Archivi tag: lago di garda

Come proseguono i lavori del TAV Brescia-Verona?Con irregolarità e disagi…ogni giorno!

Come proseguono i lavori del TAV Brescia-Verona?

Con irregolarità e disagi…ogni giorno!

Ecco alcuni esempi:

– Cantieri sempre aperti (foto 1).

– Operai senza distanziamento ne tanto meno maschierine, ma senza nemmeno protezioni o attrezzatura da cantiere (scarpe antinfortunistiche, caschetto, ecc) (foto 2).

– Strade chiuse senza avvisare chi abita o lavora nella zona, enormi disagi per il traffico, strade sporche e già rovinate dal continuo passaggio di mezzi pesanti (foto 3).

– Continui disagi non segnalati, o segnalati nel momento stesso dei lavori solo con l’affissione di cartelli non sempre nei pressi delle abitazioni o attività, alla popolazione che vive nelle zone limitrofe ai cantieri: interruzione dell’acqua, o dell’elettricità (foto 4).

– Sempre più verde, sempre più alberi, sempre più campi ci vengono tolti (foto 5).

– Mancanza di tutela delle zone umide (foto 6).

– Rifiuti stoccati in modo “discutibile” (foto 7).

Ogni giorno arriva una nuova segnalazione da chi vive vicino ai cantieri TAV e ne sta subendo giorno dopo giorno tutti i disagi e sta verificando tutte le “irregolarità” che avvengono.

Siamo di nuovo qui a denunciare che in piena emergenza sanitaria quello che sta accadendo per la costruzione di un’opera intutile è ancora più vergognoso.

Nessuno vigila, nessuno controlla…..e loro fanno tutte queste cose a spese nostre, della nostra salute e del nostro futuro!

Possiamo ancora fermarli, ma sopratutto dobbiamo fermare i nuovi progetti in uscita da Brescia e la Verona-Vicenza!

Avanti #notav, difendiamo la nostra terra, la nostra salute e il nostro futuro!

domani presidio no tav @ lonato

Domani dalle 17:00 torneremo finalmente tutti e tutte insieme davanti ai cantieri del TAV per condividere insieme un momento di socialità e per ribadire la nostra presenza e la nostra contrarietà all’opera.


Mentre la politica come era tristemente prevedibile cerca di rilanciare l’economia con la favola delle grandi opere, noi dobbiamo tornare a confrontarci e attivarci di fronte a questa nuova fase che ci troviamo a vivere. Non possiamo lasciare al partito del cemento la possibilità di sfrtuttare questa fase tra la crisi santiaria e quella economica per imporre la costruzione di opere inutili, costose e dannose.


Durante il presidio faremo un flashmob per cui invitiamo tutti e tutte a portare con se una sedia / sgabello.Se nessuno controlla, i sindaci se ne fregano, gli organi preposti anche, noi invece ci siamo, alziamo di nuovo l’attenzione sulle fragilità del nostro territorio e della salute di chi ci vive. Facciamo quello che le istituzioni non fanno come ricordare che ci sono ancora ampi margini per fermare quest’opera!


Pretendiamo la difesa della nostra terra, delle sue biodiversità così importanti anche per la salute delle persone, pretendiamo la difesa della nostra salute senza aggiungere altro inquinamento per decenni in una zona così già pesantemente colpita, pretendiamo che i soldi pubblici, miliardi di euro, vengano spesi per quello che davvero ci serve: santià, istruzione, messa in sicurezza dei territori, sostegno alle piccole imprese e ai lavoratori, alle famiglie, agli studenti, e tantissimo altro…

Ricordiamo di portare mascherine e di mantenere le distanze di sicurezza.
A domani #notav!

CC A DESENZANO: BASTA CON IL TEATRINO DELLA POLITICA! E’ ORA DI FERMARE SUBITO IL TAV!

BASTA CON IL TEATRINO DELLA POLITICA!
E’ ORA DI FERMARE SUBITO IL TAV!

