia e A35 BreBeMi; tangenziali Brescia sud-ovest e “corda molle”; superstrade Concesio – Iseo, Brescia – Desenzano, Brescia – Salò; ferrovia Milano – Venezia cui si sta affiancando un’inutile Tav, che determinerà consumo di suoli agricoli pregiati, l’apertura di nuove cave e di nuove discariche; aeroporto militare di Ghedi e aeroporto civile di Montichiari praticamente inutilizzato per i passeggeri.

Devastante il consumo di suolo a causa di una cementificazione che su quest’asse ovest – est rappresenta un importante segmento della megalopoli padana, con edificazioni senza soluzione di continuità sviluppatesi soprattutto negli ultimi decenni, prima della crisi edilizia.

Il sito inquinato di interesse nazionale “Brescia – Caffaro” con livelli di diossine e PCB nei terreni per milioni di metri quadrati senza riscontri in altre parti d’Italia, che coinvolge circa 25.000 abitanti di Brescia e che attende da 14 anni un Piano generale di bonifica.

Infine la concentrazione di numerosissime cave che rende quest’area una delle più “generose” a livello nazionale (Ispra 2015), per cui, il Piano, scaduto ma prorogato, per il decennio dal 25 gennaio 2005 al 25 gennaio 2015, prevede l’escavazione di ben 70 milioni di metri cubi di ghiaia, di cui utilizzati “soli” circa 30 milioni, a causa delle crisi edilizia.

Acqua.

Al centro, l’area è attraversata da nord a sud da uno dei fiumi più inquinati d’Europa, il Mella, che in questo tratto di norma presenta una qualità dell’acqua classificata da Arpa “pessima” e che attende da decenni di essere risanato, dismettendo l’attuale sua funzione di grande collettore fognario degli scarichi civili e industriali della ricca Val Trompia, tutt’ora priva di un depuratore.

Sempre in zona centrale l’Arpa ha recentemente pubblicato i dati sul pesantissimo inquinamento della falda, da cromo esavalente, solventi clorurati (tetracloruro di carbonio, tricolorometano, di-tri-tetracloroetilene…), e persino mercurio e PCB, tutte sostanze altamente tossiche e cancerogene, presenti in concentrazione anche di migliaia di volte oltre i limiti.

L’Ispra ha certificato anche un inquinamento delle acque superficiali e di falda da pesticidi.

Infine, periodicamente si ripropone in alcune aree agricole intensive il problema di un eccesso di nitrati in falda, per cui l’acqua, per essere potabile, deve essere trattata.

Aria

E’ ormai acclarato da studi internazionali, nazionali e locali che Brescia soffre di “mal d’aria”, ma lo è ancora di più dalla nostra percezione, poiché l’aria è quell’elemento con cui siamo a contatto in modo costante e continuativo, respirando ogni pochi secondi. L’aria è quell’elemento che ci dà la vita oppure ce la toglie, ed il respiro rappresenta simbolicamente la vita stessa.

Brescia é immersa in quel catino di aria sporca che è la Lombardia, dove l’aria non circola e tutto vi ristagna dentro. Il nostro territorio è armato di bocche di fuoco potentissime che sparano m aria milioni di m3 all’ora

di aria inquinata. Considerando solo i tre più grandi siti nel perimetro della città, le due acciaierie ed

il più grande inceneritore d’Europa, registriamo che dai loro camini possono uscire fino 3,5 milioni di m3 di aria all’ora.

A questo si devono aggiungere i camini della storica fabbrica metalmeccanica e di tante altre

fonderie di medie e piccole dimensioni.

Basti pensare che in tutta la provincia vi sono circa 200 Autorizzazioni Integrate Ambientali per forni fusori, e che le 10 acciaierie attive con una media di circa 1 milione di m3/h, possono

immettere in aria circa 240 milioni di m3 al giorno, che generano continui accumuli nei terreni e risollevamenti di polveri

A ridosso della città ( Rezzato) insiste un cementificio di grande portata ultimamente potenziato.

