Archivi tag: marcia no tav

Marcia no tav a Lonato: fermatevi! Noi non ci fermeremo!

A distanza di cinque anni dalla prima marcia No Tav sul Basso Garda, ieri siamo tornati a manifestare, questa volta nel territorio di Lonato dove, nelle ultime settimane, sono iniziati i cantieri del Tav.

Questo paese lacustre è guidato da un’amministrazione che oggi, come negli ultimi anni, gestisce le questioni pubbliche favorendo la cementificazione in nome del profitto economico. La linea ferroviaria ad Alta Velocità Brescia-Verona infatti non porterà alcun beneficio alla comunità locale o al turismo. La galleria di 7 chilometri a Lonato infatti, appoggiata da Sindaco e Giunta senza spiegazione di utilità alcuna, creerà espropri, problemi alle falde acquifere, disagio per il passaggio quotidiano di centinaia di tir negli anni di cantiere, inquinamento dell’aria e danni al turismo.

In questa situazione di mancanza di cura per il bene comune, di mancanza di partecipazione delle comunità nei processi decisionali politici, abbiamo sfilato per le vie del paese fino ad arrivare al cantiere per ribadire la nostra contrarietà.
Il cantiere ad oggi è una gigantesca distesa di terra espropriata ai lonatesi scavata e sollevata in ogni ora del giorno e della notte con passaggio di tir in strade non previste e contromano, e con “disagi” come il taglio “accidentale” dei cavi dell’energia elettrica alle abitazioni ed attività limitrofe. Sappiamo bene che questi cantieri preliminari non sono nulla in confronto ai veri lavori che l’alta velocità potrebbe portare sui nostri territori qualora il progetto proseguisse.

Così ieri, arrivati al cantiere sono state simbolicamente lanciate palle di terra e semi dove sorgono cumuli di terra scavata e dove un tempo c’erano campi coltivati, nella speranza che la natura sia più forte del profitto e del malaffare e continui a lottare, insieme a noi.
Ma la rabbia di vedere la nostra terra distrutta, lo sdegno di sapere che quest’opera non serve e probabilmente non verrà mai finita ci ha dato quel coraggio di riprenderci, anche solo per un momento, qualcosa che è della collettività: la nostra terra e il suo futuro. E così tra cori, sorrisi e anche un po di commozione ci siamo riappropriati di un pezzo di area cantierizzata ricordando ai lor signori del TAV che gli unici che si devono fermare sono loro, perché noi, come abbiamo detto, non ci fermeremo. Abbiamo lasciato sul terreno simbolicamente a monito i nostri Spaventav, perché continueremo a vigilare ed essere presenti.

Sproporzionato come sempre l’apparato di sicurezza messo in campo per il corteo di ieri con decine di celerini, elicottero della polizia sempre presente e Sindaco impegnato in prima persona a chiedere ai negozianti di chiudere le attività al passaggio del corteo per fomentare la paura e la diffidenza verso i propri stessi compaesani, rei colpevoli di chiedere spiegazioni su queste decisioni politiche speculative.

Come 5 anni fa ribadiamo la nostra contrarietà a questa grande opera inutile e come 5 anni fa sosteniamo che quest’opera si può fermare, costa ancora meno fermarla che farla e siamo ancora in tempo perché questi lavori sono solo una precantierizzazione.

Avevamo e abbiamo tutte le ragioni per proseguire nella nostra lotta, forti anche dei risultati dall’analisi costi benefici che ha bocciato ufficialmente quest’opera, determinati a percorrere come abbiamo sempre detto ogni strada possibile per fermare questo scempio.

Fermatevi, perché noi non ci fermeremo!

#notav #notavbresciaverona #dachesapasamia #fermarloepossibile #fermarlotoccaanoi #5ottobre #lonato #marcianotav #bastaveleni #cantieri #finoallavittoria

5 ottobre: partenze collettive da Brescia, Mantova e Verona

Per raggiungere la #marcianotav di sabato 5 ottobre 2019: marcia #notav @Lonato vi ricordiamo i diversi appuntamenti per le partenze collettive:
 
 
 

– da Brescia appuntamento dalle ore 13:00-13:15 davanti al CSA Magazzino47 con partenza ore 13:30 in via Industriale 10

Ricordiamo a tutti e tutte che sabato sulla zona del lago ci saranno le prove per lo spettacolo delle frecce tricolore di domenica, quindi ci potrebbe essere più traffico del solito.

