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La difesa della nostra terra passa anche attraverso la conoscenza dei suoi prodotti

Aspettando il nostro primo Critical Wine che si terrà nel 2018, presso l’ agriturismo Armea oggi, immersi tra i vigneti vicini alla torre di San Martino della Battaglia, abbiamo fatto un assaggio locale dell’iniziativa che organizzeremo il prossimo anno.

Ringraziamo tutti i produttori che hanno deciso di partecipare a questa iniziativa portando i loro prodotti locali a valorizzare le bontà e tipicità del nostro territorio.

Ringraziamo l’Agriturismo Aremea e tutta la famiglia che ci ha ospitati e aiutati nell’iniziativa, rappresentativi del pesantissimo impatto che il progetto avrebbe su aziende, famiglie e territorio gardesano.

Una bellissima giornata #notav all’insegna dalla convivialità, della difesa del territorio e dei suoi fantastici prodotti!

PERCHE’ FERMARLO E’ ANCORA POSSIBILE, E TOCCA A TUTTI E TUTTE NOI!

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L’alta velocità non si dimentica del lago di Garda: devasterà questo territorio!

Abbiamo letto, con profonda amarezza, l’accorata richiesta dei presidenti del Consorzio di promozione turistica Garda Unico e dei Consorzi Albergatori di Desenzano e Sirmione, riportate dal quotidiano “Bresciaoggi” del 29 dicembre, di inserire nel progetto di Alta Velocità ferroviaria tra Brescia e Verona una fermata intermedia, sul lago, da chiamarsi “stazione del Garda”.

Proposta che già il Consorzio aveva fatto in passato, e che già era stata caldeggiata dall’Assessore Regionale Lombardo Mauro Parolini nei mesi scorsi, individuando nella zona del casello di Sirmione della A4, in prossimità della Torre Monumentale di San Martino della Battaglia, il luogo prescelto.

Idea respinta da Renato Mazzoncini, Amministratore Delegato di FS, che ha comunicato alla stampa che non verrà mai realizzata alcuna stazione in zona. Lo stesso Mazzoncini ha riconosciuto come sia insensato far rallentare e poi fermare un treno che si vorrebbe “ad alta velocità” dopo pochi km.

Già gli stessi operatori turistici che lanciano questo assurdo appello, sottolineano come già la zona del Lago di Garda sia ben servita dalle stazioni ferroviarie esistenti, a Desenzano e Peschiera, da dove si possono raggiungere facilmente e velocemente Milano e Venezia, e dove scendono ogni anno migliaia di turisti, provenienti anche da molto lontano.

Già loro stessi riconoscono come questo progetto porterà loro un gravissimo danno economico: i treni a lunga percorrenza non partiranno né fermeranno più sul lago.

Quale necessità giustifica allora la costruzione di una nuova linea ferroviaria? Non sarebbe la soluzione migliore cestinare il progetto? A questa domanda i rappresentanti degli operatori turistici non rispondono; dichiarano solo che gli pare strana l’idea di escludere l’area del Garda da quella che vuole essere una linea di comunicazione moderna e funzionale.

Ci rivolgiamo direttamente a voi e vi ricordiamo allora, lanciando noi a voi il nostro appello e le nostre domande, che il TAV non è un progetto moderno e funzionale, ma un progetto datato, già obsoleto, dispendioso, destinato ad alimentare il malaffare, a depredare non solo le casse pubbliche, ma anche i territori che attraverserà.

Una linea ferroviaria destinata a far transitare unicamente dei treni il cui biglietto sarà troppo caro per “limitare notevolmente il numero dei veicoli sulle strade” con conseguenti “ricadute positive in termini di vivibilità”, come sognate, illudendovi. Una linea ferroviaria che come sta già accadendo sulla tratta Brescia – Milano, sottrarrà risorse al già martoriato trasporto dei pendolari, che potrebbero trovare più comodo decidere di viaggiare in auto.

