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NUOVA DISCARICA A CALCINATO: VOGLIAMO BONIFICHE E SALUTE, NON OPERE INUTILI E DANNOSE!

Questa mattina abbiamo fatto una conferenza stampa come Coordinamento No Tav Brescia – Verona insieme al Comitato Cittadini Calcinato per denunciare l’ennesimo problema ambientale del nostro territorio collegato alla costruzione del TAV Brescia-Verona.

Negli anni passati gli esposti e i ricorsi effettuati avevano già denunciato la presenza di numerosi siti da bonificare, circa 40 su tutto il tracciato che va da Brescia a Verona.

Ma ogni volta che si scava in un nuovo punto esce qualcosa di non previsto…dai reperti archeologici, a nuove discariche e non solo.Come ben evidente dalle foto allegate nei lavori a Calcinato, dove parte di questo materiale è visibile ma la gran parte è solo parzialmente visibile, sono presenti:

⚠️ rifiuti come taniche e contenitori di plastica

⚠️ terriccio o fanghi o similari

⚠️ marmo in polvere

⚠️ gomme, teli e stracci.

🔋 vecchi prodotti della Bayer e batterie

⚠️ alcuni contenitori evidenziano etichette di rifiuto pericoloso, contenuto o che conteneva.

(trovate le foto alla fine dell’articolo)

⚠️💧⚠️Inoltre all’interno del ex boschetto, all’interno della cava, vi è la presenza di una piccola buca con ❌dell’ACQUA PULITA❌ seppur da mesi non abbia piovuto. Le foto risalgono anche prima dell’inizio del periodo di irrigazione (foto e video di marzo). La presenza di germogli di carici, evidenza una zona umida che si è formata da tempo. Da non esperti riteniamo plausibile che il tutto si sia verificato per la presenza di teli impermeabili nel sottosuolo che hanno determinato tale situazione (a conferma di chissà cosa ci sia sotto).

💣Si informa inoltre che alcuni cittadini ci hanno segnalato, in anonimato, che durante i lavori per opere di cantierizzazione della linea AV/AC a Calcinato siano stati ritrovati notevoli quantità di ❌AMIANTO❌ sotterrato nei terreni e venuti a galla durante gli sbancamenti. TUTTO QUESTO AVVIENE IN CANTIERI SEMPRE APERTI, SENZA SICUREZZA PER CHI VIVE QUESTI TERRITORI E CON GRANDI DUBBI DI COME VERRA’ GESTITO IL TUTTO, VISTA LA MANCANZA DI TRASPARENZA DI AMMINISTRAZIONI E COSTRUTTORI!

Chiediamo:

‼️ vengano rispettati gli obblighi di messa in sicurezza, bonifica e ripristino ambientale;

‼️ si indaghi per trovare i responsabili di questo ennesimo scempio ambientale, che dovranno pagare per quanto fatto;

‼️ qualora non si trovino i responsabili che la bonifica dovrà essere eseguita dalla Pubblica Amministrazione, ricordando anche che l’omessa bonifica è classificata reato dall’art 257 del Codice dell’Ambiente.

‼️ MA COME SEMPRE A GRAN VOCE CHIEDIAMO CHE VISTI I TANTI PROBLEMI CHE SOLO IN QUESTA FASE PRECOCE STANNO EMERGENDO SI PRENDA DAVVERO IN CONSIDERAZIONE DI FERMARE LA COSTRUZIONE DI UN OPERA INUTILE E DANNOSA E SI DIA LA PRIORITA’ AL FUTURO E ALLA SALUTE DI QUESTI TERRITORI!!!

#NOTAV#CALCINATO#DISCARICA#LAVORITAV#NOTAVBRESCIAVERONA#BONIFICHE#BASTAVELENI#BRESCIA#TERRADEIBUCHI#INQUINAMENTO#BONIFICHEAMBIENTALI#ALTAVELOCITA#SALUTE

cOMMISSARI STRAORDINARI INDAGATI PER PIOLTELLO E IL PONTE MORANDI E NUOVI FONDI DESTINATI AD UN’OPERA INUTILE E DANNOSA? FERMIAMOLI!

Doppio flashmob e conferenza stampa per denunciare quanto sta succedendo con la costruzione del TAV Brescia-Verona.A metà gennaio infatti il Consigli dei Ministri ha pubblicato il PNRR Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – Next Generation Italia, con cui viene fatta la programmazione di investimento dei 209 miliardi di Euro ottenuti in Europa. In sostanza il #RecoveryPlan.

