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Lettera aperta ai politici – testo integrale

AI SINDACI DEI COMUNI BRESCIANI E VERONESI TRATTA AV/AC BRESCIA VERONA

AI CONSIGLIERI 5 STELLE REGIONE LOMBARDIA

AI CONSIGLIERI PD REGIONE LOMBARDIA

AI CONSIGLIERI 5 STELLE REGIONE VENETO AI CONSIGLIERI PD REGIONE VENETO

AI PARLAMENTARI 5 STELLE-PD- LEU VENETO E LOMBARDIA

Brescia/Verona 28 Aprile 2020

Oggetto: Sarete responsabili? Quali decisioni prenderete?

Gentilissimi, La pandemia di Covid-19 che stiamo affrontando è una delle più gravi sfide all’umanità dopo la Seconda Guerra Mondiale. Più della metà della popolazione del pianeta è in quarantena, mentre il contagio mondiale (fortemente sottostimato) ha superato i 2.800.000 contagi. Cifre impressionanti che rendono l’idea della gravità del periodo che abbiamo di fronte. Il virus è un nemico terribile. Minaccia la nostra salute mettendo in luce, se ce ne fosse bisogno, l’importanza e il valore della Sanità Pubblica, animata dal lavoro instancabile di tantissimi lavoratori e tantissime lavoratrici. A questo dramma (morti e malati) si prevede “una nuova crisi economica mondiale”, addirittura di gravità maggiore rispetto a quella precedente esplosa nel 2008 e saranno le difficoltà sociali a ricordarci che l’epidemia è un problema medico ma la sua gestione è un fatto strettamente politico. Davanti a questo scenario siete voi Sindaci, Consiglieri Regionali e Parlamentari, ad avere l’onere e l’Onore di amministrare. Spetta a voi, oggi, dovervi assumere le responsabilità di prendere decisioni cruciali per il futuro della popolazione nel ruolo che vi è stato assegnato di rappresentanti politici. Il tema, quello del valore delle scelte, è oggi drammaticamente attuale a due mesi dall’esplosione del contagio. Nel momento in cui stiamo scrivendo il numero dei morti per coronavirus in Lombardia è di 13.449 persone, con il territorio bresciano tra i più duramente colpiti. Quantomeno quello che indichiamo è il numero ufficiale poiché tutti sappiamo bene che a molte persone malate e decedute non è stato fatto nessun tampone. Abbiamo assistito all’arroganza vergognosa della giunta regionale lombarda, che ha fatto pressione, insieme a Confindustria, per riaprire i luoghi di lavoro, senza nemmeno volere attendere un protocollo nazionale per la gestione in sicurezza sanitaria della cosiddetta “fase 2”. Sempre gli stessi politici lombardi, in linea con lo stesso governo, non hanno voluto istituire la “zona rossa” ad Alzano Lombardo e Nembro, permettendo la diffusione di massa del contagio e condannando a morte tantissime persone. Ovviamente la decisione di non fermare la produzione è stata voluta prima di tutto da Assolombarda, che riteneva di non potere mettere in discussione i profitti del distretto industriale della Val Seriana. Nel bresciano abbiamo avuto un caso simile di mancato lockdown con il comune di Orzinuovi. Di fronte a episodi tanto gravi, non possiamo che porre una domanda cruciale: per quanto ancora si vorrà salvaguardare la logica vorace dei capitali a scapito del diritto alla salute? L’ Alta Velocità pone questo quesito con una gravità inedita e inaudita, perché la pandemia a cui ci troviamo di fronte obbliga a darsi delle chiare priorità. Come è possibile, con ospedali riempiti di pazienti e un pianeta alle porte di una crisi economica di proporzioni storiche, volere realizzare il Tav Brescia-Padova? Un’opera bocciata ufficialmente dall’analisi costi-benefici del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Un’opera inutile che prosciugherà allo Stato Italiano 8,6 miliardi di euro (solo PREVENTIVATI) di risorse che dovrebbero essere destinate prima di tutto a sostegno della martoriata sanità pubblica. 60.000.000 di euro, questo è il costo medio a chilometro per le linee Tav in Italia. Una quantità di soldi non riscontrabile in nessun’altra linea Tav europea, dove si arriva al massimo a circa 20 milioni a chilometro per le tratte più costose. Intanto il trasporto dei pendolari continua ad essere un incubo per molti, per tutti coloro che non possono permettersi i costosi viaggi sui Frecciarossa semivuoti. Per finanziare questo fallimento sono stati tagliati fondi alla sanità, all’istruzione e alla ricerca, alle politiche sociali, alle risorse per la messa in sicurezza dei territori e per le ricostruzioni, alle bonifiche ambientali. Settori chiave per comprendere