Ieri sera, lunedì 30 settembre, ci siamo recati in consiglio comunale a #Desenzano. Nonostante il presidio sia stato lanciato il giorno stesso, siamo riusciti a garantire una nutrita presenza.

Avevamo annunciato che ci saremmo trovati di fronte a un teatrino e così è stato. Gli amministratori e i politici locali, dalla destra al PD, passando per il 5 Stelle, non possono nascondere il danno che l’Alta Velocità porterà ai nostri territori in termini di espropri e distruzione del suolo, ma rimangono pubblicamente in silenzio per non pestare i piedi ai loro partiti.

Questa estate l’analisi costi-benefici del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha dichiarato che il Tav Brescia-Padova è un’opera insostenibile. E’ negativa per oltre due miliardi di euro e si può assolutamente fermare. Non abbiamo sentito una sola parola dai politici locali per chiedere lo stop del progetto.

Intanto ieri sera il Presidente del Consiglio Comunale Rino Polloni, in quota Lega, ha ribadito la sua contrarietà al Tav. Peccato che faccia parte di uno di quei partiti che vuole l’Alta Velocità a tutti costi, nonostante sia stata sonoramente bocciata. Non si è fatto problemi a rimanere pubblicamente in silenzio. Stessa cosa vale per i consiglieri di minoranza del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle.

Non siamo riusciti a stare zitti di fronte alla loro falsità. Alcuni attivisti hanno commentato ad alta voce le dichiarazioni della maggioranza. A un certo punto uno di noi è sbottato con sdegno e indignazione. E’ stata fatta intervenire la polizia locale, che ha cercato di raggiungere il No Tav, spintonando i presenti e cercando di impedire di filmare quanto stava accadendo. Un modo di intervenire molto grave e spropositato, visto che l’attivista ha lasciato di sua volontà la sala, senza più volere rientrare e lasciando proseguire il dibattito.

Alla fine della discussione non ci siamo trattenuti e ci siamo lasciati andare a un applauso sarcastico, complimentandoci per il loro teatrino.

Avanti #NoTav! Ci vediamo il 5 ottobre a #Lonato!

Toninelli sul TAV BRESCIA-VERONA: IMBARAZZANTE!

IMBARAZZANTE.

Questo è l’aggettivo che ci viene in mente ascoltando l’intervento dell’ex Ministro alle Infrastrutture e Trasporti Danilo Toninelli di sabato 7 settembre alla Eco-festa 5 stelle del Garda.

Toninelli sul TAV Brescia-Verona: IMBARAZZANTE!

IMBARAZZANTE. Questo è l'aggettivo che ci viene in mente ascoltando l'intervento dell'ex Ministro alle Infrastrutture e Trasporti Danilo Toninelli di sabato 7 settembre alla Eco-festa 5 stelle del Garda. Toninelli non era previsto nel programma, si è presentato "a sorpresa", forse per evitare le contestazioni di chi sul Garda si è sentito preso in giro dopo che i 5stelle hanno fatto campagna elettorale promettendo uno stop al TAV Brescia-Verona. Quando all'ex Ministro viene chiesto perché non ha ascoltato il territorio e perché non ha provato seriamente a fermare quest'opera che devasterà il Basso Garda…lui risponde parlando dei monopattini elettrici… O non capisce o pensa di poter prendere in giro le persone. Forse entrambe le soluzioni sono vere. Al netto dell'ironia che suscita l'ex Ministro, restano gli espropri di case, terreni e aziende e i cantieri che stanno per partire e che cambieranno la faccia al Basso Garda, per sempre. Le responsabilità sono tante, ma possiamo dire che i 5S sono entrati ufficialmente nel partito del cemento insieme a PD, Lega e Forza Italia. A difendere i territori restano le persone che li vivono e continueremo a farlo sempre più determinati di prima forti anche di un'analisi costi benefici che ci dà ragione!Per questo ci vediamo il 5 ottobre 2019: marcia #notav @Lonato

Gepostet von No Tav Brescia am Sonntag, 8. September 2019

Toninelli non era previsto nel programma, si è presentato “a sorpresa”, forse per evitare le contestazioni di chi sul Garda si è sentito preso in giro dopo che i 5stelle hanno fatto campagna elettorale promettendo uno stop al TAV Brescia-Verona.