L’economia turistica della zona verrà messa in ginocchio da lunghi anni di cantieri.

Non ci avete pensato? Il TAV non si costruisce in un giorno, servirà molto, molto tempo.

La vivibilità della zona sarà messa in crisi da una viabilità che non potrà che essere sconvolta e resa difficile non solo dalle code estive, ma da enormi cantieri.

Non avete pensato a quante strade oggi percorse quotidianamente saranno interessate dai lavori di costruzione della nuova, inutile ferrovia?

I turisti potrebbero pensare di andare da un’altra parte a fare le ferie, quando sul Garda sarà troppo difficile muoversi, tra centinaia di camion che trasporteranno materiali di scavo e di costruzione, e deviazioni per lavori in corso.

Una enorme fetta di terreno agricolo, nell’immediato entroterra del lago, verrà perduto per il TAV. Cascine demolite, vigneti distrutti. Non avete letto gli appelli del Consorzio Lugana, che chiede il potenziamento e l’utilizzo della linea storica? Non vi importa di questo scempio? Lo sapete benissimo che l’economia turistica del Garda vive anche di eno-gastronomia, e delle bellezze paesaggistiche delle colline moreniche.

Le ruspe in azione, che sollevano polvere, non solo un bel biglietto da visita da porgere al turista.

E non vi importa dei danni che il progetto Alta Velocità Brescia-Verona apporterà all’intero eco-sistema dell’area del Garda, dei danni alle falde acquifere, del prosciugamento del laghetto del Frassino?

La costruzione di una stazione in zona non potrà che essere uno scempio nello scempio.

Dove pensate di collocarla? Nella campagna di San Martino, nei luoghi della storica battaglia?

Altro suolo cementificato, altro paesaggio compromesso. Non servirebbero probabilmente nuove strade per raggiungere una nuova stazione?

Per chi chiede un futuro con poche auto, e tanti turisti, oggi come domani, sul Garda, una contraddizione.

Vi rivolgiamo questo appello: RIPENSATECI.

Non chiedete stazioni. Chiedete che questo folle progetto sia abbandonato.

Intraprendere può sembrare facile quando si vive sul Garda! Guardare al futuro e’ un po’ più difficile!

Una nuova ferrovia che ruba territorio, che butta migliaia di tonnellate di cemento ovunque, che inquina acque e ambiente, che svuota le tasche di tutti gli italiani… e vi preoccupate che il lago resti senza una Stazione AV…

Perché non pensare a risolvere il problema degli scarichi inquinati a lago, perché non pensare alla navigazione lacustre con battelli vecchissimi, che inquinano, dall’età media di oltre i 30 anni, perché non progettare di rinnovare la navigazione con battelli elettrici, già in funzione su molti laghi del Nord Europa, perché non pensare ad una ferrovia che abbia funzioni di metropolitana di superficie…con corse continue per tutto l’arco della giornata, così davvero ci saranno in circolazione meno auto? … ma che avete in testa? RIPENSATECI, siete ancora in tempo!

Il Coordinamento dei comitati NO TAV Brescia-Verona

75 ettari di vigneti dovrebbero essere distrutti per il TAV BRESCIA-VERONA…fermarlo tocca a noi!

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Lo sapete che non meno di 75 ettari di vigneti, ovvero 750.000 metri quadrati, saranno espropriati per sempre, o asserviti ed occupati per anni dai cantieri per la costruzione del TAV Brescia-Verona?

Nella foto ecco alcuni dei vigneti di San Martino della Battaglia, precisamente della “selva capuzza”, vicino alla torre, zona che verrebbe pesantemente devastata dalla vicinissima presenza dei cantieri per la costruzione dell’alta velocità.

[* il dato sul PIL è estrapolato dallo studio commissionato dal Consorzio di tutela Lugana DOC del prof. Pugno, docente del politecnico di Milano]

QUESTO E’ UNO DEI TANTI DANNI DEL TAV.
QUESTO E’ UN ALTRO MOTIVO PER FERMARLO!

