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05/10 presidio no tav @ castenedolo

Lunedì mattina la Ministra dei Trasporti e delle Infrastrutture De Micheli insieme a Zaia, presidente della regione Veneto, Gentile amministratore delegato RFI, Battisti direttore generale di FS, Cao amministratore delegato di SAIPEM, Lombardi presidente di Cepav2, Terzi Assessore alle infrastrutture e trasporti di Regione Lombardia e Tardani Sindaco di Lonato saranno al cantiere TAV di Campagna di Lonato per inaugurare l’inizio dei lavori di scavo con la talpa per la realizzazione della prima galleria del progetto Alta velocità Brescia – Verona.

Ricordiamo che la tanto acclamata talpa in realtà scaverà nel sottosuolo un tunnel di 7 km, utilizzando agenti e schiume altamente inquinanti durante il processo di scavo.
Inizieranno questi lavori non curanti delle prescrizioni che chiedono di non far entrare in contatto gli agenti chimici utilizzati con le falde acquifere. Iniziaranno questi cantieri non ascoltando l’appello dei sindaci dell’alto Mantovano preoccupati del passaggio dei cantieri attraverso le falde stesse, con la possibile conseguenza di interruzione d’ acqua verso le città ed i paesi. Inizieranno questi cantieri non prendendo in considerazione nemmeno le relazioni di rischio idrogeologico redatte per il Comune di Lonato più di dieci anni fa che sconsigliavano chiaramente gli scavi della galleria.
Iniziaranno quest’opera nonostante sia stata dichiarata negativa dall’Analisi costi benefici, nonostante sia stata criticata pesantemente dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, nonostante non si sia completata la valutazione di impatto ambientale, nonostante l’opera non sia aggiornata alle vigenti norme antisismiche.
Inagureranno il progetto delle contraddizioni e delle speculazioni non curanti della stessa legge che loro dovrebbero amministrare e rispettare.

Sempre lunedì sera la ministra De Micheli accompagnata questa volta da Girelli consigliere regionale della Lombardia, Marchi presidente e AD Save Spa Società Gestione Aeroporto di Venezia, Bonometti presidente di Confindustria Lombardia, e Pasini presidente Associazione industriali bresciana, terrà una conferenza dal tema “Infrastrutture e trasporti: un progetto per Brescia e la Lombardia”. Anche qui si celebrerà il TAV, e non solo, in nome del progresso e del cemento. Perché il progresso sostenibile dell’ammodernamento della linea storica non era abbastanza speculativo per essere scelto.

All’interno di una provincia martoriata dall’emergenza sanitaria e ambientale non permettiamo l’ennesima passerella di politici e industriali interessati al profitto che promuovono opera inutili, dannose e costosissime come il Tav e l’autostrada della Val Trompia, come essenziali e vantaggiose per il nostro territorio. Non permettiamo la distruzione del nostro territorio con l’obbiettivo di sperperare risorse pubbliche a favore di pochi interessati.

Saremo presenti lunedì sera alle ore 20.15 per un presidio e per ricordare alla ministra e a tutti gli altri presenti che chi vive in questi territori non vuole quest’opera e andremo avanti a lottare contro i meri interessi di politici e industriali a cui non interessa la salute e il futuro dei nostri territori.

Ci troviamo in via Tenente Olivari, nel parcheggio del palazzetto dello sport, area riservata ai pullman per le manifestazioni sportive.
Portate la mascherina e la bandiera no tav! A lunedì!

Delrio: il TAV Brescia-Verona non verrà costruito né quest’anno né mai!

Ieri è andato in scena il solito teatrino dei politicanti che vorrebbero decidere del nostro futuro, senza tenere minimamente conto di cosa vogliano in realtà i territori che sporadicamente visitano.

Nella scorsa giornata infatti,  il ministro delle infrastrutture e dei trasporti Graziano Delrio ha visitato Brescia, Padenghe e Castenedolo ribadendo in più occasioni che il tratto di Tav Treviglio-Brescia verrà inaugurato a dicembre (al viaggio inaugurale parteciperà anche il premier Renzi) e che per il progetto TAV Brescia-Verona l’avvio dei cantieri  è previsto entro fine anno, partendo dalle gallerie sul Garda. Resta aperta invece la questione shunt.
Il ministro ha ribadito inoltre la centralità di Brescia nel “famoso corridoio mediterraneo” e di come il progetto Tav non sia fondamentale per lo sviluppo dell’aeroporto di Montichiari.
Non la pensa nello stesso modo Bonometti,  presidente degli industriali bresciani, che ha dichiarato qualche settimana fa che è fiducioso sul “decollo” del d’Annunzio se si riuscirà a coniugare cargo leggero, pesante e passeggeri, proprio grazie all’arrivo del collegamento con l’alta velocità.

