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Pioltello: lettera aperta dai no tav ai pendolari

Si rincorrono le notizie e le speculazioni sull’ennesima tragedia che colpisce un treno pendolari.
Morti, feriti, futuri invalidi, vite bruciate nel tragitto quotidiano casa-lavoro o università.
Suona strana una lettera dai No Tav, abbiate pazienza, leggete queste poche righe e capirete che molto abbiamo in comune.

Per prima cosa possiamo serenamente dire che siamo dalla vostra parte e ci stringiamo insieme a voi in questi giorni di rabbia e dolore.
L’argomento è chiaro e semplice: i treni e le linee ferroviarie sulle quali questi corrono.
Sono infrastrutture pubbliche, costruite e gestite con soldi pubblici, in buona sostanza pagate da tutti e tutte noi con le tasse oltre a biglietti ed abbonamenti. Sia chiaro: nessuno regala nulla, chi paga siamo sempre noi.
Impossibile cercare le colpe di inefficienze ed aumenti in quella ragnatela burocratica di Stato-Regioni che ci si trova davanti ogni giorno.

Con il grafico che vi abbiamo allegato, di fonte chiara ed inequivocabile, si può però ammirare il protagonismo della classe “pendolare”.
5,5 milioni di persone che si muovono ogni giorno sui treni di cui il 96% su treni regionali e metropolitane e il 4% su treni interregionali e ad alta velocità.
Chiarito questo concetto dobbiamo insieme capire dove i nostri soldi finiscano e come vengano spesi.
Se analizziamo la complessa spesa ferroviaria scopriremo che la costruzione delle nuove linee ad alta velocità TAV assorbono invece il 90% delle risorse e solo il restante 10% viene dedicato alle “manutenzioni” delle linee pendolari. Nella spesa totale ovviamente inseriamo anche il costo dei biglietti che paghiamo.

Per fare alcuni esempi, la costruzione della linea TAV Treviglio-Brescia, inaugurata (non ancora terminata) nel dicembre 2016, costruita non lontano dall’incidente, lunga meno di 40 km, con un risparmio totale di una manciata di minuti sulla percorrenza, è costata più di 50 milioni di euro al chilometro.
Il Terzo Valico costerà complessivamente 6,2 miliardi di euro con un costo a chilometro di ben 134 milioni di euro.
Il Tav in Valsusa costerà complessivamente 9630,25 milioni di euro con un costo al chilometro di ben 167,5 milioni di euro a km (delibera CIPE 67/2017).
Il Tav Brescia-Verona ha un costo di 54 milioni al km, costo preventivato mancando ancora il progetto definitivo completo.

Stiamo parlando di opere inutili prive di seri studi sul rapporto costi/benefici. Opere devastanti per i nostri territori che mettono a repentaglio la nostra salute e quella dei nostri figli.
Opere contro cui ci battiamo da anni e che sarebbero totalmente prive di senso anche se avessero un costo medio in linea con gli altri paesi europei (10 milioni di euro al km in Francia e 9 milioni di euro al km in Spagna).
Ci pare pertanto chiaro che la vera ragione per cui si investe moltissimo in alta velocità nulla ha a che fare con l’esigenza di ammodernare il paese, ma se mai con quella di ingrassare le tasche già gonfie delle grandi azienze costruttrici molto spesso implicate in gravissimi scandali.

La scoperta per molti di voi sarà a dir poco agghiacciante, dopo aver visto la “zeppa” di legno posta sotto al binario del deragliamento di Pioltello.
Cosa dovremmo avere in comune?
Lo Stato italiano, tramite RFI, costruisce con i nostri soldi linee ad alta velocità per una fascia ridotta e benestante di persone distruggendo i nostri territori e al tempo stesso ci abbandona (molti di noi sono pendolari come voi) ogni giorno su treni pendolari e linee metropolitane fatiscenti e pericolose.