‪#‎notav‬ ‪#‎savelugana‬ ‪#‎lugana‬ ‪#‎fermarloèpossibile‬ ‪#‎fermarlotoccaanoi‬‪#‎notavbresciaverona‬ ‪#‎sanmartinodellabattaglia‬

“Viti..a bassa velocità” – Cosa è successo il 19/12 a Desenzano?

Il 19 dicembre abbiamo preso parte ad un convegno organizzato da Slow Food Lombardia e Comune di Desenzano dal titolo “Viti…a bassa velocità”. Abbiamo deciso di prendervi parte per evitare che questo dibattito potesse diventare l’ennesima passerella di alcuni politicanti pronti a fare campagna di consensi su un problema che probabilmente non conoscono e né prendono in considerazione in tutti i suoi aspetti.

E così è stato, il nostro intervento ha accolto l’appoggio di molte delle realtà presenti in sala dimostrando che quando ai cittadini viene data la possibilità di esprimersi sul futuro dei propri territori sono ben preparati sul tema e ben coscienti delle necessità del territorio.

Ai politicanti presenti non è rimasto che farfugliare le solite quattro ovvietà e imprecisioni sul tema “alta velocità”, come quando Parolini ha affermato che il resto d’Europa si è già dotato ampiamente di linee ad alta velocità, dimenticando o non conoscendo l’esempio tedesco dove le linee ad alta velocità vere e proprie sono in realtà esigue perché si è capito che rinunciando a pochi chilometri orari di velocità si possono usare le stesse linee per tutti i tipi di treni: minima spesa, massima resa sia economica che sociale.

Prima di poter entrare abbiamo dovuto subire l’ennesimo tentativo di intimidazione messo in atto dalle forze dell’ordine che volevano perquisire alcuni di noi: riteniamo vergognoso che vengano sottoposti a continui controlli normali cittadini che decidono di informarsi e organizzarsi per la difesa del proprio territorio! Vogliono costruire un’enorme e devastante opera dai costi gonfiati e ingiustificati senza permettere forme di contestazione e di informazione da parte dei cittadini…ci sembra un atteggiamento che ricorda più la criminalità organizzata che uno stato democratico e liberale.

A nostro parere risulta pro-forma, come sempre, la posizione del comune di Desenzano che sostiene di star lavorando sul territorio: vorremmo capire in che modo dato che ad oggi non è mai stata presa una posizione chiara e netta ma soprattutto ad oggi non sono ancora stati in grado, ne hanno avuto la volontà, di organizzare una vera serata informativa che coinvolgesse le persone che vivono su questi territori e che dovrebbero essere rappresentate da queste figure.

Quello che non vorremmo più sentire se ci fosse un confronto chiaro e onesto tra cittadini e amministrazioni è un solito “lavaggio di coscienza”, perché non è vero che le amministrazioni non possono fare nulla: se insieme alle migliaia di cittadini che si oppongono a questo progetto metteste a disposizione il vostro ruolo per una vera salvaguardia del territorio sicuramente le cose potrebbero andare diversamente. Ed è per questo che, nonostante le considerazioni personali a riguardo fatte dall’ingegnere Tira,  che ha cercato di minimizzare la forza e le potenzialità di un movimento popolare, continuiamo e continueremo a essere presenti sui territori, a informare e prenderci le piazze: sappiamo anche noi che non è una marcia a fermare il Tav, ma sappiamo anche essere uno dei tanti strumenti per far si che questa decisione venga presa in maniera più democratica e che le informazioni diventino alla portata di tutti, oltre che non filtrate dalle penne giornalistiche di parte.

Quello che più ci preoccupa è che le informazioni che continuano a essere riportate sono sempre meno reali e quanto più datate: è inutile continuare a ripetere che questo treno trasporterà merci, perché sappiamo i motivi per cui non sarà così, e questo ricadere nei soliti luoghi comini ci fa ribadire il pensiero che forse i relatori presenti dovrebbero aggiornarsi e informarsi prima di prendere parola sul tema.

