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NUOVA DISCARICA A CALCINATO: VOGLIAMO BONIFICHE E SALUTE, NON OPERE INUTILI E DANNOSE!

Questa mattina abbiamo fatto una conferenza stampa come Coordinamento No Tav Brescia – Verona insieme al Comitato Cittadini Calcinato per denunciare l’ennesimo problema ambientale del nostro territorio collegato alla costruzione del TAV Brescia-Verona.

Negli anni passati gli esposti e i ricorsi effettuati avevano già denunciato la presenza di numerosi siti da bonificare, circa 40 su tutto il tracciato che va da Brescia a Verona.

Ma ogni volta che si scava in un nuovo punto esce qualcosa di non previsto…dai reperti archeologici, a nuove discariche e non solo.Come ben evidente dalle foto allegate nei lavori a Calcinato, dove parte di questo materiale è visibile ma la gran parte è solo parzialmente visibile, sono presenti:

⚠️ rifiuti come taniche e contenitori di plastica

⚠️ terriccio o fanghi o similari

⚠️ marmo in polvere

⚠️ gomme, teli e stracci.

🔋 vecchi prodotti della Bayer e batterie

⚠️ alcuni contenitori evidenziano etichette di rifiuto pericoloso, contenuto o che conteneva.

(trovate le foto alla fine dell’articolo)

⚠️💧⚠️Inoltre all’interno del ex boschetto, all’interno della cava, vi è la presenza di una piccola buca con ❌dell’ACQUA PULITA❌ seppur da mesi non abbia piovuto. Le foto risalgono anche prima dell’inizio del periodo di irrigazione (foto e video di marzo). La presenza di germogli di carici, evidenza una zona umida che si è formata da tempo. Da non esperti riteniamo plausibile che il tutto si sia verificato per la presenza di teli impermeabili nel sottosuolo che hanno determinato tale situazione (a conferma di chissà cosa ci sia sotto).

💣Si informa inoltre che alcuni cittadini ci hanno segnalato, in anonimato, che durante i lavori per opere di cantierizzazione della linea AV/AC a Calcinato siano stati ritrovati notevoli quantità di ❌AMIANTO❌ sotterrato nei terreni e venuti a galla durante gli sbancamenti. TUTTO QUESTO AVVIENE IN CANTIERI SEMPRE APERTI, SENZA SICUREZZA PER CHI VIVE QUESTI TERRITORI E CON GRANDI DUBBI DI COME VERRA’ GESTITO IL TUTTO, VISTA LA MANCANZA DI TRASPARENZA DI AMMINISTRAZIONI E COSTRUTTORI!

Chiediamo:

‼️ vengano rispettati gli obblighi di messa in sicurezza, bonifica e ripristino ambientale;

‼️ si indaghi per trovare i responsabili di questo ennesimo scempio ambientale, che dovranno pagare per quanto fatto;

‼️ qualora non si trovino i responsabili che la bonifica dovrà essere eseguita dalla Pubblica Amministrazione, ricordando anche che l’omessa bonifica è classificata reato dall’art 257 del Codice dell’Ambiente.

‼️ MA COME SEMPRE A GRAN VOCE CHIEDIAMO CHE VISTI I TANTI PROBLEMI CHE SOLO IN QUESTA FASE PRECOCE STANNO EMERGENDO SI PRENDA DAVVERO IN CONSIDERAZIONE DI FERMARE LA COSTRUZIONE DI UN OPERA INUTILE E DANNOSA E SI DIA LA PRIORITA’ AL FUTURO E ALLA SALUTE DI QUESTI TERRITORI!!!

#NOTAV#CALCINATO#DISCARICA#LAVORITAV#NOTAVBRESCIAVERONA#BONIFICHE#BASTAVELENI#BRESCIA#TERRADEIBUCHI#INQUINAMENTO#BONIFICHEAMBIENTALI#ALTAVELOCITA#SALUTE

Video conferenza stampa 4.12 no tav bs-vr

Il nostro video della conferenza stampa di ieri in cui puntiamo il dito contro il Comune di Lonato che ha approvato un cantiere su una zona che è stata sequestrata per smaltimento illecito di rifiuti, contro la Lega che anche a livello nazionale e non solo locale se cercando di svendere il nostro territorio a favore dei soliti poteri forti , contro i 5 Stelle che continuano a tergiversare mentre cepav2 continua a procedere sul nostri territorio con sondaggi e tentando i primi accordi con gli espropriandi.

Inoltre vi invitiamo partecipare alla manifestazione del 8 dicembre a Torino per cui stiamo organizzando dei pullman e mancano ancora pochi posti!