la tragica situazione italiana attuale. Le persone che lavorano negli ospedali – ora chiamati eroi ed eroine – lo hanno fatto e lo fanno spesso senza i mezzi necessari per proteggersi e per poter aiutare i malati. Si è dovuti ricorrere a raccolte fondi private per comprare respiratori e mascherine, mentre si sbandierava l’eccellenza della sanità pubblica lombarda. Non avremmo mai voluto avere ragione, non certamente su migliaia di morti e malati, ma da anni come Movimento No Tav chiediamo in ogni modo di non dilapidare le risorse pubbliche per grandi opere inutili affinché vengano destinate ai settori utili a tutta la comunità. Senza dimenticare i disastri degli ultimi anni: nel 2018 il deragliamento di Pioltello con tre morti e 46 feriti e il crollo del Ponte Morandi con 43 morti e 566 sfollati. Solo il mese scorso si è verificato il cedimento del ponte di Aulla, che non ha visto vittime solamente grazie alla forte riduzione del traffico dovuto dalla quarantena. Con quale criterio logico, economico e soprattutto politico si finanziano mastodontiche opere inutili mentre crollano viadotti e deragliano treni? Mentre vediamo il paese in così grande crisi economica. Non vogliamo più che il denaro pubblico venga utilizzato per favorire mafie, aziende corrotte, tangenti per costruire grandi opere inutili, vogliamo che venga investito per ripristinare i posti letto tagliati in terapia intensiva, per ripristinare i presidi sanitari territoriali e potenziare la prevenzione. Vogliamo che le infrastrutture ad essere finanziate siano quelle utili allo spostamento di pendolari, spostamento che deve avvenire in sicurezza, che sia su un treno o con un’automobile su un ponte. Chiediamo coerenza alle forze politiche, come Movimento 5 Stelle e Liberi e Uguali, che negli anni precedenti hanno promesso una revisione della gestione dei fondi per le infrastrutture, per destinare le risorse al bene comune. Pretendiamo che le forze politiche abbagliate completamente dal mito del libero mercato, delle privatizzazioni, del partito del cemento ad ogni costo, decidano per il bene della collettività e non del profitto di alcuni. I decessi causati dalla pandemia e il danno economico che seguiranno al contagio richiedono con ancora più forza che torni il rispetto della persona al centro dell’agire politico, contro ogni sacrificio preso dalle logiche di profitto privato. Inoltre non possiamo non sottolineare il possibile aumento di rischio di infiltrazioni mafiose a causa dell’accelerazione dello sblocco del settore economico dopo la chiusura del paese per la pandemia. Chiediamo che i sindaci e le sindache tornino a fare gli interessi dei territori, a valutare ciò che è necessario oggi e domani per gli abitanti dei loro Comuni, confrontandosi pubblicamente con gli stessi per un bene collettivo. Il bene comune non è svendere le risorse collettive (terra, aria, acqua) per lasciar passare treni inutili, ma proteggere queste risorse essenziali. Quanto bisogna attendere prima che le amministrazioni facciano sentire con forza la loro voce? Soprattutto consapevoli che la pandemia è esplosa maggiormente nelle province più inquinate d’Italia, fermo restando che la correlazione tra l’alta virilità dell’epidemia e l’altissimo grado di inquinamento ambientale in Lombardia sia ancora ampiamente da dimostrare con gli opportuni studi scientifici, siamo sicuri che respirare aria altamente inquinata non sia stato d’aiuto. Come si può pensare di devastare ancora il nostro territorio e aumentarne l’inquinamento aumentando così i rischi per la salute di chi abita queste zone? La pandemia sta già mettendo a nudo le contraddizioni di un sistema economico e di un apparato politico fondati sullo sfruttamento delle persone e dell’ambiente. Le contraddizioni sul piano sociale e ambientale non potranno che esplodere con forza, di fronte all’impatto economico del contagio mondiale. La necessità di investire miliardi e miliardi di euro per fare fronte alla crisi si farà sempre più impellente. Quali decisioni prenderete? Investirete ancora grandi quantità di risorse pubbliche in opere inutili e dannose come il Tav Brescia-Padova o farete l’interesse della collettività? È il momento di dare risposte concrete e giustificate delle scelte prese e/o appoggiate, assumendosi la responsabilità di ciò che è stato fatto e di ciò che non si è voluto fare. A disposizione, cordialmente

