Ieri è andata in scena l’ennesima farsa del Comune di Brescia, con un incontro aperto al pubblico (che ovviamente non ha diritto di prendere parola) tra giornalisti e assessori di vario tipo. Si parlava dei problemi di viabilità legati all’arrivo dei cantieri per l’alta velocità a Brescia.
Come cittadini che hanno assistito all’incontro, siamo estremamente imbarazzati dall’incompetenza e disinformazione di queste persone, che tralasciano “dettagli” al quanto importanti e incisivi per i cittadini bresciani, per interessarsi solo ad affari ed interessi economici. Nulla di nuovo per il nostro comune, per carità, ma seriamente imbarazzante.
I punti dolenti che sono stati trattati sono i problemi legati alla chiusura di diverse strade, arterie principali per la viabilità all’interno di Brescia.
A partire da lunedì prossimo, 19 maggio, verrà chiusa via Roncadelle, strada già profondamente toccata per i lavori della Bre-Be-Mi e per la tangenziale, e che rimarrà inagibile fino a fine ottobre.
Seguirà poi la chiusura di via Dalmazia per 325 giorni a partire dal 23 giugno 2014, chiusa solo in un senso di marcia per la maggior parte del tempo, ma completamente bloccata per due mesi.
Anche alla tangenziale Ovest toccherà la stessa sorte, riducendo le corsie agibili per più di tre mesi, ma teoricamente chiudendola totalmente per solo una notte, prevista per ora per il 15 ottobre.
La situazione sicuramente più grave e preoccupante, sopratutto per quanto riguarda il destino delle attività presenti, è quello di via Corsica, che rimarrà chiusa per circa un anno totalmente, a partire dal 15 maggio 2015 fino al 30 marzo 2016. La cosa vergognosa è che l’amministrazione come sempre se ne lava le mani, pur sapendo come si comportano le Ferrovie nella realizzazione dell’alta velocità, e non comunica ai cittadini interessati nulla.
Questi negozianti che fine faranno? Quanti saranno i danni economici che dovranno subire? Questo non è un loro problema, la vicinanza che tanto promettono ai cittadini sono solo belle parole, perchè nella realtà dei fatti a loro non interessa. Questo treno porterà progresso alla città, porterà ricchezza e la collegherà al resto di Europa. Questa è la storia che cercano di vendere ai cittadini, cercando di giustificare un opera che preventivamente costa già più di 2 miliardi di euro, ma che sappiamo tutti questa somma lieviterà nel tempo, e che come unico vantaggio che riescono a trovare c’è un ipotetico guadagno di circa una decina di minuti sulla tratta Treviglio-Brescia.
Ovviamente nel raccontare questa favoletta non raccontano di come i treni accessibili a tutti vengano soppressi, di come questa alta velocità sara economicamente inaccessibile alla maggior parte delle persone, ma sopratutto non raccontano di come quest’alta velocità per la maggior parte della sua tratta manterrà una velocità normale di 250 Km/h e solo in brevissimi tratti raggiungerà l’alta velocità (300 Km/h).
Ma ancora più scandaloso è il fatto che alle domande poste da alcuni assessori presenti, non sia stata data risposta. Domande di fondamentale importanza come la ricaduta di quest’opera sui bilanci comunali, le garanzie di rispetto dei tempi dei lavori e dei cantieri (di fondamentale importanza sopratutto per tutelare i negozianti), le ditte a cui sono stati affidati i lavori, ma anche su come effettivamente funzionerà questo treno ad alta velocità che arriva a Brescia e poi si ferma.
Nessuna risposta viene data a queste domande, quindi per quanto riguarda danni ambientali e problematiche per la salute dei cittadini non viene proprio nemmeno preso in considerazione l’argomento. Il Comune continua a incolpare Italferr, ma la cosa scandalosa è che i dati delle rilevazione che Italferr ha fatto, o dice di aver fatto su aria, suolo, inquinamento acustico, ecc. sono dati che il Comune non ha, e a quanto pare non interessa avere. La salute dei cittadini sappiamo bene come non sia una priorità per le nostre amministrazioni, non c’è da stupirsi insomma.
La cosa bizzarra e al quanto sconvolgente che è successa riguarda i pannelli fonoassorbenti per limitare l’impatto acustico: proprio ieri ne parlavano, dicendo che avevano contrattato pannelli che non avessero un impatto visivamente perturbante sulla città. Proprio ieri però in via Roncadelle hanno iniziato a costruire questa barriera fonoassorbente… 4 METRI DI CEMENTO ARMATO a ridosso delle abitazioni, con gli abitanti di via Roncadelle che da un giorno all’altro, come sempre senza saperlo, si sono trovati letteralmente murati nelle proprie abitazioni. Niente di nuovo, considerando che lo stesso trattamento è stato riservato a tutta Italia, ma anche qui la nostra amministrazione potrebbe smetterla di vantarsi di trasparenza e comunicazione alla cittadinanza.
Ne parliamo con Alessandra Zanini di No Tav Brescia e Sergio Cortellazzi abitante in via Roncadelle [Download]

Considerando in particolar modo che è dalla fine dello scorso anno che stiamo attendendo l’incontro che il Comune di Brescia ha promesso alla cittadinanza, insieme alla presenza di Italferr, per spiegare il progetto, i presunti vantaggi e rispondere alla preoccupazioni dei cittadini. Giusto nella giornata di ieri, il Comune ha dichiarato inutile un assemblea pubblica, aggiungendo tra l’altro che quello che viene fatto dal Comune per quanto riguarda l’alta velocità è già più di quello che sarebbero tenuti a fare, a parer loro.
Il cittadino, i suoi diritti, la salute, la dignità, il diritto a vivere in una casa e in un ambiente sano come sempre non contano nulla di fronte a soldi ed interessi.