#notav #8dicembre #unasolagrandeopera #notavbresciaverona

In ogni caso la conferenza stampa è stata indetta per prendere posizione alla luce dei recenti sviluppi che di seguito approfondiamo:

1) Il primo aspetto su cui ci vogliamo esprimerci è il terzo sequestro di area lonatese per sospetto smaltimento illecito di rifiuti, che si aggiunge ai primi due degli scorsi mesi. Migliaia di metri quadrati di ex cave di Vezzola, come riportato da alcuni organi di stampa, che interessano direttamente o sono in prossimità della futura area del cantiere dell’Alta Velocità. Se prima nella vicenda c’era l’aspetto tragico del mostro ad Alta Voracità che vorrebbero realizzare, ora si aggiunge la farsa più totale. La notizia dei sequestri si commenta da sola. Dobbiamo, però, puntare il dito contro il comune di Lonato, che è RESPONSABILE di avere individuato la zona sequestrata per il futuro cantiere Tav. Il comune rimane VERGOGNOSAMENTE in silenzio di fronte alle indagini della magistratura. Chiediamo con forza il RITIRO IMMEDIATO della delibera approvata la scorsa estate. Ricordiamo che eravamo presenti la sera in cui la maggioranza politica lonatese approvava lo spostamento dell’area di cantiere dell’AV dalla frazione di Campagna a Vezzola. In quell’occasione esprimemmo tutta la nostra contrarietà forti delle motivazioni contro il Tav. Ora possiamo dire di avere avuto più che ragione.

2) La seconda questione è l’approvazione della mozione “Si Tav” nel comune di Brescia. Un documento proposto da Forza Italia e approvato con il voto del Partito Democratico e della Lega. Si rinnova nel locale il fronte “Pro-Tav” rappresentato da una classe politica fallita che si trova a difendere l’indifendibile, ovvero il sistema di grandi opere basato su progetti vecchi per infrastrutture inutili, costose, dannose e imposte dall’alto. A tal proposito puntiamo il dito anche contro la Lega. Non solo il partito di Salvini amministra i comuni (es. Desenzano, Lonato e Calcinato), ora è pure al governo. Sarà direttamente responsabile dei danni che riceverà la zona del Garda. Vedremo se la Lega sarà davvero dalla parte dei territori, come dice retoricamente da anni, oppure se si schiererà dalla parte dei poteri forti.
A questo si aggiunge il Movimento 5 Stelle. Facciamo un appello ai pentastellati di essere coerenti alle loro battaglie contro lo spreco di denaro pubblico e di difesa dei cittadini e dei territori. I lavori non sono ancora iniziati. Il progetto si PUO’ e si DEVE fermare.

3) Nell’incontro dello scorso settembre con Toninelli, il Ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti ci disse che non si sarebbe mossa foglia fino all’assenso del governo. Peccato che in tutto questo tempo Cepav Due abbia continuato con lavori di trivellazione e stia addirittura cercando di concludere accordi bonari con gli espropriandi, per acquisire le aree e bypassare le pratiche di esproprio. Chiediamo un’immediata presa di posizione da parte del ministro Toninelli.

4) Concludiamo ricordando l’importante manifestazione NoTav di sabato 8 dicembre. Anche il Coordinamento No Tav Bs-Vr parteciperà con una folta delegazione. Comunichiamo con entusiasmo che abbiamo già riempito tre pullman che partiranno da Brescia – Desenzano – Verona per portare tutto il nostro supporto al Movimento No Tav.

 

Coordinamento No Tav Brescia-Verona

8/04 Dibattito su TAV, discariche e inceneritore a Brescia verso il 10 aprile @ CSA Magazzino 47

VENERDÌ 8 APRILE 2016
CSA MAGAZZINO 47 – via industriale, Bs
Dibattito su TAV, discariche e inceneritore a Brescia verso il corteo del 10 aprile #bastaveleni

Il 10 aprile a Brescia più di 44 comitati ambientalisti scenderanno in piazza per dire un chiaro NO all’uso scellerato e distruttivo del nostro territorio e della nostra salute nella piattaforma di #bastaveleni.
Anche il CSA Magazzino 47 ha deciso di sostenere questa iniziativa organizzando un incontro informativo l’8 Aprile dalle ore 19 presso l’enolibreria del CSA Magazzino 47 per parlare e discutere delle condizioni di salute della nostra città e delle mille criticità ambientali che la affliggono. Un territorio il nostro pesantemente colpito dalle logiche di sfruttamento e devastazione del neoliberismo i cui veleni e le scorie della produzione capitalista poi ricadono sulla popolazione che dopo essere stata consumata dalle pessime condizioni di lavoro si ritrova poi a morire a causa dei veleni propagati in nome del profitto.
Nel dibattito ci si confronterà con Gianluca Cuc di Rifiuti Zero che ci parlerà dell’inceneritore di Brescia e i suoi effetti, con il comitato NO Macogna riguardo alle discariche ed alla loro esperienza di lotta e con Roberto Saleri del Coordinamento dei Comitati NO TAV Brescia-Verona che invece ci parlerà delle grandi opere inutili, dannose e costose che vogliono imporci sulle nostre teste.

