L’aspetto economico è un altro dei punti critici visto che dovrebbero essere spesi miliardi di euro di soldi pubblici mentre sui giornali leggiamo di scandali e delle inchieste che rivelano i meccanismi di malaffare e corruzione dietro alla gestione delle grandi opere in Italia. La prossima settimana consegneremo le centinaia di firme che abbiamo raccolto in questi giorni all’amministrazione comunale per chiedere l’apertura di un percorso partecipativo e consultivo dal basso.
Un treno con la testa a forma di squalo che divora un intero quartiere. Quel treno è la Tav e quelle case rappresentano il quartiere dei Ferrovieri, dove questa sera è andata in scena una fiaccolata contro il passaggio dell’alta velocità/alta capacità a Vicenza. Un’opera che secondo molti avrà un impatto devastante per il quartiere. Così, più di duecento persone (diversi cittadini e anche alcuni consiglieri comunali) hanno sfilato per le strade dei Ferrovieri. In mano, fiaccole accese e bandiere dove quei treni, che da sempre hanno caratterizzato la fisionomia del quartiere, sono raffigurati come animali feroci pronti a distruggere il territorio. La fiaccolata, partita dall’anfiteatro di via Baracca, è arrivata fino alla passerella pedonale di via D’annunzio, dove c’è stato un incontro inaspettato con dei soldati americani. Ad accompagnare il corteo un unico slogan: “Fermatevi”.
Il Comitato popolare dei Ferrovieri, nato un mese fa proprio per organizzare la mobilitazione contro la Tav, e le persone che hanno aderito alla manifestazione, chiedono infatti al sindaco di Vicenza, Achille Variati, di fermare l’iter avviato a gennaio per portare la Tav in città. L’obbiettivo è quello di ottenere una moratoria del progetto e avviare un percorso che favorisca la partecipazione e consultazione dei cittadini. Per questo motivo sono state raccolte 800 firme, che presto verranno consegnate al sindaco, ed è stata organizzata la fiaccolata.
“La Tav – ha spiegato, durante la fiaccolata, Mirko Urukalo, del Comitato popolare dei Ferrovieri – avrà un impatto devastante per il nostro quartiere: i binari ferroviari verranno interrati e sopra verrà costruita una strada a scorrimento veloce che porterà più traffico e smog; il cavalcavia Ferreto dei Ferreti verrò abbattuto e l’unico accesso per le auto nel quartiere sarà per via Maganza. Dovremo poi convivere per anni con i cantieri”.
La fiaccolata ha attraversato, quindi, i luoghi simbolo del quartiere: il cavalcavia e la passerella pedonale di via D’annunzio. Qui, la processione si è però interrotta. Tra i binari della ferrovia, che passano sotto la passerella, diversi militari americani vengono infatti trovati al lavoro con mezzi militari e anche un pullman. Non hanno voluto rispondere ai manifestanti che chiedevano spiegazioni sulle loro attività, ma alcuni hanno comunque un’idea di quello che stava accadendo: “scaricano e caricano qualcosa – hanno detto – avviene ormai da mesi e sempre di notte”.
Il consigliere comunale del M5s Daniele Ferrarin, che ha partecipato alla fiaccolata, si prepara quindi a fare un’interrogazione al sindaco per riempire il silenzio dei soldati al lavoro con qualche spiegazione. Non sono state in silenzio, invece, le tante persone che si sono affacciate dai palazzi o sono uscite dai bar e ristoranti del quartiere, in alcuni casi incoraggiando le persone in strada durante la fiaccolata.
“Soprattutto sulle grandi opere – ha detto Liliana Zaltron, altro esponente del M5s in Consiglio comunale presente alla fiaccolata – bisogna sentire la voce dei cittadini. Il sindaco o i consiglieri potrebbero già farlo richiedendo un referendum, che avrebbe dei tempi molto più brevi rispetto a quelli previsti per una consultazione che parte dai cittadini. Li ho sollecitati a farlo, ma non ho ancora ricevuto una risposta”.
Martina Lucchin
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articolo da Radiondadurto
GRANDI OPERE, GRANDI TRUFFE: FIACCOLATA NO TAV A VICENZA
Grandi opere, grandi truffe. In centinaia ieri sera alla fiaccolata No Tav di Vicenza, organizzata dal Comitato popolare Ferrovieri, il quartiere che sarebbe devastato dal passaggio della linea Verona – Venezia. In testa al corteo un treno con la testa a forma di squalo che divora un intero quartiere. La fiaccolata, partita dall’anfiteatro di via Baracca, è arrivata fino alla passerella pedonale di via D’annunzio, dove c’è stato un incontro inaspettato con dei soldati Usa, che stavano utilizzando i binari civili per il trasporto di mezzi militari. Sulla fiaccolata No Tav sentiamo Olol, Comitato popolare quartiere Ferrovieri di Vicenza. Clicca qui per ascoltare.
Il Comitato popolare dei Ferrovieri, nato un mese fa proprio per organizzare la mobilitazione contro la Tav, chiedono al sindaco di Vicenza, Achille Variati, di fermare l’iter avviato a gennaio per portare il Tav in città. L’obbiettivo è quello di ottenere una moratoria del progetto e avviare un percorso che favorisca la partecipazione e consultazione dei cittadini. Per questo motivo sono già state raccolte un migliaio di firme che presto verranno consegnate al sindaco.