 
L’appuntamento a Lonato è a partire dalle 14:00!
 
#notav #5ottobre #lonato

5 ottobre 2014 la nostra prima manifestazione #notav. Dopo 5 anni siamo ancora più determinati di prima!

5 ottobre 2014 – 5 ottobre 2019

5 anni fa la nostra prima manifestazione #notav proprio domenica 5 ottobre.

Dopo 5 anni siamo ancora al punto di allora: la partita è ancora aperta, nulla è stato costruito, i lavori attualmente iniziati sono solo lavori preliminari di cantierizzazione e non esiste ancora ad oggi un progetto per tutta la tratta.

Fermare quest’opera costa anche ora molto meno che farla (circa 7 miliardi di risparmio sulla BS-VR-PD).

Le uniche differenze rispetto ad allora sono che non sarà solo una passeggiata tra i vigneti e le vie dei paesi, ma una marcia verso il cantiere di Lonato e che siamo ancora più convinti e determinati, anche forti dell’analisi costi benefici, a percorrere ogni strada possibile per fermare quest’opera inutile, senza delegare a nessuno, sopratutto ai politici!

Come diciamo da anni: fermarlo è possibile, ma tocca a tutti e tutte noi!

Avanti #notav, ci vediamo sabato 5 ottobre 2019: marcia #notav @Lonato!

CC A DESENZANO: BASTA CON IL TEATRINO DELLA POLITICA! E’ ORA DI FERMARE SUBITO IL TAV!

BASTA CON IL TEATRINO DELLA POLITICA!
E’ ORA DI FERMARE SUBITO IL TAV!

Ieri sera, lunedì 30 settembre, ci siamo recati in consiglio comunale a #Desenzano. Nonostante il presidio sia stato lanciato il giorno stesso, siamo riusciti a garantire una nutrita presenza.

Avevamo annunciato che ci saremmo trovati di fronte a un teatrino e così è stato. Gli amministratori e i politici locali, dalla destra al PD, passando per il 5 Stelle, non possono nascondere il danno che l’Alta Velocità porterà ai nostri territori in termini di espropri e distruzione del suolo, ma rimangono pubblicamente in silenzio per non pestare i piedi ai loro partiti.

Questa estate l’analisi costi-benefici del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha dichiarato che il Tav Brescia-Padova è un’opera insostenibile. E’ negativa per oltre due miliardi di euro e si può assolutamente fermare. Non abbiamo sentito una sola parola dai politici locali per chiedere lo stop del progetto.

Intanto ieri sera il Presidente del Consiglio Comunale Rino Polloni, in quota Lega, ha ribadito la sua contrarietà al Tav. Peccato che faccia parte di uno di quei partiti che vuole l’Alta Velocità a tutti costi, nonostante sia stata sonoramente bocciata. Non si è fatto problemi a rimanere pubblicamente in silenzio. Stessa cosa vale per i consiglieri di minoranza del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle.

Non siamo riusciti a stare zitti di fronte alla loro falsità. Alcuni attivisti hanno commentato ad alta voce le dichiarazioni della maggioranza. A un certo punto uno di noi è sbottato con sdegno e indignazione. E’ stata fatta intervenire la polizia locale, che ha cercato di raggiungere il No Tav, spintonando i presenti e cercando di impedire di filmare quanto stava accadendo. Un modo di intervenire molto grave e spropositato, visto che l’attivista ha lasciato di sua volontà la sala, senza più volere rientrare e lasciando proseguire il dibattito.

Alla fine della discussione non ci siamo trattenuti e ci siamo lasciati andare a un applauso sarcastico, complimentandoci per il loro teatrino.

Avanti #NoTav! Ci vediamo il 5 ottobre a #Lonato!

30/9 presidio #notav @consiglio comunale di Desenzano

QUESTA SERA ORE 20:30 PRESIDIO NO TAV SOTTO IL COMUNE DI DESENZANO!

Sul tema dell’Alta Velocità prosegue il teatrino della politica e ne siamo nuovamente testimoni a Desenzano. Da un lato c’è l’istituzione dell’Osservatorio sul Tav da parte della giunta locale con l’esclusione di una qualsiasi rappresentanza No Tav.

