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10 dicembre – Corteo NO TAV a Brescia: ritrovo 10:30 piazzale Garibaldi!

SABATO 10 DICEMBRE RITROVO ORE 10:30 @ PIAZZALE GARBILADI A BRESCIA PER UN CORTEO #NOTAV VERSO LA STAZIONE DI BRESCIA

Rilanciamo l’appuntamento per questo sabato 10 dicembre alle 10:30 in Piazza Garibaldi per dare vita ad un corteo NO TAV che vuole contestare l’inaugurazione del TAV Treviglio-Brescia.
Si tratta di un’occasione per ribadire a gran voce ai tanti politici locali, regionali ed anche nazionali, tutta la nostra contrarietà alla continuazione verso Verona dell’Alta Velocità.

Sappiamo che Renzi non sarà presente all’inaugurazione così come annunciato nelle scorse settimane, sconfitto dall’esito del Referendum di domenica scorsa, dal quale emerge l’abissale distanza tra gli interessi di una certa politica e i bisogni reali delle persone.

I soldi pubblici non devono più essere spesi per le grandi opere inutili, dannose e mafiose come il TAV Brescia-Verona.

Dimostriamo in tanti e tante, per l’ennesima volta, che il TAV si ferma a Brescia e da qui non proseguirà perchè c’è un’intera provincia che vuole altro per il proprio presente e futuro.

Percorreremo ogni strada possibile per far si che la Brescia-Verona non sia il prossimo punto sull’agenda di un qualsivoglia governo!

#CIVEDIAMOIL10 #CONISOLDIDELTAV

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14/11 ASSEMBLEA PUBBLICA PER COSTRUIRE INSIEME UN NO SOCIALE A QUESTO GOVERNO E ALLE SUE POLITICHE VERSO IL 10 DICEMBRE! #CIVEDIAMOIL10

Sabato 10 dicembre Brescia avrà l’onore di ospitare la visita del premier Renzi che arriverà per presenziare il viaggio inaugurale del TAV Treviglio – Brescia e l’inaugurazione di una fantomatica nuova stazione ad alta velocità (RFI ha smentito pubblicamente il fatto che il 10 dicembre ci sarà l’inaugurazione della stazione ad alta velocità di Brescia).

Una visita annunciata con toni spavaldi, perfettamente inserita nella campagna referendaria, nonostante, a detta del governo, la scelta della data sia stata fatta proprio per evitare passerelle.
Gli scandali recentissimi, ultimi di una lunghissima serie, mostrano la vera natura speculativa di queste grandi opere, lontane da qualsiasi logica di miglioramento delle condizioni di vita delle persone.

In questo quadro il Partito Democratico dimostra di essere nient’altro che un facilitatore per gli affari delle grandi lobbie economiche del nostro paese: è proprio per questo che nella riforma costituzionale da loro presentata ci sono passaggi im-portanti che riguardano la “decisionalità” in merito a grandi opere infrastrutturali, al governo del territorio e alle produzioni energetiche (uno dei motivi per il quale invitiamo a votare NO il 4 dicembre).

Il 10 dicembre sarà la prima uscita pubblica di questo governo dopo il referendum. Aldilà di quello che sarà l’esito referendario, vogliamo che sia una data nella quale emerga tutta l’insoddisfazione e l’indignazione che si respira a Brescia e nella sua provincia per le scelte che questo governo ha riservato al nostro territorio:

* contro i progetti infrastrutturali annunciati dal governo: ribadiamo la netta contrarietà al progetto TAV Brescia – Verona e all’Autostrada della Valtrompia;
* contro il piano casa che il governo Renzi continua a sostenere e che costringe a vivere sotto ricatto migliaia di persone solamente nella provincia di Brescia;
* contro il jobs act e la continua precarizzazione delle condizioni di lavoro;
* contro i continui tagli alla sanità, in una città dove, a causa dell’inquinamento, ci si ammala più che altrove;
* contro la buona scuola e la continua privatizzazione del mondo della formazione, diventato oramai fucina di precarietà;
* contro le politiche energetiche che il governo porta avanti attraverso la realizzazione di nuovi impianti di incenerimento rifiuti e l’implementazione di quelli esistenti;
* per chiedere le dimissioni di quegli amministratori che in maniera irresponsabile hanno autorizzato nuove discariche e impianti di trattamento rifiuti nella provincia di Brescia.