Coordinamento No Tav Brescia Verona

Qual e’ la priorita’? sanita’ o tav? – lunedi 27 diretta facebook ore 18.30

Mentre ogni giorno contiamo le migliaia di morti per Covid-19 solo in Lombaradia, mentre la nostra politica è concentrata solo alla riapertura delle attività economiche, senza interessarsi della nostra salute e soprattutto di quella di lavoratori e lavoratrici, mentre i cantieri dell’alta velocità hanno ri-iniziato a lavorare indisturbati e senza le corrette misure di sicurezza, non possiamo stare zitti a guardare.

Politici, vi è stato affidato il compito di rappresentarci e avete il dovere di ascoltare e di confrontarvi con tutta la popolazione sul vostro operato e sulle vostre decisioni.

Avete sottratto risorse pubbliche ai nostri bisogni.
Per anni ci avete raccontato l’eccellenza della sanità Italiana e in particolare della Regione Lombardia, eccellenza che è capitolata fin dalla prima settimana di diffusione del contagio e che nelle settimane non è andata a migliorare visto che ad oggi gran parte del personale sanitario lavora senza mezzi necessari per proteggersi. Vi pare normale?

Non avremmo mai voluto avere ragione, non sulle migliaia di morti, sulle sofferenze di malati, di parenti e amici degli malati. Da anni il movimento No Tav ha chiesto con ogni mezzo legale e comunicativo di non dilapidare le risorse pubbliche per grandi opere inutili affinché venissero destinate ai settori utili a tutta la comunità come sanità, istruzione e ricerca, messa in sicurezza del territorio, bonifiche ecc.

Per anni abbiamo protestato contro le privatizzazioni in ambito sanitario, alle chiusure di reparti o di interi ospedali. Abbiamo visto l’emorragia di denaro pubblico che dalla sanità passava alle infrastrutture, gonfiate nei preventivi e nei saldi finali. Oggi quell’emorragia è diventata una ferita aperta nella società, non rimarginabile.

Non vogliamo più che il denaro pubblico venga utilizzato per favorire mafie, aziende corrotte, tangenti per costruire grandi opere inutili, vogliamo che venga investito per ripristinare i posti letto tagliati in terapia intensiva, per riaprire gli ospedali periferici chiusi, per finanziare la prevenzione e per aiutare concretamente le imprese locali.

Vogliamo che le infrastrutture ad essere finanziate siano quelle utili allo spostamento di pendolari, spostamento che deve avvenire in sicurezza, che sia su un treno o con un’automobile su un ponte.