Sono tutti fondi a prestito, è bene ricordarlo: una parte faranno parte del #debitopubblico italiano, CHE PAGHERANNO LE PROSSIME GENERAZIONI, anche se a basso costo, l’altra parte faranno parte dei fondi previsti in un dare-avere del bilancio comunitario da pagare come #tasse europee. Di questi ben 31,98 miliardi di Euro sono annoverati tra gli investimenti per il settore Alta Velocità e in particolare 22 miliardi sono espressamente dedicati all’Alta Velocità (prosecuzione dei cantieri dell’asse BS-VR-VI-PD, linea Napoli Bari, Linea Salerno-Reggio Calabria).

Per avere un’idea di quelle che sono le priorità della politica, basta vedere come solamente 3,61 miliardi sono destinati a risolvere il dissesto idrogeologico e 2,67 miliardi all’ammodernamento delle Linee Regionali ecc.

Noi contestiamo da sempre l’enorme spreco di risorse che verranno impiegate in un’opera inutile e devastante per l’ambiente come la linea AC/AV Brescia Verona, e ora scopriamo che una parte del Recovery Fund verrà impiegato ancora nella linee AC/AV BS-VR-VI-PD e nella linea AV del Brennero, opere che a parole risultano GIA’ FINANZIATE DALL’EUROPA!MA QUANTO COSTERA’ QUINDI QUESTA ALTA VELOCITA’? QUANTE VOLTE VERRA’ FINANZIATA? CHI BENEFICIERA’ DI QUESTE INGENTI RISORSE?A QUESTE DOMANDE NOI CHIEDIAMO RISPOSTE!

Fermo restando la validità degli investimenti dedicati all’ammodernamento della rete ferroviaria regionale dell’intero territorio italiano (vi sono ancora molte linee a binario unico), che sono però una parte ASSOLUTAMENTE IRRISORIA degli investimenti previsti, NOI DENUNCIAMO ancora una volta l’assoluta mancanza di chiarezza su questi investimenti che verranno caricati sulle prossime generazioni e che andranno a beneficio di solo una minima parte di popolazione, a fronte di una distruzione di territori di alto valore ambientale e culturale.

Ad aggravare lo spreco di risorse e la distruzione del territorio da parte del Tav si aggiunge il commissariamento dei lavori di costruzione della linea. Lo scorso gennaio è stata resa pubblica la nomina dei #commissaristraordinari per le infrastrutture e fra questi è emerso il nome di Vincenzo Macello, ex dirigente RFI, che sarà responsabile della realizzazione delle linee Brescia-Verona-Padova, del potenziamento della linea ferroviaria Trieste-Venezia, dell’Orte-Falconara e della Roma Pescara.

La nomina di Macello ha destato scandalo, visto che è stato #indagato per disastro ferroviario colposo, omicidio colposo e lesioni colpose a seguito della #strage di #Pioltello. Proprio il 25 gennaio, mentre si rendevano noti i commissari straordinari, è caduto il terzo anniversario del disastro ferroviario di Pioltello, che provocò la morte di 3 donne e altre 102 persone ferite.Ma non c’è da stupirsi per questa infelice scelta di personaggio perchè insieme a lui nelle nomine dei commissari straordinari è stato scelto Ferrazza, inquisito a sua volta per il #crollo del #ponteMorandi di Genova.

Sappiamo bene e denunciamo da anni come funziona la logica dei commissari straordinari e questo ci preoccupa enormemente: se per provare a garantire una celere realizzazione dei cantieri considerati fondamentali dal Governo, questi personaggi usano le stesse logiche e interessi usati per Pioltello o Genova, cosa dobbiamo aspettarci dalla costruzione di un’opera come la Brescia-Verona che ha già delle carenze tecniche spaventose?

Un’opera che tra le altre cose verrà costruita in una zona sismica senza aver utilizzato le recenti norme sismiche per la progettazione, ricordiamolo. Il nuovo governo Draghi darà risposte a questi interrogativi o per l’ennesima volta anche questo governo rimarrà indifferente a quanto sta accadendo e alle continue irregolarità di questa grande opera?

Le Amministrazioni locali inizieranno a far sentire la loro voce? Noi continueremo a denunciare quanto sta accadendo, perché fermare quest’ora in fase di cantierizzazione è ancora possibile.