Stessa cosa per quanto riguarda la fantomatica idea che il TAV serva per toglierci dall’isolamento e collegarci all’Europa, tema che forse era già poco convincente a inizio anni ’90 quando fu ideato il progetto.

Presenti anche in sala molti rappresentati di consorzi vitivinicoli che hanno sostenuto di essere favorevoli ad un’unica soluzione: l’ammodernamento della linea esistente e la contrarietà sia al progetto Tav  sia al progetto di quadruplicamento sostenuto da Legambiente, presente tra i relatori. Queste posizioni non sono molto diverse dalle nostre, solo speriamo non facciano l’errore di voler pensare unicamente alla salvaguardia della tratta che li tocca direttamente anziché opporsi all’intero progetto, perché non è spostare o limitare il problema che può portare a frutti reali, sia in termini strategici sia in termini di difesa dell’ecosistema gardesano.

Condivise quindi dai più, anche nel pubblico presente in sala, le opinioni portate avanti con determinazione dal movimento No Tav sull’opzione zero al progetto e sul fatto che in ogni caso vada rifatta e pretesa una nuova valutazione d’impatto ambientale: come si fa a costruire un progetto che costerà più di 4 miliari di euro su una valutazione data 1992?

Smontata e contestata ampiamente invece la proposta di quadruplicamento portata avanti unicamente da Legambiente, una proposta senza alcun senso, che avrebbe costi comunque esorbitanti e una distruzione del territorio massiccia.

Nonostante la nostra partecipazione a questo incontro, questo per noi non è comunque il modo corretto per affrontare un discorso così complesso e delicato come questo, con 18 interventi di pochi minuti, con una sala troppo piccola per esserci la volontà di una partecipazione della cittadinanza (e infatti l’incontro non è stato particolarmente pubblicizzato) e senza una vera e propria possibilità di confronto tra istituzioni e cittadinanza.

Ma ci siamo stati e ci saremo in ogni occasione pubblica per ricordare alle istituzioni qual’è il loro ruolo e spingerle a svolgerlo: lavorare per la difesa del territorio e non dire ai cittadini che sono contrari al progetto da un lato e dall’altro preoccuparsi di organizzare l’alloggio degli operai di Cepav2 negli alberghi desenzanesi, come fa l’Amministrazione di Desenzano. Perché una volta conclusa (chissà quando) quest’opera devastante, è previsto un calo del turismo sul basso Garda e l’affare dell’alloggio degli operai è ridicolo sotto ogni punto di vista.

Noi continueremo la nostra strada, una strada costruita insieme un passo dopo l’altro, una strada fatta di assemblee pubbliche, serate informative, feste, merende, marce e quanto più la nostra fantasia e voglia di lottare ci porterà a fare, convinti che FERMARLO E’ POSSIBILE E TOCCA A TUTTI E TUTTE NOI INSIEME!

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UN ALTRO ANNO SENZA TAV! Festeggiamo con Lugana e panettone!

UN ALTRO ANNO SENZA TAV!
Stando alle parole del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti tramite la bocca dell’allora Lupi, a dicembre 2014 i cantieri TAV sul Garda sarebbero stati aperti.
Bene, siamo a dicembre 2015 e di cantieri non se ne vedono, anzi! Le ultime notizie parlano di un rinvio dei cantieri addirittura a fine 2017-inizio 2018. Il progetto fa acqua da tutte le parti e i fondi tanto sbandierati al momento sono solo allucinazioni burocratiche. Ma noi non ci fidiamo, non abbassiamo la guardia e continuamo a informare e organizzarci…anche se per una sera ci prendiamo una piccola pausa e…FESTEGGIAMO CON LUGANA E PANETTONE QUESTO ALTRO ANNO SENZA TAV! CENTO DI QUESTI ANNI!