Quando all’ex Ministro viene chiesto perché non ha ascoltato il territorio e perché non ha provato seriamente a fermare quest’opera che devasterà il Basso Garda…lui risponde parlando dei monopattini elettrici… O non capisce o pensa di poter prendere in giro le persone.

Forse entrambe le soluzioni sono vere. Al netto dell’ironia che suscita l’ex Ministro, restano gli espropri di case, terreni e aziende e i cantieri che stanno per partire e che cambieranno la faccia al Basso Garda, per sempre.

Le responsabilità sono tante, ma possiamo dire che i 5S sono entrati ufficialmente nel partito del cemento insieme a PD, Lega e Forza Italia. A difendere i territori restano le persone che li vivono e continueremo a farlo sempre più determinati di prima forti anche di un’analisi costi benefici che ci dà ragione!

Per questo ci vediamo il 5 ottobre 2019: marcia #notav @Lonato

 

28/10 CASTIGLIONE (MN) INCONTRO CON SIMONA BALDANZI, ALTA VELOCITA’ E RISCHI AMBIENTALI

SABATO 28/10 H. 19 C/O CIRCOLO ARCI DALLÒ, PIAZZA UGO DALLÒ CASTIGLIONE DELLE STIVIERE.
Da oltre vent’anni il progetto dell’Alta Velocità tra Brescia e Verona minaccia il sistema idrogeologico dell’anfiteatro morenico gardesano, diviso su tre province. Le interferenze sono state inserite nel progetto dallo stesso General Contractor che dovrebbe realizzare l’opera e sottolineate anche dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. Quest’ultimo ha bocciato pesantemente il progetto fin qui portato avanti, anche per via di queste problematiche. Si va dal rischio di prosciugamento del Lago del Frassino, sito tutelato dall’Unesco, alle interferenze con l’area umida del Lavagnone, si parla del possibile inquinamento delle acque di falda per via degli scavi delle gallerie al prosciugamento dei pozzi agricoli e delle aree umide localizzate a sud della tratta. Basti pensare all’area umida di Valle a Castiglione delle Stiviere o alle risorgive utilizzate per scopi irrigui dagli agricoltori della zona che rischiano di scomparire o di venire definitivamente alterate. Un vero e proprio danno a scapito delle comunità locali per un’opera definita inutile e costosa ormai non solo dai comitati che la contestano, ma anche dai massimi organi tecnici statali in materia di valutazione dei progetti delle Infrastrutture.
Per approfondire questi temi vi invitiamo a questo dibattito pubblico presso il Circolo Arci Dallò di Castiglione delle Stiviere al quale abbiamo invitato la scrittrice mugellana Simona Baldanzi, che ci racconterà l’esperienza del rapporto tra la sua terra natale e i cantieri dell’Alta Velocità Firenze – Bologna, e il sindaco di Medole, Benedetto Ruzzenenti, che da anni denuncia i rischi ambientali dell’apertura dei cantieri Tav sulle colline moreniche
 
Simona Baldanzi è una scrittrice italiana che vive nel Mugello. Tra i suoi libri troviamo “Figlia di una vestaglia blu”, che intreccia le vicende delle operaie tessili della Rifla a quelle degli operai del TAV in Mugello; “Mugello sottosopra” racconta le condizioni di lavoro nei cantieri delle Grandi Opere che attraversano questo territorio; “Il Mugello è una trapunta di terra” racconta invece di un viaggio a piedi tra Barbiana e Monte Sole e parla degli sconvolgimenti al sistema idrogeologico causati dal Tav. L’ultimo suo libro è Maldifiume uscito per Ediciclo (2016). Il suo sito è www.simonabaldanzi.it
Qui il link alle interviste di presentazione della serata realizzate da Radio Onda d’Urto

L’alta velocità non si dimentica del lago di Garda: devasterà questo territorio!