Ecco dunque la comune disgrazia.
Una disgrazia che a parere nostro si doveva evitare.
Una disgrazia che però deve trovare giustizia.

notav.info
 notavterzovalico.info
notavbs.org

VAL DI SUSA: Trivelle smontate, sondaggi sospesi..arrivano i No Tav!

assembleaIeri sera in centinaia si sono ritrovati ad Avigliana per decidere il da farsi rispetto alla presenza delle trivelle segnalate dalla gente del posto nei giorni precedenti che grazie ad una serie di telefonate ed accertamenti si era ben presto scoperto fossero presenti per dei sondaggi geognostici legati al Tav Torino Lione, per la nuova stazione di Buttigliera.

Le informazioni in questi casi si vengono a sapere, questa volta dagli stessi operai che hanno ammesso di aver smontato tutti i macchinari nel pomeriggio, rapidamente, dietro indicazione della polizia a causa di una manifestazione di protesta.

Tutti i No Tav presenti hanno comunque deciso di andare a perlustrare il territorio in vista della possibile ripresa dei lavori e quindi in centinaia, con pile alla mano, ci si è incamminati per le strade.

Sono stati visionati tutti i siti di possibile trivellazione e ci si è organizzati per i giorni che verranno.

Un segno del passaggio è stato lasciato ad ogni sito, come promemoria a chi dovrà riprendere i lavori…

Già da domani l’indicazione è quella di tenere gli occhi bene aperti e stare pronti ad indossare scarpe comode.

Ancora una volta il popolo NO TAV in Val Susa dimostra come solo la lotta possa fermare questa grande opera e la distruzione che comporta! Avanti No Tav!

 

 

Val Susa: nuovo attacco al cantiere dagli over 60 del movimento No Tav!

no tav notteIeri sera , poco dopo la mezzanotte un gruppo di no tav ha portato un nuovo attacco al cantiere del tunnel geognostico. Fuochi artificiali e petardi sono stati lanciati oltre le recinzioni. Un altro gruppo di attivisti invece ha chiuso con catene e lucchetti i cancelli per impedire alle forze di polizia di uscire. Dalle prime notizie che giungono sappiamo che i no tav fermati sono 9.  Comunichiamo subito che stanno tutti bene e che ora sono stati rilasciati. Dopo alcuni trascinamenti e strattoni iniziali, come per gli otto arrestati di sabato scorso, sono stati portati dalla polizia all’interno del cantiere per essere identificati. Da qui in avanti  però arrivano i primi problemi per gli “operatori di sicurezza”. Dopo una gioia iniziale per aver portato a termine un’altra grande operazione qualche conto non torna più molto bene. Questa volta gli “arrestati” sono tutti over 60 con alcuni picchi che sfiorano gli 80. I giovani no tav invece sono al presidio di Venaus che attendono notizie e svegliano i genitori e gli avvocati nel pieno della notte. Dopo alcuni consulti, forse anche coinvolgendo la procura della repubblica di Torino le forze di polizia hanno così scelto di rilasciare tutti i fermati, nonostante l’azione sia stata identica a quella che ha portato sabato scorso all’arresto di otto giovani no tav. Troppo scomodo politicamente l’arresto di una persona anziana? O troppo scomodo ammettere che anche nove anziani possono fare alcuni km di sentieri, travisarsi, lanciare cosa vogliono all’interno del cantiere ed essere fermati solo perchè di loro iniziativa scelgono di non fuggire? La verità non la sapremo mai ma ad entrambe le nostre domande rispondiamo sì, è scomodo far vedere al mondo che in val di Susa resistono tutti e che tutti i soldi, milioni di euro ormai, spesi in infrastrutture di sicurezza (migliaia di metri di recinzioni) e forze di polizia sono inutili.

Dopo questa notte possiamo dirlo con certezza, tutti possono partecipare alla resistenza no tav!Per impedire un immenso spreco di denaro pubblico. Per impedire la devastazione di un territorio intero. Per destinare questa ricchezza o questi sforzi verso chi ne ha veramente bisogno. Dalle infrastrutture utili come le scuole alla messa in sicurezza idrogeologica per arrivare alle decine di migliaia di migranti che ogni giorno con difficoltà giungono in Europa.