#FERMIAMOILTAV#FERMARLOTOCCAANOI#NOTAV#BRESCIA#VERONA

staNNO devastando il frassinO: fermiamoli!

Questo è quanto sta accadendo al Frassino, davanti al Santuario della Madonna del Frassino di Peschiera del Garda …. nel silenzio più totale della politica dei sindaci e dei cittadini.Sito di una bellezza spettacolare patrimonio dell’UNESCO divorato dal TAV.

Opera che non servirà a nessuno se non alle lobby per i propri interessi economici e alla politica “delle compensazioni” che ha consentito tutto questo.

Fermare quest’opera è ancora possibile, fermare questo scempio ambientale per tutelare l’ambiente e la salute di tutti e tutte dovrebbe essere al primo punto dell’agenda politica di tutti gli amministratori di questi comuni!

Andiamo avanti ad opporci a quest’opera e a denunciare tutta la distruzione e tutti i problemi che porta!Ci vediamo domenica 30/8 la corsa per la vita contro il TAV BS-PD e il consumo di suolo#vergogna#frassino#santuariodelfrassino#santuariodellamadonnadelfrassino#peschiera#tav#notav#bastaveleni

30 AGOSTO PARTECIPIA ANCHE TU ALLA CORSA PER LA VITA CONTRO IL TAV e PER LA DIFESA DELLA NOSTRA TERRA!

Domenica 30 Agosto insieme a CARMINE PICCOLO organizziamo #Lacorsaperlavita per dire NO al TAV BRESCIA-VERONA-PADOVA e NO CONSUMO DI SUOLO FERTILE.

Alle ore 8.00 partenza dal parcheggio del Famila di Lonato (che si trova all’altezza della rotonda del cimitero di Lonato).

Carmine correrà il percorso seguendo interamente la ciclabile e lungo la linea dei cantieri TAV per circa 33 km.
Le strade principali che percorreremo saranno: Lonato parcheggio Famila, salita incrocio verso Lonato, via Campagna, via Quarti, S. Anna verso Calcinato, Piazza Comune di Calcinato, via Cimitero e ciclabile via Zampogna per Calcinatello, via Brescia, via Manzoni fino al canile, poi via Campagna fino al confine di Mazzano, Castenedolo, Strada Ambrosi, via per Rezzato Cascina S. Giacomo, Spiaggia 91 Comune di Rezzato, verso stazione metrò S.Eufemia e poi ciclabile fino Parco Ducos a Brescia che sarà devastato dal TAV, vicino alla questura.

Tolta la salita di Lonato, il percorso è completamente in piano e accessibile anche a famiglie!

Come partecipare?

– accompagnando Carmine a piadi, di corsa o in bici per una parte di percorso o per l’intera corsa

– aspettando il nostro passaggio nelle zone in cui passeremo per salutare Carmine e chi lo seguirà in bici.. mi raccomando se ci aspettate per strada ricordatevi le bandiere #notav

– al punto di arrivo al parco Ducos2 a Brescia rigorosamente con le mascherine e rispettando le misure di distanziamento. Qui ci sarà anche un piccolo punto di ristoro per chi ha partecipato alla corsa, sempre nel rispetto delle normative vigenti!

Vi aspettiamo numerosi e numerose!

Ringraziamo Carmine che da anni lotta per l’ambiente e la salute di tutti e tutte noi di aver voluto organizzare questa iniziativa per denunciare la vergogna e lo scempio di questo progetto che possiamo ancora fermare, sopratutto l’uscita est da Brescia.

La corsa per la vita sarà dedicata a Nicoletta Dosio che da anni si batte in Val Susa contro il TAV Torino-Lione e all’ingegner Erasmo Venosi, nostro tecnico, che da anni assiduamente ci informa e ci aiuta a denunciare l’inutilità di questo progetto dispendioso e distruttivo dell’ambiente.

Anche in caso di piggia l’evento è confermato!

#notav#notavbresciaverona#BastaVeleni#ComitatodiSalutePubblicalacorsaperlavita,
#ComitatocittadinidiCalcinato#coordinamentonotavbrescia#carminepiccolo#brescia#lonato#calcinato

Spezzone NO TAV alla marcia di Basta Veleni del 27 ottobre a Brescia

Domenica 27 ottobre 2019 a Brescia ci sarà la seconda marcia organizzata da Basta Veleni, tavolo di lavoro che riunisce tantissimi comitati e associazioni che si occupano di ambiente e salute in tutta la provincia bresciana e di cui facciamo parte anche noi come Coordinamento No Tav Brescia – Verona.