Link dell’evento: https://www.facebook.com/events/1698658143685032/

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Cave, discariche e alta velocità: conosciamo la grandezza del problema? – PARTE PRIMA

Il 10 aprile si terrà a Brescia una manifestazione per chiedere una moratoria su tutti i progetti relativi all’apertura di nuove cave e nuove discariche. Un problema reale che coinvolge gran parte la fascia pedemontana della provincia bresciana. Un territorio che vanta, probabilmente, la più alta concentrazione di cave e discariche (tutte ricavate in cave dismesse) d’Europa.

Apriamo, quindi, con questo post uno spazio d’approfondimento a puntate sul problema delle cave di prestito e sullo smaltimento dello “smarino” (il terreno estratto dallo scavo delle gallerie) e dei rifiuti che verrebbero prodotti in caso iniziassero i lavori per la costruzione dell’Alta Velocità Brescia – Verona. Una delle questioni più spinose e certamente più impattanti dell’intero progetto, ma anche una delle meno conosciute e sulla quale circola una grande disinformazione.

La realizzazione del TAV Brescia – Verona necessita di un altissimo quantitativo di ghiaie. Dai documenti presentati da Cepav 2 nel progetto definitivo si prevede l’estrazione di 10 milioni e 200 mila metri cubi di ghiaie[1]. Una quantità, giusto per darne un’immagine concreta e tangibile, sufficiente a coprire con un metro di ghiaia tutta la superficie urbanizzata della città di Desenzano del Garda.

Si tratta, come si può leggere tra le righe del progetto definitivo, di una stima fatta al ribasso. È stata fatta notare, infatti, da più enti pubblici[2] una forte incongruenza nei i dati presentati nei diversi documenti del progetto: i dati relativi ai volumi di scavato sono diversi da documento a documento e i totali presentati sono inferiori alla somma algebrica dei singoli siti.

In un primo momento, sulla base di uno studio del 2005, il consorzio ha individuato 7 nuove cave da aprire e dalle quali estrarre gli inerti necessari. Sei sono state individuate nel bresciano e una nel veronese, più precisamente nei comuni di Lograto, Montichiari, Castenedolo, Calcinato e Castelnuovo del Garda(VR). La superficie di suolo agricolo consumato sarebbe pari a 110 ettari, equivalenti a più di 150 campi da calcio.

Dopo le richieste fatte congiuntamente da alcuni politici e dall’AIB (associazione industriali bresciani) il 5 novembre 2014, Cepav 2 ha dichiarato agli organi ministeriali la propria intenzione a rinunciare all’apertura di queste nuove cave, molto più convenienti economicamente, dettando ovviamente le proprie condizioni.

Dove recupererà quindi i materiali da scavo necessari per la realizzazione della tratta?

Un 30% verrà recuperato da inerti derivati dagli scarti della lavorazione del marmo e da residui di fonderia. Ricordando i casi ben noti nel bresciano della tangenziale di Orzinuovi, della terza corsia dell’A4, della Bre. Be. Mi., è naturale sorridere di fronte alla richiesta di utilizzo dei residui di fonderia. La parte di materiale rimanente verrà estratto da cave già esistenti (Lograto, Ghedi, Calcinato, Sommacampagna, Bussolengo), con la possibilità di arrivare fino a 35 metri di profondità, ossia l’altezza di un palazzo di 11 piani. L’ultima parte arriverà da scavi di 5-6 metri di profondità nelle aree dei comuni di Castenedolo e Lonato, in quelle aree dove è prevista la costruzione di poli logistico/industriali (l’area nel comune di Lonato, in località Salera, è grande 5 volte la superficie del centro commerciale Leone). Ma su queste due aree dedicheremo delle puntate a parte, perché rappresentano bene il tipo di speculazioni che le grandi opere muovono sul territorio.

Ovviamente, nel dettare le proprie condizioni, Cepav 2 pone dei pesanti paletti rispetto alla durata dei cantieri (7 anni): nel caso di uno sforamento dei tempi imputabile alla mancanza di una continua disponibilità degli inerti necessari alla costruzione dell’opera, il consorzio NON pagherà nessuna penale. Non solo, il consorzio può, in ogni caso, venir meno a questo accordo e richiedere direttamente al Cipe l’apertura delle 7 cave di prestito.

Capitolo a parte meriterebbe anche il traffico che Cepav prevede dalle cave. Si stima l’utilizzo di 89 camion che effettueranno, tra andata e ritorno, 794 passaggi giornalieri, con un tragitto medio calcolato in 20 km, dalle cave ai cantieri e viceversa[3].