Vorremmo che il 10 dicembre sia una data per tutte quelle persone che hanno a cuore un futuro diverso per il nostro territorio. Una data non solo per dire basta alle grandi opere inutili, ma per chiedere che quelle risorse vengano utilizzate per le tante piccole opere che migliorerebbero la nostra vita fin da subito.

Dalle bonifiche al reddito minimo garantito, dalle opere di prevenzione e cura del territorio ad un sistema sanitario accessi-bile ed efficiente, dalla scuola ad una mobilità efficiente, realmente sostenibile e accessibile da tutti, passando per il diritto ad avere una casa nella quale stare.

Per questi motivi invitiamo tutte le realtà sociali e i singoli, di qualunque genere, etnia o età a dar vita ad un’assemblea pubblica per costruire insieme il percorso che ci porterà al 10 dicembre, per costruire insieme un NO sociale a questo governo e alle sue politiche.

Ci vediamo lunedì 14 novembre alle 20.30 presso la sala civica di via Villa Glori 13 a Brescia (circoscrizione ovest).

#civediamoil10 #cacciamolo #iovotoNO #cèchidiceNO #notav #bastaveleni #casa #reddito #salute #lavoro #scuola

 

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RFI smentisce Renzi: il 10 dicembre non ci sarà nessuna inagurazione! Ma noi #civediamoil10

Scoviamo a pagina 51 del Giornale di Brescia del 5 ottobre una precisazione di Rete Ferroviaria Italiana che contraddice quello che a partire da Delrio, passando per Mazzoncini (amministratore delegato di Ferrovie dello Stato) e arrivando allo stesso Renzi hanno pubblicizzato e dichiarato ovunque negli ultimi mesi.

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RFI DICHIARA CHE IL 10 DICEMBRE NON CI SARA’ NESSUNA INAUGURAZIONE DELLA STAZIONE DI BRESCIA.

E mentre la sagra delle contraddizioni, che dimostra ancora la poca trasparenza riguardo le grandi opere, continua e loro si decidono, non ci resta che dire che in ogni caso #civediamoil10!

RITARDI NELLA TREVIGLIO-BRESCIA: IMMAGINATE IN PROPORZIONE COSA SARA’ PER LA BRESCIA-VERONA

Di oggi la notizia apparsa sul Giornale di Brescia per cui secondo il cronogramma ufficiale via Corsica, una delle arterie principali della nostra città, che avrebbe dovuto riaprire lunedì scorso, 4 aprile, in realtà resterà chiusa fino al prossimo autunno.

Colpa dei cantieri Tav e ora per la riapertura di via Corsica si parla di novembre 2016.

Questo vorrà dire tra le tante cose ancora disagi per il traffico e per le attività economiche limitrofe, già enormemente penalizzate  da questi cantieri.

E se per un’opera così piccola come la Treviglio-Brescia ci sono stati tutti questi problemi e ritardi, ricordando che era interamente finanziata, cosa potremmo auspicarci dalla costruzione di una possibile Brescia-Verona? Dai 7 anni preventivati di cantieri, quanti ne aggiungeranno di ritardi?

Considerando che si vorrebbe costruire un opera su un progetto vecchio di più di 20 anni, senza valutazione d’impatto ambientale, senza prendere seriamente in considerazioni i danni che porteranno i lavori, come le conseguenze delle vibrazioni sul Monastero del Frassino o i danni idrici per la costruzione del tunnel di Lonato per citarne alcuni.
Ma sopratutto considerando che ad oggi l’opera è stata finanziata in minima parte e considerando il periodo di crisi, per cui i soldi non ci sono, rischieremmo di trovarci deturpato  il nostro territorio per un l’inizio di un’opera che non vedrà mai la fine e che è già “vecchia” ancora prima di partire. E’ questo che vogliamo per il nostro territorio?

Noi diciamo NO ed è anche per questo motivo che domenica scenderemo in piazza a Brescia insieme ad altre decine di comitati che si occupano di difesa del territorio e della salute per dire BASTA VELENI, per dire basta alle grandi opere inutili e imposte, perchè il nostro territorio ha bisogno di altro, bonifiche in primis!

Vi aspettiamo nello spezzone NO TAV attrezzati per essere visibili e colorati con bandiere e cartelli!

Treviglio-Brescia: in arrivo treni ancora più cari..grazie TAV!