Alla luce di quanto sta accadendo sui nostri territori potete, e dovete, cambiare rotta.
Chiediamo a voi, forze politiche, che negli anni precedenti avete promesso una revisione della gestione dei fondi per le infrastrutture, di riprendere in mano quelle promesse e renderle concrete. Claudio Cominardi Vito Crimi Massimo De Rosa Monica Forte M5S Lombardia Presidente Commissione Antimafia @mammì consolato Luigi Piccirillo Nicola Di Marco Dario Violi Ferdinando Dino Alberti Raffaele Erba Portavoce M5S Regione Lombardia Marco Degli Angeli Marco Fumagalli M5S Lombardia Simone Verni – Consigliere Regione Lombardia MoVimento 5 Stelle Roberto Cenci – Esperto Ambientale Andrea Fiasconaro Alvise Maniero Arianna Spessotto Cittadina Portavoce M5S Federico D’Incà Silvia Benedetti Portavoce alla Camera Raphael Raduzzi Sara Cunial Mattia Fantinati Francesca Businarolo Erika Baldin Jacopo Berti Manuel Brusco Simone Scarabel – Pagina Pubblica Laura Boldrini Francesco Laforgia Rossella Muroni

Chiediamo alle forze politiche che si sono lasciate abbagliare dal mito della crescita continua e della privatizzazione ad ogni costo, al costo della riduzione dei servizi ai cittadini, di rivedere quel modello di sviluppo corrotto nell’ottica dei decessi di questa pandemia, per comprendere che deve tornare al centro del vostro agire il rispetto delle persone e dei bisogni primari e non più quello del profitto di pochi imprenditori del cemento senza scrupoli. Sara Moretto Roger De Menech Alessandro Zan Lucia Annibali Nicola Pellicani per Venezia Gianni Dal Moro Diego Zardini Samuele Astuti Paola Bocci Carlo Borghetti Pietro Bussolati Antonella Forattini Gian Antonio Girelli Angelo Orsenigo Matteo Piloni – Consigliere Regionale Raffaele Straniero Giuseppe (pep) Villani Marina Berlinghieri Alfredo Bazoli

Chiediamo a voi sindaci e sindache di questi territori di tornare a fare il bene comune, di valutare ciò che è necessario oggi e domani per gli abitanti dei vostri Comuni. Il bene comune non è svendere le risorse collettive (terra, aria, acqua) per lasciar passare treni inutili, che i pendolari stessi non possono permettersi, ma proteggere queste risorse essenziali. Siete stati scelti per rappresentarci per questo, non per altro o per salvaguardare gli interessi di alcuni. Emilio Del Bono @fabio zotti @maestri nicoletta @sindaco roberto tardani Sindaco Guido Malinverno @maria orietta gaiulli @giovanni ventura @paolo bellini @giovanni dal cero @fabio sboarina

In questi giorni come Coordinamento No Tav Brescia-Verona stiamo inoltrando lettere aperte a tutti questi soggetti politici, e vorremmo poter avere un confronto su questi temi.
Confronto pubblico ad oggi sempre negato.

Vista la situazione emergenziale che stiamo vivendo, faremo un’altro evento pubblico a distanza, con una diretta qui su Facebook (questa volta multipla con più rappresentanti dei territori) lunedì 27 aprile alle ore 18.30 alla quale siete pubblicamente invitati.

Toninelli sul TAV BRESCIA-VERONA: IMBARAZZANTE!

IMBARAZZANTE.

Questo è l’aggettivo che ci viene in mente ascoltando l’intervento dell’ex Ministro alle Infrastrutture e Trasporti Danilo Toninelli di sabato 7 settembre alla Eco-festa 5 stelle del Garda.

Toninelli sul TAV Brescia-Verona: IMBARAZZANTE!

IMBARAZZANTE. Questo è l'aggettivo che ci viene in mente ascoltando l'intervento dell'ex Ministro alle Infrastrutture e Trasporti Danilo Toninelli di sabato 7 settembre alla Eco-festa 5 stelle del Garda. Toninelli non era previsto nel programma, si è presentato "a sorpresa", forse per evitare le contestazioni di chi sul Garda si è sentito preso in giro dopo che i 5stelle hanno fatto campagna elettorale promettendo uno stop al TAV Brescia-Verona. Quando all'ex Ministro viene chiesto perché non ha ascoltato il territorio e perché non ha provato seriamente a fermare quest'opera che devasterà il Basso Garda…lui risponde parlando dei monopattini elettrici… O non capisce o pensa di poter prendere in giro le persone. Forse entrambe le soluzioni sono vere. Al netto dell'ironia che suscita l'ex Ministro, restano gli espropri di case, terreni e aziende e i cantieri che stanno per partire e che cambieranno la faccia al Basso Garda, per sempre. Le responsabilità sono tante, ma possiamo dire che i 5S sono entrati ufficialmente nel partito del cemento insieme a PD, Lega e Forza Italia. A difendere i territori restano le persone che li vivono e continueremo a farlo sempre più determinati di prima forti anche di un'analisi costi benefici che ci dà ragione!Per questo ci vediamo il 5 ottobre 2019: marcia #notav @Lonato