Val di Susa: 8 arresti notav nella notte per iniziativa contro il cantiere

Ieri sera un nutrito gruppo di no tav ha cercato di avvicinarsi al cantiere della Val Clarea. Durante l’iniziativa un reparto di polizia è riuscito a dividere il gruppo in due tronconi uno dei quali non è più riuscito ad allontanarsi.
Gli arrestati sono otto tra cui uno studente delle scuole superiori di Torino che è stato portato al carcere minorile di Torino.
Altri 4 sono studenti universitari torinesi, un altro un compagno del centro sociale Askatasuna e due No Tav bolognesi.

Questi arresti non ci intimidiscono e non fermeranno la nostra lotta che è fatta di tanti momenti, tra cui le iniziative notturne contro quel cantiere che devasta e uccide il nostro territorio e il futuro di tutti.

Per mercoledì sera verrà  organizzata una fiaccolata di solidarietà a Bussoleno.

La nostra solidarietà va a tutti e tutte gli/le arrestati!

Liberi tutti, avanti No Tav!freedom

Aggiornamento 09/09/2015

E ‘notizia di questa mattina che gli 8 notav arrestati nei giorni scorsi usciranno dal carcere questo pomeriggio. Chiaramente non saranno completamente liberi, tra arresti domiciliari e obblighi di dimora, ma saranno fuori da quelle finestre con le sbarre che hanno visto già troppi notav rinchiusi.

Il Gip Ambra Cerabon ha evidentemente respinto le solite accuse dopate dei pm con l’elmetto, Marco Gianoglio e Antonio Rinaudo che si erano affrettati a inserire vari capi d’imputazione nell’accusa. A differenza di altre volte il gip non ha sposato in pieno la tesi della procura che in questi anni ha fatto dell’uso della carcerazione preventiva, un rito ben abusato che ha trovato sempre piena collaborazione in altri gip.

Aspettiamo la loro uscita dal carcere e confermiamo la fiaccolata di questa sera alle 20.30 a Bussoleno.

Liberi tutti, Avanti NoTav!

25 agosto: dibattito tra le diverse realtà NO TAV nazionali @ Festa di Radio Onda d’Urto

Martedì 25 agosto alla Festa di Radio Onda d’Urto si terrà un importante dibattito che vede a confronto le principali realtà #notav nazionali con: No Tav Val di Susa, No Tav Terzo Valico, No Tav Trentino e No Tav Brescia-Verona.

Un’importante momento di confronto ma anche di lotta perchè sarà anche l’occasione per portare avanti l’idea di una campagna nazionale comune, proposta uscita al campeggio di Venaus lo scorso luglio durante un confronto simile.

Un’importante momento per ribadire che FERMARLO E’ POSSIBILE E INSIEME LO FAREMO!

NON POSSIAMO NON DIRCI NO TAV ? PRESENTATO AL TORINO FILM FESTIVAL IL DOCUMENTARIO ” QUI “

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Da Libreidee

Non possiamo non dirci NoTav? E’ la domanda che aleggia attorno all’indagine cinematografica che Daniele Gaglianone conduce in valle di Susa, tra la popolazione che da oltre vent’anni si oppone al progetto di una grande opera come la Torino-Lione, considerata devastante, costosissima e completamente inutile. In due ore, il regista de “I nostri anni”, “Ruggine” e “Rata Nece Biti” interroga l’umanità della “valle che resiste” – ieri al progetto Tav in quanto tale, oggi anche e soprattutto al sistema di potere, percepito come oligarchico e repressivo, post-democratico, che vorrebbe imporre ad ogni costo i maxi-cantieri, ai quali ormai persino l’Ue e la Francia sembrano aver voltato le spalle. Nel documentario “Qui” (Torino Film Festival 2014), emergono le voci di un popolo, fatto di italiani che si sentono abbandonati e traditi dalle istituzioni politiche, dopo anni di vani appelli al dialogo, sempre respinti. In controluce, una tacita rivelazione: siamo ormai in tempo di guerra, e i primi a scoprirlo sono stati proprio loro, i NoTav della valle di Susa. Continua la lettura di NON POSSIAMO NON DIRCI NO TAV ? PRESENTATO AL TORINO FILM FESTIVAL IL DOCUMENTARIO ” QUI “