Abbiamo letto, con profonda amarezza, l’accorata richiesta dei presidenti del Consorzio di promozione turistica Garda Unico e dei Consorzi Albergatori di Desenzano e Sirmione, riportate dal quotidiano “Bresciaoggi” del 29 dicembre, di inserire nel progetto di Alta Velocità ferroviaria tra Brescia e Verona una fermata intermedia, sul lago, da chiamarsi “stazione del Garda”.

Proposta che già il Consorzio aveva fatto in passato, e che già era stata caldeggiata dall’Assessore Regionale Lombardo Mauro Parolini nei mesi scorsi, individuando nella zona del casello di Sirmione della A4, in prossimità della Torre Monumentale di San Martino della Battaglia, il luogo prescelto.

Idea respinta da Renato Mazzoncini, Amministratore Delegato di FS, che ha comunicato alla stampa che non verrà mai realizzata alcuna stazione in zona. Lo stesso Mazzoncini ha riconosciuto come sia insensato far rallentare e poi fermare un treno che si vorrebbe “ad alta velocità” dopo pochi km.

Già gli stessi operatori turistici che lanciano questo assurdo appello, sottolineano come già la zona del Lago di Garda sia ben servita dalle stazioni ferroviarie esistenti, a Desenzano e Peschiera, da dove si possono raggiungere facilmente e velocemente Milano e Venezia, e dove scendono ogni anno migliaia di turisti, provenienti anche da molto lontano.

Già loro stessi riconoscono come questo progetto porterà loro un gravissimo danno economico: i treni a lunga percorrenza non partiranno né fermeranno più sul lago.

Quale necessità giustifica allora la costruzione di una nuova linea ferroviaria? Non sarebbe la soluzione migliore cestinare il progetto? A questa domanda i rappresentanti degli operatori turistici non rispondono; dichiarano solo che gli pare strana l’idea di escludere l’area del Garda da quella che vuole essere una linea di comunicazione moderna e funzionale.

Ci rivolgiamo direttamente a voi e vi ricordiamo allora, lanciando noi a voi il nostro appello e le nostre domande, che il TAV non è un progetto moderno e funzionale, ma un progetto datato, già obsoleto, dispendioso, destinato ad alimentare il malaffare, a depredare non solo le casse pubbliche, ma anche i territori che attraverserà.

Una linea ferroviaria destinata a far transitare unicamente dei treni il cui biglietto sarà troppo caro per “limitare notevolmente il numero dei veicoli sulle strade” con conseguenti “ricadute positive in termini di vivibilità”, come sognate, illudendovi. Una linea ferroviaria che come sta già accadendo sulla tratta Brescia – Milano, sottrarrà risorse al già martoriato trasporto dei pendolari, che potrebbero trovare più comodo decidere di viaggiare in auto.

L’economia turistica della zona verrà messa in ginocchio da lunghi anni di cantieri.

Non ci avete pensato? Il TAV non si costruisce in un giorno, servirà molto, molto tempo.

La vivibilità della zona sarà messa in crisi da una viabilità che non potrà che essere sconvolta e resa difficile non solo dalle code estive, ma da enormi cantieri.

Non avete pensato a quante strade oggi percorse quotidianamente saranno interessate dai lavori di costruzione della nuova, inutile ferrovia?

I turisti potrebbero pensare di andare da un’altra parte a fare le ferie, quando sul Garda sarà troppo difficile muoversi, tra centinaia di camion che trasporteranno materiali di scavo e di costruzione, e deviazioni per lavori in corso.

Una enorme fetta di terreno agricolo, nell’immediato entroterra del lago, verrà perduto per il TAV. Cascine demolite, vigneti distrutti. Non avete letto gli appelli del Consorzio Lugana, che chiede il potenziamento e l’utilizzo della linea storica? Non vi importa di questo scempio? Lo sapete benissimo che l’economia turistica del Garda vive anche di eno-gastronomia, e delle bellezze paesaggistiche delle colline moreniche.