Invitiamo tutti e tutte a partecipare il 27 ottobre: marcia Basta Veleni @Brescia h.1430 perchè questa città e provincia hanno bisogno di bonifiche ambientali, messa in sicurezza dei territori e tantissime altre cose per cui sentiamo da anni la retorica del “non ci sono più soldi” e invece più di 8 miliardi di euro potrebbero essere sprecati e sperperati per la costruzione del TAV Brescia-Padova, opera la cui inutilità è stata dimostrata per l’ennesima volta dall’analisi costi-benefici commissionata dal Ministero dei Trasporti stesso.

L’abbiamo sempre detto e continueremo a lottare perchè ciò avvenga: L’UNICA GRANDE OPERA DI CUI HANNO BISOGNO I NOSTRI TERRITORI SONO LE BONIFICHE!

Ci vediamo il 27 ottobre alle 14:30 in Piazzale Arnaldo a Brescia con bandiere e cartelloni!!

#notav #marciabastaveleni #bastaveleni #27ottobre #brescia #iononfacciofintadiniente #salute #futuro #ambiente #unasolagrandeopera #bonifiche

Marcia no tav a Lonato: fermatevi! Noi non ci fermeremo!

A distanza di cinque anni dalla prima marcia No Tav sul Basso Garda, ieri siamo tornati a manifestare, questa volta nel territorio di Lonato dove, nelle ultime settimane, sono iniziati i cantieri del Tav.

Questo paese lacustre è guidato da un’amministrazione che oggi, come negli ultimi anni, gestisce le questioni pubbliche favorendo la cementificazione in nome del profitto economico. La linea ferroviaria ad Alta Velocità Brescia-Verona infatti non porterà alcun beneficio alla comunità locale o al turismo. La galleria di 7 chilometri a Lonato infatti, appoggiata da Sindaco e Giunta senza spiegazione di utilità alcuna, creerà espropri, problemi alle falde acquifere, disagio per il passaggio quotidiano di centinaia di tir negli anni di cantiere, inquinamento dell’aria e danni al turismo.

In questa situazione di mancanza di cura per il bene comune, di mancanza di partecipazione delle comunità nei processi decisionali politici, abbiamo sfilato per le vie del paese fino ad arrivare al cantiere per ribadire la nostra contrarietà.
Il cantiere ad oggi è una gigantesca distesa di terra espropriata ai lonatesi scavata e sollevata in ogni ora del giorno e della notte con passaggio di tir in strade non previste e contromano, e con “disagi” come il taglio “accidentale” dei cavi dell’energia elettrica alle abitazioni ed attività limitrofe. Sappiamo bene che questi cantieri preliminari non sono nulla in confronto ai veri lavori che l’alta velocità potrebbe portare sui nostri territori qualora il progetto proseguisse.

Così ieri, arrivati al cantiere sono state simbolicamente lanciate palle di terra e semi dove sorgono cumuli di terra scavata e dove un tempo c’erano campi coltivati, nella speranza che la natura sia più forte del profitto e del malaffare e continui a lottare, insieme a noi.
Ma la rabbia di vedere la nostra terra distrutta, lo sdegno di sapere che quest’opera non serve e probabilmente non verrà mai finita ci ha dato quel coraggio di riprenderci, anche solo per un momento, qualcosa che è della collettività: la nostra terra e il suo futuro. E così tra cori, sorrisi e anche un po di commozione ci siamo riappropriati di un pezzo di area cantierizzata ricordando ai lor signori del TAV che gli unici che si devono fermare sono loro, perché noi, come abbiamo detto, non ci fermeremo. Abbiamo lasciato sul terreno simbolicamente a monito i nostri Spaventav, perché continueremo a vigilare ed essere presenti.

Sproporzionato come sempre l’apparato di sicurezza messo in campo per il corteo di ieri con decine di celerini, elicottero della polizia sempre presente e Sindaco impegnato in prima persona a chiedere ai negozianti di chiudere le attività al passaggio del corteo per fomentare la paura e la diffidenza verso i propri stessi compaesani, rei colpevoli di chiedere spiegazioni su queste decisioni politiche speculative.