Entro la fine del 2016 si prevede l’inaugurazione del TAV Treviglio-Brescia, con più di un anno di ritardo rispetto ai programmi iniziali (doveva servire per Expo 2015).

E anche se Trenitalia da febbraio metterà due coppie di Frecciarossa “di prova” a spola tra Milano e Brescia, che viaggeranno con gli stessi tempi dei Frecciabianca,  vorremmo capire quanti e quali convogli veloci continueranno a transitare sulla linea «storica» a beneficio di chi ogni mattina va a Milano.

Le ferrovie per ora rimandano al nuovo orario invernale, e si limitano ad anticipare che bisognerà abbonarsi ai Frecciarossa, il che fa capire che le Freccebianche tenderanno a scomparire, e si dovrà spendere di più per fare lo stesso tragitto.

Per ora le ferrovie fanno pagare il Frecciarossa “solamente” 3 euro in più rispetto ai Frecciabianca, anche se i tempi di percorrenza restano sempre di 49 minuti in entrambi i casi; la differenza sta nel fatto che le rosse al posto di offrire prima e seconda classe come le bianche, permettono di scegliere tra i livelli standard, premium, business ed executive. Dicono siano servizi completamente diversi.

Ovviamente anche se le ferrovie cercano di tacere la cosa, sappiamo bene che la nuova alta velocità avrà prezzi ancora più cari, basta vedere cosa è accaduto sulle altre linee ad Alta velocità.

Il problema più grosso è che come sempre i pendolari si troveranno di fronte a poche scelte giacché i treni regionali sono ormai un servizio sempre più scarso e inefficiente, visti i tagli fatti negli ultimi anni, e le Freccebianche verranno ridotte per dare spazio alla nuova alta velocità, ancora più cara di quella di adesso.

Siamo davvero sicuri che questo sia il giusto modo per incentivare il trasporto su rotaie? 

(cerchiamo di sdrammatizzare l’imbarazzante situazione in cui versano le Ferrovie dello Stato con questo video ironico)

 

Brescia – passerella di via Brozzoni: a loro piace agire nell’illegalità!

La nuova passerella di via Brozzoni, che collega via Zara a via Togni scavalcando i binari e resa necessaria dalla costruzione del TAV Treviglio-Brescia, è stata inaugurata il 22 settembre 2015 alla presenza del sindaco Emilio Del Bono, gli assessori ai Lavori pubblici e Mobilità Valeter Muchetti e Federico Manzoni e il direttore territoriale produzione di Rfi Aldo Isi.

A novembre 2015, dopo che la passerella è utilizzata da tempo, la stessa Rfi chiede una proroga dei termini, e il 14 dicembre presenta una richiesta di permesso di costruire in deroga per manutenzione straordinaria. Risulta pure che nello stesso mese abbia presentato domanda di sanatoria.

Quanto al collaudo è ancora in attesa di essere effettuato, chissà quando visto che la metro di Brescia è entrata in esercizio nel 2013 ed è stata collaudata nel 2015.

In tutto questo, grazie all’attenzione Angelo Piovanelli, già consigliere comunale e presidente regionale dell’An- mil (Associazione nazionale mutilati e invalidi del lavoro) che voleva capire i motivi della preclusione ai diversamente abili della passerella ogni giorno attraversata da tantissime persone, si viene a scoprire il misfatto.

Il 10 novembre scorso Piovanelli ha presentato allo Sportello edilizia una domanda di «accesso agli atti» per conoscere il progetto, verificarne le autorizzazioni e il certificato di collaudo.
La richiesta gli è stata negata con una motivazione che infondo non ci stupisce così tanto:  «Siamo spiacenti di comunicare che non è possibile consentire l’accesso alla richiesta di permesso di costruire di cui all’oggetto – gli hanno scritto gli uffici – poiché la stessa è stata archiviata per improcedibilità a causa del mancato invio della documentazione integrativa richiesta dallo scrivente. Non è pertanto possibile produrre gli atti richiesti con la domanda di accesso».

Com’è possibile che non ci sia alcun documento se la passerella è stata rifatta? Come si fa a non rispettare le norme antibarriere architettoniche per un’opera che si appoggia su suolo pubblico?