SIETE TUTTE/I INVITATE/I!

Sarà l’occasione per brindare, scambiarci gli auguri e per chi vorrà sarà possibile acquistare il NUOVO CALENDARIO NO TAV 2016.

Mercoledì 16 dicembre alle ore 21 al Centro Sociale/Bar di San Martino della Battaglia in via Unità d’Italia 95/b.

TAV : LE OSSERVAZIONI DEL ” CONSORZIO COLLINE MORENICHE DEL GARDA “

torre

Nella redazione del progetto AC/AV del 1992, erano state formulate tre ipotesi finalizzate alla realizzazione della linea Milano-Verona, nel lotto funzionale Brescia-Verona, che interessa il territorio morenico del lago di Garda.
Il progetto preliminare del 2003, con lettera CEPAV DUE dell’11-09-2014, individua nell’affiancamento all’autostrada A4 il progetto definitivo. Continua la lettura di TAV : LE OSSERVAZIONI DEL ” CONSORZIO COLLINE MORENICHE DEL GARDA “

TAV BRESCIA – VERONA : 73 CHILOMETRI E CONTO DA DUE MILIARDI E 800 MILIONI DI EURO

tracciato basso garda

La tratta dell’Alta Velocita’ Brescia – Verona si costituisce , secondo il progetto preliminare approvato dal Cipe nel 2003 di 73 chilometri di percorso per un costo stimato in 2 miliardi e 800 milioni di euro.

Continua la lettura di TAV BRESCIA – VERONA : 73 CHILOMETRI E CONTO DA DUE MILIARDI E 800 MILIONI DI EURO

FERMARLO TOCCA A NOI ( seconda assemblea) : LUNEDI 21 LUGLIO A LONATO DEL GARDA

ASSEMBLEA lONATO

 

Grande partecipazione di pubblico all’assemblea No Tav che si è svolta lunedi 7 luglio a Lonato del Garda promossa da No Tav Brescia , Collettivo Autonomo Gardesano e No Tav Basso Garda e che ha visto la partecipazione anche di realta’ arrivate da fuori provincia, Mantova e Verona, per costruire iniziative di informazione e mobilitazione sul territorio in grado di contrastare l’ avvio dei cantieri dell’alta velocita’ ormai prossimi all’apertura.

Due sostanzialmente le decisioni prese: una manifestazione da tenere il prossimo autunno nella zona delle colline del Lugana e cercare un ‘area dove dar vita a un presidio permanente nella zona di Campagna di Lonato .  Per dare gambe e concretezza a questi progetti è stata indetta una nuova assemblea che si svolgerà’ lunedi 21 luglio sempre alle 20.30 alla Saletta di via Zambelli 22 a Lonato del Garda.

Il progetto esecutivo della tratta al alta velocita’  Brescia-Verona è ormai prossimo a essere completato ( anche se non completamente finanziato ) e quindi realisticamente i primi cantieri potrebbero partire nel 2016. Occorre muoversi per tempo e farsi trovare pronti.

Presidio Permanente: l’idea è quella di acquistare collettivamente un terreno e ” costruirci ” sopra un Presidio , sull’esempio di quanto fatto in Valsusa e nel Terzo Valico. Strada che stanno percorrendo anche i No Tav Trentini. Presidio permanente che diventa luogo di ” coscientizzazione ” e informazione della lotta No Tav , oltre che luogo di aggregazione e socialita’ . ” Mentre lotti pratichi il cambiamento  ” amano ripetere spesso in Valsusa riportando l’esperienza dei presidi. L’area individuata dovrebbe essere vicino alla Frazione Campagna di Lonato dove sorgera’ un cantiere gigantesco, o in alternativa nei pressi della Chiesa di Sant’Anna a Calcinato dove ci sara’ l’imbocco della galleria di 7 km che passera’ sotto il Comune di Lonato.