Le ruspe in azione, che sollevano polvere, non solo un bel biglietto da visita da porgere al turista.

E non vi importa dei danni che il progetto Alta Velocità Brescia-Verona apporterà all’intero eco-sistema dell’area del Garda, dei danni alle falde acquifere, del prosciugamento del laghetto del Frassino?

La costruzione di una stazione in zona non potrà che essere uno scempio nello scempio.

Dove pensate di collocarla? Nella campagna di San Martino, nei luoghi della storica battaglia?

Altro suolo cementificato, altro paesaggio compromesso. Non servirebbero probabilmente nuove strade per raggiungere una nuova stazione?

Per chi chiede un futuro con poche auto, e tanti turisti, oggi come domani, sul Garda, una contraddizione.

Vi rivolgiamo questo appello: RIPENSATECI.

Non chiedete stazioni. Chiedete che questo folle progetto sia abbandonato.

Intraprendere può sembrare facile quando si vive sul Garda! Guardare al futuro e’ un po’ più difficile!

Una nuova ferrovia che ruba territorio, che butta migliaia di tonnellate di cemento ovunque, che inquina acque e ambiente, che svuota le tasche di tutti gli italiani… e vi preoccupate che il lago resti senza una Stazione AV…

Perché non pensare a risolvere il problema degli scarichi inquinati a lago, perché non pensare alla navigazione lacustre con battelli vecchissimi, che inquinano, dall’età media di oltre i 30 anni, perché non progettare di rinnovare la navigazione con battelli elettrici, già in funzione su molti laghi del Nord Europa, perché non pensare ad una ferrovia che abbia funzioni di metropolitana di superficie…con corse continue per tutto l’arco della giornata, così davvero ci saranno in circolazione meno auto? … ma che avete in testa? RIPENSATECI, siete ancora in tempo!

Il Coordinamento dei comitati NO TAV Brescia-Verona

Turisti e lavoratori: siete pronti a dire addio alle bellezze e a tanti posti di lavoro del Garda? Noi NO ed è per questo che sabato saremo in piazza!

La marcia NO TAV di questo sabato si svolgerà a Desenzano del Garda e ovviamente il luogo scelto non è stato voluto per caso.
Il Garda, il più grande lago italiano, è la terza località turistica italiana più frequentata, e solo a Desenzano i posti di lavoro nel reparto turistico-commerciale e attività collegate, come certifica l’Unioncamere di Milano, si contano in 2.500 addetti.

Un turismo che negli anni non è solo cresciuto nei numeri (a Desenzano del Garda le presenze turistiche sono passate
dalle 425.000 del 1995 alle attuali 850.000) ma si è evoluto e raffinato, interessando non solo la fascia rivierasca, ma anche le vicine colline moreniche.

Un unico territorio, che integrandosi  armonicamente, offre non solo
a chi ci vive, ma anche al turista:
bellezze naturali, del lago e del suo entroterra, ricco di colline vista lago, verde, borghi antichi, zone umide e fiumi, da apprezzare anche in sella ad una bicicletta;
storia, non sono solo i luoghi del risorgimento italiano, ma anche dell’epoca romana (chi non conosce le grotte di Catullo?), abitati fin dall’età del bronzo. A Desenzano del Garda è stato rinvenuto l’aratro più antico del mondo, proprio a due passi da dove qualcuno ha deciso passi il TAV;
cultura, e ciò che offre viene completato dalle vicine città d’arte Verona e Mantova, e da Brescia con i suoi musei e le sue mostre;
agricoltura, come la viticoltura del Lugana doc, che non solo produce prodotti rinomati in tutto il mondo ma alimenta la filiera del “chilometro zero”.