L’Osservatorio si dimostra un’azione ipocrita della maggioranza interessata solo a salvare la faccia e a mantenere dei buoni rapporti con alcuni soggetti delle frazioni. Non a caso L’Amministrazione, come tutti gli altri comuni interessati dalla tratta, è rimasta in silenzio dopo la pubblicazione dell’analisi costi-benefici, che ha bocciato il Tav Brescia-Padova.

I sindaci e i parlamentari locali non hanno fatto sentire con forza la propria voce per chiedere lo stralcio di un progetto dimostratosi insostenibile sul piano economico. Nessun politico ha dimostrato di volere tutelare il proprio territorio dai danni devastanti che porterà il Tav.

Dall’altro lato ci sono il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle, che pare abbiano annunciato alcune interrogazioni per il prossimo c.c.

A questo punto hanno poco da intervenire su questo tema. Siamo di fronte a tre soggetti politici che la pensano allo stesso modo e hanno dato il via libera a un’opera negativa per oltre due miliardi di euro. Sul piano locale hanno fatto finta di nulla o hanno addirittura difeso le decisioni dei loro dirigenti.

A rendere ancora più ridicola la discussione è la proposta demenziale di una fermata Tav a San Martino.

Per questi motivi torneremo a mobilitarci con un presidio di protesta in occasione del consiglio comunale di Desenzano questa sera alle ore 20:30 sotto il comune di Desenzano (palazzo Bagatta)

Verso il 5 ottobre 2019: marcia #notav @Lonato e per fermare definitivamente quest’opera prosegue la mobilitazione dei territori! Ci vediamo questa sera perchè come diciamo sempre serviamo tutti e tutte per fermare questo scempio!

#notav #desenzano #consigliocomunale #versoil5ottobre #5ottobre #lonato #fermarloèpossibile #osservatoriotav #fermarlotoccaanoi #dachesapasamia #marcianotav

Verso il 5 ottobre weekend carico di iniziative: fermarlo tocca a noi!

Verso il 5 ottobre 2019: marcia #notav @Lonato prosegue la presenza sui territori con iniziative e informazione contro il TAV Brescia-Verona.

Ieri eravamo a Lonato e Calcinato con due banchetti informativi e questa mattina siamo stati al Santuario del Frassino per la giornata informativa e di simulazione dei cantieri.

Durante il presidio a Peschiera abbiamo simulato il tracciato dell’alta velocità, adiacente al santuario e al laghetto, una zona di grande valore che qualora il TAV venisse costruito sarebbe devastata, sia dal punto di vista naturalistico che artistico ma anche dal punto di vista del turismo, delle attività commerciali della zona (compresi i due hotel espropriati proprio dietro il santuario) e come luogo di culto.

TG3 Veneto – cosa potrebbe succedere al Frassino?

Verso il 5 ottobre 2019: marcia #notav @Lonato prosegue la presenza sui territori con iniziative e informazione contro il TAV Brescia-Verona.Ieri eravamo al Santuario del Frassino per la giornata informativa e di simulazione dei cantieri.Durante il presidio a Peschiera abbiamo simulato il tracciato dell'alta velocità, adiacente al santuario e al laghetto, una zona di grande valore che qualora il TAV venisse costruito sarebbe devastata, sia dal punto di vista naturalistico che artistico ma anche dal punto di vista del turismo, delle attività commerciali della zona (compresi i due hotel espropriati proprio dietro il santuario) e come luogo di culto.Questo sera saremo a Desenzano per il presidio durante il consiglio comunale in cui si parlerà di TAV. Ci troviamo alle 20:30 sotto il comune di Desenzano!Avanti NO TAV, fermare quest'opera inutile e dannosa è ancora possibile e tocca a tutti e tutte noi insieme!#versoil5ottobre #5ottobre #marcianotav #fermarloèpossibile #fermarlotoccaanoi #dachesapasamia #peschieradelgarda #lonato #desenzano #santuariodelfrassino #tg3veneto

Gepostet von Coordinamento No Tav Brescia – Verona am Montag, 30. September 2019

Questo pomeriggio assemblea #notav anche a Verona e domani sera saremo a Desenzano per il presidio durante il consiglio comunale in cui si parlerà di TAV.