Dal momento che le grandi opere inutili e dannose sembrano non bastare mai, si è deciso di sbloccare anche l’Autostrada della Val Trompia i cui lavori, a sua detta, dovrebbero partire a breve.

In questo tour dell’ipocrisia il ministro (era stato invitato a Padenghe ad inaugurare una nuova piazza, l’ennesima opera “utile” costata 2 milioni di euro, mentre a Castenedolo sedeva ad un tavolo di discussione sull’Enciclica di Papa Francesco),  è stato accompagnato da personaggi profondamente ambigui: dall’ex sindaco di Brescia del PD Paolo Corsini (è colui che grazie alle sue “amicizie” di partito con la Lorenzetti , arrestata per appalti mafiosi sul TAV di Firenze, ha portato alla costruzione del TAV Treviglio-Brescia; ed è sempre grazie a lui se Brescia non si è costituita a parte civile nel processo Caffaro e ora ne paghiamo le conseguenze in tutti i sensi), a Groli e Del Bono, sindaci rispettivamente di Castenedolo e Brescia che nelle scorse settimane abbiamo visto scendere in piazza con noi nel corteo di Basta Veleni, quando in realtà sono i primi soggetti a spingere affinché il TAV Brescia-Verona venga realizzato.
In entrambi gli incontri si sarebbe dovuto discutere di difesa, sviluppo, tutela e amore del territorio e della natura.
Uno strano concetto di difesa, sviluppo e territorio quello dei nostri politici, ben distante dal volere delle popolazioni che vivono questi territori.

Ed è per questo motivo che ieri decine di persone sono scese nelle piazze: per dimostrare la contrarietà a questo modello di sviluppo che privilegia la costruzione di nuove faraoniche e costose opere inutili, a discapito di grandi opere urgenti ed essenziali come le bonifiche, ad esempio.

Il Coordinamento No Tav Brescia-Verona, insieme ai comitati ambientalisti di Brescia e provincia, ha deciso di contestare rumorosamente questa farsa: con che diritto questi politici discutono di futuro e di tutela ambientale, quando quotidianamente svendono e distruggono le bellezze e unicità dei nostri paesaggi, compromettendo irreversibilmente ecosistemi,  rubando soldi alle necessità reali di questi territori? Con che diritto rilasciano dichiarazioni su come sarà il nostro futuro senza aver mai acconsentito di confrontarsi pubblicamente con noi?

Anche nella giornata di ieri non c’è stato spazio per il dialogo. I manifestanti sono rimasti inascoltati e tenuti a debita distanza da un ingente schieramento di forze dell’ordine.

Quello che forse il ministro Delrio non vuole vedere e sentire, e tanti altri politici locali con lui, è che in questi anni qualcosa nei nostri territori è cambiato. Le persone che vivono queste terre non sono più intenzionate a subire speculazioni che vanno a discapito della salute, dell’ambiente e della spesa pubblica. 

La nostra terra, la nostra salute e il nostro futuro non saranno svenduti a meri interessi economici e speculativi.
Le lobby e le mafie che ruotano intorno a queste opere non decideranno al posto nostro.

Il movimento No Tav continuerà ad opporsi a tutto questo con ogni mezzo a sua disposizione, oggi e nei giorni a venire.
Lo dobbiamo a coloro che hanno già subito ingiustamente l’esproprio della propria casa e dei propri terreni, e sopratutto lo dobbiamo a quanti sono potenzialmente espropriandi e si sentono ogni giorno impotenti, indifesi e non ascoltati.  Lo dobbiamo a coloro che ancora oggi non si rendono conto che in gioco c’è il futuro e la salute di tutti e tutte e lo dobbiamo a chi verrà dopo di noi, perché è nostro dovere lasciare questo mondo vivibile.

Il ministro Delrio può annunciare quanto vuole che i cantieri Tav apriranno nel 2016. A suo tempo, anche l’ex ministro Lupi aveva annunciato l’inizio dei lavori sul Garda entro la fine del 2014.

Prima di rilasciare inutili dichiarazioni, i nostri politici farebbero bene a ricordare che ad oggi non c’è ancora un progetto definitivo per il Tav Brescia-Verona, ne tanto meno i soldi per la costruzione (se non una minima parte)!

Un’ultima riflessione: ma Delrio e company, sono cosi sicuri di aver veramente letto l’enciclica di Papa Francesco?  La risposta per noi, anche questa volta, è NO!13077075_741222472681363_7841217076014987141_n 13062280_741222342681376_1858836455392883079_n 13015400_741303562673254_4645006272757629781_n 13015355_454744671397957_3929477708933164811_n 13007373_741303526006591_891932518637233020_n