Dunque quella che per molti politici locali è stata vista e vissuta come un successo, in realtà nasconde ben altri risultato. Le cave non sono sparite, il traffico di mezzi pesanti rimane con tutto il suo impatto, si facilita lo smaltimento di inerti di dubbia natura (scarti di lavorazione di acciaierie e cave di marmo), aprendo la strada a possibili illeciti, dei quali tanti imprenditori a Brescia sono maestri.

Continua…

 

[1] Cfr. CEPAV 2, Allegati al Progetto definitivo opere in variante AV/AC Brescia-Verona “Dossier cave”.

[2] REGIONE LOMBARDIA, Deliberazione della Giunta del 23.1.2015.  COMUNE DI LOGRATO, Deliberazione della Giunta n. 54 del 5.11.2014.

[3] Cepav 2, Progetto esecutivo AV/AC Brescia – Verona, relazione generale dei flussi di transito.

Basta cave, discariche e grandi opere inutili! In cinquemila a Berlingo per dire NO alla Discarica Macogna!

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Quasi cinquemila persone hanno partecipato domenica 12 aprile alla manifestazione in tutela del territorio e contro la realizzazione della discarica in località Macogna tra i Comuni di Berlingo, Travagliato e Rovato. Davanti al corteo ben 30 Sindaci con fascia tricolore e dietro di loro un vero e proprio fiume in piena, quasi 5000 persone , che hanno marciato a piedi, in bicicletta e anche a cavallo. Presenti anche 30 trattori. 11147016_10153117043529718_3985074185130762219_nNei giorni scorsi grazie alla determinazione degli abitanti della zona sono stati bloccati diversi camion della Drr diretti nel sito che si sta preparando ad accogliere rifiuti, mezzi che dichiaravano di trasportare terreno agricolo. Contemporaneamente al blocco, la Provincia di Brescia ha incontrato la ditta privata coinvolta stabilendo che fino al 22 aprile, data in cui il Tar deciderà sui ricorsi antiMacogna dei Comuni di Berlingo, Rovato, Travagliato e Cazzago, i camion non torneranno a farsi vedere alla Macogna.

Il nostro appello alla partecipazione

È passato quasi un anno da quando, insieme ad altri comitati, abbiamo costruito la piattaforma che ci ha portato alla manifestazione “Stop Biocido”. In quelle pagine abbiamo elencato tante delle nocività e dei progetti che minacciano e inquinano la nostra provincia. L’intento è stato quello di rilanciare un mutuo soccorso tra chi si batte per la difesa del territorio e individuare con chiarezza il responsabile dell’emergenza che stiamo vivendo: un sistema economico che, attraverso una classe politica connivente e incapace, continua ad avvelenare e devastare il nostro territorio e la nostra salute nel nome del profitto a tutti i costi.

http://www.antinocivitabs.org/piattaforma-manifestazione-stop-biocidio-brescia-10-maggio-2014

Seppure nessuno di quei progetti è stato accantonato e le bonifiche sono rimaste ferme al palo, nell’ultimo anno tante cose sono successe. Migliaia di persone hanno camminato insieme per le strade del Basso Garda per dire no all’alta velocità Brescia-Verona; centinaia tra incontri, assemblee e presidi sono stati organizzati in lungo e in largo per la nostra provincia per denunciare la devastazione che riguarda la nostra terra; decine di inchieste giudiziarie e servizi giornalistici hanno rivelato come la mafia operi ormai alla luce del sole nella nostra provincia sia nel trattamento rifiuti sia nella realizzazione delle grandi opere.

Anzi, l’ultima grande inchiesta, che ha portato addirittura alle dimissioni del ministro delle infrastrutture Lupi, ha individuato proprio nella tratta TAV Milano-Verona il centro di un sistema corruttivo che ha rubato milioni di euro dalle casse pubbliche per tornaconti personali.

Domenica, quindi, saremo a Berlingo con lo spirito che un anno fa ci ha portato ancora una volta in strada per denunciare l’emergenza sanitaria e ambientale che stiamo vivendo a Brescia. Saremo a fianco di chi in questi giorni ha bloccato con coraggio i lavori per la realizzazione della discarica Macogna. Saremo in strada per dire, con la serena determinazione di chi sa di essere nel giusto, che la misura è colma, che siamo stanchi del comportamento delle istituzioni che usano come paravento leggi partorite da una corruzione più che ventennale.

Come abitanti della provincia bresciana ci assumiamo la responsabilità di fermare questi progetti costi quel che costi. In ballo c’è la possibilità stessa che le generazioni future possano vivere ed abitare in maniera dignitosa il nostro territorio.

ORA BASTA!

Coordinamento No Tav Brescia Verona

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