In risposta la Loggia attraverso l’ufficio stampa conferma vistose irregolarità: si scopre così che la prima domanda prodotta da Rfi, proprietaria della metà sud del sovrappasso, risale al giugno dell’anno scorso. Quando finisce sul suo tavolo, la commissione Edilizia chiede documentazione integrativa, che non viene fornita. Per gli uffici comunali non ottemperare alla richiesta «è motivo sufficiente per non rilasciare il permesso di costruire, ma l’opera viene realizzata comunque» dice la Loggia e il 22 settembre a inaugurarla con tanto di ufficialità c’erano tutti: sindaco e assessori compresi.

Per aggiungere una ciliegina sulla torta la Loggia ha anche aggiunto che “trattandosi di edilizia privata e non pubblica, non c’era obbligo di rispettare le norme antibarriere“.

 

Quindi si, la nuova barriera sarà anche più bella e illuminata, ma non è utilizzabile dai disabili e dai più anziani, è illegale e costruita per un opera inutile, dannosa, costosa e chissà che caso, tra i capostipiti del sistema dell’illegalità.

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Bomba nel cantiere TAV Treviglio-Brescia, domenica 8/11 sfollate 1.600 persone, ma saremo sicuri?

Risale alla Seconda Guerra Mondiale la bomba ritrovata la scorsa estate alla Piccola velocità nel cantiere della Tav Milano-Brescia.

L’8 novembre verrà fatta brillare, un’operazione che comporta lo sfollamento di 1.600 persone in un’area compresa tra il quartiere Primo Maggio e Chiesanuova.

Alcune domande sorgono spontanee non solo a noi, considerando la poca attenzione che in questa provincia viene data alla salute delle persone.
Siamo in pieno Sito di Interesse Nazionale Caffaro, che precauzioni verranno prese per evitare che l’esplosione diffonda nell’aria particelle di PCB? Ricordiamo che è da anni che chiediamo informazioni a tal riguardo e le amministrazioni ad oggi non hanno mai fornito dati e informazioni pubblicamente: saranno state fate le analisi corrette e i lavori avranno preso in considerazione la presenza di PCB nelle terre interessate dai cantieri?
E poi verrà effettuato un monitoraggio delle sostanze aerodisperse durante l’esplosione? Come, chi se ne occuperà? Se le cose dovessero andare “male” chi dirà agli abitanti di queste zone come comportarsi, pubblicando anche i dati reali del problema?

Quello che ad oggi è stato reso pubblico è che l’ordigno inglese pesa 113 kg ed è a innesto chimico, ragione per cui non è possibile spostarlo per farlo brillare. L’ordigno è dotato di cariche di tritolo e amatolo, oltre che di fosgene, un gas che provoca morte per emorragie interne e insufficienza respiratoria. Non a caso sembra venga richiesto l’intervento del Nucleo NCB Nucleare Batteriologico Chimico di Civitavecchia.

Maggiori dettagli dovrebbero essere forniti dalla Prefettura in questi giorni ma si sa già che a delimitare attorno alla zona che verrà sgomberata ci sarà un cordone di forze dell’ordine e protezione civile.

Alla fine si contano almeno una ventina di vie e strade che dovranno essere completamente sfollate: a queste si aggiungono un’altra decina di isolati in cui però ad essere messi in sicurezza saranno soltanto alcuni palazzi e numeri civici. Un’area circolare dal raggio di circa 800 metri.

L’elenco completo: Via Vergnano (il luogo del ritrovamento), Via Lecco, Via Bergamo, Via Sondrio, Via Chiesanuova, Via Oddino Pietra, Via Pavia, Via Como, Via Siena, Via Pisa, Via Arezzo, Via Spondi, Via Viterbo, Via Rieti, Via del Dosso, Via del Rampino, Via della Concarena, Via dell’Adamello e Via Lunga. Queste sono le strade in cui nessun civico sarà escluso.

Queste invece le vie che saranno sfollate solo a tratti: Via Orzinuovi (dal civico 71 al 131, dal 72 al 108), Via Fura (109-139 e 82-124), Via Firenze (17-67 e 20-86), Via Napoli (41-45 e 40-64), Via Genova (1-29 e 2-22), Via Noce (1-35 e 2-48), Via Roma (1-11 e 2-28), Via Rose di Sotto (183-283 e 32-78), Via Rose (19-43 e 14-36), Via Divisione Acqui (121-125 e 128-132), Via Sorbana (68-72).

Ci domandiamo se qualcuno però darà per una volta risposte oneste e reali alle nostre domande!