Come 5 anni fa ribadiamo la nostra contrarietà a questa grande opera inutile e come 5 anni fa sosteniamo che quest’opera si può fermare, costa ancora meno fermarla che farla e siamo ancora in tempo perché questi lavori sono solo una precantierizzazione.

Avevamo e abbiamo tutte le ragioni per proseguire nella nostra lotta, forti anche dei risultati dall’analisi costi benefici che ha bocciato ufficialmente quest’opera, determinati a percorrere come abbiamo sempre detto ogni strada possibile per fermare questo scempio.

Fermatevi, perché noi non ci fermeremo!

#notav #notavbresciaverona #dachesapasamia #fermarloepossibile #fermarlotoccaanoi #5ottobre #lonato #marcianotav #bastaveleni #cantieri #finoallavittoria

ENI: chi è e che responsabilità ha una delle principali aziende coinvolte nella realizzazione del TAV Brescia-Verona?

Eni, attraverso la sua controllata Saipem, sarà la principale azienda coinvolta nella realizzazione del progetto AV Brescia – Verona. A rafforzare le nostre convinzioni rispetto all’inutilità dell’opera, oltre ad una sequela lunghissima di documenti ufficiali, c’è anche questo fatto. Per rendersi conto di cosa sia ENI e delle sue responsabilità vi consigliamo l’ascolto di questa breve intervista.

“Innanzitutto è necessario rendersi conto di cosa sia Eni oggi e cosa sia Eni in Italia. Un paio di anni fa è stato pubblicato un libro -secondo me molto interessante – che tutti gli attivisti che hanno a cuore l’ambiente e che vogliono anche capire la struttura delle relazioni di potere di cui Eni fa parte dovrebbero leggere; si chiama Lo Stato parallelo (di Andrea Greco e Giuseppe Oddo, Chiarelettere 2016, ndr).”

#notav #versoil5ottobre #stopeni #nograndiopere

Di seguito l’articolo intero di global project:

Il primo focus-lab del Venice Climate Camp ha messo in rilievo come agisce l’appropriazione da parte del capitale delle risorse su scala planetaria. Elena Gerebizza, ricercatrice di Re:Common che a lungo ha studiato la condotta di Eni nel delta del Niger, è stata intervistata da Radio Sherwood al termine del dibattito. La distruzione del delta del Niger risponde a esigenze quasi completamente finanziarie, specie in una fase storica in cui i movimenti ambientalisti in tutto il mondo chiedono con forza è proprio la fuoriuscita e l’abbandono dal carbon fossile.

Abbiamo chiesto ad Elena quali possono essere gli strumenti più adeguati per contrastare la governance energetica, e in particolare Eni, ponendo un argine alla crisi climatica.

 Innanzitutto è necessario rendersi conto di cosa sia  Eni oggi e cosa sia Eni in Italia. Un paio di anni fa è stato pubblicato un libro -secondo me molto interessante – che tutti gli attivisti che hanno a cuore l’ambiente e che vogliono anche capire la struttura delle relazioni di potere di cui Eni fa parte dovrebbero leggere; si chiama Lo Stato parallelo (di Andrea Greco e Giuseppe Oddo, Chiarelettere 2016, ndr).

Questo è per dire, intanto, che bisogna cercare di capire di cosa stiamo parlando. Dopodiché rendiamoci anche conto che Eni è una delle multinazionali del petrolio che anche messa a confronto con i propri peer, quindi con le altre grandi multinazionali, è tra quelle in fase di espansione. Quindi anche se ci sono i cambiamenti climatici, anche se in Italia c’è un movimento che chiede un cambio di rotta chiaro, Eni sta continuando ad esplorare nuovi pozzi, nuovi giacimenti, ed entra sempre di più in quello che è il settore dei combustibili fossili di frontiera (quindi dalle acque profonde all’artico).

In Nigeria si è trovata coinvolta in un caso di corruzione gigante, già da un anno è in corso il processo a Milano riguardante proprio questo caso che coinvolge sia Eni che Shell. L’obiettivo, per loro, per riuscire a mettere le mani sul giacimento più grande di petrolio e gas ancora da esplorare in Nigeria.