Nel panorama della provincia si contano grandi aziende metallurgiche da rottami a Chiari, Ospitaletto, Rodengo, Castel Mella, Maclodio, Brescia, Montirone, Lonato, Calvisano, Travagliato, Torbole Casaglia…

Il traffico veicolare con le grandi arterie autostradali e le tangenziali incrementa di molto le emissioni (51% NOx – Inemar 2012) e, nonostante ciò, ancora si vuol costruirne un’altra in Val Trompia, anziché puntare sulla ferrovia.

Com’è evidente in quest’area del Bresciano è stato già abbondantemente superato il limite di carico ambientale, e la vera opera di cui necessiterebbe questo territorio è una profonda azione di bonifica e di recupero ambientale, non certo nuove discariche e nuove emissioni inquinanti.

In altre parole, quanto recentemente scritto dall’Asl di Brescia per i territorio circostanti le ipotizzate discariche Bosco Stella, Castella e Padana Green deve valere per quell’intero quadrilatero sopra individuato:

“L’impatto complessivo determinato dalle attività in essere impone di evitare effetti negativi aggiuntivi sulla salute della popolazione residente. Quindi … si ritiene che l’impatto cumulativo degli impianti esistenti non consenta ulteriori aggravi, anche se modesti, di inquinamento ambientale con pregiudizio sulla salute” (Bosco Stella)

“Al contrario rappresenta una criticità che, per la diffusione che la caratterizza, abbisogna dell’assunzione di provvedimenti e di scelte di programmazione territoriale che concorrano alla riduzione degli impatti ambientali aventi ricadute immediate sulla salute umana. […]

L’impatto complessivo determinato dalle attività in essere impone di evitare effetti negativi aggiuntivi sulla salute della popolazione residente. I dati di morbilità per malattie respiratorie non tumorali, non consentono un ulteriore aggravio dell’inquinamento ambientale, che deriverebbe dall’aggiunta di un ulteriore impianto a quelli esistenti, con un peggioramento dell’impatto cumulativo e pregiudizio sulla salute” (Castella).

“La pressione ambientale esercitata da diversi fattori che coesistono nell’area rappresenta motivo di pregiudizio per la qualità della vita degli abitanti, interferendo sul legittimo diritto di uso degli spazi aperti e condizionando lo stato di benessere psicofisico. La realizzazione del progetto comporterebbe un aggravio ulteriore della pressione ambientale, non sostenibile per la salute pubblica” (Padana Green).

Dunque siamo in una situazione di gravissima emergenza che richiede misure straordinarie, come e più di quanto si sta facendo nella Terra dei fuochi, dove il presidio anche militare del territorio sembra sia riuscito a bloccare ogni ulteriore sversamento di rifiuti e dove le istituzioni, sollecitate dalla rivolta popolare del novembre 2013, stanno operando, finalmente, con adeguate risorse economiche per monitorare il territorio e predisporre le necessarie opere di messa in sicurezza e di bonifica.

In un contesto tanto degradato, anche lo strumento dell’indice di pressione ambientale, ideato dalla Regione Lombardia e tarato sull’area di Montichiari – Vighizzolo, risulta del tutto inefficace, anche perché non considera gli impatti cumulativi di altri impianti emissivi: anzi, paradossalmente, potrebbe portare ad una disastrosa omologazione a Vighizzolo di tutta la Provincia di Brescia, in particolare della fascia pedemontana in esame, con un interramento di ulteriori decine di milioni di rifiuti speciali.

Le istituzioni, a partire dalla Regione Lombardia, sono quindi chiamate a mettere in campo strumenti adeguati ad affrontare una simile situazione che non tollera ulteriori compromissioni del territorio. Questi provvedimenti straordinari di emergenza devono tradursi in una generale moratoria di ogni nuova autorizzazione per avvio di attività di discariche e smaltimento di rifiuti e nessuna ulteriore autorizzazione per impianti che generino nuove emissioni(gassificatori, centraline a “biogas” o “biomasse…)

In particolare:

1a. Blocco dell’iter delle pratiche attualmente in corso del tutto incompatibili con una valutazione ambientale strategica e cumulativa tesa a tutelare un territorio già sfruttato oltre ogni limite (“A2A Ambiente – Bosco Stella” – Castegnato; “Castella” – Rezzato; “Portamb” – Mazzano; “Gedit” – Calcinato; “Ecoeternit” – Montichiari; “A2A – Montichiari Ambiente” – Montichiari; Padana Green” – Montichiari, “Cerca” – Travagliato).