Dal Tav al Mose. Infedele dichiarazione dei redditi: è l’ipotesi d’accusa che ha portato la Procura di Rovigo a iscrivere nel registro degli indagati l’ex ministro e governatore veneto Giancarlo Galan. Il deputato azzurro è attualmente ai domiciliari, dove sta scontando la pena di due anni e dieci mesi patteggiata per le ‘mazzette’ legate alla realizzazione del Mose. Nel corso di due accertamenti fiscali effettuati alla fine dello scorso anno gli sono stati contestati redditi non dichiarati, le supposte tangenti, su cui non sarebbero state versate le imposte. La Finanza contesta come proventi di attività illecita anche le somme investite nell’acquisto della villa di Cinto, oltre a una tangente da 200 mila euro, giustificata come finanziamento per una campagna elettorale di Fi.
Mentre i soldi continuano ad andare in direzione delle grandi opere, il territorio cede, come dimostrano i nuovi danni del maltempo nella zona di Modena, con frane e statali chiuse nei pressi del fiume Secchia. Intanto almeno 300 Comuni lombardi, a causa dei tagli e del patto di stabilità, non sono in grado di chiudere il bilancio: tra loro anche Milano. A dirlo oggi è Roberto Scanagatti, sindaco di Monza e presidente dell’Anci Lombardia che ha convocato un’assemblea straordinaria, con il presidente nazionale Fassino, per sollecitare il governo a sbloccare le risorse per gli enti locali.
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articolo da Eco-Magazine osservatorio sui conflitti ambientali
Vicenza, il quartiere Ferrovieri si mobilita contro il Tav

C’è un quartiere, che più degli altri fino a questo momento, ha deciso di dire no al Tav a Vicenza. Si tratta dei Ferrovieri, un quartiere di estrazione popolare e storicamente schierato a sinistra che come dice il nome stesso, è caratterizzato dal passaggio della ferrovia e che secondo il progetto targato Camera di Commercio e Confindustria sarebbe il più colpito dal punto di vista dell’impatto ambientale e strutturale. Dopo l’approvazione dello studio di fattibilità del 13 gennaio scorso, in quartiere ci si è cominciati ad organizzare per costruire momenti di informazione sulla reale portata di questo progetto, visto che l’amministrazione comunale non ha mai voluto incontrare i cittadini su questo tema. Il progetto preliminare, presentato e discusso dal Consiglio Comunale in meno di 30 giorni tra Natale e Capodanno, prevede il completo stravolgimento della città; costruzione di altri due BINARI
a fianco degli attuali due, smantellamento della stazione centrale a due passi dal centro storico, due nuove stazione di cui una in zona Fiera decentrata dal resto della città e ad altissimo rischio idrogeologico così come la seconda in zona Nuovo Tribunale, un tunnel idroviario scavato nel Monte Berico, nuove strade, rotatorie, ponti e cavalcavia.
Proprio per informare i cittadini sui contenuti di questo progetto, è stata organizzata a febbraio in maniera autonoma un’assemblea del quartiere dei Ferrovieri che ha visto la partecipazione di più di 200 persone nell’aula magna della Scuola Media Carta. Da quel momento la gente ha iniziato a prendere coscienza di quello che stava per piovergli sulla testa e ha deciso che era arrivato il momento di organizzarsi dal basso. Pochi giorni dopo l’assemblea è nato il Comitato Popolare dei Ferrovieri che ha deciso di trovarsi tutte le settimane negli spazi del centro sociale Bocciodromo, situato all’interno del quartiere, per discutere, approfondire e organizzare iniziative. Sono stati contattati tecnici, geologi e ingegneri per spiegare le conseguenze ambientali, urbanistiche, economiche del progetto Alta Velocità. Si è deciso di iniziare la raccolta firme nel quartiere per chiedere di fermare l’iter del progetto definitivo, che doveva essere approvato a maggio ma dopo le dimissioni di Lupi pare sia slittato ad agosto, ed aprire un processo partecipativo e consultivo. Sabato 14 marzo sono stati allestiti quattro gazebo ai Ferrovieri arrivando a raccogliere più di 500 firme in una sola giornata.
Ieri sera, giovedì 26 marzo, una fiaccolata di oltre 300 persone ha attraversato le vie del quartiere chiedendo appunto di fermare quest’opera insensata che verrebbe a costare più di 5 miliardi di EURO
. Durante il percorso tantissima gente si è affacciata ai balconi, alcuni ascoltando gli interventi altri applaudendo ai manifestanti che con le fiaccole illuminavano le strade. Sono stati attraversati due punti simbolici e storici di questa parte di Vicenza ovvero il cavalcavia Ferretto de Ferretti che collega i Ferrovieri con il resto della città e la passerella pedonale sopra la ferrovia. Entrambi, secondo il progetto voluto a tutti i costi da Variati, dovrebbero essere demoliti per spostare l’unica via d’accesso agli altri quartieri in un punto più periferico. Negli interventi dal microfono non sono mancati riferimenti ai recenti scandali legati alla mala gestione delle grandi opere con gli arresti per corruzione e le dimissioni del ministro Lupi. Nei prossimi giorni le firme raccolte verranno consegnate al Sindaco con una richiesta precisa, la moratoria del progetto.
Nel frattempo anche negli altri quartieri della città comitati, associazioni, gruppi di cittadini si stanno organizzando e mobilitando con lo scopo di creare un coordinamento cittadino per costruire iniziative anche a livello più generale. Dopo il Dal Molin, Vicenza sta iniziando ad affrontare un’altra battaglia in difesa della propria terra dalle imposizioni di piccoli gruppi economici che vorrebbero mettere completamente le mani sulla città.