Gepostet von No Tav Brescia am Sonntag, 8. September 2019

Toninelli non era previsto nel programma, si è presentato “a sorpresa”, forse per evitare le contestazioni di chi sul Garda si è sentito preso in giro dopo che i 5stelle hanno fatto campagna elettorale promettendo uno stop al TAV Brescia-Verona.

Quando all’ex Ministro viene chiesto perché non ha ascoltato il territorio e perché non ha provato seriamente a fermare quest’opera che devasterà il Basso Garda…lui risponde parlando dei monopattini elettrici… O non capisce o pensa di poter prendere in giro le persone.

Forse entrambe le soluzioni sono vere. Al netto dell’ironia che suscita l’ex Ministro, restano gli espropri di case, terreni e aziende e i cantieri che stanno per partire e che cambieranno la faccia al Basso Garda, per sempre.

Le responsabilità sono tante, ma possiamo dire che i 5S sono entrati ufficialmente nel partito del cemento insieme a PD, Lega e Forza Italia. A difendere i territori restano le persone che li vivono e continueremo a farlo sempre più determinati di prima forti anche di un’analisi costi benefici che ci dà ragione!

Per questo ci vediamo il 5 ottobre 2019: marcia #notav @Lonato

 

6/9 presidio #notav: contestiamo l’ecofesta del movimento 5 stelle a Sirmione


PRESIDIO NO TAV – ORE 19.00 VENERDI’ 6 SETTEMBRE, SIRMIONE, VIA COMUNITA’ EUROPEA

CONTESTIAMO L’ECOFESTA DEL MOVIMENTO 5 STELLE

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“Non ci sono governi amici”, come ripete da molti mesi la Val di Susa. Il riferimento è in primo luogo al Movimento 5 Stelle, che per anni si è spacciato No Tav, senza poi impegnarsi concretamente nel fermare l’Alta Velocità.

Questa estate è stata pubblicata l’analisi costi-benefici per la tratta Brescia-Padova. Una linea che è negativa per oltre 2 miliardi e 300 milioni di euro. Un’opera che costa molto meno fermare (nel caso peggiore 1,2 miliardo di euro di indennizzi) piuttosto che realizzare (8,3 miliardi preventivati).

Nonostante questi dati il 5 Stelle ha chiuso immediatamente ogni possibilità di dibattito pubblico. Invece di usare l’analisi costi-benefici per avviare un pressing politico sulla Lega, il Movimento per bocca di Toninelli ha dichiarato che l’opera va fatta, perché “costerebbe troppo fermarla”. Una bugia detta sapendo di mentire, visto che la relazione tecnico-giuridica ha dimostrato il contrario. Vergognoso il silenzio dei sindaci locali e degli altri partiti, tutti d’accordo a sprecare miliardi di denaro pubblico e a devastare il territorio.

Per tale ragioni ci mobiliteremo venerdì 6 settembre in occasione dell’Ecofesta del Movimento 5 Stelle. Organizzeremo un presidio per ricordare ai pentastellati e alle altre forze politiche che sono destinati a incontrare l’ostilità politica per chi da anni si batte contro l’Alta Velocità.

L’appuntamento è per venerdì 6 settembre alle ore 19 a Sirmione in via Comunità Europea.

Avanti No Tav!

Abbiamo incontrato il Ministro Toninelli: le parole non bastano, servono fatti concreti e immediati!

Ieri sera una nostra delegazione ha incontrato il ministro delle infrastrutture Toninelli in visita a Lonato, invitato alla festa del movimento 5 stelle.