Avanti NO TAV, fermare quest’opera inutile e dannosa è ancora possibile e tocca a tutti e tutte noi insieme!

#versoil5ottobre #5ottobre #marcianotav #fermarloèpossibile #fermarlotoccaanoi #dachesapasamia #brescia #verona #lonato #desenzano #calcinato #santuariodelfrassino

Pullman da Verona per la marcia NO TAV di sabato 5 ottobre

In vista della mobilitazione prevista per sabato 5 ottobre a Lonato del Garda, abbiamo pensato di organizzare un pullman così che tutte e tutti possano partecipare!

Per prenotare, scrivere alla pagina: No Tav Verona o cell 3293312003

Ci troviamo SABATO 5 OTTOBRE, ORE 11:30 al PIAZZALE della STAZIONE PORTA VESCOVO (di fronte alla Stazione di Porta Vescovo Stazione di Verona Porta Vescovo – VERONA)

29/9 assemblea pubblica no tav @ Verona ore 17:30

Domani doppio appuntamento sul veronese verso la marcia #notav del 5 ottobre a Lonato del Garda.

La mattina saremo presenti al Santuario del frassino con un banchetto informativo, di autofinanziamento e con una simulazione di cantieri. Vi aspettiamo dalle 9 alle 3 e per maggiori info vista QUI.

Nel pomeriggio INVITIAMO TUTTE E TUTTI ALL’ASSEMBLEA DEL 29 SETTEMBRE CHE SI TERRA’ AL Laboratorio Autogestito Paratodos ALLE ORE 17:30.

Nel luglio del 2019 sono iniziati i primi lavori di cantierizzazione per la realizzazione del Treno Alta Velocità Brescia-Verona-Padova e l’Analisi costi-benefici ha ufficializzato ciò che da anni continuiamo a denunciare, il fatto cioè che si tratta di un’opera inutile, costosa e dannosa.

Nonostante questo, hanno deciso di non fermarne la costruzione. I danni che ne conseguiranno, saranno irreparabili: dal dissesto idro-geologico, mancato rispetto delle più recenti norme antisismiche, inquinamento acustico e polveri, forti disagi alla viabilità e mancato piano di smaltimento dei rifiuti speciali delle terre da scavo, sono solo alcuni dei gravi danni che i territori, fauna annessa, individuati come spazi di edificazione e le persone che vi abitano, dovranno affrontare. Ricordiamo anche che, ovunque, le grandi opere sono servite per interrare rifiuti speciali in modo illecito e per altre gravi irregolarità. Per fare un esempio: le indagini in corso dicono che sotto la Brebemi e la Tav Treviglio-Brescia giacciono rifiuti seppelliti illegalmente.

Segnaliamo anche che la costruzione del TAV Brescia-Verona, oltre che essere un progetto molto vecchio, è stato sovvenzionato al momento solo per il primo lotto costruttivo, cui fanno parte i 7,3 km di tunnel tra Lonato e Desenzano. Nessuno è stato in grado di spiegarne i concreti benefici e necessità, e la mancanza di un progetto completo della tratta Brescia-Verona (mancano infatti i progetti di uscita da Brescia ed entrata da Verona) fa riflettere su questa grande opera, definita strategica, ma evidentemente voluta e promossa unicamente per gli interessi economici degli industriali.

E’ chiaro quindi che le amministrazioni non hanno alcun tipo di interesse ad informare e a tutelare, oltre che flora e fauna, anche gli stessi cittadini. Possiamo vederne un esempio nell’Amministrazione lonatese che, invece di opporsi al Tav, anche attraverso i ricorsi legali possibili, si è preoccupata unicamente di spostare il cantiere dell’Alta Velocità. L’area preposta a cantiere è stata successivamente sequestrata ed è inserita in una zona altamente inquinata. Questo a dimostrazione che chi ci governa ignora completamente le criticità del territorio e prende invece di mira, come è stato fatto con i Daspo, le persone che da anni stanno denunciando a gran voce tutte queste problematiche.