Si tratta di una società che sicuramente non vuole mollare il suo core business, ma allo stesso tempo inizia a fare delle promesse di cambiamento, quindi a parlare di ridurre l’impatto delle proprie attività ecc. Ma se si va a vedere che cosa intendono, ci rendiamo conto che stanno ancora nell’ambito delle soluzioni di mercato più false: dai progetti red+ a vari schemi di offsetting, tutti passi che ci dicono che è più che lontana dall’iniziare un cambiamento.

Per cui sicuramente in Italia chiunque abbia a cuore il tema dei cambiamenti climatici deve iniziare a fare i conti con Eni, e deve quindi iniziare a fare i conti con una società che pesa tremendamente sul futuro dell’Italia e non è una risorsa per noi che invece desideriamo un cambiamento reale del sistema economico.

27/8 riunione no tav bs verso il 15 settembre al parco ducos!

Prossimo appuntamento verso l’iniziativa del 15/9 E tu, che Ducos vuoi? Difendiamo il parco! @parco Ducos 2 di Brescia questo martedì 27 agosto alle ore 21:00 presso il parco Ducos 2
 
Ci troviamo per organizzarci e coordinarci per l’iniziativa e i volantinaggi delle prossime settimane e decidere insieme gli ultimi dettagli!
 
A martedì!
 
#notav #notavbresciaverona #15settembre #parcoducos #difendiamoilparcoducos #brescia

20/8 climate change: richieste dei movimenti e prossime mobilitazioni – dibattito @festa di radio onda d’urto

MARTEDI’ 20 AGOSTO 2019
FESTA DI RADIO ONDA D’URTO – via Serenissima, #Brescia
SPAZIO DIBATTITI – STAND PATCHANKA
Per maggiori info guarda l’evento facebook!

Ore 19.30 – EMERGENZA CLIMATICA: LE RICHIESTE DEI MOVIMENTI E LE MOBILITAZIONI DEL PROSSIMO AUTUNNO

“Emergenza climatica: le richieste dei movimenti e le mobilitazioni del prossimo autunno” con Vincenzo Mautone – Fridays For Future Europa; Alessandro Scattolo, coordinamento No tav Brescia-Verona; Raffaella Giubellini, Tavolo Basta Veleni Brescia e provincia; Andrea Berta, FFF Nordest e No Grandi Navi; Celestino Panizza, Medici per l’ambiente (Isde) Brescia.

Vi invitiamo a partecipare verso le prossime mobilitazioni autunnali del 15 settembre in difesa del parco ducos, il 27 settembre per la terza marcia per il clima e il 5 ottobre per la marcia no tav a Lonato e tante altre iniziative su tutti i territori!

15/5: INCONTRO PUBBLICO: “ABBIAMO SUPERATO IL LIMITE – CAMBIAMO MODELLO PER BLOCCARE IL CAMBIAMENTO CLIMATICO”

MERCOLEDI’ 15 MAGGIO 2019
ALLE ORE 18.30 AL BOSCO SOCIALE DI SANPOLINO

(ATTENZIONE: in caso di maltempo l’incontro si terrà al CSA Magazzino47. Eventuali cambiamenti verranno comunicati qui entro martedì 14 maggio)

INCONTRO PUBBLICO: “ABBIAMO SUPERATO IL LIMITE – CAMBIAMO MODELLO PER BLOCCARE IL CAMBIAMENTO CLIMATICO”

Con gli interventi di:

Marco Apostoli – Basta Veleni

Marco Fama – Economista e studioso di questioni ambientali

Con un intervento video di Emanuele Leonardi

Dopo il dibattito, MOMENTO CONVIVIALE CON CENA POPOLARE: porta qualcosa da mangiare e condividere anche tu!

Viviamo uno dei territori più inquinati d’Italia, dove l’aria è spesso irrespirabile e acqua e suolo sono pieni di sostanze inquinanti. Invece che ripensare l’articolazione di città e provincia le istituzioni pensano a costruire autostrade e grandi opere inutili. Con Marco Apostoli e Marco Fama, introdotti da un video-intervento di Emanuele Leonardi, proviamo a capire come solo attorno ad un paradigma diverso di società si possa costruire un mondo diverso, rispettoso dell’ambiente in primis e capace di cambiare modello di sviluppo rispetto al capitalismo, che è l’elemento di determinazione e di devastazione ambientale dell’esistente.

Diverse politiche ecologiche partono certo dall’impegno individuale, ma devono passare da una critica strutturale e collettiva, di massa, all’oggi.

INVITIAMO TUTTI E TUTTE A PARTECIPARE!