Un incontro arrivato dopo mesi di sollecitazioni e iniziative che abbiamo messo in campo per porre l’attenzione sulle problematiche relative all’iter procedurale che riguarda la tratta tra Brescia – Verona.

Un incontro franco, seppur breve e privo di quel carattere pubblico che a noi piace tanto, nel quale abbiamo comunque ribadito la necessità di provvedimenti concreti e immediati che cancellino la delibera del CIPE che permette al general contractor Cepav 2 di aprire i primi cantieri della tratta.

Abbiamo denunciato come questa fase di incertezza stia danneggiando quelle persone che rischiano l’esproprio e, da oltre vent’anni, convivono con la minaccia di perdere la propria casa o la propria azienda.

Abbiamo sottolineato, attraverso il nostro legale, diversi passaggi utili a stoppare l’iter, quantomeno fino a che non arrivino i risultati dell’analisi costi – benefici, sulla quale il ministro pone molta fiducia e ha assicurato essere pronta entro la fine dell’anno.

Ha inoltre ribadito la volontà di scongiurare l’apertura dei primi cantieri in territorio gardesano.

Ovviamente ci siamo dichiarati disponibili a eventuali altre interlocuzioni che consentano approfondimenti sul tema in questione.

Dal canto nostro, abbiamo confermato la nostra linea, ossia che non staremo fermi a guardare, che continueremo a contrastare quest’opera inutile, dannosa e costosa, che rischia fortemente, se aprono i cantieri, di rimanere un monumento incompiuto allo sperpero di denaro pubblico.

Lo faremo a partire da tutte quelle iniziative che già stiamo mettendo in campo per lanciare la manifestazione del 29 a settembre a Lonato, dove chiaramente valuteremo anche l’operato del Ministero.

Ci vediamo a Lonato!! #notav #dechesapasamia

InconIncon

MINISTRO TONINELLI A BRESCIA: SABATO MATTINA PRESIDIO NO TAV ORE 9:00!!

SABATO 8 SETTEMBRE ORE 9:00 PRESIDIO NO TAV PER LA PRESENZA DEL MINISTRO TONINELLI @  ALL’AUTOPARCO BRESCIA EST DI CASTENEDOLO 

Abbiamo appreso dai giornali che sabato mattina il ministro Toninelli sarà a Castenedolo per partecipare ad un convegno organizzato da Bre. Be. Mi., Scania, Siemens.

L’argomento saranno i Tir elettrici e la possibilità di elettrificare alcuni kilometri di autostrada in via sperimentale. Non ci interessa in questo momento entrare nel merito dell’argomento trattato dal convegno, ma ci interessa la presenza del Ministro delle Infrastrutture.

Dal momento in cui si è insediato, abbiamo più volte richiesto un incontro riguardo l’iter che coinvolge la tratta TAV Brescia – Verona. L’obbiettivo è quello di sollecitare il governo circa la necessità di emanare dei provvedimenti che sospendano l’iter procedurale della tratta Brescia – Verona.

Nonostante le numerose sollecitazioni, nessuna risposta al momento ci è pervenuta.

Lo abbiamo ribadito più volte, il tempo delle attese e delle parole per noi è finito, vogliamo fatti concreti che fermino l’apertura imminente dei cantieri di questa ennesima grande inutile opera.

Per questo motivo sabato mattina saremo presenti in presidio fuori dall’hotel dove si svolgerà il convegno vicino al casello di Brescia Est. Per ricordare, se ancora ce ne fosse bisogno, che l’unica grande opera che vogliamo è la messa in sicurezza dei nostri territori.

Verso la manifestazione no tav del 29 settembre perchè continueremo a ribadirlo: DE CHE SA PASA MIA!

Da domani 3 appuntamenti per la settimana delle sveglie: il tav va fermato ora!

Movimento 5 Stelle e Ministro Toninelli: SVEGLIA!