Potremmo elencare gli innumerevoli danni al nostro territorio e al suo patrimonio storico/artistico/naturalistico, alla mancanza di compensazioni, alle inchieste giudiziarie che già coinvolgono questa tratta e le ditte appaltate ai lavori, con terribili condizioni di lavoro dentro ai cantieri delle grandi opere, alle clamorose lacune progettuali, ai favori ad Eni, ai siti inquinati scomparsi nel progetto ecc. Preferiamo, però, invitarvi a continuare la battaglia con noi. In questi anni abbiamo ottenuto tanto con le nostre mobilitazioni, siamo in un momento cruciale di apertura forzata dei cantieri con immorali decreti di urgenza (urgenza con un progetto vecchio di vent’anni!), e non ci sentiamo per niente sconfitti, anzi, abbiamo appena iniziato!

DOBBIAMO IMPEDIRE CHE I TERRITORI VENGANO VIOLENTATI E USATI COME DISCARICHE ! DOBBIAMO IMPEDIRE CHE VENGANO COMPIUTE IRREGOLARITA’ A DANNO DELLE PERSONE E DELL’AMBIENTE !

La situazione ambientale di Lombardia e Veneto è già fortemente compromessa,
E’ ORA DI DIRE BASTA!

INVITIAMO TUTTE E TUTTI ALL’ASSEMBLEA DEL 29 SETTEMBRE CHE SI TERRA’ AL Laboratorio Autogestito Paratodos ALLE ORE 17:30, organizzata in vista della mobilitazione del 5 ottobre 2019: marcia #notav @Lonato

Ricordiamo, inoltre, che è in corso la campagna SOS segnalazioni dai cantieri Tav BS-VR e vi invitiamo perciò a vigilare situazioni sospette e SEGNALARE:

– inviando un messaggio alla pagina facebook “Coordinamento No Tav Brescia-Verona” o “No Tav Brescia”;
– inviando una mail a info@notavbs.org;
– facendo un post su questo evento: SOS segnalazioni dai cantieri Tav BS-VR

Fate foto e video, avendo cura di oscurare i visi delle persone eventualmente riprese prima di pubblicare.

DOVE SONO I CANTIERI?
Al momento, inizio agosto, sono in zona Campagna di Lonato e Desenzano (zona Ca’ Rossa, Montonale) e proseguendo verso Verona li potete notare nei terreni a fianco dell’autostrada A4, circoscritti dalle reti arancioni.

Ci vediamo domenica 29 settembre presso il Laboratorio Autogestito Paratod@s in Corso Venezia 51 a Verona

🍕 A seguire, piccolo aperitivo con pizza meticcia Paratod@s ! 🍕

Fermarlo è possibile, fermarlo tocca a tutti e tutte noi!

#notav #notavfinoallavittoria #notavverona #notavbrescia

29/9 presidio #notav con simulazione di cantieri @Santuario del Frassino di Peschiera d/g

Domenica 29 settembre invitiamo tutti e tutte a partecipare al presidio informativo #notav a Peschiera del Garda.

La zona del Santuario e del Laghetto del Frassino saranno tra le aree più colpite dalla pesantissima cantierizzazione se il progetto TAV Brescia-Verona dovesse proseguire.
Anni di cantieri con tutte le pesantissime conseguenze che potrebbero portare agli abitanti e alle attività commerciali della zona: dagli enormi disagi al traffico, le polveri, le vibrazioni, il continuo passaggio di camion, ai danni su flora e fauna fino ai problemi di accesso che ci saranno per il Santuario frequentato da migliaia di persone e turisti.
Lo abbiamo visto recentemente solo con l’apertura dei cantieri preliminari nella zona di Lonato quali sono i danni e i disagi enormi che possono portare questi cantieri inutili.

A questo l’amministrazione di #peschiera evidentemente non pensa quando si parla di TAV, non informando la cittadinanza e prendendo decisioni senza dibattiti e condivisione pubblica. L’informazione spetta ancora una volta a noi ma questa volta volgiamo farla diversamente, mostrando direttamente sul posto dove dovrebbero passare i cantieri e che disagi provocheranno, traffico compreso facendo una “simulazione di cantieri”.

Appuntamento per il presidio informativo dalle 9:00 alle 13:00 con anche un banchetto di autofinanziamento per sostenere la lotta contro il TAV, ore 11:00 circa per la simulazione di cantiere. Ritrovo per entrambi gli appuntamenti presso il piazzale del Santuario del Frassino di Peschiera del Garda.