1b. Sospensione di quelle iniziative controverse dove l’opposizione della popolazione locale è supportata da argomentate e documentate ragioni tutte riconducibili alla sacrosanta determinazione di difendere quel poco di territorio non ancora devastato (discarica Macogna diCazzago San Martino; discarica Inferno di Ghedi; impianto biogas di rifiuti di Campagnoli di Lonato).

2. Inoltre, dichiarato lo stato d’emergenza per le criticità presenti in questo quadrilatero, le istituzioni devono procedere ad una precisa mappatura di tutte le fonti inquinanti e delle zone compromesse alla ricerca, in particolare, di quelle discariche “fantasma”, ante normativa, spesso celate sotto un sottile strato di terreno “buono”. Ciò è indispensabile sia per evitare che ne risenta negativamente l’immagine dell’intero territorio, che ospita e anzi deve ulteriormente sviluppare anche un’agricoltura di qualità, sia per poter programmare la messa i sicurezza e/o la bonifica dei siti più pericolosi.

3. Chiediamo inoltre che si imposti una seria politica di diminuzione delle emissioni complessive a partire dal censimento di quanto autorizzato ora e dal blocco di nuove autorizzazioni e introducendo norme (indice di pressione aria ) in grado di programmarne una sempre maggiore riduzione.

Riteniamo indispensabile infatti introdurre oltre ai limiti delle concentrazioni di inquinanti per m3una soglia massima ai flussi di massa in uscita dai camini per un dato territorio. Tali limitidovranno essere nel tempo soggetti a costanti riduzioni, attraverso norme stringenti, e monitoratidal piano di risanamento della qualità dell’aria (Pria).

4. Infine, in particolare alla Regione Lombardia, chiediamo per questo territorio una grande opera programmata di ripulitura ambientale (bonifiche integrali) e di valorizzazione delle risorse naturali, troppo a lungo degradate.

Perché possano realizzarsi questi obiettivi del tutto ragionevoli e sensati, se vogliamo ricostruire un ambiente sano per le nostre famiglie, per i nostri figli e nipoti, è indispensabile la partecipazione attiva e consapevole dei cittadini.

I bresciani devono farsi sentire e gridare forte: BASTA VELENI!

Se lo gridiamo in dieci o in cento nessuno ci sente. Dobbiamo gridarlo in decine di migliaia.

L’appuntamento è per domenica 10 aprile 2016.

Sarà, per i bresciani, la giornata del risveglio delle coscienze e della lotta per la salute e per la vita.

Comitato Macogna Berlingo – Libero cittadino Travagliato – Meetup Capriano del Colle – Comitato Mamme Travagliato – Comitato Cittadini Ambiente e Salute Travagliato – Comitato Aria Pulita di Travagliato – Travagliato in Movimento – Eco Gruppo Chiari – Montichiari SOS Terra – Coordinamento No TAV Bs-Vr – Comitato Carta- Amici di Beppe Grillo Valtrompia – No TAV BS – Associazione Passo dopo Passo – Comitato Duomo Rovato – Comitato Visano Respira – La nostra terra Legambiente – Visano x Basta Veleni – Legambiente Montichiari – Aqua Alma Onlus – Legambiente Franciacorta – Medicina Democratica – Movimento 5 Stelle Lonato del Garda – Coordinamento Comitati No Triv Lombardia – Comitato Acqua Pubblica Brescia- Comitato Campagnoli – ISDE Brescia – “Forum delle associazioni per un ciclo dei rifiuti sostenibile” (Cittadini per il riciclaggio- Codisa- Comitato Ambiente Brescia sud – Comitato per il porta a porta Botticino – Comitato Lamarmora per l’Ambiente “LA per LA”- Comitato per la Salute, Rinascita Salvaguardia del Centro Storico – Legambiente Brescia – Comitato “La Collina dei Castagni” Castenedolo – Comitato Prov. Rifiuti zero – Coordinamento Comitati Ambientalisti Lombardia – Rete Custodi del Creato Brescia – Gruppo Mamme di Castenedolo – Rete Antinocività Brescia – Movimento Decrescita Felice Brescia – Ufficio Ambiente Camera del Lavoro di Brescia – Facciamo Rivivere Vobarno -)

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