​La partecipazione del Movimento 5 Stelle al governo del paese ha alimentato molte aspettative nel Movimento No TAV: dopo anni di sordità istituzionale alle istanze di un movimento in difesa del territorio da progetti inutili, costosi, devastanti per l’ambiente e il bilancio dello Stato, era lecito attendersi da chi aveva sempre condiviso queste istanze dall’opposizione, una posizione coerente nella partecipazione al governo.

​Purtroppo siamo ancora in attesa di decisioni che portino a quella ridiscussione del progetto TAV, nonostante sia stato uno degli argomenti utilizzati nella campagna elettorale dei pentastellati.
​Nel frattempo CEPAV 2 e RFI stanno andando avanti nel loro iter indisturbati.

​Dopo aver assistito all’approvazione del progetto per la Brescia – Verona da parte del CIPE con 309 prescrizioni (e l’immediata registrazione della Corte dei Conti proprio alla vigilia delle elezioni politiche) abbiamo assistito alla firma del contratto tra CEPAV 2 e RFI questa volta alla vigilia della fiducia del nuovo governo. E questo nonostante il Coordinamento NO TAV Brescia – Verona avesse avvisato per tempo il Movimento 5 Stelle, nei suoi rappresentanti locali e nazionali, di questo rischio che renderebbe il blocco del progetto più costoso (oltre agli oneri di progettazione dovrebbero aggiungersi gli eventuali danni).

​La politica sembra essersi azzittita di fronte ai bliz degli aspiranti devastatori delle colline moreniche e del basso Garda.
​E questo nonostante il recente audit della Corte dei Conti dell’Unione Europea abbia messo in discussione l’utilità trasportistica delle linee TAV.

​Noi non ci stiamo: per questo vogliamo dare la SVEGLIA non solo virtuale ai responsabili del Movimento 5 Stelle locali e nazionali, e una SVEGLIA molto rumorosa al Ministro delle Infrastrutture Toninelli perché le parole diventino fatti immediati.
​Ai rappresentanti locali (consiglieri comunali e regionali) chiediamo pubbliche prese di posizione sui mass media che confermino la loro contrarietà al progetto TAV.
​Al Ministro delle Infrastrutture chiediamo prima di tutto il blocco dell’iter dell’opera immediato in attesa della conferma della ventilata analisi costi – benefici del progetto TAV. Non ci bastano più le chiacchiere, di fronte ai devastatori ci vogliono decisioni pubbliche, chiare ed immediate. Il silenzio sarebbe complice.

Per questo SVEGLIAAAAAA!

Gli appuntamenti sono tre flashmob carichi di sveglie:

– 12 luglio 2018 a Peschiera del Garda ore 1130 in piazza Bettelloni
– 13 luglio 2018 a Brescia ore 1830 in via Gabriele Rosa 26
– 17 luglio 2018 a Verona ore 1130 in piazza Bra’

Vi aspettiamo carichi e cariche con sveglie vere e disegnate e qualunque cosa sonora possa attirare l’attenzione di chi ci governa.

#coordinamentonotavbresciaverona #sveglia5stelle #fermarloèpossibile #fermarlotoccaanoi #dechesapasamia #notav #finoallavittoria #lasettimanadellasveglia

Il tempo delle attese è finito: è ora dei fatti! Report dell’assemblea del 20.6 – prossima assemblea pubblica 4.7

Una partecipata assemblea quella di mercoledì  sera a #Lonato organizzata dal Coordinamento No Tav Brescia – Verona per decidere come proseguire la lotta contro questa “grande” opera sempre più illegittima oltre che inutile e dannosa. Assemblea eterogenea che ha visto partecipate e confrontarsi rappresentanti di comitati ambientalisti, espropriati e frontisti di tutta tratta, rappresentanti di aziende agricole o attività territoriali, rappresentanti politici tra cui il sindaco di Medole, il priore del Santuario del Frassino oltre a decine di persone sensibili all’argomento.

La fase politica attuale è inedita e vede al governo anche il Movimento 5 Stelle, da sempre schierato pubblicamente No Tav.

I tempi, tuttavia, stringono.