Questa iniziativa si inserisce nel percorso di avvicinamento verso la marcia no tav del 5 ottobre a Lonato del Garda!

Vi aspettiamo numerosi e numerose!

ENI: chi è e che responsabilità ha una delle principali aziende coinvolte nella realizzazione del TAV Brescia-Verona?

Eni, attraverso la sua controllata Saipem, sarà la principale azienda coinvolta nella realizzazione del progetto AV Brescia – Verona. A rafforzare le nostre convinzioni rispetto all’inutilità dell’opera, oltre ad una sequela lunghissima di documenti ufficiali, c’è anche questo fatto. Per rendersi conto di cosa sia ENI e delle sue responsabilità vi consigliamo l’ascolto di questa breve intervista.

“Innanzitutto è necessario rendersi conto di cosa sia Eni oggi e cosa sia Eni in Italia. Un paio di anni fa è stato pubblicato un libro -secondo me molto interessante – che tutti gli attivisti che hanno a cuore l’ambiente e che vogliono anche capire la struttura delle relazioni di potere di cui Eni fa parte dovrebbero leggere; si chiama Lo Stato parallelo (di Andrea Greco e Giuseppe Oddo, Chiarelettere 2016, ndr).”

#notav #versoil5ottobre #stopeni #nograndiopere

Di seguito l’articolo intero di global project:

Il primo focus-lab del Venice Climate Camp ha messo in rilievo come agisce l’appropriazione da parte del capitale delle risorse su scala planetaria. Elena Gerebizza, ricercatrice di Re:Common che a lungo ha studiato la condotta di Eni nel delta del Niger, è stata intervistata da Radio Sherwood al termine del dibattito. La distruzione del delta del Niger risponde a esigenze quasi completamente finanziarie, specie in una fase storica in cui i movimenti ambientalisti in tutto il mondo chiedono con forza è proprio la fuoriuscita e l’abbandono dal carbon fossile.

Abbiamo chiesto ad Elena quali possono essere gli strumenti più adeguati per contrastare la governance energetica, e in particolare Eni, ponendo un argine alla crisi climatica.

 Innanzitutto è necessario rendersi conto di cosa sia  Eni oggi e cosa sia Eni in Italia. Un paio di anni fa è stato pubblicato un libro -secondo me molto interessante – che tutti gli attivisti che hanno a cuore l’ambiente e che vogliono anche capire la struttura delle relazioni di potere di cui Eni fa parte dovrebbero leggere; si chiama Lo Stato parallelo (di Andrea Greco e Giuseppe Oddo, Chiarelettere 2016, ndr).

Questo è per dire, intanto, che bisogna cercare di capire di cosa stiamo parlando. Dopodiché rendiamoci anche conto che Eni è una delle multinazionali del petrolio che anche messa a confronto con i propri peer, quindi con le altre grandi multinazionali, è tra quelle in fase di espansione. Quindi anche se ci sono i cambiamenti climatici, anche se in Italia c’è un movimento che chiede un cambio di rotta chiaro, Eni sta continuando ad esplorare nuovi pozzi, nuovi giacimenti, ed entra sempre di più in quello che è il settore dei combustibili fossili di frontiera (quindi dalle acque profonde all’artico).

In Nigeria si è trovata coinvolta in un caso di corruzione gigante, già da un anno è in corso il processo a Milano riguardante proprio questo caso che coinvolge sia Eni che Shell. L’obiettivo, per loro, per riuscire a mettere le mani sul giacimento più grande di petrolio e gas ancora da esplorare in Nigeria.

Si tratta di una società che sicuramente non vuole mollare il suo core business, ma allo stesso tempo inizia a fare delle promesse di cambiamento, quindi a parlare di ridurre l’impatto delle proprie attività ecc. Ma se si va a vedere che cosa intendono, ci rendiamo conto che stanno ancora nell’ambito delle soluzioni di mercato più false: dai progetti red+ a vari schemi di offsetting, tutti passi che ci dicono che è più che lontana dall’iniziare un cambiamento.

Per cui sicuramente in Italia chiunque abbia a cuore il tema dei cambiamenti climatici deve iniziare a fare i conti con Eni, e deve quindi iniziare a fare i conti con una società che pesa tremendamente sul futuro dell’Italia e non è una risorsa per noi che invece desideriamo un cambiamento reale del sistema economico.