Passeggiata No Tav : l’idea è quella di costruire una mobilitazione sulle colline moreniche del Basso Garda , in particolare nella zona del Lugana, per il prossimo autunno , al termine della vendemmia ( data ipotizzata 5 ottobre ). Una passeggiata tra le cantine dei viticoltori e i campi dei piccoli contadini biologici che sappia quindi coniugare mobilitazione e aspetto ludico-aggregativo mettendo in relazione tra loro persone, territorio, realta’ produttive.

La Tav nel Basso Garda

L’inizio dell’opera, o meglio la cantierizzazione dell’opera, nel tratto Bresciano dell’Alta Velocità è individuato nel Comune di Lonato dove è prevista la realizzazione di un doppia galleria di 7 km per un fronte di 30 metri che attraversa Lonato per riemergere in Comune di Desenzano e proseguire poi per Verona.

L’inizio del cantiere TAV a Lonato significa un decennio di ulteriore isolamento per la frazione Campagna posta a ridosso dell’area di cantiere, che vedrebbe interrotta la possibilità di raggiungere il centro del paese e la direttrice verso Brescia. Da notare che nell’area dove si prevede di localizzare il cantiere e le attrezzature per la realizzazione dello scavo manca completamente una adeguata viabilità per un cantiere di simili proporzioni. Si accede alla SS per Brescia e Verona passando a ridosso del capoluogo, inoltre per arrivare alla SS Lenese è necessario il rifacimento del ponte sull’autostrada e una bretella che aggiri la strettoia al centro della frazione Campagna.

Il tracciato causa gravi interferenze con alcune importanti aziende locali situate sul tracciato della ferrovia e costrette a dislocare altrove il prodotto finito perché la linea passa nel bel mezzo dei piazzali di stoccaggio. Evidenti sono ancora i problemi di trattamento in loco dello “smarino” di scavo che è un rifiuto speciale, e naturalmente necessiterà di apposite discariche per il conferimento. Nuove cave di prestito sorgeranno per sostenere la necessità di calcestruzzo e ghiaie, malgrado 7 km di galleria rimangono un affare per coloro che avranno opportunità di estrarre enormi quantità di ghiaia e sabbia.

La galleria che attraversa le colline ad una profondità variabile ma fino a 30 metri causerebbe una barriera al deflusso delle falde sotterranee con problemi di prosciugamento dei pozzi a sud del paese e innalzamenti di falda a nord.

Fuori della galleria di Lonato, in territorio di Desenzano del Garda, si distende l’anfiteatro morenico del Basso Garda con le sue colture a vitigno DOC, di Lugana oltre che ad un ambiente collinare di insostituibile ricchezza storica, naturale e culturale . Qui la linea alta velocità passa in rilevato e trincee, di elevato potenziale distruttivo del territorio. Si prevede il consumo di suolo di migliaia di ettari con la distruzione, così come denunciano da anni le associazioni dei viticoltori, di numerosi vigneti (si parla di circa 250 ha di superficie vitata, pari al 20% di tutta la produzione del Lugana, con una perdita economica pari a 14 milioni di euro annui).

https://www.facebook.com/events/634538463320324/

info@notavbs.org

 

 

#11aprile: PENDOLARI SEMPRE PIU’ PENALIZZATI – presidio No Tav a Desenzano

Il Coordinamento No Tav Basso Garda – Colline Moreniche organizza per venerdì 11 aprile alle ore 16:00 un presidio, presso la stazione ferroviaria di Desenzano del Garda, in piazza Enaudi n.1.

Il governo invece di potenziare i treni per i pendolari spreca miliardi di soldi delle nostre tasse per realizzare un’infrastruttura inutile e dannosa come la TAV, e intanto le tariffe aumentano e i servizi diminuiscono. Facciamo sentire la nostra voce!

Vi aspettiamo quindi venerdì pomeriggio a Desenzano!

Per maggiori informazioni QUI potete trovare l’evento facebook.