La firma del contratto integrativo tra Rfi e Cepav Due, ricordiamo avvenuta nello stesso giorno in cui veniva posta la fiducia al governo, potrebbe permettere a breve l’avvio dei lavori con l’apertura dei primi cantieri.

Il nostro appello per un incontro con il Ministro Toninelli sembrerebbe caduto nel vuoto, così come la volontà di prendere posizioni nette con fatti concreti da parte dei parlamentari 5 Stelle lombardi e veneti, ad eccezione della sola Businarolo per il versante veronese. Questo nonostante i numerosi pentastellati locali abbiamo segnalato l’urgenza di una decisione sul tema o quanto meno di un blocco dell’iter in attesa di verifica.

Ancora nell’immediato post-elezioni al neo-Ministro era stato consegnato un dossier informativo sulla tratta, il tempo delle attese è finito. È ora che le istituzioni passino ai fatti.

Come abbiamo già detto in conferenza stampa nelle scorse settimane chiediamo fatti concreti:

  • il blocco dei lavori dove i cantieri sono già aperti;
  • il blocco dei procedimenti amministrativi dove i cantieri non ci sono ancora (come sulla tratta Bs-Vr);
  • un blocco generale delle grandi opere, al fine di terminare la valutazione costi-benefici (ricordiamo al Ministro che esiste già lo studio Ponti fatto da esperti riguardo la Bs-Vr) e più in generale la valutazione dell’opzione zero.

A queste richieste in assemblea si è aggiunta la necessità di coinvolgere anche l’attuale ministro dell’Ambiente Costa, anch’esso del Movimento 5 stelle, al fine di avere un’aggiornata valutazione d’impatto ambientale complessiva di tutte le tratte e non dei singoli lotti costruttivi funzionali.

Qualora la scusa per non fermare questo progetto fosse il rischio di incorrere in penali, è bene sottolineare che queste ammonterebbero al max al 4% del valore complessivo dell’opera (per intenderci l’equivalente di 1 km di TAV Bs-Vr con i costi attuali preventivati).

L’estate è iniziata e le accelerazioni dei lavori nei mesi di calma politica e di vacanza e disattenzione dell’opinione pubblica sono un “classico” già visto per le altre tratte.

Quanto siamo disposti ad aspettare che le promesse fatte per anni diventino fatti?
Noi continueremo a mettere in campo tutte le iniziative necessarie per far prendere al governo delle decisioni concrete in direzione No Tav ma sopratutto, qualora per l’ennesima volta questo non accadesse, metteremo in campo ogni tipo di azione possibile per evitare la distruzione della nostra terra e lo sperpero del denaro pubblico.

Questa è la volontà condivisa di tutti e tutte le persone che erano presenti in assemblea. Insieme a questo si è deciso di continuare LA SOLIDARIETÀ E LA RETE DI INFORMAZIONE CON LE PERSONE POSSIBILI ESPROPRIATE/FRONTISTE.

Su questo argomento pubblicheremo maggiori dettagli nei prossimi giorni.

Perchè nessuno davanti a quest’opera e questo scempio venga lasciato solo: DE CHE SA PASA MIA! Avanti NO TAV, fino alla vittoria!

Prossimo appuntamento di incontro pubblico mercoledì 4 luglio, sempre a Lonato… a breve maggiori dettagli e la locandina da far girare!

30 maggio: iniziativa parlamentari 5 stelle per iniziare a contrastare gli espropri di Calcinato!

Importante iniziativa questo sabato a Calcinato promossa e organizzata dal Movimento 5 Stelle locale.

Come da tempo diciamo le strade da percorrere per raggiungere l’obbiettivo comune di fermare il TAV sono tante e questa volta nello specifico di tratta di alcuni parlamentari del Movimento 5 Stelle 5 Stelle che per andare a contrastare la costruzione dell’opera e gli eventuali espropri che potrebbero accadere a Calcinato, sposteranno la sede dei loro uffici da Roma, presso alcune di queste abitazioni!

Un’iniziativa importante di contrasto agli espropri per ribadire ancora una volta che metteremo in campo ogni strada praticabile per dire tutti e tutte insieme NO TAV!

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