Oggi anche chi giunge da lontano per godere di tutto questo, può arrivare a Desenzano e Peschiera del Garda scendendo, nelle importanti stazioni di queste due cittadine, da treni veloci a lunga percorrenza quali i “Frecciabianca”.
La costruzione della linea ferroviaria ad alta velocità tra Brescia e Verona arrecherà a questo territorio immensi danni: saranno demolite cascine secolari, stalle, cantine, agriturismi, estirpati pregiati vigneti, la viabilità sarà sconvolta, tagliando i collegamenti tra il lago e il suo entroterra, e il paesaggio deturpato: quale panorama verrà offerto allo sguardo di chi salirà sulla sommità della torre monumentale di San Martino della Battaglia, quando il cantiere TAV sarà aperto?
Quali danni saranno arrecati al delicato sistema idrico di questa zona dagli scavi in galleria?
Chi vorrà ammirare in futuro il laghetto del Frassino a Peschiera del Garda, lo potrà ancora vedere o sarà stato prosciugato?
Il vicino Santuario sarà ancora oggetto di pellegrinaggio o le crepe causate dai lavori lo avranno reso inagibile?
Gli agricoltori avranno ancora acqua per irrigare le colture?

E il turista straniero, che dopo aver visitato Venezia, vorrà
soggiornare sul lago, dovrà scendere dal TAV a Verona per salire su un treno regionale, come quelli che i pendolari ben conoscono, sporchi, affollati, e con le porte che non si aprono?
Non bastavano i crolli a Pompei per farci sfigurare agli occhi del mondo? Vogliamo diventare famosi all’estero anche per aver devastato un gioiello quale il lago di Garda?
Se questo sciagurato progetto si realizzerà non saranno solo gli sfortunati proprietari dei terreni e degli edifici interessati dai lavori di costruzione ad essere espropriati, ma tutta la comunità che vive in questa zona e da questo territorio trae benessere, e chi sceglie questo territorio come luogo per le proprie vacanze.
Per il lago di Garda e le colline moreniche, la tutela del paesaggio, da anni di grandi cantieri e dal cemento di immensi calvavia e viadotti, non ha solo un valore sentimentale, ma anche economico.

Quanti posti di lavoro verranno persi per le attività chiuse? Quanto diminuirà il turismo se ci saranno km di cantieri e rumori assordanti accanto alle località ad oggi frequentate? Quanto perderanno di valore case, proprietà ed attività a ridosso di piloni di cemento armato, con vibrazioni e rumori dovuti al passaggio del futuro treno veloce?  Queste sono solo alcune delle tante domande che da mesi ci stiamo facendo e a cui nessuno ad oggi ha risposto, sopratutto pubblicamente. Nessun amministratore di queste zone ha avuto il coraggio di prendere voce seriamente e spiegare cosa potrebbe succedere a tutti noi.

Ed è per difendere la bellezza della nostra terra dallo scempio di un opera inutile, per chiedere che questi soldi vengano usati per quelle piccole opere che servono al territorio e alle persone che per sabato chiamiamo nuovamente a raccolta tutte le persone che vivono questi territori, ma anche quelle che non li vivono ma vogliono difendere quei pochi lembi di terra ancora “incontaminati” e vogliono investire i propri soldi in altri tipi di opere. Chiamiamo a raccolta anche tutti i sindaci di questo territorio, non solo come amministratori che dovrebbero tutelare noi e la terra su cui viviamo, ma anche come primi cittadini perchè la terra e il futuro di questa zone interessa anche loro.

Chiamiamo a raccolta sopratutto chi qui vive e lavora su questi territori perchè i danni che potrebbe provocare quest’opera in questo settore sono ad oggi quasi inimmaginabili per la maggior parte delle persone, sopratutto quelle che disgraziatamente si troverebbero proprio coinvolte.

Chiamiamo a raccolta chi ama questo territorio unico, perché lo difenda insieme a noi, dal TAV, per preservarlo oggi per le generazioni future!

Sabato ci troviamo alle 14:30 in piazza Enaudi (piazzale della stazione) a Desenzano ed è importante esserci perchè è il futuro di tutti e tutte noi che è in gioco! 

NON DELEGARE, PARTECIPA! PERCHE’ PER FERMARE IL TAV E IL SUO SCEMPIO C’E’ BISOGNO ANCHE DI TE!