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Un anno dopo gli abbattimenti delle case a Brescia per il TAV Treviglio-Brescia: cosa resta in via Toscana

Il cantiere di Via Toscana oggi: lavori ancora ben lontani dalla fine, dopo un anno esatto dall’inizio degli abbattimenti delle case espropriate.

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Cumuli consistenti di terra da mesi a ridosso delle abitazioni per i quali né Italferr ne’ Comune di Brescia hanno fornito, ad oggi, dati pubblici sulla presenza o meno di inquinanti tra cui PCB.

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Dopo un anno esatto non si conosce nemmeno che destinazione finale avrà l’area adiacente alla ferrovia. La promessa comunale di realizzare un parco pubblico ( qualora le analisi dei terreni lo permettessero) con le piante salvate dai lavori e’ lontana dalla reale progettazione. Le piante stesse all’interno del cantiere, a causa di una totale noncuranza, giacciono in condizioni di sofferenza a causa di una non possibile irrigazione.

Niente di cui stupirsi ma dovrebbe servire da allarme per tutte le persone che si potrebbero ritrovare espropriate o a ridosso dei futuri cantieri della Brescia-Verona.

E con l’immagine forte di una delle case durante gli abbattimenti vogliamo ricordare che questa è la violenza del Tav, questo è quello che succede se chiniamo la testa e accettiamo che quest’opera distrugga le nostre terre e le nostre vite, questo è quello che potrebbe succedere a centinaia di persone se lasciamo che il Tav Brescia-Verona venga costruito.

Ma dopo un anno possiamo affermare che le cose ora son ben diverse, che la gente inizia a sapere, a informarsi e a tirar su la testa consapevoli che un NO si può dire e che la violenza che loro usano per ottenere il loro risultato non ci fermerà in nessun modo se restiamo uniti.

Dalle macerie di queste case e di tutto quello che è stato perso con la costruzione di questa tratta di TAV traiamo gli importanti insegnamenti dell’opposizione, della resistenza e della volontà di cambiare le cose.

Perchè ora sappiamo che fermarlo è possibile e che lo faremo, costi quel che costi, perchè è l’unica possibilità di dare un futuro a questi territori e a chi li vive.

NON CI SARANNO ALTRI ESPROPRI, NON CI SARANNO ALTRI ABBATTIMENTI PERCHE’ INSIEME FERMEREMO QUEST’OPERA DEL MALAFFARE!

NO TAV FINO ALLA VITTORIA! ‪#‎notav‬

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Via Corsica chiusa per un anno: ancora (e solo) disagi per i cantieri TAV a Brescia!

Ancora disagi a Brescia per la costruzione dell’alta velocità Treviglio-Brescia. Da oggi chiusa via Corsica, arteria principale per la nostra città, che rimarrà chiusa per 322 giorni.

Oltre ai problemi di traffico, che nell’ultimo anno hanno causato code indescrivibili nella zona del quartiere Don Bosco interessata dai lavori, gravissimi problemi avranno le attività commerciali che si trovano in queste strade, tante già strozzate da quest’anno di cantieri, ora si troveranno ancora più in difficoltà.

A questo va ad aggiungersi un aumento esponenziale di polveri e inquinanti dovuti al traffico, per cui nessuna precauzione o tutela è stata messa in atto dal comune, nemmeno per tutelare la salute dei bambini dell’asilo situato tra via Corsica e via Zara che si trovano letteralmente a giocare in mezzo ad un cantiere.

Compromissione della salute, del lavoro, della qualità di vita: si perchè questi cantieri lavorano 24 ore al giorno, 7 giorni su 7, a ridosso delle abitazioni. E la domanda che continuiamo a porre è: per cosa? Nessuno ad oggi ci ha ancora dato dei validi motivi per cui ne valga la pena.

Ora vedremo cosa farà la nostra amministrazione di fronte ai disagi che questi cantieri per 1 anno causeranno con la chiusura di via Corsica, probabilmente nulla, come è successo fino ad ora…tanto loro non sanno mai nulla e non possono mai fare nulla, vero?

NOI INTANTO SIAMO SEMPRE PIU’ SICURI CHE NON PERMETTEREMO CHE QUESTO TRENO ESCA DA BRESCIA E VADA A DISTRUGGERE VIOLENTEMENTE E BRUTALMENTE ALTRI TERRITORI E ALTRE CASE E ALTRE VITE!

PERCHE’ FERMARLO E’ POSSIBILE E TOCCA A TUTTI E TUTTE NOI!